OPINIONI E STUDI SULLA MELATONINA
(FORMULA CHIMICA DELLA MELATONINA)
Ci si chiede spesso cosa sia la Melatonina; risposta: la Melatonina è un ormone di tipo paracrino (il messaggero chimico prodotto da una cellula che è lasciato diffondere al fine di modificare la fisiologia delle cellule che la circondano.) e che questo si trova in tutte le forme di vita sulla terra. Negli esseri umani, è secreta principalmente dall’Ipofisi, una ghiandola grande circa come un pisello, situata nel centro del cervello, ma anche prodotta nello stomaco e nell'occhio. La secrezione di Melatonina avviene durante la notte, in risposta all’oscurità, ha il suo apice nel mezzo della notte e gradualmente diminuisce durante la seconda metà. La sintesi ed il rilascio di Melatonina è inibita dalla luce. Per questo motivo la Melatonina è stata chiamata "l'ormone dell’oscurità". La produzione di Melatonina si alza nella pubertà, poi diminuisce molto rapidamente, tant’è che nei soggetti oltre i 50 anni, arriva a scemare per secernere solo un decimo dell'importo secreto in pubertà.
La Melatonina è metabolizzata velocemente, principalmente dal fegato ed è espulsa nell'urina. È un ormone solubile sia nel grasso che nell'acqua, il rischio di iperdosaggio è quindi minimo. Abbiamo detto che la secrezione di Melatonina declina con l'età. Invecchiando l’Ipofisi rapidamente si logora, a causa di un'accumulazione eccessiva di calcio, conosciuta come calcificazione. I livelli di Melatonina prodotti dall’ipofisi sono abbondanti nei bambini, aumentano un po' prima della pubertà e poi diminuiscono costantemente, cioè fino ai minimi livelli della vecchiaia. Ricoprendo molteplici ruoli nel nostro corpo, la Melatonina regola l'orologio biologico del corpo e la secrezione di altri ormoni corporei importanti, governanti il processo di invecchiamento; migliora il sonno regolando i ritmi circadiani, neutralizza l'insonnia ed il ritardo nel prendere sonno; aiuta il sistema immunitario; ha un’importantissima azione antiossidante che combatte la formazione dei famigerati radicali liberi; migliora la deficienza mentale nel morbo di Alzheimer; migliora le funzioni articolari in soggetti affetti da artrite; migliora l’efficienza dei sistemi riproduttivo e cardiovascolare. Questa molecola, inoltre migliora la salute generale quando si invecchia ed allevia i sintomi di tristezza (disordine affettivo stagionale). Alcuni studi di laboratorio hanno mostrato un’azione ritardante nello sviluppo di varie cellule cancerogene, in particolar modo in merito al tumore della prostata e del seno. La Melatonina è conosciuta per essere un antiossidante estremamente potente e vasto,che protegge ogni parte della cellula ed ogni cellula nel corpo, compreso le cellule del cervello. Gli antiossidanti sono cruciali per la nostra salute, poiché sbarazzano il corpo delle molecole pericolosamente reattive denominate radicali liberi che tendono a danneggiare particolarmente tre componenti della cellula: i lipidi, le proteine e gli acidi nucleici.
Oggi sappiamo che oltre 100 malattie sono dovute ai radicali liberi, tra cui le cataratte, la malattia maculare degenerativa, il morbo di Alzheimer, il Parkinson, l'artrite, vari tipi di cancro e perfino il processo di invecchiamento.
In sintesi, la Melatonina è un ormone rilasciato dalla ghiandola pineale durante la notte per dormire. Le ricerche sul sonno fatte su volontari sani dimostrano che fino 100 mg di melatonina presi in dose singola hanno effetti collaterali nulli o minimi. L'ormone in oggetto è anche un forte antiossidante dato che ha mille volte la potenza della vitamina E. La Melatonina va presa solo di sera quando si andrebbe normalmente a letto e la stanza deve essere quasi buia, dato che è in questo modo che l'ormone verrebbe naturalmente rilasciato....
