da " Insegnamenti Sufi - Karma e reincarnazione " di Inayat Khan.
Il Sufismo è nato dall'unione del Cristianesimo e del Neoplatonismo, dando vita a una forma di ricerca interiore, il misticismo dell'Islam (da mysticos, che riguarda l'iniziazione). Il Sufismo è la conoscenza diretta di Dio. Le sue dottrine e i suoi metodi sono derivati dal Corano, anche se il Sufismo utilizza concetti derivati da fonti greche, persiane antiche e indù.La dottrina del Karma nel Sufismo ha delle particolarità distintive rispetto alle altre teorie, per la sua considerazione originale, tanto da far pensare che si oppone ad essa. Ciò che una persona chiama giusto o sbagliato dipende dalla sua conoscenza, e la stessa persona cambia il modo di considerare il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, tanto quanto si evolve, poiché considera non i fatti in se, ma le motivazioni che li determinano. Mentre gli ignoranti si fanno un'opinione degli altri, il saggio ha più difficoltà, ben sapendo che deve far appello alle motivazioni di tali comportamenti. Se Dio è amore, come leggiamo nella Bibbia, l'amore non significa giudicare, facendo di Dio un giudice crudele. Il comportamento di un uomo dipende da quello che egli è, e ognuno si comporta secondo la propria natura. Nella scala evolutiva tutto serve, tutto ciò che sembra inutile è lì per uno scopo. L'uomo si può considerare secondo due caratteristiche, se è una macchina o un ingegnere. Se è una macchina si comporta per anni in una meccanica delle sue cattive azioni, e in questo caso egli non è responsabile delle sue azioni. Nel caso invece che sia un ingegnere, egli è responsabile delle sue azioni, è padrone del suo destino, e fa il suo destino, come egli desidera. Dunque non sono solo le azioni del passato a determinare il Karma, secondo l'aspetto di causa-effetto, ma lo è dalla scelta dell'uomo di essere macchina per sempre, o evolversi e prendere il destino nelle sue mani, diventando ingegnere.
--------^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Ricerca di Carmela Magliano
Riflessione
La differenza tra l'umano e il divino si può considerare come la distanza tra le due estremità della stessa linea. Una rappreaenta le limitazioni o imperfezione, l'altra l'illimitata o la perfezione. Il compito degli esseri umani di questo mondo è quello di colmare il divario tra un estremo e l'altro. E' nobile considerare tutti gli esseri umani come uguali, ma si tralascia una variante importante che è la nobiltà dell'anima e la sua divinità.
Quando si arriva a comprendere la vita spirituale ci si rende conto che non tutte le anime sono uguali, poichè la maturazione avviene per gradi, e c'è chi ha raggiunto una maggiore maturazione e risulta più avanti di chi è ancora quasi al punto di partenza. Infatti, come abbiamo visto, l'uomo inizia la sua vita come un meccanismo, una macchina, ma può svilupparsi fino al punto che lui è un ingegnere. Il Sufi nel suo ruolo di ingegnere, non è solo il paziente, ma il medico di se stesso. La restrizione del karma è solo per la macchina, che ripete errori su errori, senza imparare da essi. La maturazione dell'individuo, avvenendo per gradi, fa sì che non tutti abbiano lo stesso karma. La legge del karma è infatti diversa per ogni individuo, e ogni individuo ha il proprio karma da incontrare. Dal punto di vista relativistico del livello evolutivo, una cosa può essere peccato per una persona, e virtù per l'altra. L'evoluzione dell'uomo non dipende soltanto dal dover riparare errori precedenti, ma dal dover adempiere la realizzazione della Manifestazione, che è il cammino verso la perfezione e il dispiegarsi di tutti gli aspetti del divino incarnati nell'illimitato, che è la vita... L'anima deve vivere e fare esperienza nel corso della vita, e di altre incarnazioni, dei diversi aspetti che compongono la Manifestazione. Il mondo è l'incarnazione di un Essere. L'anima sperimenta la vita in modo indipendente, attraverso i cinque elementi, la terra, l'acqua, il fuoco e l'etere. Essa torna alla propria fonte, portando le impressioni del mondo esterno, e scartando quelle cose che si rivelano estranee al punto di vista del sentire, nel suo avvicinarsi ad ogni passo verso l'essenza, che è lo Spirito Universale. E' importante perciò ascoltare la nostra parte interiore per capire meglio quanto stiamo vivendo, se è conforme a questa parte o no. Quando il telaio dei cinque elementi ha raggiunto il proprio compito di connessioni e divisioni adeguate, è in grado di ricevere il riflesso dello Spirito, è dispersa, e si avvia verso la sua fonte originaria.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Dopo che il telaio e il corpo astrale sono suddivisi, si assume un punto di vista più impersonale, e meno individualistico, poiché non c'è nessuno a sinistra, ma l'unico essere. Un derviscico persiano disse: " L'uomo vive nella gioia della sua fede in Dio, non sapendo se lui è un suo amico o nemico". E' come se quando l'oceano fa le sue onde balzare gioia, un ramoscello galleggia su di loro, e pensa che è per esso solo che l'oceano ha causato il salire e scendere." L'oceano come Dio ha molti da pensare e giudicare, e quindi l'ascesa e la caduta sono causati da Qaza, le onde del mare dell'esistenza, da quello che l'uomo ha incontrato sulla propria strada della Manifestazione, e da come ha reagito ad essi.
E' a questo punto necessario ricordare che il compito del Sufi è stato quello di cercare la Salvezza, pur trovandosi nelle acque tempestose dell'esistenza. e incapaci di nuotare in modo adeguato.
di Carmela Magliano