Kuno's Mansion: la Community italiana di Ranma - Vietata la riproduzione anche parziale dei testi senza autorizzazione
Capitolo 249
Mao corre al dormitorio dove trova Ayame che sta esorcizzando la ragazza che era stata posseduta. Lei gli dice che Nanoka è stata catturata da una bestia enorme e spiega che le maledizioni sono opera di sua sorella. Nel frattempo, Soma rivela che le maledizioni degli aghi sono state lanciate per separare Nanoka da Mao, in modo che nessuno potesse interferire nella loro battaglia. Le dice francamente che ha intenzione di ucciderla mentre la sua bestia colpisce. Nanoka evoca zolle di terra da scagliare contro la creatura mentre prepara Akanemaru. La ragazza è sbalordita nel vedere la bestia guarire rapidamente e Soma spiega che dopo che Natsuno lo ha quasi ucciso, la natura metallica della bestia lo ha aiutato a guarire. Nanoka si rende conto che più la bestia è ferita, più Soma diventa simile a lei. Soma sorride freddamente e dice che Hakubi gli ha detto che Natsuno è morta, e aggiunge compiaciuto che se lo merita. Nanoka è stordita da questo commento spietato e attacca, solo per essere scaraventata a terra dalla bestia. Soma le dice che è il suo turno di morire, ma Nanoka apre l'occhio, diventato simile a quello di un gatto.
Capitolo 250, “Terra e sangue”
Nanoka giace a terra, mentre Soma pieno di sé afferma che lei non potrà mai batterlo. Improvvisamente Natsuno appare in sogno a Nanoka, ricordandole che può sempre contare sulla forza della terra. La ragazza si rialza, appena in tempo per parare l’attacco di Soma improvvisando una barriera con la terra. Nanoka schiva nuovi attacchi, cercando apparentemente di aggirare l’avversario per colpirlo alle spalle. Soma cerca di contrattaccare, ma Nanoka continua a fuggire ai colpi evocando nel contempo lame di sangue dalla spada Akanemaru ma senza indebolirsi dal momento che evoca continuamente forza dal terreno circostante.
Ritornata a fronteggiare frontalmente Soma, questi la provoca osservando che si sta limitando a scappare da lui. Ma proprio a quel punto Nanoka rivela il suo piano: conficca la spada Akanemaru nel sottosuolo e rivela di aver eretto tutt’attorno alla bestia una barriera di terra e di sangue. Nanoka spiega che ora i ruoli si sono invertiti: in passato Soma aveva combattuto cercando in tutti i modi di limitare i danni alla bestia perché questi si ripercuotevano su di lui, ma adesso entrambi non potranno più scappare. La bestia tenta di attaccare Nanoka con un arto, ma questo viene trafitto dalla barriera e puntualmente, a dimostrazione delle parole di Nanoka, il danno si trasmette alla mano sinistra di Soma.
Il ragazzo tuttavia rifiuta di accettare questo discorso, affermando di poter sempre rigenerare la bestia e che questa a sua volta lo proteggerà. Il punto è piuttosto un altro: se vorrà sconfiggerlo, l’unico modo sarà quello di ucciderlo, però a quel punto loro due saranno diventati uguali, entrambi degli assassini. Ma Nanoka non tentenna, pensando tra sé che non ucciderà Soma e che riuscirà invece ad esorcizzare a qualunque costo la bestia dal ragazzo.
Capitolo 251
Nanoka è determinata a esorcizzare la bestia di Soma. Mentre è intrappolata nella sua barriera di terra e sangue, usa il fodero di Akanemaru proprio come aveva fatto con la donna posseduta dal serpente e il sacerdote che era stato preso dal braccio dell'oni. Soma inizia a farsi prendere dal panico e Nanoka gli dice che gli porterà via la bestia, lo strumento che ha usato per uccidere. Infuriato, Soma salta giù e con un pugno colpisce Nanoka in viso, ma il suo sangue velenoso inizia a corrodere la sua mano. La bestia si dissolve e delle corde volano giù per portare via Soma mentre urla che vuole uccidere Nanoka. Sul punto di svenire, Nanoka nota le volpi di carta di Ayame che fluttuano verso di lei. Quando si sveglia, è alla clinica di Mao, avendo ricevuto un po' del suo sangue per aiutarla a riprendersi. Accarezzandole la fronte, Mao le dice quanto è orgoglioso di lei e che è riuscito a esorcizzare il fodero di Akanemaru mentre traboccava dell'aura malvagia della bestia. Mentre Nanoka riposa, Mao si rende conto che Soma deve averla attaccata da solo e non può perdonarlo.
