era sempre attaccato. Mi veniva da ridere, ma ho dovuto richiamare Berto prima che l'uomo gli facesse del male! Il nostro papero è meglio di cane daguardia! Ah, ah, ah,! >>
Anche Elvira ora rise ed a modo suo rise anche Berto. E sì... la presenza di Berto aiutava molto Patrizia e la sua salute cagionevole sembrava trarnegiovamento. Quei due poi... erano davvero inseparabili! Quando la sera stavano davanti alla televisione era uno spasso vederli e sentirli! Ogni tantorammentavano cose del passato. Una sera Berto uscì fuori con un suo ricordo e disse:
<< Patlizia, ti licoldi quella volta che sono caduto a luzzoloni sulla neve? >>
<< O sì! Mi ricordo bene! Eri scivolato dagli scalini e poi hai provato più volte a rialzarti ma senza successo! >>
<< E sì! Scivolavo ogni volta che plovavo ad alzalmi da tela! Non liuscivo davvelo a liplendele il mio equiliblio! Se non intelvenivi tu... chissà quante voltecadevo ancola! E poi che dolole il giolno dopo! Elo tutto ammaccato! Semblavo un vecchio ogni volta che mi muovevo dicevo semple che male! >>
<< Mi ricordo bene! E ti è durato per diversi giorni! >>
Ci fu una pausa e poi Patrizia aggiunse
<< Sai... mi sembra impossibile che un papero abbia la capacità di ricordarsi qualcosa! >>
<< Sì... non ti do tolto! I papeli comuni non licoldano nulla
io sono divelso dagli altli e folse pel questo da piccolo sono stato abbandonato dai miei flatelli e da mamma! >>
<< Tu sei un papero speciale! Io sono contenta di averti trovato. Da quando sei qui hai riempito la mia vita! Posso farti una domanda? >>
<< Dimmi pule Patlizia! >>
<< Hai nostalgia della tua famiglia! >>
Berto rispose subito e senza esitazione
<< No! Non ho nessuna nostalgia della mia famiglia! Sin dal momento che sono nato mi hanno tenuto in dispalte e un bel giolno mi sono litlovato da solo,ma poi... beh! Lo sai bene... ho incontlato te e la mia vita è cambiata! Ho una famiglia: tu ed Elvila siete la mia famiglia! >>
Fu un momento molto commovente per Patrizia e anche per Elvira che anche se non era presente aveva udito le parole diBerto e le lacrime le rigavano il viso. Quel papero era davvero speciale e lei si era ne affezionata. Rimasero ancora un po' aguardare la televisione. Berto saltò sul braccio di Patrizia e strofinava la sua testolina sotto il mento della sua amica come sevolesse farle le coccole e poi con il becco le pizzicava le guance.
<< Sei davvero un papero speciale! Sono così felice di averti incontrato! >>
<< Anch'io! Sono stato foltunato ad avel tlovato una pelsona speciale come te! Mi licoldo che mi dicesti: meno male che non tiha visto Felix! >>
<< Sì... è vero! Me lo ricordo che ti dissi proprio così! >>
<< Ti licoldi quella volta che l'ho incontlato davvelo? >>
<< Oh! Sì! Mamma mia! Era pronto a mangiarti in un sol boccone! >>
<< Già! >>
Berto fece una breve pausa e poi aggiunse
<< Quella volta me la sono vista ploplio blutta! Mi elo allontanato da te ed elo vicino al cespuglio di lose. Non avevo visto chelì dolmiva il gatto. Io non pensavo che lui mi sentisse ma invace... >>
<< I gatti hanno orecchie buone! Meglio delle nostre! >>
<< Me ne sono leso conto subito specie quando ha spalancato i suoi occhi su di me! Mi ha fissato con uno sgualdo che non dimentichelò mai! >>
<< Ho visto la scena! Sei rimasto come impietrito! >>
<< E' sì... plopio così! Non sapevo se muovelmi o limanele felmo; poi lui si è alzato con glande eleganza devo dire e mi ha annusato. Io tlemavo di paula epoi ho deciso di scappale e lui colleva più folte di me. Peldevo anche le mie piume mentle collevo, ma poi, pel foltuna ho visto te e tu mi hai laccolto con lemani! Mi hai salvato da quel gatto! Ti voglio bene! >>
<< Anch'io ti voglio tanto bene! >>
Ci furono di nuovo coccole e carezze fra Berto e Patrizia ed
era un qualcosa di davvero tenero la loro amicizia! Ad un certo punto Patrizia disse:
<< Andiamo a letto? >>
Berto annuì e passando davanti a lei si diresse in camera sua. Lì aveva la sua cesta per dormire. La scatola che usava da piccolo era troppo piccola per lui!Prima di entrare nella sua cesta saltava sempre sopra il letto della sua amica e vi rimaneva fino a quando lei si addormentava.
