Subirono fasi alterne l’inserimento dell’Astrologia nella concezione cristiana: Gli scrittori sia Tertulliano (155 -230 circa) che Lattanzio (250 circa - 327 circa) la consideravano permessa prima della nascita di Cristo, mentre in seguito questa conoscenza fu considerata un sapere poco lecito poiché questa scienza fu accettata soltanto prima dell’evangelo. Fu così creduto giusto che dopo la nascita di Cristo nessuno più interpretasse alcuna natività a partire dal cielo.
Vediamo così che il determinismo astrale viene mitigato dallo stesso Tolomeo (100 d.C. e morto nel 160 d.C) con l’accettazione del Libero Arbitrio. Egli sosteneva che persone dotate di forza ed intelligenza potevano contrastare il loro destino avverso mentre per i deboli era molto più difficile. Molti astrologi sostenevano che saper leggere i segni celesti non poteva essere in contrasto con il cristianesimo e citavano esempi per loro evidenti in cui Dio stesso inviava segnali sulla terra a beneficio di chi li sapeva interpretare. Infatti secondo la tradizione, una stella avrebbe guidato i tre re magi verso la grotta di Betlem; questi tre personaggi non erano dei sovrani, ma degli indovini d’Iran o di Babilonia, secondo il concetto antico dei sacerdoti. La stella dei magi non era altro che una cometa, oppure secondo l’ipotesi di Keplero, una congiunzione eccezionale di pianeti (Giove,Marte, Saturno) che sovrapponendosi nel cielo acquisivano l’aspetto d’una unica stella gigante, di luce eccezionale. La stessa Santa Hildegarde di Bingen scriveva che il Cristo aveva scelto per i suoi miracoli dei momenti astrologicamente favorevoli avendo egli stesso detto:” :
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<<Ci saranno dei Segni nel Sole e nella Luna e nelle Stelle>>.
Nonostante questi constatazioni, la convinzione della chiesa che gli astri non potessero determinare la volontà dell’uomo era drastica poiché solo Dio era a conoscenza del destino umano anche se lasciava l’uomo la libertà di indirizzare la sua vita. Il detto “ Astra inclinant, non necessitant, cioè gli astri preannunziano ma non agiscono”, non convinse la chiesa che scese in campo con i suoi migliori uomini e a poco a poco determinò la fine dell’astrologia occidentale. Infatti, la prima condanna ufficiale dell’astrologia da parte della Chiesa venne con il concilio di LAODICEA (circa 365) col quale tutti gli ecclesiastici vengono interdetti dall’interessarsi all’astrologia e col concilio di TOLEDO nel 400 la Chiesa colpiva con anatemi chiunque considerava degno di fede chi faceva predizioni. Infine con il concilio di BRAGA nel 561 si condannavano coloro che facevano dipendere il loro destino dagli astri.
<<Fu ordinato di bruciare pubblicamente i libri che trattavano di argomenti astrologici e con l’editto di Ravenna l’imperatore Onorino dava l’ordine di cacciare dall’impero tutti gli astrologi che non si convertivano al cristianesimo. Si stava ormai perseguendo nei confronti del paganesimo una sistematica e capillare politica repressiva che colpiva anche l’astrologia: molti Astrologi e Filosofi furono costretti così ad abbandonare l’occidente per rifugiarsi in Persia dove era permessa la creazione di centri culturali che poi portarono questi studi in Arabia ed in India.>>.
Ricerca di Alessandro D'Angelo