Capitolo 04 - Arriva Ryoko!

Ryoga attaccò l’avversario con una rapida serie di pugni, tutti abilmente schivati dal ragazzo con il codino.

“Tutto qui, quello che sai fare?”

“Ora vedrai…”

I rumori del combattimento si udivano fin dal piano di sotto, dove Genma-panda e Soun continuavano a giocare a Shogi. Soun alzò lo sguardo verso il soffitto:

“Li senti anche tu questi colpi, amico mio?”

Il grosso animale mangiò non visto un paio di pedine e poi estrasse un cartello:

*Non badarci, pensa piuttosto a giocare: ti ho messo ancora sotto scacco*

“Che?… Genma Saotome, tu hai barato di nuovo!”

*Non fare la vittima e gioca*

Kasumi, che stava preparando la cena, si preoccupò.

“Che starà succedendo, lì sopra? Sarà meglio che vada a vedere.”

Salì le scale ed incrociò Akane mentre questa usciva dalla sua camera.

“Sorellina, hai sentito?”

“Sì, il rumore sembra provenire dal bagno… Lì dovrebbero esserci Ryoga e P-Chan, Ryoga si era offerto di fargli il bagnetto.”

“Forse P-Chan starà facendo qualche storia…”

“Forse… Meglio controllare, comunque!”

Intanto Ranma stava avendo la meglio, per quanto fosse molto difficile per entrambi i contendenti combattere nello spazio ristretto del bagno. Ryoga si avviò allora verso la doccia, regolò il rubinetto su “acqua fredda” e lo aprì.

“Come porcellino, mi darai meno problemi…”

Ranma si scansò appena in tempo, un attimo prima di essere investito dal getto d’acqua.

“Ci hai provato, Charlotte…”

In quel momento i due udirono dall’esterno la voce di Akane.

“Ryoga, sei tu lì dentro? Cosa sta succedendo?”

Ranma si arrestò.

*Che faccio? Non posso farmi vedere qui! E dire che dovrei essere in viaggio per la Cin …*

Ryoga approfittò del momento di distrazione dell’altro, deviò con la mano il getto d’acqua che usciva dalla doccia e questa volta Ranma ne fu investito in pieno. Ovviamente in questo modo anche Ryoga si era trasformato…

“Perché nessuno risponde? Ryoga, mi senti?”

“Akane, forse è meglio che apriamo…”

Ryoga riconobbe la voce di Kasumi.

*Che stupido: perché non ho pensato di chiudere a chiave?*

Afferrò con una mano Ranma-porcellino (che si era immediatamente scagliato contro di lui) e corse verso la vasca da bagno ancora piena d’acqua (dopo aver buttato i vestiti di Ranma in un angolo dove nessuno potesse notarli). Sentì la maniglia della porta venire girata, si immerse nell’acqua.

Akane spalancò la porta.

“Ryoga, cosa… e tu chi sei?”

“Come chi sono?” rispose l’eterno disperso “Sono Ry…”

Ma non continuò, si era accorto che il timbro della sua voce era femminile.

*Ma come? Se mi sono immerso nell’acqua calda…*

Fu allora che constatò che durante il tempo della lotta l’acqua nella vasca si era raffreddata.

“Ehm… volevo dire… sono Ry…Ryoko… piacere!”

“Ryoko?… Senti… potremmo sapere cosa ci fai… dentro la vasca?” chiese confusa Akane.

“Beh… io…”

In quel momento sbucò fuori dalla vasca “R-Chan”, che Ryoga aveva inavvertitamente portato con sé e che quasi era sul punto di affogare per la seconda volta in quel giorno.

“Io… facevo il bagno al maialino”

Akane distese le braccia verso quello che credeva essere il suo animaletto.

“P-Chan, piccol ! Vieni qui!… Non capisco, sembra che mi voglia evitare…”

Ranma era rientrato nella vasca.

“No… è solo timido…” disse Ryoga. Poi continuò:

“Ora vi spiego: io sono… la cugina di Ryoga! Ero alla sua ricerca e… l’ho visto entrare in questa casa: sono entrata anch’io e… l’ho incontrato, proprio così ! Poi lui mi ha chiesto di fare il bagno al porcellino mentre andava… a cercare degli asciugamani!”

“Capisco” fece Akane.

“Mi dispiace di essere entrata nella vostra casa in questo modo… come una ladra!”

Akane sorrise.

“Oh, noi siamo abituati agli ospiti… anche ai più strani!”

Kasumi prese la parola.

“Ryoko, sei la benvenuta! Ed ancora più benvenuta, in quanto cugina di Ryoga.”

“A proposito… e Ryoga dov’è finito?”

La ragazza con la bandana sudò freddo.

“Ve l’ho detto… andava a prendere gli asciugamani.”

“Forse si sarà perso per strada …” commentò Akane.

Il porcellino sghignazzò.

“Ah, non ci siamo ancora presentate: io sono Akane, e questa è mia sorella Kasumi!”

“Lo so”

“Come, scusa?”

“Volevo dire… Ryoga mi ha parlato molto di voi!”