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L’INTEGRAZIONE DI MELATONINA E I RELATIVI BENEFICI
Come integratore alimentare la Melatonina deve essere prodotta sinteticamente, pur essendo identica all'ormone naturale ed ha molti benefici. La "Melatonina naturale" (spesso derivata dall’Ipofisi dei bovini) dovrebbe essere evitata a tutti i costi perche può contenere impurità nocive. Alcune case farmaceutiche preferiscono estrarla dal cacao. La Melatonina come integratore alimentare è un rimedio efficace per chi ha problemi di insonnia, male-adattamento a turni di lavoro e jet-lag, ovvero il cambio di fuso orario si presenta dopo i voli attraverso transoceanici. È caratterizzato da disturbi del sonno, affaticamento durante il giorno ed efficienza mentale ridotta. In verità le influenze di questo farmaco sono molte e saranno trattate qui di seguito. Secondo Patrick Quilin, Ph.D., R.D., C.N.S., vice presidente della “Nutrition for Cancer Treatment Centers of America”: "...trenta milioni di americani hanno regolarmente disturbi del sonno…di questi cinque milioni soffrono di insonnia…le persone che dormono meno di sei ore per notte sono in peggiori condizioni di salute e hanno una percentuale di mortalità più alta del 70%”. La SAD (Seasonal Affective Disorder) afferma che è stato dimostrato che la Melatonina è molto efficace anche in soggetti con problemi di SAD (Seasonal Affective Disorder), ovvero Disordine Affettivo Stagionale una particolare forma depressiva lieve, associata a spossatezza e malumore, causata dallo scompenso dei ritmi circadiani e anche assenza o disturbi della memoria. Circa le influenze sul Sistema Immunitario, la Melatonina mitiga gli effetti dello stress e riduce il declino del sistema immunitario che accompagna periodi di grande stress. Ricerche scientifiche hanno dimostrato l’efficacia della Melatonina nella cura del Cancro, nel rallentare il progredire dell’AIDS, nel rafforzare l’organismo contro gli attacchi del freddo e nel proteggere il sistema immunitario dagli effetti tossici della chemioterapia. Vari studi rivelano che gli integratori di Melatonina possono ristabilire la funzione del Timo, stimolare e aumentare la produzione di Linfociti T, importanti per le nostre difese naturali, e aumentare l’attività anti-tumorale dell’organismo, soprattutto in pazienti in uno stadio avanzato della malattia. L’utilizzo di Melatonina può dare risultati soddisfacenti nella cura di molte altre malattie e condizioni quali Ipertensione, Colesterolemia, varie tipologie tumorali, Autismo, Epilessia, Emicrania, previene lo stato di essere del Morbo di Alzheimer, cura o attenua la sindrome alcoolica fetale (causata dal consumo di alcool durante la gravidanza. Un altro aspetto interessante che riguarda l'influenza della Melatonina è quello di avere un effetto sulla Longevità/effetto anti-età/qualità della vita. La Melatonina ha grandi proprietà anti-invecchiamento. Secondo vari esperti ricercatori la Melatonina svolge varie funzioni vitali all’interno dell’organismo; quindi può prolungare la durata della vita. E’ considerata “Il Poliziotto dei Poliziotti”, in quanto regola la secrezione di altri importantissimi ormoni, governa l’organismo e in generale anche nel processo di invecchiamento. Molte persone assumono integratori di Melatonina ogni giorno per problemi di sonno o insonnia. In questo caso un dosaggio di 0,2 - 1,0 mg è normalmente sufficiente.
