Come non scrivere Ranma e Akane

E non dimentichiamo tutte le fanfiction in cui di punto in bianco si trasformano in due amanti puccettosi (fanart di Amazawa mikan).

In un post del nostro gruppo facebook N di Nibunnoichi dedicato alle fanfiction si è toccato un argomento che mi sta molto a cuore, quello delle caratterizzazioni di Ranma e Akane. Lo trovo così complesso che vorrei separarlo in due discorsi distinti, uno per personaggio, iniziando da Ranma (e chiedo scusa se sarò prolisso: anticipo fin da ora che si tratta di mie riflessioni personali, sviluppate in diversi anni).

Ranma Saotome sembra facile da caratterizzare: è l'eroe della storia, l'artista marziale più in gamba, che presto o tardi vince sempre. Tanto in gamba nei combattimenti quanto maldestro in amore, incapace di relazionarsi come si deve con le varie pretendenti e fidanzate ufficiali e ufficiose, soprattutto con l'unica a cui tiene veramente. Tutto facile, no? Ma.

Penso che Ranma non sia solo questo. O meglio, il Ranma dell'anime sembra solo questo, e le fanfiction hanno attinto in abbondanza da questa versione del personaggio. E così abbiamo in sostanza un codinato buono ma un po' fessacchiotto, che insulta e ferisce Akane senza nemmeno accorgersene per poi subito dopo mangiarsi la lingua ma non riuscire a fare il necessario passo avanti, un po' per timidezza e un po' per orgoglio. E da qui il balletto, il valzer anomalo (un passo avanti e due indietro) che caratterizza la maggior parte delle ff romantiche e telenovelose di lingua italiana. Ma a parte ciò, non vediamo in Ranma altri difetti. Il codinato è, nei fatti, un tipo indeciso, ma per il resto è un ottimo partito: bello, muscoloso, forte, sicuro, di animo gentile, coraggioso, leale, altruista. La sua indecisione costituisce il suo unico "difetto" ed è pure un difetto perdonabile, dopotutto: la verità è che, a conti fatti, Ranma è il ragazzo che qualunque lettrice sogna di avere...

Questa idealizzazione del protagonista è un problema presente anche nel fandom di lingua inglese, dove anzi è ancora più esasperata: lì, spesso e volentieri, Ranma appare una vittima del mondo che lo circonda, tra fidanzate pazze, avversari psicopatici e in generale un ambiente tossico e soffocante. Come soffocante, a volte, appare lo stesso fidanzamento con Akane, la cui caratterizzazione nelle ff straniere è ben diversa da quella a cui siamo abituati ed è un personaggio molto difficile da sopportare (ci torneremo...). Innumerevoli sono perciò le ff in cui Ranma cambia vita (anche letteralmente, con lo stratagemma di linee temporali ed universi alternativi), trovando nuovi amici e perfino nuovi amori.

Ma il vero Ranma è davvero così? Leggiamo il manga e scopriamo una persona completamente diversa, ben distinto dall'eroe senza macchia (e deliziosamente maldestro in amore) degli shonen battle. La verità è che Ranma è l'ultimo erede di una generazione intera di protagonisti maschili dei manga della Takahashi (da Kei ad Hatanaka, passando per Tamuro, Ataru e Godai) conosciuti per essere inetti, ottusi, incapaci, opportunisti, dei veri e propri "anti-eroi". Il giovane Saotome chiaramente appare ripulito rispetto a costoro e non potrebbe essere diversamente, essendo lui il protagonista del primo (pseudo) shonen battle mai realizzato da Rumiko sensei (senza contare che il fatto di avere un Ranma maschio e una Ranma femmina ha costretto l'autrice a caratterizzare il primo come parecchio "macho", per far percepire meglio il paradosso).

Ma se prestiamo sufficiente attenzione, Ranma non ha tutta questa grande nobiltà d'animo e al contrario è un immaturo, un arrogante, un furbetto, un opportunista, uno s***, uno che (parole di Ryoga, cfr. saga di Herb) combatte scoprendo i punti deboli degli avversari per poi colpirli senza pietà. In certi frangenti sfiora l’infantilismo senza preoccuparsi di ferire gli altri, come se tutto gli fosse dovuto. Ranma fa spesso e volentieri il doppio, triplo, quadruplo gioco pur di ricavarci qualcosa, tiene il piede in quattro paia di scarpe, prende tutto come una sfida personale. Litiga con Akane quasi sempre perché è lui a provocarla e aizzarla: lo fa con lo spirito del bimbo dell'asilo che tira i capelli alla bimba che gli piace, ma allo stesso tempo senza preoccuparsi di ferire nei sentimenti lei come chiunque altro (in realtà personalmente vedo le colpe tra Ranma e Akane come un 50 e 50, ma anche questo lo rimando ad un articolo successivo). Se Ranma ha dei guai, i guai di regola se li è cercati (esattamente come se li andava a cercare Ataru nel decennio precedente). E a tutto ciò si aggiunge il fatto che Ranma in un certo modo sa di essere il protagonista, il più forte della serie, e a lungo andare questa consapevolezza lo rende pure egocentrico e narcisista. Non come Kuno, ma poco ci manca. Quindi sì, in fondo è un bravo ragazzo, ma è anche tutte queste altre cose.

