Capitolo 06 - Il discorso di Soun

La cena proseguì senza altri imprevisti. Quando tutti ringraziarono per l’abbondante pasto, Soun si rivolse a Ryoga.

“Ascolta, Ryoga, avrei una proposta da farti…”

Genma prese il suo bicchiere pieno d’acqua e se la versò addosso. Quindi cominciò a giocare con la solita palla.

“Ma cosa fai, amico Saotome?”

*Mi alleno per il circo*

Kasumi stava finendo di sparecchiare, Akane e Nabiki stavano per ritirarsi nelle loro camere ma si arrestarono, incuriosite dallo sguardo serio con cui il padre fissava il ragazzo con la bandana.

“Signor Tendo, di cosa voleva parlarmi?” chiese confuso Ryoga, che con la testa era tutto dedito a cercare di ricordare dove mai avesse potuto posare quel dannato manico d’ombrello.

Soun inarcò il sopracciglio sinistro. Akane s’incupì, sapeva che il padre assumeva quella strana espressione, seria e nello stesso tempo anche un po’ comica se vista da un osservatore esterno, quando rimuginava uno dei suoi progetti. Per esempio quando aveva convocato le tre figlie per comunicare loro l’imminente arrivo a casa Tendo dell’amico Saotome con suo figlio Ranma, futuro marito di una delle tre.

“Te lo dirò subito, Ryoga” rispose Soun.

Nabiki ascoltava attentamente ogni singola parola, anche lei aveva capito che il padre si avviava a prendere una delle sue decisioni solenni, e non era neanche tanto difficile indovinare di che cosa si trattasse. Akane accarezzò nervosamente il maialino (e questo imbarazzò non poco Ranma).

Soun prese lentamente fiato: voleva intraprendere a tutti i costi quel discorso, ma non sapeva da che parte incominciare. Dunque poggiò le proprie mani sulle spalle dell’eterno disperso.

“Ryoga Hibiki” disse infine “Tu sei un ragazzo bravo, buono e ben educato…”

“Io… la ringrazio…” balbettò lui, arrossendo e guardando verso il basso.

“Inoltre sei molto bravo a praticare le arti marziali: forte, agile, veloce. Te la batti alla pari con Ranma e l’hai messo in seria difficoltà più volte…”

*So dove vuole andare a parare…* pensò Akane.

“Come ben sai, rappresento da anni con onore ed orgoglio la Scuola di Lotta indiscriminata Tendo: sono uno degli insegnanti di arti marziali più stimati di tutta la zona, molte scuole guardano con invidia la mia insegna. Ora però sono vecchio e senza figli maschi cui affidare la palestra: solo tre figlie, le gioie più preziose, quanto di più importante ho al mondo, ma tre figlie femmine. Per questo, proprio in previsione di una tale evenienza, mi accordai anzitempo molti anni fa col mio amico e compagno di allenamenti Genma Saotome per maritare una di loro con suo figlio…”

Seguirono lunghi attimi di silenzio.

*Ora è tutto chiaro: questa notizia mi frutterà un sacco di soldi quando la venderò a Shampoo, Ukyo e Kodachi…* pensò Nabiki.

“Stamattina” riprese Soun “Ranma ha lasciato questa casa, è partito per la Cina senza stabilire se e quando tornerà. Ma io non posso aspettare più di tanto, come ho già detto sono piuttosto avanti negli anni: ci terrei a vedere il prima possibile la palestra in buone mani e poter vivere così una vecchiaia serena.”

*Che cosa? La Cina?* si chiese Ryoga *Allora questo vuol dire che stamattina Ranma stava partendo per non tornare…*

Il capofamiglia Tendo respirò profondamente.

“Ryoga” disse poi “Come ben capisci, il fidanzamento tra Akane e Ranma è pressochè saltato…”

“Booooooo, bo-hoooooo!!!” ululò di dolore il panda.

“Io ho bisogno di qualcun altro cui affidare il dojo e ho visto che tu e Akane andate molto d’accordo…”

Ryoga, travolto dall’emozione, quasi non respirava. “Lei… lei, signor Tendo, vuol dire… che…” *Io? Sarò io il nuovo fidanzato della dolce Akane? Non è possibile, questo è solo un bellissimo sogno, ora mi sveglierò e… Che dico? Questa è la realtà, la fantastica, stupenda realtà!*

“Ascolta, ragazzo mio” proseguì l’altro “Che ne diresti di…”

Akane, alzatasi di scatto in piedi, lo interruppe battendo i pugni sul tavolo.

