DEDICATA AGLI SCRITTORI
Scrivere è manifestare sé stessi,
la propria sensibilità, il proprio essere.
Scrivere è portare alla luce il mistero
il segreto a volte luminoso,
spesso incompreso dai più,
dall’uomo che corre dietro un incognito futuro.
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Scrivere è modellare i pensieri,
scrivere è concretizzare l’idea.
In modo serio, fermo, duro e coriaceo.
Scrivere è eternizzare se stessi,
scrivere è vincere la morte.
Le umane vibrazioni divengono il Verbo,
Verbo che si coagula, prende forma e si manifesta.
Scrivere poesie è realizzare messaggi,
a volte ascoltati, spesso compresi tardi.
Altre volte non compresi, ne’capiti.
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Scrivere poesie non è solo sognare,
ma mettere a nudo realtà anche incomprensibili.
Scrivere poesie è manifestare l’alto, il cielo, le sfere,
l’etere “Uraniano” macrocosmico, ma anche
le forze “Nettuniane” : il mare e le “Plutoniane”: la terra.
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E, da questa congiunzione di valori,
valori micro-macrocosmici
l’uomo vive il suo equilibrio “Alto-Basso”.
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Spesso si scrive per sordi,
non fa niente, qualcuno comprenderà qualche cosa,
domani, fra anni, forse fra secoli,
l’uomo per mezzo dei poeti comprenderà come agire.
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Poetare, musicare o dipingere è creare da se stessi,
estrinsecare ciò che dall’alto e dal basso si recepisce.
Poetare è alchemizzare, trasmutare, modificare il Verbo.
L’artista diventa spesso anche un profeta
riesce a scrivere realtà future, presenti anche se non realizzate
detta all’umanità il vero futuro già presente nel nostro divenire.
di Alessandro D’Angelo