Capitolo 252, “Il ratto di ferro”
Hakubi rimprovera Soma, tornato alla base e in condizioni gravi (anche se, interamente coperto dalle lenzuola, non possiamo vedere il suo attuale aspetto), di aver tentato di uccidere Nanoka senza averlo prima avvertito. Ma l’onmyouji non appare davvero alterato, anzi sembra ammirare il fatto che la bestia (o meglio ciò che ne è rimasto dopo l’esorcismo di Nanoka) non solo abbia portato in salvo il ragazzo ma stia anche cercando di salvarlo infondendogli la propria energia del metallo. Hakubi esce dalla stanza chiudendola a chiave e conforta i fratellini in ansia per Soma, poi domanda a Kagari se fosse a conoscenza delle intenzioni del giovane, ma lei nega ogni coinvolgimento.
Infine Hakubi mostra a Mei una scheggia di metallo, che poco prima aveva raccolto dal capezzale di Soma essendo fuoriuscita dal corpo del ragazzo. La scheggia si trasforma in quello che Hakubi chiama “un ratto di ferro”, e l’uomo pensa tra sé che Soma potrà ancora essergli utile…
Tempo dopo Hyakka va a trovare Mao per riferirgli di alcuni misteriosi attacchi in cui l’assalitore aveva il volto di un ratto. A sua volta Otoya spiega che erano andati con Mao ad investigare sull’uccisione di un capofamiglia, che riportava i segni di una bestia che potrebbe essere quella di Soma. Quella notte i soli Mao e Hyakka (dato che Nanoka è nel suo tempo a riprendersi dall’ultima battaglia) sono per strada ad indagare e s’imbattono nell’assalitore dal volto di ratto. Mao lo esorcizza, almeno temporaneamente, e l’uomo racconta di essere un ladruncolo che si era intrufolato nella casa di un signorotto: quest’ultimo si era avvicinato ad una gabbia con dentro un piccolo animale e, bruciando un talismano “ofuda”, aveva attivato una maledizione. Poiché il ladruncolo aveva assistito alla scena, è rimasto coinvolto ed è stato posseduto dallo spirito dell’animale per poi azzannare il capofamiglia.
Terminato il racconto, lo spirito del ratto fuoriesce dall’uomo lasciandolo privo di vita. Mao e Hyakka non hanno dubbi: la tecnica dei ratti di ferro appartiene al Gokoke e in questa vicenda è sicuramente coinvolto Soma…
Capitolo 253
Mao e Hyakka corrono finché non incontrano una barriera, quando Mao la rompe, si ritrovano trasportati nel Giardino di lunga vita. Sentendo i passeri di Hyakka, Soma si alza di scatto dal letto e si presenta ai due onmyoji, rivelandosi una figura grottescamente mutilata e parzialmente metallica. Soma chiede a Mao se è venuto per vendicarsi di Nanoka o se Nanoka gli ha chiesto di vendicarsi. Mao dice a Soma che Nanoka non è come lui, mentre pezzi di metallo cadono dal corpo del ragazzo. All'improvviso Hakubi appare per sostenere il suo allievo.
Ammette di essersi servito dei topi di ferro di Soma (usciti da Soma) per commettere gli omicidi, tuttavia dice che il suo primo tentativo non è andato come previsto. Quando Hyakka attacca Hakubi, anche Soma attacca e Sasuga appare per unirsi nello scontro. Hakubi dice a Soma di ritirarsi, è ancora troppo ferito per prendere parte alla battaglia, ma il ragazzo lo ignora. Hakubi lo fa portare via, mandandolo al suo magazzino. Con grande sorpresa del ragazzo, trova Daigo ad aspettarlo.
Capitolo 254, “L’uomo che uccise”
Daigo si confronta con Soma chiedendogli se si ricorda di lui, la sua prima vittima, il primo omicidio: rievoca infatti la volta in cui, su ordine di Hakubi, Soma aveva decapitato il suo corpo (in verità ancora privo di anima) con un colpo di spada. Daigo spiega che all’epoca lui era perfettamente cosciente ma osservava ogni cosa attraverso Natsuno. Il ragazzo, che ormai è quasi totalmente fuso con la sua bestia, prova a colpire Daigo ma quest’ultimo ha gioco facile nel contrastare l’attacco e gli rivela di essere immortale: solo coloro che erano presenti alla cerimonia del Goshikidou possono ammazzarsi l’un l’altro, mentre Soma è un estraneo, o peggio: una insignificante pedina nelle mani di Hakubi.
