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Capitolo 239, “Lo specchio in bronzo”
Le indagini di Mao e Nanoka sul misterioso specchio li portano ad un tempio buddista, cui gli ultimi possessori hanno donato il manufatto (dopo aver prima tentato di abbandonarlo per strada) spaventati dalle numerose storie delle persone annegate nelle proprie case. All’ingresso una bolla d’acqua ha imprigionato i monaci e Mao si avventura da solo, avvisando Nanoka che “questa acqua è forte”. All’interno è tutto allagato e l’acqua esce in continuazione dallo specchio. Mao prova a tagliarlo con la sua spada, ma viene respinto: allora invoca la bambolina katashiro della tartaruga, che riesce a portare fuori i monaci prima di rompersi. “L’acqua è forte” aveva detto Mao, che ora, rimasto solo nel tempio, sta soffrendo circondato dai vortici. Nanoka, all’esterno, nota un filo d’acqua puntare verso il cielo e così prova ad attaccare con un colpo della Akanemaru. La presenza misteriosa si rivela essere Shiranui, che si rivolge acido alla ragazza…
Capitolo 240, “Lo specchio del drago marino”
Nanoka, faccia a faccia con Shiranui, lo accusa del male perpetrato dallo specchio di bronzo. Shiranui, a malincuore, confessa che non si tratta di un suo manufatto, ma che al contrario la maledizione è opera di Masago, la sua ex collega onmyouji dell’acqua (e molto più capace di lui). Nanoka ribatte che non può essere vero, perché Masago non voleva maledire e uccidere le persone, detestava il Gokouke e voleva fuggire da lì. Ma Shiranui spiega che le fu ordinato dal maestro di sviluppare questo nuovo artefatto per le maledizioni, lo “specchio del drago marino”, essendo comunque lei l’onmyouji più talentuosa tra tutti: tuttavia, una volta completata l’opera, Masago decise di sigillare lo specchio in fondo all’oceano e di raccontare falsamente al maestro di aver fallito nel compito assegnatole, rivelando la verità al solo Shiranui.
Per quanto riguarda il resto della storia, Shiranui ipotizza che, essendo passati 900 anni da quegli eventi, il sigillo deve aver perso la sua efficacia permettendo allo specchio di tornare in azione… e lui certamente sarà lieto di averne cura al posto di Masago! Nel frattempo Mao sta soffocando all’interno del tempio pieno d’acqua, e Nanoka decide di invocare tutto il potere della terra: avvolti dei blocchi di terra in pellicole di sangue generate dalla sua spada Akanemaru, riesce a scagliarle all’interno del tempio, spezzando temporaneamente le spire d’acqua che imprigionavano Mao.
Shiranui è chiaramente scontento di questa svolta, e così invoca tutta l’acqua all’esterno, trascinando con essa lo specchio e lo stesso Mao. Shiranui si impossessa dello specchio e porta davanti a sé Mao prigioniero in una tromba d’acqua, dicendogli trionfante che è il momento della loro resa dei conti.
Capitolo 241
Continua la lotta tra Mao e Shiranui, il quale finora ha tenuto Mao vivo perché convinto che sapesse i segreti del Taizanfukun, ora non ha più motivo per non ucciderlo, dato che Mao non li conosce. Nanoka si accorge che l’acqua sta uscendo dallo specchio del drago d’acqua e decide di attaccare.
Shiranui risponde con un getto che la travolge. All’improvviso compare l’occhio gigante di Byouki che fa sparire l’acqua e salva Nanoka. Byouki dichiara che Nanoka non si può toccare, perché sarà il suo prossimo recipiente. Saputo ciò, Shiranui è ancora più infervorato nell’ uccidere Mao, per vedere Nanoka al lavoro per il clan Gokou sotto forma di Byouki. Mao reagisce e si trasforma in demone gatto, uscendo dal vortice d’acqua. Attacca Shiranui ferendolo alla spalla.Shiranui risponde e Mao, colpito a terra, ritorna umano. Nanoka gli si avvicina mentre Shiranui scompare, così come Byouki.
Mao si risveglia dopo tre giorni, Otoya lo informa che si trovano negli alloggi per i pellegrini, Nanoka dorme al suo fianco. La ragazza ha preferito dormire anziché usare il sangue di Mao mentre lui dormiva, e non ha voluto nemmeno prendere una pozione malefica che Otoya le aveva proposto. Mao riflette sullo specchio che era stato sigillato da Masago, che ora è in possesso di Shiranui. Nel suo palazzo, Shiranui ragiona sul comportamento di Byouki che ha salvato Nanoka anziché Mao ed il proprio corpo. Che lo scopo di Byouki sia di far uccidere Mao ai cinque del padiglione, in modo da recuperare il corpo?
Capitolo 242
Yurako visita suo fratello Shiranui, e si rattrista nello scoprire le sue ferite riportate durante uno scontro con Mao. Shiranui le dice che non è riuscito a uccidere Mao, ma la avverte che Mao è il loro nemico e che la battaglia è ripresa di nuovo, il che significa che inevitabilmente dovrà uccidere Mao. Shiranui nota che Yurako indossa una collana e quando le chiede perché, lei rivela che sta nascondendo i lividi che Daigo ha lasciato nel tentare di strangolarla a morte. Insiste con Shiranui affinché dia la priorità all'uccisione di Daigo, mentre lui la incolpa di aver sparso le sue parti del corpo smembrate in tutto il Giappone. Nel mentre, Hakubi origlia Yurako e Shiranui mentre elaborano i loro piani. Yurako scopre Hakubi e spiega che Daigo non la ucciderà perché condivide il volto della sua defunta sorella, Sana. Percependo il potere della terra vicino, Hakubi taglia la collana di Yurako e rivela un marchio sulla sua gola. Le dice che quando Daigo morirà, il marchio scomparirà e promette di uccidere Daigo per lei. Se ne va furiosamente, Yurako conferma silenziosamente che sapeva che Hakubi avrebbe fatto questo per lei.
