IL PERDONO NELLE GRANDI RELIGIONI
E' opportuno chiarire un “problema storico” che ha Fatto riflettere molti studiosi di teologia..
Il fatto di asserire, soprattutto in chiesa , che solo il Cristo è venuto a portare il PERDONO come se le altre religioni non ne avessero fatto alcun cenno non è giusto, specie se tali affermazioni vengono ripetute da un notevole numero di persone.
Per fare un’attenta indagine conoscitiva riporto quanto scrive l’evangelista Luca nel cap. 6 vv. 17-38”Amerai il prossimo come te stesso...” Poi prosegue: “ Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite quelli che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote su una guancia, porgi anche l’altra....” “ Se amate quelli che vi amano che merito ne avrete ? Anche i peccatori fanno lo stesso.”
Quanto scritto sembra essere ripreso, anche se solo in parte da quanto recita il Levitico cap. 19, v.18: “....Amerai il tuo prossimo come te stesso...”
Un testo leggermente analogo a quello del Levitico lo si trova nei Proverbi cap.25, v.21:”Se il tuo nemico ha fame dagli da mangiare, se ha sete dagli da bere…”. A questo punto ci torna in mente un verso di Tobia cap.4, v.15):”Non fare a nessuno ciò che non piace a te” e il capitolo della Genesi cap. 50, v.17” Perdona il delitto dei tuoi fratelli”. Va anche ricordato quanto scrive Siracice 28,2: “Perdona l’offesa al TUO prossimo". Inoltre in Geremia, è riportato: “ Dice il Signore:”Poichè Io PERDONERO’ tutta la loro iniquità”
Dopo una attenta e fredda riflessione ho fatto una breve ricerca sul:
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PERDONO NEL VANGELO
Nel cristianesimo, perdono è la remissione dei peccati, l'assoluzione delle colpe che Dio accorda quando il peccatore pentito riconosce, confessa e abbandona il suo peccato. Così asserisce il Vangelo di Luca al cap. 6, v.17-38:" Amerai il prossimo tuo come te stesso....." Poi prosegue: "...Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra;...... . Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. ..."
Questo concetto fu ripreso, dal testo del Levitico cap.19, v.17-18 con qualche piccola variante.
Un verso leggermente analogo a quello espresso nel libro del Levitico lo si trova nei Proverbi cap. 25, v.21: "Se il tuo nemico ha fame dagli da mangiare, se ha sete dagli da bere, ". Ci aggiungerei anche un verso di Tobia (cap. 4, v.15): " Non fare a nessuno ciò che non piace a te".
Dunque nei passi biblici dell'Antico Testamento era già presente il concetto di "Non fare agli altri..." Per essere più esplicito riporterei: per esteso quanto scritto nel Levitico cap. 19,v.17: "Non coverai nel tuo cuore odio contro tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui 18)Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso”
Frase ripresa da Matteo cap. 5,v.43 in modo "leggermente scorretto.... ". Infatti da tale Vangelo è riportato: "Avrete inteso che fu detto: 'Amerai il prossimo e ODIERAI il tuo nemico, ma in verità.....". Se si studia a fondo la Bibbia emerge che quanto asserisce Matteo nel verso 43, e cioè: "...e ODIERAI il tuo nemico..." NON è presente in alcun passo dell'Antico Testamento.
In nessun brano l'Altissimo dà l ' 'Ordine ' di Odiare. Anzi, per sfatare quanto asserito dal Vg. di Matteo, andrebbe letto il libro dell'Esodo che porterà ad un chiarimento cap. 23,v.4): " Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi; glieli dovrai ricondurre. 5) Quando vedrai l'asino del Tuo Nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: Mettiti con lui ad aiutarlo".