LA MELATONINA E I TUMORI
Anche se i risultati di studi clinici che prevedono l’utilizzo di Melatonina nella cura di Tumori non sono ancora definitivi si potrebbe affermare che questa sostanza può essere molto utile in associazione ai trattamenti tradizionali come chemio- e radio-terapia, proprio come supporto del Sistema Immunitario. Se l’aiuto derivi dalle proprietà antiossidanti o da altri meccanismi della Melatonina non è stato sempre molto chiaro. Vari studi clinici sugli effetti della Melatonina nella cura di Tumori sono tuttora in corso in tutto il mondo. Si può affermare e con certezza che la Melatonina è sicura da usare poiché non sono stati riscontrati effetti collaterali in associazione all’assunzione di integratori alimentari di Melatonina nelle dosi consigliate. La Melatonina è una delle sostanze meno tossiche fino ad ora conosciute. Gli unici effetti collaterali in caso di dosaggi molto elevati possono essere sonnolenza e brevi tempi di reazione. Lo studioso Steven Block, autore di “Rimanere giovani con la Melatonina” ha prescritto integratori di Melatonina a 300 pazienti e “non ha mai registrato effetti indesiderati”. Comunque si sconsiglia di assumere la Melatonina a chi soffre di disturbi al fegato.
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MELATONINA CONTRO I TRADIZIONALI SONNIFERI
Di Diversamente dai tradizionali Sonniferi, gli integratori diMelatonina inducono un sonno naturale e fisiologico e aiutano a ripristinare l’orologio biologico interno. Incidono sul tempo che una persona impiega per addormentarsi, sulla durata e sulla qualità del sonno e aiutano a ripristinare il sopraccitato orologio biologico interno, il cosiddetto Ritmo Circadiano. Si sarà curiosi di conoscere quale sia il dosaggio raccomandato. A tale proposito, i ricercatori devono ancora determinare il dosaggio ottimale a seconda dei diversi usi e delle diverse indicazioni. I bisogni individuali possono comunque variare a seconda delle differenze nel metabolismo e stato di salute. Anche se il rischio di sovradosaggio è molto basso, per non dire inesistente (la Melatonina è idrosolubile e la quantità in eccesso viene eliminata nelle urine, come avviene del resto per la Vitamina C). Durante uno studio clinico fu somministrato ad alcune donne un dosaggio giornaliero di 6 grammi (ovvero 2000 volte superiore a quello raccomandato!) per un lungo periodo di tempo (9 mesi) senza la comparsa di alcun effetto collaterale. Persone giovani e in buone condizioni di salute che assumono integratori di Melatonina regolarmente per regolare il processo di invecchiamento necessitano 0.2-1 mg al giorno; 1-3 mg è la dose adeguata per disturbi del sonno/Jet Lag o per persone anziane, mentre per persone con gravi disturbi del sonno e persone con malattie diagnosticate il dosaggio normalmente consigliato è di 3-6 mg .
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Un altra domanda a cui è d'obbligo dare una risposta è: "Quando si consiglia di prendere la Melatonina?" Va risposto che, per essere efficace deve essere assunta la sera prima di andare a letto e preferibilmente in penombra. L’assunzione di Melatonina durante il giorno può dare effetti indesiderati, tra cui lo sconvolgimento dell’orologio interno causando sonnolenza, ed eventuali rischi di incidenti.Per approfondire consultare il link:
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MELATONINA E IL SISTEMA IMMUNITARIO:
E' noto che un sistema immunitario efficiente è la condizione indispensabile per assicurare una crescita ottimale e la possibilità della riproduzione, proteggendo così la specie dall'estinzione. La melatonina fa crescere di peso il timo (che normalmente dopo la pubertà inizia ad atrofizzarsi), ne aumenta l'attività cellulare con maggiore produzione di linfociti T. Tali linfociti, indispensabili per la sopravvivenza, sono capaci di proteggere il self dal non-self, quindi di combattere batteri, virus, miceti, di espellere proteine e sostanze estranee all'organismo, sono implicati nei meccanismi di protezione dal cancro. La produzione di linfociti è inibita da alte e prolungate concentrazioni di corticosteroidi, per impedire questa condizione la melatonina esplica sulle ghiandole surrenali un'azione inibente o meglio normalizzante della secrezione corticosteroidea. La Melatonina presente a livello gastrointestinale favorisce inoltre l'assimilazione dello zinco, indispensabile per lo sviluppo e l'efficienza del sistema immunitario. Un corretto funzionamento del sistema immunitario è anche necessario per il corretto funzionamento dell'ipofisi. La melatonina regolando i ritmi circadiani induce naturalmente il sonno quando la luce cessa di stimolare la retina. Durante il sonno l'ipofisi secerne G.H., l'ormone della crescita o somatotropina (Growth Hormon) che oltre ad assicurare una normale crescita corporea e fa sviluppare correttamente il sistema immunitario. (La Somatotropina viene rilasciata dall'organismo anche indipendentemente dal GH, ed è prodotta localmente nei muscoli).
