Fin dai tempi antichi, gli uomini hanno appreso molti dati sull'universo unicamente osservando il firmamento. I primi astronomi si servirono unicamente del proprio occhio o di qualche rudimentale strumento per calcolare la posizione degli astri.
[figura: I° Calendario Maya] Nei popoli più antichi la comprensione di alcuni apparecchi celesti, contribuì alla creazione di un calendario legato ai cicli stagionali e lunari con meravigliose conseguenze per l'agricoltura. Conoscere in anticipo il passaggio da una stagione all'altra era di basilare importanza per le possibilità di sopravvivenza dell'uomo antico. Lo studio e l'investigazione della volta celeste ha sempre costituito un importante legame tra cielo e terra, tra l' uomo e l'Altissimo.
Probabilmente la più antica delle Scienze naturali, fu senza dubbio l'Astronomia e la sua storia si perde nella notte dei tempi in quanto antica quanto l'origine dell'uomo. Infatti, il desiderio di conoscenza ha sempre incentivato gli studi astronomici sia per motivi religiosi o divinatori, mentre altre volte è stata utilizzata per la previsione degli avvenimenti importanti. All'inizio della storia, l'astronomia coincise con l'astrologia, rappresentando allo stesso tempo uno strumento di conoscenza e potere; solo dopo la venuta del metodo scientifico si pervenne ad una pura separazione disciplinare tra astronomia e astrologia.
L''invenzione di uno strumento ottico in grado di "avvicinare" lo studio delle stelle, risale al 1608 ad opera di alcuni occhialai olandesi, ma, il primo ad utilizzare la nuova scoperta per l'osservazione dell'universo fu Galileo Galilei nel 1609.
L'uomo riuscì in seguito ad indagare più a fondo sulle dinamiche celesti, aprendo finalmente una luce sulle regole che si muovono nel cosmo. In seguito, fu attraverso una precisa evoluzione tecnica che si riuscì a portare l'avvio di nuove scienze al fine di ampliare ulteriormente il campo di indagine e le conoscenze dell'universo.
(IN LAVORAZIONE )