Da questi passi non traspare un desiderio di odiare il proprio nemico; emerge invece un desiderio di collaborazione verso i "nemici". Un altro passo degno di nota è il libro di Tobia cap. 4, v. 7"....Dei tuoi beni fa elemosina. NON distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà da te lo sguardo (protettore) dell'Altissimo". Tobia prosegue sempre nel cap. 4, ma al v. 10 " Poiché la Carità Libera dalla Morte e salva dall'andare fra le tenebre " .
Per essere giusti e non idealisti, cercando di analizzare le religioni al di sopra delle parti sarei più attento a scrivere che: " Gesù è l'unico Profeta che ha portato il concetto di PERDONO".
Il Cristo asserisce:" NON sono venuto a modificherare neanche uno Jota della legge..."(cioè un puntino come la 10^ lettera dell'alfabeto aramaico).
Matteo, nel cap. 15, al v. 24 asserisce:" Ma egli rispose: "non sono stato
inviato che per le pecore sperdute del popolo d'Israele"
Quindi gli altri popoli non erano compresi ?
In poche parole il Cristo, ansi , la novità cristica in cosa consiste? Egli è venuto solo per "gli uomini di dura cercive" (come asseriscono vari parti dell'Antico Testamento come il Deuteronomio cap. 9, v.6), Deuteronomio cap. 9.v.13 e 2 Cronache cap. 30, v.28" Non siate di dura cervice.." ? Si dice spesso che il PERDONO, solo il Perdono è una qualità cristica. Ma dagli scritti sia dell'Antico Testamento come dal TALMUD (= Studio della Torah) o nei testi orientali, quali quelli TAOISTICI del TAO (in cinese = Via) di LAO-TZU', lo Zand Avesta (in lingua siriaca libro sacro) di Zoroastro o nel Corano è riportano il concetto del PERDONO.
Inizierò dall'Antico Testamento:
---Genesi 50, 17:" Perdona il delitto di tuo fratello"
---Siracide cap. 28,2:" Perdona l'offesa al tuo prossimo"--Levitico cap. 19, v.22" .. Il peccato commesso gli sarà perdonato" seguono molti, direi troppi passi che inneggiano la pace e la misericordia.
il PERDONO nel TALMUD ( in lingua ebraica = "STUDIO della Bibbia")
Il testo del Dr. A. Cohen Edizione: Forni, Bologna) 1935 riporta:
§ 1. Una saggia raccomandazione, che tendeva a diminuire conflitti e a dirimerli prontamente quando sorgevano, dice: <Se hai recato al tuo compagno> un torto piccolo, questo sia grande ai tuoi occhi; se gli hai fatto molto bene, questo sia poco ai tuoi occhi; se ti ha fatto un piccolo bene, questo sia grande ai tuoi occhi; se ti ha fatto un gran torto, sia piccolo ai tuoi occhi> (ARN, XLI)..
§ 2. Coloro che vengono insultati, ma non rispondono con insulti, coloro che si sentono- rimproverare, e non rimproverano, coloro che fanno (la volontà del Santo che benedetto Egli Sia) per amore, e coloro che sono felici nell'afflizione, di tutti costoro la Scrittura dice: Coloro che Lo amano siano come il Sole quando esce nella sua potenza' . Chi dimentica la vendetta, i suoi peccati sono perdonati; quando chiede perdono, lo ottiene (Joma, 23 CL).
§ 3. Viene biasimato l'atteggiamento di chi si rifiuta di riparare la breccia, e' respinge le proposte di conciliazione che gli vengono offerte. A colui che ha compassione del suo prossimo (e perdona i torti che ha subito) sarà mostrata compassione dal Cielo, ma a chi non ha compassione del prossimo, non sarà mostrata compassione dal Cielo> (Shab., 151 b).”