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La Melatonina conferisce una naturale resistenza al cancro stimolando le difese immunitarie in genere, esercitando un'azione citostatica diretta, stimolando la differenziazione cellulare (la cellula neoplastica è una cellula differenziata, simile all'embrionale e per questo in rapida suddivisione: la melatonina tende a farla differenziare nuovamente in senso normale quindi capace di perdere le caratteristiche di malignità), inibendo la sintesi endogena di somatomedina C e di E.G.F. (Epidermal Growth Factor), fattori endogeni di crescita tumorale. Viene spesso impiegata in diversi tipi di tumore unitamente alla interleuchina-2 (IL-2) in quanto permette di abbassare notevolmente i dosaggi di quest'ultima evitandone così i pesanti effetti collaterali (dr. Lissoni). E' stata anche associata al trattamento con interferone linfoblastoide (HLI) nel trattamento del carcinoma cellulare renale progressivo (dr. Neri) permettendo anche in questo caso la diminuzione del dosaggio dell'interferone evitando i gravi effetti collaterali.
La Melatonina ha un'azione antiradicalica (free radical scavenger). In quanto solubile nei solventi organici e lipofili, la Melatonina ha la capacità di attraversare la membrana cellulare e possiede una notevole affinità per il nucleo della cellula. Gli studi del dr. Russel Reiter hanno mostrato che la melatonina è in grado di proteggere il DNA nucleico dai danni provocati da cancerogeni capaci di stimolare la produzione di radicali liberi. La melatonina è in grado di proteggere e sinergizzare l'azione del glutatione, antiossidante naturale presente nell'organismo.
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INFLUENZE SUL SISTEMA ENERGETICO E INVECCHIAMENTO:
L'invecchiamento non è un progressivo esaurirsi casuale delle singole cellule o dei singoli distretti dell'organismo ma è programmato. Questo è' in realtà la perdita delle capacità dell'organismo di adattarsi all'ambiente. Vediamo come l'epifisi è capace di controllare la respirazione cellulare. La ghiandola pineale attraverso il T.R.H. (Thyroid Releasing Hormone), l'ormone per il rilascio della tireotropina ipofisaria (T.S.H.), regola la produzione di ormoni tiroidei da parte della tiroide: principalmente tiroxina (tetraiodotironina o T4) ma anche liotironina (triiodotironina o T3). Questa secrezione, inversamente alla Melatonina, aumenta di giorno provocando un innalzamento del metabolismo basale, e diminuisce di notte producendo un abbassamento del metabolismo basale. La regolazione del metabolismo basale, la termoregolazione, costituisce una parte importantissima delle capacità di adattamento all'ambiente in cui si vive: la perdita di tali capacità è tipica dell'invecchiamento. La regolazione è completata dalla melatonina che catalizza la trasformazione della tiroxina in liotironina, molto più energetica, in quanto capace di stimolare specificamente la lipolisi. Grazie a questa maggiore energia disponibile la catena respiratoria operante nei mitocondri può utilizzare al meglio l'ossigeno disponibile con formazione di ATP (adenosintrifosfato), composto altamente energetico utilizzabile poi dall'organismo per i vari processi biologici.