“Ora basta, papà!!!”

Soun, Nabiki, Kasumi, Ryoga, lo stesso Ranma (che durante quel discorso di Soun aveva avvertito come un groppo alla gola) si voltarono stupefatti nella direzione della ragazza.

“Tu non puoi” continuò lei, incurante di tutto e di tutti “non puoi decidere del destino degli altri! Non puoi decidere della mia vita! Fidanzarmi a questo o quello senza curarti di ciò che provo io, dei miei sentimenti… Tu non mi hai mai chiesto cosa voglio, decidi tutto da solo: di’ la verità, ami di più le tue figlie… o la palestra?”

Kasumi guardò la sorellina con fare allibito, sapeva perfettamente che mai Akane aveva alzato la voce in tale modo con loro padre. Addirittura Nabiki la calcolatrice, colei che prevedeva sempre ogni cosa con matematica precisione, era rimasta sorpresa da quella mossa improvvisa. Soun fissò la figlia con le lacrime agli occhi.

“Ma Akane…”

La ragazza stava già salendo le scale, corse col porcellino in braccio verso la sua camera e lì si chiuse. Gli altri poterono udire il fragore della porta che veniva sbattuta con violenza ed il rumore della chiave che girava nella serratura.

*Non hanno alcun rispetto per me! Come sempre!*

Akane ripensò a quando l’avevano “incastrata” nel fidanzamento con Ranma…

“Ranma, queste sono le mie figlie: una sarà la tua fidanzata”

“Akane ha la stessa età!”

“Sì, è perfetta!”

“Ehi, ma che state dicendo? Perché proprio io?”

“Beh… tu odi gli uomini, giusto?”

“E fortunatamente Ranma è per metà ragazza…”

“Un momento, io non sono d’accordo! Non posso sposare un maniaco…”

Quanto tempo era passato da allora! Ma certe cose non cambiavano mai…

“Hai sentito, P-Chan? Adesso mio padre vuole fidanzarmi con Ryoga!”

Il maialino assunse un’espressione indecifrabile, mentre i suoi piccoli muscoli tesi diedero quasi l’impressione di fare “crac”.

“Cos’hai, piccolino? Sembri pensieroso… e a pensarci bene è tutto il giorno che ti comporti in un modo strano, quasi non sei più tu…”

“Gru-uunf ?”

Ranma tremò.

*Sono un idiota!* pensò *Devo fare attenzione a non tradirmi…* Eppure i suoi pensieri, per quanto s’imponesse di recitare la parte di P-Chan alla perfezione per poi filarsela alla prima occasione che gli si fosse presentata, erano rivolti da tutt’altra parte.

Intanto in Akane la rabbia andò svanendo un poco alla volta, lasciando posto ad un’espressione mesta e malinconica.

“Non è giusto…” mormorò.

Quindi si riscosse. *Si è fatto tardi e non mi sono ancora messa il pigiama…*

Si voltò verso l’animaletto.

“P-Chan… tu non ti vergogni, vero, se per una volta mi cambio in tua presenza?” e così dicendo accennò a levarsi di dosso la maglietta.

“… GRUUUUUNF?!?”

Il porcellino assunse di colpo un colorito bordeaux, mentre del fumo cominciava ad uscirgli dalle orecchie. *Ma che fai, stupida!* pensò mentre il TU-TUM del cuoricino andava crescendo vertiginosamente.

“Che ti succede, P-Chan?”

Ranma corse dritto filato verso la porta, dimenticando che Akane si era chiusa a chiave: decise di dare un colpo con la testa per spalancarla ed invece tutto quello che riuscì a ricavarne fu un bel bernoccolo. Akane lo fissava sbalordita. Lei fece per avvicinarglisi, ma a quel punto lui, ancora più agitato, provò ad uscire una seconda, una terza, una quarta volta, ovviamente senza successo: finchè, pieno di bernoccoli e lividi da ogni parte della pur dura testolina, non perse i sensi.


*******


Soun fissò preoccupato il ragazzo con la bandana.