§ 4 . Un Dottore del primo secolo citava con compiacenza questo verso:
< Non rallegrarti quando il tuo nemico cade, e il tuo cuore non sia lieto quando egli inciampa, perché' il Signore non veda, gli dispiaccia e di-stolga da lui la Sua ira> (Prov., XXIV, 17 e sg.) (Aboth, IV, 24). Ciò significa che l'uomo il quale si rifiuta di perdonare, conserva la inimicizia e gode quando la sventura cade sugli altri, diviene per ciò stesso colpevole, e la collera del Santo che Benedetto Egli Sia si distoglie dall'altro, per cadere su di lui. Da queste parole ebraiche si evince come il
Perdono sia stato un sentimento importante anche fra gli ebrei.
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Dal libro di LAO-TZU' possiamo leggere:
"CON COLORO CHE SONO BUONI, SONO BUONO.
CON COLORO CHE NON SONO BUONI, SONO BUONO, COSI' TUTTI DIVENTANO BUONI".
Quanto riportato mi sembra che superi addirittura quanto asserisce S. Giovanni Evangelista quando asserisce: cap. 3,23 --"Amatevi come io ho amato voi" Ci sono altre parte del TAO TE' CHING dove si parla di bontà, ma nel profondo concetto orientale, non si nomina nè la parola VENDETTA, come quella di PERDONO. Per la loro dottrina il PERDONARE è insito "NEL NON AGIRE" del Saggio il quale "non risponde alle liti" (vedere ed interpretare gli Esagrammi numero 6, (la lite), il n. 42 dove "Vera bontà non calcola e non si cura nè di merito nè di gratitudine, ma si manifesta per necessità interiore..."
(Nel concetto orientale si crede che a chi fa del male o si irrita
intilmente, non bisogna rispondere con del male o con litigio, "ma EGLI, (il Saggio) si china" comprendendo in silenzio l'azione dello sciocco.
Ma ci sarebbe ancora molto da dire sulla differenza fra la mentalità occidentale e quella orientale.
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Dai Testi di ZARATUSTRA detto Zoroastrosi si evidenzia come EGLI chiede PERDONO dei peccati commessi (vedi testo YIMA vedico .33.11).
In ZARATUSTRA è interessante notare come la retta conoscenza consiste nel riconoscere che "il Creatore è la fonte di ogni bene e che nessun male deriva da Lui. L'unica via sicura per ottenere la salvezza è riconoscere l'Altissimo come assolutamente buono e il diavolo come assolutamente malvagio.
> > Lo ZAND AVESTA scrive:" Il simbolo dello Spirito Santo (già presente iin culture precristiane) si manifesta sulla terra nella persona del Re buono e giusto"
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Non dimentichiamo il CORANO nella Sura (in arabo capitolo) numero XL dal titolo "IL PERDONATORE" o secondo altri traduzioni "LA sura del "REDENTE". Qui al verso n. 7 è riportato:" Quelli che portano il Trono di Dio e quelli che sono attorno ad esso, celebrano la lode del Signore, credono in Lui e CHIEDONO PERDONO per coloro che credono dicendo: "Signore Nostro, Tu (che) abbracci ogni cosa, con la Tua MISERICORDIA e la Tua Scienza, PERDONA , quindi, a coloro che si Pentono e seguono il Tuo cammino, e protegili dalla pena del Gìahìm". ____________________________________________________
Comunque, dopo aver riflettuto su quanto scritto NON sembra che il PERDONO sia stato fra le rligioni una novità cristica.
Bisogna aggiungere che LA LEGGE UNIVERSALE dell'AMORE abbraccia tutti, proprio TUTTI i Profeti di qualunque razza e di qualunque paese essa fosse stata. LA LEGGE UNIVERSALE DELL'AMORE E' AL DI SOPRA DI TUTTO.
E, proprio per questa sua prerogativa non può essere attribuita a nessuna religione (il cui significato significa essere signica "ESSERE LEGATI A..."
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Ciò che forse rende il cristianesimo “Un pò più "Perdonatore" è la frase di Matteo cap. 19,v.21:"Signore quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte ? E Gesù gli rispose:" Non dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette>
https://sites.google.com/site/alioscias/teologie/perdono-nelle-religioni
di Alessandro D'Angelo