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Una carente secrezione tiroidea o anche semplicemente uno squilibrio fra T4 e T3 non fornisce più un'adeguata energia alla catena respiratoria che inizia così a produrre notevoli quantità di pirofosfato il quale, legandosi facilmente agli ioni calcio presenti, forma sali di calcio insolubili che precipitano formando depositi di calcio. Tale calcificazione conduce alla perdita della funzionalità mitocondriale ed è responsabile della calcificazione che avviene nella pineale, nel timo e in altri organi, con conseguente perdita di funzionalità. In tal modo la pineale perde sempre più il controllo del sistema neuroendocrino e immunitario, e l'assenza del messaggio epifisario indica all'organismo che può invecchiare, aprendo la porta alla differenziazione cellulare. dal link: http://www.rodiola.it/melatonina_2.php
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L'agomelatina combatte la depressione risincronizzando i ritmi circadiani, l’orologio biologico dell’organismo. La molecola è stata approvata in dall’agenzia regolatoria europea Emea ed è già disponibile in Brasile, Argentina e vari Paesi europei come Germania, Spagna, Inghilterra, Russia e Ucraina.
Ricerca e studio di Alessandro D'Angelo alessandro.dangelo43@gmail.com
«L’agomelatina rappresenta un nuovo approccio terapeutico alla depressione - spiega Giorgio Racagni, ordinario di farmacologia e direttore del Centro di neurofarmacologia dell’università degli Studi di Milano - in quanto è la prima terapia che risincronizza i ritmi circadiani, mimando la melatonina e agendo in modo selettivo sulle aeree cerebrali specifiche coinvolte nella depressione». Una serie di studi hanno evidenziato l’efficacia del composto nel migliorare significativamente i sintomi della depressione, ricorda una nota.
In particolare, una recente ricerca canadese pubblicata sul Journal of Clinical Psychofarmacolgy, condotta su 276 pazienti con depressione, ha dimostrato che il tasso di remissione della malattia nei malati trattati con agomelatina era pari al 73% contro il 57% dei pazienti trattati con venlafaxina, con in più una significativa riduzione degli effetti collaterali. «Una particolarità dell’agomelatina è che i pazienti riferiscono già dopo la prima settimana di terapia un aumento della capacità di attenzione, concentrazione e progettazione - sottolinea Emilio Sacchetti, ordinario di psichiatria all’università di Brescia - in quanto l’agomelatina è una molecola ’friendly’ ben tollerata, che permette ai pazienti di mantenere più a lungo il trattamento e quindi di avere maggiori benefici».
Secondo Sacchetti, «alla luce dei fabbisogni ancora irrisolti che caratterizzano la gestione dei pazienti depressi, l’agomelatina con il suo profilo innovativo di efficacia e tollerabilità si inserisce in maniera positiva e a pieno titolo nell’armamentario terapeutico del clinico».
