Le sorgenti maledette di Jusenkyo

Jusenkyō (呪泉郷) (Zhòuquánxiāng in mandarino) è il leggendario campo d'addestramento delle sorgenti "maledette", situato nella catena montuosa di Bayankala (Bayan Har Shan), a sud del Monte Kensei (Quanjing), nella provincia di Qinghai, tra le innumerevoli regioni inesplorate della Cina. "Una volta deciso che l’acqua sarebbe stata il fattore scatenante della trasformazione di Ranma, l’idea di queste sorgenti maledette è stata praticamente immediata", ha raccontato la Takahashi. "E l’unico posto che avrebbe potuto ospitarle non poteva che essere la Cina".


Dal terreno sgorgano più di cento sorgenti, a ognuna delle quali è legata una tragica leggenda: quando qualcuno (uomo o animale) viene immerso in una di esse, la sorgente diventa infatti maledetta e chiunque vi cada successivamente assumerà l'aspetto di ciò che vi è caduto o annegato per primo (anche se, a meno che non sia specificato altrimenti, manterrà la propria coscienza e personalità). La cura, anche se temporanea, consiste nel contatto con l'acqua calda: in seguito la vittima manterrà la sua forma naturale fino a quando non sarà nuovamente bagnata con l'acqua fredda.

Non tutti sanno (forse nemmeno la Takahashi?) che esiste un'altra Nyannīchuan, molto più ad ovest e precisamente nella regione della Licia, nell'attuale Turchia. È il poeta Ovidio, nelle sue "Metamorfosi", a narrarcene l'origine. Per saperne di più, cliccate su questo link.

La distanza tra Nerima (Tokyo) e Bayankala è di 3.748 chilometri in linea d'aria. Tra navi e automobile, il percorso più rapido copre comunque un tratto di 6.160 chilometri: il tempo stimato per percorrerlo ammonta a circa 3 giorni e 14 ore, ipotizzando la mancanza di fermate ed una velocità media di 70 km/h.

Come risaputo, Genma e Ranma fecero la strada a piedi e a nuoto; eppure, per stessa ammissione di Genma (capitolo 2), dalla caduta nelle sorgenti all'arrivo a casa Tendo passarono soltanto due settimane. Uno scherzo, insomma, per la scuola indiscriminata!

Sorgenti "apocrife" (solo nell'anime):

La valle di Jusenkyō si trova ad un giorno di cammino dal villaggio di Joketsuzoku e costituisce il cuore e il centro culturale di due società: quella della Fenice e quella del Muschio.


Gli imperatori cinesi hanno nominato osservatori e guide fin dalla dinastia Qin e hanno riportato ogni nuova sorgente formatasi da allora. Il compito della Guida di Jusenkyo, attualmente tramandato di padre in figlio, è quello di registrare e annotare ogni cosa e soprattutto di cercare di evitare che altre vittime cadano nelle sorgenti maledette. Principalmente la zona costituisce oggi un sito turistico, ma non è visitata quasi da nessuno, essendo localizzata nel mezzo di un territorio montuoso ed impervio, perciò molto difficile da trovare.


La magia di Jusenkyō, antica di circa 4.000 anni, è estremamente potente. "La maledizione non può essere annullata, quindi non c'è altra opzione che sovrascriverla", ha spiegato la stessa Rumiko Takahashi sul suo profilo Twitter. Attualmente si contano 144 persone rimaste vittime della maledizione, almeno stando alla testimonianza del Comitato per la Morale di Jusenkyō, un'associazione composta di funzionari governativi del partito comunista cinese (ep. 48). Proprio costoro hanno redatto una sorta di codice comportamentale a cui dovranno attenersi le vittime delle sorgenti.


Le tre leggi capitali di Jusenkyō:

  1. Chi viene maledetto non può sfruttare la propria trasformazione per conseguire scopi malvagi o poco puliti.

  2. Chi viene maledetto non può in alcun modo utilizzare la propria capacità di cambiare aspetto per recar danno ad altre persone.

  3. A coloro che sono stati maledetti e hanno trasgredito alla prima o alla seconda regola, sarà fatto divieto di trasformarsi ulteriormente.

* Nota sulla sorgente Chiwanīchuan. L'Eremita delle rane (ep. 100) minacciò di usare questa fonte su Ranma e gli altri "maledetti", ma in realtà si limitò a spaventarli con della semplice acqua (la fonte viene mostrata anche nel capitolo 396 del manga, ma nessuna informazione viene fornita a riguardo). L'Eremita, a sua volta, era caduto nella fonte in cui annegarono assieme un uomo e una rana: tale sorgente (per la quale i fan hanno coniato il nome Warennīchuan) non è tuttavia menzionata nell'episodio.