“Ryoga, spero tu non abbia preso a male la reazione di mia figlia: sai com’è fatta Akane…”

“Oh, non si preoccupi, signor Tendo…” Il giovane sapeva bene che lei avrebbe reagito così chiunque le fosse stato proposto come fidanzato. “Ora vado di sopra a parlarle…”

“Bravo, ragazzo mio!”

Ryoga si avviò (non prima che Soun gli avesse indicato da che parte stavano le scale). Genma-panda si ritirò nella stanza degli ospiti a trascorrere quella che prevedeva come la sua ultima notte sotto un tetto. Kasumi e Nabiki si avvicinarono al padre.

“Beh, che avete da guardarmi con quest’aria di rimprovero, figliuole?”

“Papà” disse la maggiore in quello che per lei era il massimo della rabbia, cioè col tono lievemente alterato e le sopracciglia leggermente inarcate “Akane ha perfettamente ragione, dev’essere libera di scegliersi da sola la persona con cui passerà il resto della sua vita. Non sei d’accordo anche tu, Nabiki?”

“Come? Certo, certo” *Vediamo un po’… Venderò la notizia del fidanzamento di Akane con Ryoga sicuramente alle tre pretendenti di Ranma (faranno i salti di gioia) e poi anche ai nostri compagni di scuola (a quelli piace impicciarsi di tutto), a Mousse (la cosa riguarda da vicino anche lui) e Kuno (a quell’idiota farò pagare il doppio)*

“Ma” replicò Soun “non avete detto niente quando vi ho presentato Ranma, anzi siete state voi stesse a sistemarlo con Akane”

“Questo” disse ancora Kasumi “perché si vedeva subito che quei due sono fatti l’uno per l’altra…”

Ryoga era intanto al piano di sopra, ma come al solito non trovava la camera di Akane.

bussò ad una porta.

“Non ti aprirà nessuno, quello è lo sgabuzzino!” disse una voce alle sue spalle.

“Chi ha parlato?” Ryoga si voltò “Ah sei tu, Happosai!”

“Certo che sono io. La camera di Akane, se è quella che stai cercando, è proprio questa a fianco.”

“Ti ringrazio, sei molto gentile.”

Ryoga spalancò la porta indicatagli dal vecchio, scoprendo però che si trattava del bagno.

“Ma tu… tu mi hai mentito!”

“Povero ingenuotto…” Happosai colpì Ryoga con un tocco leggero della sua pipa, facendolo volare dentro la vasca da bagno, ora piena d’acqua fredda.

“Aaaah, è gelata!!!” urlò Ryoga-chan con la sua voce femminile.

“Allora avevo visto giusto, sei caduto anche tu nella Sorgente della Ragazza affogata… Che bello, una pupa in più da palpare!!!”

Il vecchiaccio si lanciò contro la ragazza con la bandana, la quale però lo mandò in orbita con un potente destro.

“Nooo! Di nuovoooo…”

*Per fortuna quando vede una bella ragazza scopre le difese…* Uscendo dalla vasca, Ryoga urtò un piccolo oggetto metallico. *Che cosa… ma questo è il manico d’ombrello! Era qui che era finito, mi sarà caduto di tasca durante lo scontro con Ranma*

L’eterno disperso, tornato uomo con l’acqua calda, ragionò sul da farsi.

*Ora potrei far tornare tutto alla normalità, ma…*

Riepilogò gli eventi di quella giornata: *Soun mi ha praticamente chiesto di essere il fidanzato di Akane, solo che lei non mi vede se non come un amico e di questo ne ho avuto conferma poco fa. Scommetto che sta pensando a Ranma, ecco perché oggi sembrava così giù di corda: quel vigliacco è scappato stamattina disonorandola per l’ennesima volta, è l’ultima goccia! Akane deve imparare ad odiarlo, quel bastardo! Se penso che sta per passare la notte con lei, mi viene una rabbia…*

Una perfida idea gli ronzò in mente

*E se… ma certo! Come reagirebbe Akane, se scoprisse che il porcellino con cui sta andando a letto in realtà è… -quel maniaco pervertito- di Ranma?*

Ryoga cominciò a ridacchiare, letteralmente accecato dalla gelosia.

“Ranma, hai fatto soffrire la dolce Akane per l’ultima volta! Ma adesso la pagherai, lei ti odierà per sempre!!!”