La ricerca nel settore, evidenziano gli psichiatri a congresso, prosegue dunque il suo cammino nell’identificare i meccanismi biologici all’origine della depressione. Tra questi, ricordano, è stato dimostrato il ruolo svolto dalle alterazioni dei ritmi circadiani: i ritmi biologici che regolano le attività dell’organismo nell’arco della giornata. Ad esempio, il ritmo veglia-sonno subisce importanti alterazioni nella persona depressa. Una prima conseguenza è la riduzione della capacità di attenzione e di concentrazione, con ricadute in ambito lavorativo e familiare. Un altro effetto, inoltre è la riduzione delle capacità di progettazione: la persona depressa tende a fare meno progetti sia di lungo che di breve termine. E ancora: il sonno perde significativamente in qualità e quantità, con marcati periodi d'insonnia. Queste alterazioni si inseriscono in un quadro di fabbisogni clinici volti a migliorare la qualità della vita per il benessere dei pazienti depressi. È infatti abbastanza comune, testimoniano gli esperti, constatare la mancanza di efficacia sui sintomi nelle prime settimane di terapia, la comparsa di effetti collaterali a livello sessuale, metabolico e gastrointestinale che inducono l’abbandono della terapia. Per questo motivo la ricerca clinica si è orientata su approcci terapeutici alla depressione diversi da quelli attuali basati sui neurotrasmettitori serotonina, noradrenalina e dopamina. Estratto dalla Stampa di Torino riporta che la melatonina è un ormone secreto dalla ghiandola pineale che nel giro di poco tempo è stata denominata dalla stampa di tutto il mondo come "la pillola della giovinezza". In effetti studi molto accreditati, hanno dimostrato che in animali da laboratorio la somministrazione di melatonina allunga in modo significativo i giorni di vita. Oltre a questa azione, che per ovvi motivi non è stata ancora dimostrata sugli umani, la melatonina è sospettata di avere molte altre interessanti peculiarità, ancora da approfondire e da accertare come:• potrebbe essere usata come anticoncezionale, aumento delle difese immunitarie, prevenzione delle cardiopatie, del diabete, del morbo di Parkinson, dell’Alzhaeimer e della cataratta; prevenzione e cura contro il cancro; diminuzione della pressione arteriosa e del colesterolo; riduzione dei sintomi della SPM (Sindrome Pre Mestruale); possibile annullamento dell'effetto Jet-lag (sfasamento del sonno dovuto a cambiamento del fuso orario).
Pare una sostanza estremamente interessante che va tenuta d'occhio per gli incredibili sviluppi che possono avere gli studi su quest'ormone pineale. Per adesso la Melatonina è unanimamente riconosciuta come il sonnifero naturale più potente che esista. Attualmente sta soppiantando le diffusissime benzodiazepine, cioè i sonniferi farmacologici più prescritti al mondo (venti milioni di ricette all'anno negli Stati Uniti). Per comprendere quanto sia importante questo,basti ricordare che le benzodiazepine possono dare effetti collaterali come
sonnolenza diurna; depressione ed ansia; amnesia anterograda (perdita di memoria durante l'effetto del farmaco); inoltre, se assunte assieme ad alcool possono avere gravi effetti tossici.
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La Melatonina invece, oltre a provocare un sonno profondo e naturale non ha assolutamente effetti collaterali, nemmeno ad alte dosi. Questo perché è proprio la melatonina endogena che causa il nostro addormentamento notturno e quindi l'effetto è assolutamente naturale. Infatti la produzione di ormone pineale è praticamente zero durante il giorno, mentre si innalza durante la notte provocando appunto il sonno.
A livello sportivo questa azione è estremamente interessante: un buon riposo notturno è un componente fondamentale nell'ambito dei processi di recupero, in quanto il sonno ha il compito di smaltire anche gli ormoni stressogeni. Avete mai provato ad allenarvi a tarda sera e conseguentemente la notte vi siete ritrovati con gli occhi sbarrati per un bel po'? Dipende dal fatto che il cortisolo prodotto con il training contrasta con la secrezione di Melatonina, impedendo così il sonno. Proprio questo meccanismo proverebbe la fondamentale relazione fra melatonina e ormoni corticosteroidei. Infatti i sintomi del sovraffaticamento portano difficoltà ad addormentarsi ed i continui risvegli nella notte: sono le scariche di cortisolo in eccesso. La mattina ci si sente sfiniti e nervosi. Gli studi su animali sono inequivocabili: la melatonina allunga, e di molto, la vita dei topolini da laboratorio. Lo studio chiave fu iniziato nel 1985 da Maestroni, Pierpaoli e Conti con due gruppi di topi di 19 mesi di età. Gli animaletti vennero messi esattamente nelle stesse condizioni ambientali e alimentari, solo che ad un gruppo venne somministrato nell'acqua della Melatonina. Dopo circa cinque mesi i topi senza melatonina mostrarono i normali segni di invecchiamento: perdita di peso, andatura rallentata, pelliccia secca e a chiazze, postura curva. Al contrario i topi “alla melatonina” erano belli paffuti e in forma smagliante. Dopo un mese i topi senza ormone pinealico cominciarono a morire ad uno ad uno, mentre gli altri continuavano a vivere tranquillamente. Infine dopo la morte di tutti i due gruppi si calcolò la vita media. I topi senza melatonina vissero 752 giorni mentre i "melatoninizzati" durarono 931 giorni, corrispondenti ad un aumento medio della vita del 20%. Per fare un paragone, se calcoliamo la vita media dell'uomo in circa 70 anni, con l'assunzione di melatonina si sposterebbe a 84 anni. Esperimenti simili, con altri antiossidanti, non hanno dato nessun risultato. A quanto pare la melatonina sarebbe anche il più potente antiossidante che esista, più forte anche del tanto famoso NAC (N-Acetyl Cysteina).