Patrizia aveva grande fede ed ogni sera recitava le preghiere. Berto ascoltandola le aveva imparate a memoria e le recitava con lei. Con le sue ali giuntepregava ed ogni volta terminava le sue preghiere dicendo
<< Signole, ploteggi semple Patlizia ed Elvila. >>
Una sera chiese a Patrizia: << Ma noi papeli andiamo in paladiso? >>
<< Io sono convinta di sì! Secondo me c'è un Paradiso anche per voi animali dove gli uomini non vi possono più far del male! >>
<< Spelo di vedelo quel luogo! Ma folse quel Paladiso io l'ho tlovato qui con te! >>. << Oh, Berto! Vuoi farmi piangere! >>
Patrizia piangeva davvero commossa per la frase detta da Berto. Il papero se ne accorse e dispiaciuto disse
<<Scusami Patlizia! Non volevo falti piangele! Scusami tanto! >>
<< Tranquillo Berto! Il fatto è che le tue parole mi hanno molto commossa! Hai detto parole bellissime che non avrei mai pensato di sentire da un papero!Ma ora è meglio che vai a nanna Berto! >>.<< Hai lagione Patlizia! Buonanotte! >>
<< Buonanotte anche a te, Berto! >>
E così il papero andò nella sua cesta e dormì tutta la notte.
Patrizia lo vegliò un po' e poi si addormentò pure lei. La notte passò tranquilla. Il primo raggio di sole penetrò dai balconi e svegliò Berto che dormiva sottola finestra. Stiracchiò le sue ali e le sbatté bene. Si lisciò con il becco le piume delle ali e saltò fuori dalla cesta. Fece il giro del letto di Patrizia e poi vi salìsenza far rumore e controllò se la sua amica stava dormendo. Ogni mattina faceva questo controllo e se si accorgeva che qualcosa non andava chiamavaElvira. Quella mattina era tutto tranquillo e rimase lì in attesa che Patrizia si svegliasse. Dopo una paziente attesa la vide muoversi e fra se esclamò:
<< Finalmente si sta svegliando! >>. Patrizia si girò verso Berto e disse:
<< Buongiorno Berto! Già sveglio! Potevi anche svegliarmi! È già tardi! >>
<< No! Ela tloppo bello vedelti dolmile! >>. << Come sempre sei così tenero! >>. << Vado a chiamale Elvila così ti aiuta! >>.<< Grazie Berto! >>
Mentre Berto lasciò la stanza Patrizia pensò fra se:<< Quant'è caro il mio Berto! Ed è molto servizievole!
Meglio degli uomini! Piccolino mio sei un tesoro! Cosa farei senza te! >>
Sospirò a questo suo pensiero e due lacrime le rigavano le guance. Cercò di mettersi seduta nel letto ma a causa dello sforzo fatto le venne un capogiro e sisentì bloccare il respiro. Era tutta sudata e pallida quando Elvira arrivò. Berto se ne accorse subito perché era entrato per primo nella stanza e gridò agitato
<< Elvila! Elvila! Patlizia sta male! >>. Si agitava sempre così ogni qual volta Patrizia stava male. Elvira chiamò il medico. Berto quel giorno era più agitatodel solito e non si capiva perché. Elvira invano aveva cercato di tranquillizzarlo ma senza successo. Andava avanti e indietro dalla porta d'ingresso allacamera dell'amica e finalmente in fondo al viale vide comparire l'auto del medico. Berto andò correndo incontro al dottore e quando lo raggiunse disse
<< Dottole! Dottole! Patlizia sta male! >>
<< Tranquillo Berto! Ora sono qui e vediamo cosa è successo! >>. Il medico entrò nella camera di Patrizia e fece uscire Elvira. Fece una visita accurata allasua paziente ed mentre la visitava conversava con lei. Si conoscevano da una vita ed avevano un tono confidenziale: << Sai Patrizia... oggi Berto mi èvenuto incontro e mi ha preceduto accompagnandomi qui da te. Ti vuole davvero bene quel papero! >>.<< Sì! Lo so! Mi vuole tanto bene ed io a lui! Nonpensavo che la sua compagnia potesse riempirmi così tanto la vita! Ho passato dei bei momenti con lui! >>
<< Immagino! Basta vedervi insieme per capire! Ora riposati! Ho prescritto una nuova cura da fare. Darò istruzioni a Elvira! >>
Ancora medicine! >> << Purtroppo sì! E le devi prendere senza far capricci! Dirò anche a Berto di tenerti d'occhio! Ora non ti agitare e riposati! Hai bisognodi tranquillità! Stammi bene! Ci vedremmo fra un paio di giorni! >>
<< Va bene! Grazie di tutto ed a presto! >>
<< Ciao! A presto! Mi raccomando! >>
