LE ERE E LA PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI
E’ bene chiarire la reale situazione astronomica ed astrologica con il massimo rispetto per chi studia tali materie. Per cercare di dare una spiegazione circa il perché e l’importanza della Precessione degli Equinozi, si può asserire che l’asse terrestre descrive un moto conico avente per base l’asse dell’eclittica. Tale fenomeno prende il nome di “Precessione solare”. Su questo moto conico, la luna ha una influenza superiore a quella del Sole, proprio a causa della sua maggior vicinanza alla terra. Il fenomeno complessivo, la “Precessione lunisolare” provoca un lento spostamento in senso retrograto intorno all’asse dell’eclittica dell’asse terrestre che muta così continuamente direzione pur mantenendo un’obliquità pressoché costante (23°,27’). Gli astronomi asseriscono che nel corso di 26.000 anni, l’asse della terra descrive un cono completo. Da ciò si evince che la Stella Polare non individuerà costantemente la direzione del polo nord. Per essere sintetico posso affermare che i famosi 2000 anni, cioè lo “spostamento delle ere” era un fatto già conosciuto nell’antichità. Infatti all’epoca degli egiziani il popolo viveva sotto l’era dell’Ariete, poi è venuta l’era dei Pesci, e adesso stiamo in cuspide fra i Pesci e l’Acquario (come si nota attraverso il movimento della precessione degli equinozi (dell’ordine di 10 sec. x 10 sec.) da luogo ogni 2.000 anni ad una nuova era. Tanto è vero che dopo 26.000 anni ogni ERA ritorna la stessa.
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Per studiare e quindi criticare l’astrologia non va asserito che le costellazioni dello Zodiaco sono invece che 13 o 14 o 16. I . Questo è diviso in 12 SEGNI non in 12 Costellazioni.. Non è esatto asserire che la Precessione degli Equinozi ha modificato lo Zodiaco. Tale fatto è ancor oggi utile per misurare le stagioni (sia agli astronomi che agli astrologi). Se poi, qualcuno volesse ancora di più approfondire la differenza fra le DUE scienze, può fare un paragone fra le longitudini e le latitudini planetarie presenti sia nelle effemeridi che sono le tavole numeriche recanti le coordinate e altri elementi variabili nel tempo degli astri per le ricerche sia astronomiche astrologiche . Chi fa questa verifica, vedrà che non c’è molta differenza di gradi fra la posizione di un pianeta nello zodiaco astronomico e lo stesso pianeta presente nello Zodiaco astrologico. Si può invece asserire con certezza che il punto “Gamma” o “Vernale”, 0° in Ariete è analogo per entrambi gli Zodiaci anche se viviamo nel 2014.
[Nella figura sotto lo ZODIACO TOLEMAICO O GEOCENTRICO E ZODIACO COPERNICANO O ELIOCENTRICO]
E’ importante conoscere solo le strette realtà visibili, tecnico-scientifiche-celesti, poiché solo così lo studioso si avvicina alla “conoscenza parallela” fra astronomia e astrologia; anche attraverso lo studio dei simboli. Dire che la simbologia è una sciocchezza superata dalla tecnica, non è esatto esatto. Leonardo da Vinci o altri grandi del passato, che non conoscevano i frutti della tecnologia d’ oggi non si può definire che hanno sempre errato. Anzi, essi hanno creato i presupposti scientifici per farci vivere la realtà d’ oggi. Realtà non chiare o ancora comprensibili in modo totale a chiunque. Dunque, parallelamente agli studi positivistici, ci sono, e non vanno sottovalutati, gli studi simbolici, quindi astronomico-astrologici.
di Alessandro D’Angelo
Se Leonardo da Vinci ha pensato che ogni Apostolo avesse un segno zodiacale diverso, non credo che asserendo ciò si potesse definire uno studioso superficiale in quanto non conosceva la limitata tecnica moderna. Il simbolo come la croce, la stella, ecc., hanno valore nell’animo umano quale archetipo primordiale. Deduco che banalizzare l’astrologia è giusto se la conoscenza di tale materia si rifà solo e soltanto agli oroscopucci giornalieri “senza senso”. Ma, la reale e profonda astrologia è non solo simbolica, ma è contemporaneamente collegata all’analisi delle latitudini e longitudini Celesti. In altre parole essa non si basa solo su conoscenze eterne vissute ed interiorizzate dall’uomo in migliaia di anni, (archetipi) , ma anche dalla lettura delle effemeridi.