Molto tempo fa, fra le vallate dei Monti del Sole viveva un uomo dall'aspetto molto rude. il suo nome era Artur, ma gli abitanti dei villaggi sotto i Monti del Sole, lo chiamavano il '' Signore delle Acque "; della sua esistenza lo avevano appreso dai loro avi. Nessuno lo aveva mai visto in volto; neanche le persone che salivano su quei monti per lunghe passeggiate. Artur, invece, ben celato nel suo nascondiglio segreto conosceva tutti e di loro sapeva ogni cosa. Egli aveva una sfera magica e attraverso quella vedeva e udiva i discorsi della gente. Un giorno, stanco della vita solitaria che conduceva, decise che era tempo di scendere a valle e di prendere in moglie una giovane ragazza. Notò con piacere, che, per merito suo, le valli sottostanti al suo rifugio erano veramente ricche di vegetazione e molto fertili. Le terre coltivate dai contadini rendevano molto bene.
Questo era merito delle acque di cui Artur ne era il proprietario che regalava a tutti. Era molto soddisfatto del suo operato! Tutto questo, quasi, lo distrasse dal suo pensiero e dal motivo per cui egli era sceso a valle. Comunque, ritornò subito in sé quando arrivò nei pressi dell'abitazione di un povero contadino: il signor Romano. Artur lo aveva tenuto spesso sotto controllo con la sua sfera magica e sapeva bene che egli aveva una giovane e bella figliola. In quei giorni la ragazza avrebbe compiuto sedici anni. Troppo giovane per prendere marito! Il '' Signore delle Acque '' la spiò più volte attraverso la sfera e si invaghì di lei. Trovò il contadino intento a lavorare nell'orto e gli si avvicinò:
- Buongiorno, buon uomo! - lo salutò Artur.
- Buongiorno a lei! In cosa posso servirla? - chiese Romano al forestiero.
- Sa... passavo di qui ed ho visto il suo orto bello e rigoglioso. Deve essere molto orgoglioso del suo lavoro! -
- E sì! Lo sono eccome! Ma il merito va alle acque che scendono dai Monti del Sole! -
- Capisco! Siete fortunato a vivere in questa zona!-
- Sì! Qui si vive bene! Non andrei mai via da questa terra! Lei invece è forestiero perché non l'ho mai vista prima! - - In un certo senso sì! - Il '' Signore delle Acque '' rimase nel vago e fu in quel momento che irruppe nella scena Maria, la bella e giovane figlia del contadino. Maria salutò cordialmente - Buongiorno a voi! - - Ciao figliola! Hai dormito bene? -
- Sì padre! E voi? -
- Sì! Anch'io! - - Vedo che hai ospiti! Ti lascio e vado a sbrigare i miei lavori! - Maria di dileguò salutando anche il forestiero.
Il ''signore '' delle acque l'osservò mentre ella si allontanava. Rimasto solo con Romano, Artur si complimentò:
- Avete una figlia bella e giovane! -
- Grazie per questo complimento! Maria oltre ad essere bella è anche brava! -
- Siete fortunato! Io la vorrei prendere in moglie. - Sbigottito il contadino rispose:
- In moglie? È... è troppo giovane! Lasci che giunga alla maggior età e poi sarà mia figlia a decidere! - - Voi dite? -
- Sì! - Artur si stava innervosendo a causa di questa negazione e disse - Non mettetevi contro di me! Non vi conviene! Vostra figlia diventerà mia sposa! -
- Voi non potete far questo! -
- Posso... eccome se posso! Torno domani e voglio una vostra risposta! -
Il signore delle acque se ne andò imprecando contro il contadino e ad ogni imprecazione tuonava e lampeggiava. Solo in quel momento Romano capì che quell'uomo altro non era che il '' Signore delle Acque '' e a quel punto non riuscì replicare perché il tono di voce di Artur non ammetteva repliche. Artur era tornato ai suoi monti e il contadino finì il suo lavoro nell'orto con un peso opprimente nel cuore. Quello stesso giorno raccontò tutto alla figlia e lei scoppiata in lacrime disse - No, papà! Io non desidero sposare quell'uomo! Mi fa ribrezzo! -
- Nemmeno io lo voglio! Domani quando torna gli dirò di no e sarà la mia risposta definitiva! -
- Ti voglio bene papà! -
- Anch'io! -
Si abbracciarono in un tenero abbraccio e la giornata scivolò via più serena. L'indomani il '' Signore delle Acque '' tornò dal contadino e lo trovò nel cortile intento a dar da mangiare alle galline. - Buongiorno! Vedo che già lavora! -
- Sì! Anche perché non ho molto tempo ed ho tante cose a cui pensare! Io so chi è lei e ancor prima che me lo chieda le dico no! Non le do mia figlia in sposa! E adesso, mi scusi, ma ho molto da fare! - disse Romano e Artur seccato esplose con rabbia - Se questa è la sua ultima risposta... Guardi bene i suoi campi e il suo orto, perché non li vedrà mai più belli e rigogliosi! - Non mi fanno paure le sue minacce! - replicò il contadino e Artur, come fece il giorno prima, si allontanò imprecando. Il cielo si era oscurato ed era carico di nuvole di pioggia. Tuonava e lampeggiava come non mai ed iniziò a piovere con grande violenza. Il livello dei torrenti crebbe a dismisura allagando tutto in breve tempo distruggendo tutto il lavoro dei contadini. La gente dei villaggi inveì contro il '' Signore delle Acque '', perché sapevano già che tutto questo era opera sua. Romano li aveva già avvisati.
