Leggenda di Natale
Ai vetri indorasti
boccioli socchiusi
balocchi sognasti
in coni rinchiusi
d’aprirne di petali
appassirne i ritorni
a bimba di urne
scartarne
quei giorni e schiaffi alle biglie restarne in frammenti
che in doni soppressi svanirne
al presente
e in slitte lontane inarcar le tue vele
ardor della sola mattina di neve…
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di Gioia Lomasti - (Dolce al Soffio di De André)
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o visto Nina volare
Dolente il suo cospetto
di rughe del destino
nel campo della vita
ne mastica mattino
la brezza ne rafforza
della sovente danza
che la magia risorta
s’infilza alla sua gamba
piaghe degl’avi
che restan della pelle
come pesanti chiavi
che infilzano le stelle
riflessi veri
di donna a vecchia scure
che in quattro grani neri
al sol serrar matura
ed occhi infanti
di pargolo ne mesce
del dondolio di lino
prostrarne in terre accresce
e a piaghe attinse
colui che creder uomo
disegno d’una vita
di masticar del dono...
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di Gioia Lomasti - (Dolce al Soffio di De André)
La domenica delle salme
Schiocco e gemito in marcia lenta
al condannato che invoca udienza
d’annaspar della sua abbazia
seminandone all’insorgenza
di sterpaglie portate oltre
riponendone il suo implorare
copre unguento che suolo osserva
grida in mura da circondare
di bilance che in piatti colmi
mescolarne in liquame arranca
come colla sigilla in soglie
di pervader collera stanca
sorti attesero a sette fiordi
che all’ottavo restò salvezza
implorando sulla ragione
delle sorti d’una carezza…
Gioia Lomasti - Dolce al Soffio di De André