E' certo che il livello di melatonina, si riduce progressivamente nel corso degli anni. In teoria quindi, riequilibrando i livelli di melatonina si potrebbe rallentare il processo di invecchiamento. Provare, comunque, non costa niente e si guadagnerebbe tempo nell'attesa che gli scienziati si mettano d'accordo sul da farsi. Tra l'altro la somministrazione, in vitro, di melatonina sulle ghiandole surrenali dei topi, incrementa la produzione di DHEA, altro ormone sospettato di essere anti-invecchiamento. I bodybuilder (sportivi di culturismo), saranno contenti di sapere che la Melatonina riesce anche a stimolare l'ormone della crescita, capace, di diminuire la massa grassa ed aumentare la massa muscolare. Molti studi provano quest'effetto e la dose che sembra provocare aumenti dei livelli del GH deve essere di almeno 10 mg. Se la melatonina viene somministrata prima del GHRH (fattore liberante l'ormone della crescita), il livello di GH aumenta del 100%. La dose media di assunzione è calcolata in circa 3 mg, da assumere mezz'ora prima di andare a dormire. Prendere sempre la forma sintetica della sostanza, quella naturale potrebbe contenere virus pericolosi. Estratto dal link: http://www.integratori-naturali.it/glossario-integratori-naturali-1/M/melatonina.html
MELATONINA: "IL SOLE ELISIR DI GIOVINEZZA" , Più Luce Del Sole A Nostro Uso E Consumo. (dal Tempo di Roma - Giugno 2010 )
L'ora solare, che anticipa la luce del mattino opportuna per chi lavora in agricoltura, cede il posto all'ora legale, con il giorno che perdura oltre la fine orario del lavoro d'ufficio. Per il nostro paese, questo minor consumo di energia costituisce un risparmio di circa 90 milioni di Euro oltre la notevole riduzione, nell'atmosfera, di anidride carbonica. Per noi, questo ritaglio di giorno in più, rappresenta occasione per una cura della "giovinezza". La luce del sole, negli ultimi tempi, è stata messa in cattiva "luce" dagli imperi commerciali, come gestione dei prodotti di "protezione" dal sole stesso. In realtà i ritmi di vita che conduciamo, con l'esposizione soprattutto alla luce artificiale, ci rende "affamati" di sole. Siamo figli del sistema solare e la nostra vita ed il nostro benessere dipendono dalla sua luce; anche la terra stessa, se non ne fosse irradiata, sarebbe una fredda roccia vagante nello spazio. Il nostro organismo è fatto per attingere a tutte le frequenze dello spettro solare: dall'infrarosso, rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, viola ed ultravioletto. Lo spettro solare della sera si sposta sul rosso ed infrarosso ovvero sulle frequenze che stimolano la produzione di Melatonina. Questa sostanza è secreta, nel nostro cervello, dalla ghiandola pineale (epifisi) e regola il ciclo sonno-veglia, favorendo l'addormentamento e la prima fase del sonno. La produzione è massima nell'infanzia, diminuisce con l'età fino a scomparire nell'invecchiamento, con conseguenza di gravi disturbi nel sonno. L'insonnia, sia conseguenza di invecchiamento, stress, jet lag (mal di fuso) induce a gravi danni psico-fisici, poiché durante le ore notturne avviene il ripristino ormonale e non è tanto importante la lunghezza del sonno, quanto la sua qualità. La