All’esterno la battaglia tra gli onmyouji infuria: il fuoco di Hyakka prevale sul metallo di Hakubi, il quale però usa a suo favore l’acqua di Sasuga. In tutto questo Mao è la variabile imprevedibile, e cerca di disarmare Sasuga: quest’ultimo invoca una delle sue tecniche e apparentemente Mao viene inglobato in una colonna d’acqua. Tuttavia, a sorpresa, Mao utilizza lo schermo d’acqua per arrivare indisturbato ad Hakubi e gli trancia via il braccio sinistro. Hakubi scopre di non poter rigenerare il proprio braccio e Mao gli ricorda che anche lui condivide la maledizione con i cinque del Goshikidou, ed è dunque in grado di sconfiggerlo e così liberare Soma dal suo controllo!
Capitolo 255
Mao e Hyakka lavorano in squadra, coprendosi a vicenda e aiutandosi a contrastare gli attacchi del Clan Goko. Quando Hyakka attacca i topi di ferro, Sasuga tenta di usare i suoi attacchi d'acqua contro il portatore di fuoco, ma Mao taglia in due la sua conchiglia. Quando il braccio smembrato di Hakubi cerca di attaccare Mao mentre è sotto il controllo dei topi di ferro, Hyakka gli dà rapidamente fuoco. Con le cose che vanno male per il Clan Goko, Hakubi non ha altra scelta che lanciare un incantesimo che respinge Mao e Hyakka fuori dalla barriera, allontanandoli dal nascondiglio del Clan Goko. Hyakka è infastidito dal fatto che Mao abbia interferito con il suo scontro con Hakubi, ma Mao spiega che ritiene Hakubi responsabile dell'addestramento dell'aggressore di Nanoka, Soma. Altrove nel magazzino di Hakubi, Soma è seduto contro il muro, sconsolato. Daigo gli ha detto che Hakubi lo ha ingannato facendogli decapitare la testa per fargli credere che non sarebbe più stato un innocente. Soma si aspettava che Daigo lo uccidesse, ma invece Daigo se ne va semplicemente dopo aver rivelato la verità. Improvvisamente appare Hakubi e dice a Soma che è venuto per riportarlo a casa. Soma segue Hakubi, decidendo di non avere scelta in merito. Altrove lungo una costa, alcuni ragazzi individuano il cadavere di una donna incastrata in un vortice sotto una scogliera. Giorni dopo, Mao spiega a Nanoka che avrebbe fatto pentire Soma di averla attaccata. Nanoka è lusingata che Mao la voglia difendere. Più tardi, Kamon va a parlare con Mao, suggerendo che la donna nel vortice di cui si vocifera potrebbe essere Masago. Beniko arriva e spiega che il corpo è rimasto intrappolato nel vortice per più di dieci giorni senza decomporsi, il che sembra confermare che si tratti probabilmente di Masago.
Capitolo 256, “Obiettivo”
Kamon, Mao e Nanoka si recano sulla scogliera per indagare sul cadavere della donna incastrata nel vortice subacqueo. Mao domanda a Kamon se sia sicuro che si tratti di Masago, e l’onmyouji conferma la propria supposizione che Shiranui l’abbia nascosta in quel luogo dopo la volta in cui lo hanno costretto in fuga dal vecchio nascondiglio (capitoli 243-246). Kamon evoca dei tralci per recuperare il corpo della donna, ma quella che spunta fuori dalle acque è invece una creatura ayakashi dalle sembianze di una murena. È una trappola di Shiranui, che a questo punto esce allo scoperto! Kamon domanda a Shiranui cosa voglia da lui, e quest’ultimo chiede indietro uno dei tesori del Gokouke che custodiva, e che Mao e gli altri hanno purificato o preso in possesso. Shiranui si riferisce alla Lancia elimina demoni, che 900 anni prima aveva trafitto il corpo di Byouki con un colpo quasi mortale… e con cui lo stesso Shiranui, molto più di recente, aveva fatto trafiggere Mao tramite un suo shikigami (cap. 37). Nanoka ricorda bene: la lancia non era tra gli oggetti che Daigo aveva riportato loro.
Kamon dà voce alla tacita riflessione di tutti, consigliando Shiranui di rivolgersi a Daigo… sempre che abbia, beninteso, il coraggio di andarglielo a chiedere senza incorrere nel suo rancore (era stato proprio Shiranui a fare a pezzi il corpo di Daigo 900 anni prima). Shiranui non si lascia impressionare e sfodera lo Specchio del drago marino, attaccando Kamon e spostando lo scontro sott’acqua, deciso ad ucciderlo una volta per tutte.