Le F.A.Q. della Guida di Jusenkyō: Come diventano "maledette" le sorgenti di Jusenkyō? - La forma maledetta dei personaggi è la copia della persona/cosa che è annegata nella sorgente? - Ranma può essere curato? - Le forme maledette dei personaggi cambiano/invecchiano? - Come funzionano le maledizioni? - Come mai l'acqua fredda provoca il cambiamento? - Quale temperatura dell'acqua è necessaria? - Quanta acqua è necessaria? - Ha importanza quale parte del corpo viene spruzzata? - Cosa succede se un "maledetto" cade in un'altra sorgente? - La maledizione può venire trasmessa per via ereditaria? - Ranma può rimanere incinta, mentre è ragazza?

Una mappa dei dintorni di Jusenkyō, dal capitolo 390 del manga. Come si può vedere, le sorgenti si trovano alle pendici del monte Kensei e sgorgano dalle falde acquifere delle grotte di Jusendō.

Per via di un particolare gioco di acque comunicanti, in cima alla Montagna della Fenice, il monte Hooh, sorge un'ulteriore sorgente maledetta in cui annegarono diverse specie di uccelli. Il popolo della Fenice visse di generazione in generazione utilizzando l'acqua di quella fonte, così la loro gente si è evoluta dotandosi di ali ed artigli fin dalla nascita.

Come diventano "maledette" le sorgenti di Jusenkyō?

La maledizione si compie quando qualcuno/qualcosa "annega" in una sorgente non maledetta: dopodiché, chiunque cade successivamente in quella sorgente (o viene bagnato con l'acqua di quella sorgente) subisce la trasformazione nel soggetto che vi è "annegato" per primo. In realtà va precisato che il termine "annegare" (溺らす, "oborasu") è errato, dal momento che nel manga si parla semplicemente di "venire immersi" (溺れる, "oboreru") in una delle fonti. Come riprova, nel capitolo 396 del manga Akane cade in una nuova pozza d'acqua senza morirvi annegata, ma questa diventa comunque maledetta (茜溺泉, Akanenīchuan).


La forma maledetta dei personaggi è la copia della persona/cosa che è annegata nella sorgente?

Non necessariamente. Ranma, Herb e la scimmia si trasformano tutti e tre in ragazze ma, se effettivamente la scimmia "maledetta" risulta essere la copia di Ranma ragazza, lo stesso non si può dire per Herb il quale invece muta in una versione femminile di sé stesso. Appare dunque più probabile che per puro caso ci si sia imbattuti in una scimmia dalle fattezze incredibilmente simili a quelle di Ranma, una volta divenuta umana. Si può anche osservare come tutti i "maledetti" trasformati in animali mantengano, di regola, qualche caratteristica che li accomuna alle loro forme originali, come ad esempio i canini sporgenti di P-chan. Detto ciò, esistono con tutta evidenza anche delle sorgenti che seguono la regola opposta, come la Akanenīchuan di cui appresso.


Ranma può essere curato?

Sì, come confermato dalla stessa Takahashi. È provato che l'acqua della fonte Nannīchuan ("sorgente dell'uomo annegato") guarirebbe almeno lui, Ryoga, Mousse e Genma, e del resto è esattamente il principio alla base della "sorgente maledetta istantanea" del capitolo 70. L'idea dell'autrice è che, bagnandocisi in una nuova sorgente, sia possibile "sovrascrivere" la maledizione precedente.

Appare opportuno chiarire che la possibilità rimane tale anche dopo l'ultimo capitolo del manga: è vero che, a seguito dello scontro tra Ranma e Safulan, le sorgenti si allagano e si mischiano tra loro, ma successivamente la guida riferisce per telefono a Soun che "il livello delle acque di Jusenkyo è tornato normale" ("Jusenkyō no suiryō moto ni modotanode" 呪泉郷の水量もとに戻たので).


Le forme maledette dei personaggi cambiano/invecchiano?

La risposta è affermativa, almeno in linea di massima. Collant Taro è stato maledetto subito dopo la sua nascita, trasformandosi in un piccolo mostro bambino, e oggi si trasforma in un enorme mostro adulto. Questo vale sicuramente anche per Ranma visto che, come detto sopra, la Nyannīchuan ("sorgente della ragazza annegata") non lo ha trasformato in una copia della prima vittima della fonte, bensì nella versione femminile di sé stesso. Prova ne è che nel capitolo 360 ("Bust Battle") il seno di Ranma ragazza è diventato più grande. Al solito, va precisato che alcune sorgenti probabilmente non seguono la stessa regola.