Tutti i paesani erano concordi con lui per la decisione presa nei riguardi di Maria. Volevano un gran bene a quella ragazza e non accettavano l'idea di vederla in moglie al '' Signore delle acque ''. Maria, dal canto suo si disperava per quanto stava accadendo. Sapeva di essere la causa di tutto. Artur era l'unico che godeva nel vedere tale disastro. Nascosto nel suo rifugio seguiva tutto e non aveva alcuna intenzione di placare la sua ira e così il brutto tempo durò giorni e quando si stancò della pioggia fece uscire il sole e il suo calore provocò una grande siccità. Era davvero la fine per tutti gli abitanti dei villaggi ai piedi dei Monti del Sole. Tutto stava morendo. Maria era sempre più avvilita e una notte di luna piena decise di darsi in sposa al '' Signore delle Acque ''.
Con grande dolore nel cuore scrisse un biglietto al padre nel quale lo mise al corrente delle sue intenzioni e lasciò lo scritto sopra il tavolo della cucina. Le parole contenute in quel biglietto erano commoventi e piene d'amore. Maria se ne andò senza portar nulla con se. La luna illuminava i sentieri. Ella avanzò verso la cima dei Monti del Sole. Giunta in prossimità della vetta si fermò ed urlò ad alta voce - Venite fuori '' Signore delle Acque ''!
Eccomi sono qui! Fatevi vedere! ''
- Silenzio non ci fu alcuna risposta gridò più volte, ma nulla. Maria aveva il cuore che batteva a mille per l'agitazione. Salì ancora più in alto e si trovò in cima ad uno spuntone di roccia. Quel punto era pericoloso ma lei non ebbe paura anche se sotto di lei c'era il vuoto. Richiamò il '' Signore delle Acque '' e finalmente egli si presentò innanzi a lei e disse:
- Finalmente ti sei decisa! Ora sarai mia per sempre! -
- Meglio la morte piuttosto che esser tua! -
Maria pronunziò decisa questa frase. Fece qualche passo indietro e si lasciò cadere nel vuoto. Artur era molto teso per il gesto della giovane e cercò di usare i suoi poteri per riportarla in vita, ma non ci riuscì. Fu allora che infuriato si ritirò nel suo rifugio e a quel punto, per quanto era accaduto, la natura si ribellò e rivendicò la morte di Maria. Nella profondità della grotta un fiume d'acqua iniziò a salire. In fondo alla valle gli abitanti dei luoghi sottostanti sentirono un brontolio continuo. Il '' Signore delle Acque ", arrabbiato com'era, non lo avvertì nemmeno e quando l'acqua uscì dalla grotta lo travolse in pieno e lo portò via, con sé. Fu la fine di un incubo per gli abitanti alle pendici dei Monti del Sole. L'acqua scese a valle e saltando dallo sperone regalava alla vista dell'uomo una bellissima cascata. La valle sottostante tornò così ad essere ricca e rigogliosa. Il sacrificio di Maria aveva dato nuova vitalità alla sua terra che tanto amava e del '' Signore delle Acque " non rimase che un vago ricordo e nulla più.
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