Il cammino

Le gambe inarcate.

I pugni stretti.

Le mascelle digrignanti.

Il ragazzo procedeva, a lenti passi, lungo la propria strada.

‛Akane!’ invocava meccanicamente il suo animo, come se fosse stata la stella che avrebbe potuto guidarlo verso la salvezza. Ma non era così e doveva resistere.

Unica consolazione, il pensiero che presto il cammino avrebbe trovato termine.

E lui, l’ambita liberazione dalle proprie pene.

“Ancora?!” Una voce strafottente e familiare. “Il bagno è di là! Quando imparerai, maiale senza il minimo senso dell’orientamento?”

Ryoga Hibiki ringraziò il suo eterno rivale sferrandogli un cazzotto, prima di varcare con sollievo la soglia sbagliata.