Il dottore uscì dalla stanza e parlò con Elvira dandole istruzioni per la nuova cura. Berto in quel momento non era lì. Si era ritirato in un angolino e con le aligiunte pregava. Il dottore chiese
<< Dov'è Berto! >>. << Era qui fino a poco fa! >>
<< Volevo parlargli! Cercalo per favore! >>
Elvira corse a cercare Berto e lo trovò in un angolo con le ali giunte che bisbigliava qualcosa che lei non capiva e incuriosita chiese
<< Che fai Berto! >>
<< Sto plegando pel Patlizia! >>- << Tu preghi? >>
<< Sì! Mi ha insegnato Patlizia! >>
<< Oh, Berto! Sei davvero unico! Il dottore vuole vederti e ti sta aspettando! >>. << Vado subito da lui! >>
Raggiunse il dottore e questi spiegò a Berto che doveva tener d'occhio Patrizia e controllare che prendesse le nuove medicine da lui prescritte. Il paperodisse
<< Stalò attento dottole! Falò in modo che Patlizia plenda le medicine senza fale caplicci! >>
<< Bravo Berto! So che posso contare su di te! >>
Passò qualche giorno e Patrizia sembrava migliorare. Berto era un vero infermiere. Si faceva dare le medicine da Elvira e poi le portava alla sua amica che ilpiù delle volte faceva i capricci a prenderle.
<< È ora della medicina Patlizia! >>
<< No... Berto! Non voglio altre medicine! Ne prendo già tante! >>
<< Tu devi plendela se vuoi gualile! Non puoi stale semple a letto! Non hai voglia di uscile in gialdino a passeggiale con me? >>
<< Berto, Berto! Sono troppo stanca per alzarmi! Vorrei star bene, ma non ci riesco! Non ho più forze e sono stufa
di prendere sempre medicine! >>. << Dai... Patlizia! Non fale la bambina caplicciosa! Plendi la medicina! Su colaggio... plendila! >>
Dato che Berto insisteva a Patrizia non rimaneva che assecondare le sue richieste per farlo contento e il papero diceva: << Devo proprio prenderle lemedicine! Altrimenti non mi lasci tranquilla! >>
Controvoglia prese le medicine e finalmente Berto era contento!
<< Blava! Vedi che non è difficile plendele! >>
<< Berto! Sei un infermiere eccellente! >>
<< Patlizia con te bisogna essele un po' felmi e decisi altlimenti le medicine che ti ha dato il dottole non le plendi! Io faccio così pelché voglio che tugualisca plesto! >>.<< Lo so Berto e ti ammiro per questo! Ti voglio bene! >>
<< Anch'io voglio tanto bene a te! Ma ora liposati che hai bisogno di stal tlanquilla! >>... << Va bene! A dopo Berto! >>
Il papero lasciò la stanza e Patrizia si coricò sotto le coperte. Ormai erano diversi giorni che non lasciava il letto a causa del suo malore. C'erano giorni,comunque, che sembrava dovesse riprendersi e altri invece che non aveva la forza nemmeno di parlare. Gli anni e la sua malattia l'avevano resa fragile.Una sera si addormentò e Berto le faceva compagnia, ma la mattina non si svegliò più. Se n'era andata per sempre. Quando Berto provò a svegliarla Patrizia non si mosse. Velocemente, corse a chiamare Elvira e a lei toccò il compito di dire a Berto che Patrizia se n'era andata per sempre. Berto soffrì tanto. Nonvoleva mangiare, non lasciava mai Patrizia e stava lì a vegliarla giorno e notte. Forse in cuor suo sperava che l'amica si svegliasse, ma non fu così! Non eraun brutto sogno, ma era realtà e così arrivò il giorno del funerale ed a Berto, in via eccezionale, fu permesso di essere presente in chiesa. Anche il Parrocosapeva dell'amicizia fra Patrizia e il papero e non se la senti di impedire a Berto di essere presente. Fu molto toccante vederlo impietrito accanto alla baradell'amica. Molti presenti si commossero per questa dimostrazione di affetto. Da quel giorno Berto non fu più lo stesso. Tutti i giorni andava al cimitero atrovare l'amica e là vi rimaneva ore. Mangiava poco e niente. Elvira era preoccupata per la sua salute. Lo fece anche visitare da un veterinario manonostante le cure Berto non migliorava. A lui mancava molto Patrizia e un giorno pure lui se ne andò. Lo trovò Elvira che non vedendolo rincasare alla solitaora andò a cercarlo al cimitero e lo trovò addormentato per sempre sulla tomba dell'amata amica.
Copyright Patrizia Andrich