Capitolo 257, “I sentimenti di Shiranui”
Shiranui ripensa alla prima volta che sentì parlare della cerimonia del Goshikidou, poco dopo la nomina di Mao a successore del Gokouke. Lui non era uno degli onmoyouji prescelti, per cui la sua fonte era stata Yurako (a quel tempo prigioniera, ma che poteva vedere attraverso i suoi ayakashi). La sorpresa maggiore per Shiranui era stata la scelta di Masago quale rappresentante dell’elemento acqua: se il vincitore del rituale fosse stato un uomo, questi avrebbe chiaramente sposato Sana per comandare il clan; ma se avesse vinto Masago? Forse il maestro avrebbe permesso a Shiranui, suo figlio illegittimo, di sposarla e guidare il Gokouke? No, piuttosto il maestro l’avrebbe sposata lui stesso…
E così Shiranui, una fatidica notte di 900 anni prima, si recò da Masago per proporle di fuggire insieme, solo per scoprire che lei stava già scappando via per conto suo, decisa a non partecipare al rituale omicida che le era stato assegnato. Shiranui le domandò se avesse intenzione di fuggire con Kamon, e alla risposta affermativa di lei le rivelò che anche Kamon era uno dei chiamati al Goshikidou e che perciò avrebbe rischiato di essere ammazzata da lui. Al che Masago rispose che no, Kamon non era quel tipo di persona… e in quel momento Shiranui aveva avuto la conferma di non avere alcuna chance con lei…
Ritornando al presente, Shiranui sta avendo la meglio nella battaglia subacquea con Kamon. In superficie Mao grida a Nanoka di tagliare il vortice d’acqua con la sua spada Akanemaru utilizzando il suo potere della terra; Nanoka esegue e riescono così a salvare Kamon, il quale ne approfitta per lanciare un contrattacco e disarmare Shiranui, che perde così lo Specchio del drago marino. Shiranui è finalmente spalle al muro, ma Kamon non può dargli il colpo di grazia non sapendo dove il nemico nasconda il corpo di Masago. A questo punto Kamon decide di giocare a carte scoperte, domandando a Shiranui se Masago sia davvero morta (ricordando che il suo corpo era caldo al tocco, cfr. cap. 245). Shiranui nega, ma pensa che Kamon ci ha preso. Tuttavia, prosegue tra sé, non importa perché sarà solo lui a salvare la donna…
Capitolo 258
Kamon dice a tutti che sa che Shiranui provava sentimenti non corrisposti per Masago, mentre blocca l'utilizzatore dell'acqua contro la parete rocciosa. Kamon chiede perché il cadavere di Masago è rimasto caldo per 900 anni se fosse stata veramente morta e perché Shiranui l'ha tenuto con sé. Nanoka si chiede se Masago abbia subìto la tecnica di estensione della vita Taizanfukun, ma Mao si chiede perché Shiranui lo abbia perseguitato, in caso conoscesse la tecnica segreta e l'avesse eseguita su Masago. Mao capisce che Shiranui non stava cercando di diventare il nuovo maestro del Clan Goko, piuttosto stava cercando di apprendere i segreti del Taizanfukun per salvare la vita di Masago. Improvvisamente dalla parete rocciosa dietro Shiranui si rompe in un getto d'acqua che lo libera. Evoca lo Specchio del Drago Marino e riesce a scappare. Kamon spiega che è riuscito a piantare alcuni semi nello specchio che potrebbero permettergli di rintracciare Shiranui, tuttavia dice a Mao che è preoccupato per la lancia Taima. Se fosse davvero affondata sul fondo dell'oceano non sarebbe un problema, ma è preoccupato che Daigo possa aver effettivamente raccolto la lancia. Nanoka chiede perché Daigo vorrebbe la lancia e Kamon spiega che può uccidere Byoki, ma può anche uccidere Mao. Sia Kamon che Nanoka sperano che Daigo non abbia davvero trovato la lancia e Kamon consiglia a Mao di fare attenzione con Daigo.
Tornato nella capitale, Hyakka è depresso, frustrato dal fatto che Mao e gli altri non lo abbiano portato con sé. Otoya spiega che i poteri di fuoco di Hyakka non sarebbero stati utili nell'oceano. Sembra che Hyakka abbia mandato i suoi passeri alla ricerca del Giardino dell'Estensione della Vita senza fortuna, ma all'improvviso appare Yurako, che dice a Hyakka che i suoi piccoli passeri hanno rivelato ciò che sta facendo.