E però tutto questo è assente nelle fanfiction, in quasi tutte le fanfiction, italiane o straniere che siano. Gli autori e le autrici cascano inesorabili nella trappola della idealizzazione e vittimizzazione del codinato. Esistono tutti questi altri aspetti della sua personalità che sono ad oggi praticamente terra inesplorata, e che però, proprio per questo, potrebbe valere la pena approfondire.

Il discorso su Akane, per me, è ancora più complesso rispetto a quello del fidanzato. L'Akane del manga è un personaggio che adoro per come è sfaccettato e tridimensionale, dalle tante anime: e proprio come succede a Ranma, il lettore non sa mai esattamente cosa aspettarsi da lei, le sue reazioni possono prenderlo costantemente di sorpresa. Personalmente ho sempre avuto una difficoltà enorme a scriverla, perché per quel che mi riguarda non dovrebbe mai essere troppo "prevedibile". Al contrario l'anime appiattisce profondamente Akane, riducendola alla gelosia e alla violenza, e poi queste componenti vengono incorporate nelle fanfiction. E se per Ranma si corre spesso il rischio di idealizzarlo o vittimizzarlo troppo, con Akane ho visto accadere prevalentemente due fenomeni.

  • La "normalizzazione"

Nelle fanfiction italiane, che sono maggiormente scritte da ragazze, ho sempre notato una grandissima tendenza delle autrici ad identificarsi con la protagonista. Cosa da una parte inevitabile, perché chiaramente offre più spunti rispetto a personaggi secondari meno sviluppati (non è facilissimo empatizzare con Akari o conferirle tridimensionalità, ammettiamolo), ma che a lungo andare porta ad un perverso "Je suis Akane". Akane, con le sue insicurezze e paranoie che la rendono più umana rispetto, diciamo, ad una Kodachi shignazzante tra vortici di petali di rosa nera, non è poi così diversa dalle autrici e dalle lettrici. Questa Akane "una di noi" viene così normalizzata e svuotata di tante altre sue caratteristiche. Ok è orgogliosa, ok dietro la facciata di ragazza forte nasconde la propria fragilità, ok ha il pianto facile. Ma a volte è solo questo, una lagna ambulante che dice e lamenta sempre le stesse cose, in fanfiction che più telenovelose non si può; e non si scorge più l'Akane spontanea, allegra, impulsiva, maschiaccio, violenta, infantile, candida, dalla forza erculea, che fa le cose prima di pensare, che non si arrende mai. L'Akane un po' più "fuori dal comune". Insomma, quella del manga.

  • La "tsunderizzazione"

Ecco, qui si va in una direzione praticamente opposta. Quest'altro è un fenomeno comune alle fanfiction di lingua inglese. "Tsundere" è una denominazione data al classico personaggio femminile scontroso, arrogante ed un pochino insopportabile ma che sotto sotto nasconde un cuore d'oro, tipico di tanti manga ed anime a partire soprattutto dagli anni Novanta. Asuka di Neon Genesis Evangelion, Madoka di Orange Road, Kaname Chidori di Full Metal Panic, giusto per dare l'idea.

"E Akane", pensano in molti. Soprattutto all'estero, alcuni anche qui in Italia, pensano ad Akane come ad una classica tsundere. Qui non voglio discutere se ciò sia giusto o sbagliato (potremmo rimandarlo ad un altro articolo...), ma osservare che l'anime, rispetto al manga, ha un po' lanciato quel segnale. Ciò soprattutto nelle prime quattro stagioni della serie televisiva, dirette da persone che non erano propriamente fan della minore delle Tendo; pensate all'episodio filler "Il pasticcio di Ranma", dove Akane - arrabbiata perché Ranma le ha fortuitamente fatto cadere un dolce da lei preparato - finge di scappare di casa gettando la famiglia nello sconforto per una notte intera e facendo quasi prendere un infarto al padre... il tutto per poi "fare pace" come se nulla fosse, offrendo dei nuovi manicaretti a quei poveri malcapitati di fidanzato e parenti!

Ecco, molti autori stranieri partono da quel personaggio e lo esasperano ulteriormente. Akane diventa, in breve tempo, una fidanzata isterica e lunatica, la peggiore delle quattro, la più violenta e tossica per Ranma, forse perfino più di Kodachi. Quella che scatta per un nonnulla, non lasciando respirare un Ranma incredibilmente passivo e rassegnato. Non scherzo. Esiste una storia in cui Ranma si sposa con Akane e finisce vittima di violenze domestiche da parte di lei finché queste non sfociano in tragedia (spoiler: lei perde la brocca e lo ammazza). Esiste. E all'epoca era pure una fanfiction popolare, non era considerata OOC. Un'Akane psicopatica ci stava, tale era il messaggio involontariamente veicolato dall'anime.

Due opposti, dunque. E pochissime volte ho letto la giusta via di mezzo. O si empatizza troppo con lei, o la si fa diventare la macchietta, parodia di sé stessa. L'ho detto e lo ripeto: Akane è un personaggio difficilissimo da scrivere, che ho sempre sudato sette camicie a scrivere, quello su cui si dovrebbe fare più attenzione di tutti.


Autore: Kuno

Prima pubblicazione: 11 gennaio 2021

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