“Ah…”

“Sarà bene andare a cercarlo.” disse improvvisamente Kasumi.

Un gocciolone si posò sulla fronte di “Ryoko”.

“No, no, per carità, non disturbatevi! Ci penso io”

E corse via dal bagno, col maialino in una mano.

“Ranma, brutto bastardo! Guarda in che guaio mi hai cacciato…”

Andò alla cieca. Si trovò nuovamente nel piano di sotto, ancora nel soggiorno: ma Soun e Genma non si accorsero della nuova ospite.

“Ha-ha! Questa volta sono io che ti metto sotto scacco, Saotome! Ed è pure scacco matto!… Genma, mi stai ascoltando?”

Il panda si era messo a giocare con la palla.

“Genma, mi senti? Ti ho dato scacco matto…”

Il grosso compagno di giochi di Soun estrasse l’ennesimo cartello.

*Si prega di non disturbare gli animali*

Ryoga superò il soggiorno e finì casualmente in cucina.

“Meno male, che colpo di fortuna…”

Vide che l’acqua contenuta nell’ebollitore per il tè lasciato lì da Kasumi fumava ancora. Se la versò addosso, tornando uomo.

“Bene! Ryoko sparisce per sempre!” Guardò il porcellino. “E tu, caro Ranma, volente o nolente, adesso toccherai questo…”

S’interruppe, non trovando più il manico incantato.

“Eppure ero sicuro di averlo in tasca… No! L’ho perso!!!”

Il maialino sghignazzò una seconda volta.

*Ti perdi tu, figuriamoci le cose che porti con te…* pensò Ranma.

Ryoga cominciò a riflettere: “Calma, facciamo mente locale… quando sono entrato in casa l’avevo in mano: poi… credevo di averlo messo in tasca…”

D’un tratto il suo sguardo s’illuminò.

“Ma certo! Forse in camera di Akane…”

Si avviò. Per sua buona sorte, incrociò quasi subito la stessa Akane.

“Ryoga, eccoti qui! Sai, abbiamo incontrato tua cugina Ryoko: è qui in casa e ti sta cercando.”

“Ah, sì? Eh, eh… io… stavo cercando gli asciugamani per P-Chan, non so se ve l’ha detto.”

Intanto pensava:

*Se Akane mi vede col porcellino in mano, capirà tutto…*

Lo nascose istintivamente nella tasca dei pantaloni.

“Grunf!… Mmpft… Grunf!”

“Hai sentito? Sembrava la voce di P-Chan”

“Cosa?… Ti sbagli, Akane! Ero io… ho il singhiozzo! Eh, eh…”

“Capisco”

“Ehm, senti Akane… ti devo chiedere un favore.”

“Dimmi pure, Ryoga!”

“Ecco… potremmo andare un momento in camera tua? Ho perso una cosa a cui tengo molto, spero di trovarla lì.”

“Va bene.”

Nel frattempo era rientrato in casa, completamente ubriaco, il vecchio Happosai: ed il suo arrivo non poteva certo passare inosservato…

“Genma Saotome! In nome della nostra amicizia…”

“Boo-boo!”

Il vecchietto si avvicinò ai due capifamiglia.

“Genma! Soun!… Qual buon (hic!) vento?”

“Maestro, ha bevuto altro sakè?”

*Dopo tutto quello che ci siamo scolati ieri sera?*

“E che c’è… (hic!) di male?”

“Maestro, lei deve comprendere che non abbiamo più l’età per certe cose…”

*Proprio così.*

“Parlate (hic!) per voi!… Io mi sento in forma come un ragazzino e se non mi credete (hic !) ve lo dimostrerò subito!!!”

Corse nella sua stanza e tornò indietro con un reggiseno prelevato dalla sua ben nota collezione.

“Ora… (hic!) vi farò… vedere!”

Prese un secchio d’acqua e andò alla ricerca di Ranma. In quel mentre Ryoga e Akane stavano uscendo dalla camera di quest’ultima…

“No, purtroppo non c’è.”

“Mi dispiace, Ryoga! Ma… potresti spiegarmi una cosa? Perché tieni tanto ad un semplice manico d’ombrello?” gli domandò Akane.

“Beh, vedi… ci ero affezionato, ecco tutto”

“Certo… ma dove sarà finita Ryoko?”

“Ryoko?… Forse potrebbe essersi persa per la casa. Sai, lei non ha un grande senso dell’orientamento…”

*Dev’essere un vizio di famiglia…* pensò la ragazza.

“Però” disse poi “sembra essere svanita nel nulla.”

*Ora si insospettisce…* pensò Ryoga. Il quale propose:

“Sai che faccio? Vado a cercarla!”

Proprio in quell’istante Happosai, salite le scale, vide Akane e Ryoga di spalle e, annebbiato dal sakè e ingannato dal fatto che la loro corporatura era simile, scambiò quest’ultimo per Ranma.

“Prendi, dolcezza!”

E gli versò un secchio di acqua fredda addosso.

“No, non è possibile…” esclamò Akane.