melatonina, inducendo un salutare ciclo del sonno, rigenera le forze fisiche e mentali del corpo. La luce naturale del sole, "riconosciuta" dal nostro occhio, si trasforma in impulso chimico che, attraverso il nervo ottico, l'ipotalamo e il midollo spinale giunge all'epifisi, nostro "orologio biologico", che inizia a produrre melatonina. Questa molecola "intelligente" regola, in più, molteplici funzioni del nostro organismo come la pressione sanguigna, riduce l'osteoporosi, le patologie dermatologiche ed il colesterolo, fino a ristabilire l'equilibrio dell'umore. Il sole è il primo "antidepressivo"; stimolando la produzione di endorfine (serotonina e dopamina) genera rilassamento e benessere diffuso. Un'ora di passeggiata alla luce solare ci riconcilia con noi e può ricondurci al sonno R.E.M. giovanile, profondo e restauratore dove nascono i sogni, ma quelli d'oro.
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MECCANISMI PATOLOGICI DELL'ALZHEIMER E RUOLO BENEFICO DELLA MELATONINA
L'articolo è una recensione delle ipotesi che vengono attribuite al ruolo che svolge la melatonina nella prevenzione e nel trattamento del morbo di Alzheimer.
La melatonina è una sostanza antiossidante, presente nell'uomo in quanto prodotta dalla ghiandola pineale, la cui produzione diminuisce nell'invecchiamento, alcuni studi , effettuati da università spagnole hanno evedenziato che spesso la diminuzione della sua produzione coincide , non solo con l'invecchiamento, ma anche l'inizio del morbo di Alzheimer.
Rimane molto da studiare sul ruolo che può svolgere l'assuzione di melatonina nei pazienti affetti da Alzheimer, ma è una linea di lavoro , sviluppata da diverse università spagnole, che stà iniziando a dare i suoi frutti.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1600-079X.2011.00937.x/pdf
della Columbia University College of Physicians and Surgeons di New York
hanno valutato le concentrazioni della melatonina nella saliva di pazienti
con epilessia temporale refrattaria prima e nelle 24 ore successive una crisi.
Le concentrazioni di base dell'ormone erano globalmente minori nei
pazienti rispetto ai controlli (6 soggetti non epilettici con disturbi
neurologici): 45 pg/ml/h contro 87 pg/ml/h. Quelle misurate dopo una
crisi erano praticamente triplicati nei pazienti: 142 pg/ml/h. Secondo gli
autori ''è possibile che la melatonina, attraverso un'azione inibitoria più
generalizzata, impedisca la scarica epilettica contemporanea di un gran
numero di neuroni''. Di conseguenza le basse concentrazioni di
melatonina prima della crisi potrebbero favorirne l'insorgenza,
mentre l'aumento della melatonina registrata dopo avrebbe un effetto
sedativo sulla crisi. In conclusione ''mantenere la melatonina a livelli
normali potrebbe essere una possibile terapia preventiva contro le crisi
epilettiche in questi pazienti''.
avevano dimostrato gli effetti anti-convulsivi della sostanza. Specialisti
chiave di questo ormone contro le crisi ripetute. Altre indagini del passato
§ Questa osservazione suggerisce, secondo ricercatori americani, un ruolo protettivo
MELATONINA ED EPILESSIAChi soffre di epilessia refrattaria presenta bassi tassi di melatonina, che aumentano subito dopo una una Crisi.