Come funzionano le maledizioni?

Probabilmente esistono diverse tipologie di sorgenti. La più diffusa conferisce ai "maledetti" le caratteristiche principali della fonte, senza tuttavia che costoro perdano gli altri loro tratti distintivi. Per esempio la Nyannīchuan ("sorgente della ragazza annegata") trasforma in una versione femminile di sé stessi ed è per questo motivo che Ranma ed Herb assumono forme diverse; analogamente la Tontsunīchuan ("sorgente del bambino annegato") trasforma nella versione infantile di sé stessi. Poi vi sono delle sorgenti "specifiche" che fanno diventare delle copie identiche della persona che vi cadde per prima: e così la Akanenīchuan conferisce a chiunque vi si bagni l'aspetto di Akane Tendo. Infine sembrano esservi delle sorgenti che arrivano addirittura a modificare la personalità della vittima, come la sorgente del sacerdote buddista (ep. 48 dell'anime) e la sorgente della brava persona (capitolo 235 del manga, anche se mai vista in azione).


Come mai l'acqua fredda provoca il cambiamento?

A parte l'utilità narrativa di tale soluzione, ciò si potrebbe giustificare con il fatto che le sorgenti sono in realtà fredde, e che quindi ogni nuovo schizzo di acqua fredda replicherebbe le condizioni originali della prima trasformazione. In sostanza, se le sorgenti fossero state calde, è possibile che il meccanismo sarebbe stato esattamente opposto.


Quale temperatura dell'acqua è necessaria?

La normale "temperatura ambiente" (circa 20°C) sembrerebbe essere più che sufficiente.


Quanta acqua è necessaria?

Molto poca. Per esempio nel capitolo 360 Happosai riesce a trasformare Ranma spruzzandolo con una piccola pistola ad acqua. È vero che sia nel manga che nell'anime si è visto che le prime gocce di pioggia non bastano ad attivare la maledizione, tuttavia va osservato che nel capitolo 238 una piccolissima quantità d'acqua della Shuanshontsunīchuan ("sorgente dei gemelli annegati") raggiunge un bernoccolo sulla testa di Happosai con l'effetto di duplicarlo.


Ha importanza quale parte del corpo viene schizzata?

Non nel manga e nell'anime. Tuttavia va notato che, nel Live-action del 2011, i personaggi si trasformano soltanto quando sono stati bagnati sulla testa.


Cosa succede se un "maledetto" cade in un'altra sorgente?

La regola generale, come visto sopra, è che la nuova sorgente "sovrascrive" quella vecchia. Tuttavia ci sono delle eccezioni ed una di queste viene sfruttata da Collant Taro: nel capitolo 236 scopriamo che si è immerso volontariamente nella Shanyuinīchuan ("sorgente del polipo annegato") per aggiungere al proprio armamentario dei tentacoli di polipo sulla propria schiena.


La maledizione può venire trasmessa per via ereditaria?

La risposta secca è no, tuttavia sembra che alcuni tratti della maledizione possano trasmettersi in linea genetica così da comportare una sorta di "evoluzione accelerata". Tale caratteristica fu utilizzata in primo luogo dalla gente della Dinastia del Muschio, i cui uomini si accoppiavano con fiere feroci fatte bagnare con l'acqua della Nyannīchuan (e la cui maledizione veniva poi "stabilizzata" con lo Zhishuitong) allo scopo di trasmettere alle nuove generazioni alcuni loro tratti come la forza e la rapidità. Ancora più pertinente è il caso del popolo della Montagna della Fenice, che si abbeverò per secoli ad una sorgente maledetta in cui erano annegati degli uccelli, fino ad acquisire ali ed artigli fin dalla nascita.


Ranma può rimanere incinta, mentre è ragazza?

Tecnicamente sarebbe possibile se venisse bloccato il suo aspetto femminile con lo Zhishuitong (si ricordi ancora una volta la storia della stirpe di Herb: gli uomini della Dinastia del Muschio procrearono con animali trasformati permanentemente in donne). Il quesito è stato comunque domandato alla stessa Takahashi, che ha risposto: "Non ci penserò mai, e non dovreste farlo nemmeno voi".

Autore: Kuno

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