Nella villa di Kamon, Mao, Nanoka e Otoya gli raccontano dello Specchio del Drago Marino che è stato creato da Masago secoli fa. Kamon commenta che in passato Shiranui non era un abile utilizzatore d'acqua, ma ora che ha lo specchio di Masago, i suoi poteri sono aumentati drasticamente. All'improvviso arriva Daigo, spiegando che sapeva della casa di Kamon grazie ai ricordi di Natsuno che ha ereditato. Daigo dice a Kamon che sa di voler vendicare Masago e suggerisce che i due attacchino insieme il santuario di Shriranui. Quando Otoya spiega a Daigo che una barriera ha fatto sì che il tempio di Shiranui rimanesse nascosto a loro, Daigo rivela di essere in grado di rintracciare Yurako con il suo marchio di terra e che ora sa esattamente dove si trova il tempio.
Capitolo 243
Nanoka e Otoya vanno a trovare Hyakka che è sorpreso di sentire che Mao, Daigo e Kamon l'hanno lasciato indietro mentre si preparavano ad affrontare Shiranui. Ancor di più, è scioccato dal fatto che non lo abbiano invitato a venire con loro. Nanoka spiega che Mao e gli altri credevano che i poteri del fuoco di Hyakka sarebbero stati in svantaggio rispetto agli incantesimi dell'acqua di Shiranui e che Nanoka non avrebbe dovuto trovarsi nel bel mezzo di una battaglia per la vita o la morte. Hyakka spiega che Kamon probabilmente ha portato Mao con sé perché non si fida di Daigo, il che sorprende Nanoka che credeva che fossero tutti amici nei secoli passati. Hyakka spiega che Daigo era un allievo anziano e che non interagivano molto frequentemente. In mare, Mao, Kamon e Daigo seguono un serpente volante fatto di terra che è sotto il comando di Daigo. Daigo fa a pezzi la creatura terrestre e scaglia il suo corpo contro la barriera che nasconde il santuario di Shiranui. Il gruppo si fa strada all'interno, Shiranui cerca di annegarli, ma la barriera di terra di Daigo protegge Kamon e Mao. Con loro grande shock, Daigo inizia a fare a pezzi il santuario quando Shiranui evoca il suo drago d'acqua per rapire Masago e portare via il suo cadavere. Mentre emerge dall'acqua per fuggire, Kamon si prepara a inseguire il drago in fuga mentre Daigo sorride e dice a Kamon di salvare Masago.
Capitolo 244, “Inseguimento”
Shiranui ha invocato un serpente d’acqua che sta trascinando il corpo di Masago in mare aperto. Kamon e Mao si lanciano all’inseguimento a bordo del genbu (la tartaruga nera) di quest’ultimo, mentre Daigo e Shiranui rimangono a confrontarsi. Shiranui attacca l’avversario con alcuni pescispada giganti, ma Daigo ha gioco facile nel neutralizzarli con dei talismani. Shiranui approfitta, però, della confusione per dirigersi verso la sala dei tesori ed impadronirsi del suo contenuto: i vari incantesimi del Gokouke di cui ha fatto incetta nei secoli, come ipotizza correttamente l’onyouji di terra.
Daigo lancia un attacco con dei serpenti di terra per non lasciare tempo all’altro di organizzarsi, e riesce a fargli perdere diversi artefatti del Gokouke. Shiranui fa tuttavia in tempo ad evocare uno di questi, lo specchio del drago d’acqua, frutto degli incantesimi di Masago: questi si dimostrano superiori all’arte di Daigo e distruggono tutti i suoi serpenti di terra. Shiranui approfitta dell’occasione per allontanarsi. Nel frattempo Kamon riesce a neutralizzare il serpente marino, e il corpo di Masago cade in acqua. Kamon si tuffa per recuperare la donna amata, lasciando Mao alle prese con Shiranui appena tornato alla carica.
Capitolo 245
Kamon raggiunge il corpo di Masago in acqua, mentre in superficie Mao affronta Shiranui che aveva allontanato Daigo in un vortice. Shiranui però si tuffa in acqua e grazie ai suoi draghi separa i due amanti. Mao cerca di fermarlo ma non ci riesce: Shiranui sparisce assieme a Masago. Kamon ricorda come tempo fa avessero richiamato l’anima di Masago: quello spirito non era vivo. Ora però il corpo di Masago era caldo al tocco. Nel frattempo Daigo recupera gli artefatti rubati a Shiranui e tra questi riconosce la lancia che aveva ferito Byouki.
Capitolo 246, “Dove è diretta la lancia”
Mao e Kamon si ricongiungono a Daigo. Mao è sollevato di trovare l’amico sano e salvo, mentre Kamon rimprovera Daigo di essersi lasciato sfuggire Shiranui, pur essendogli nettamente superiore. Daigo spiega che l’avversario ha avuto dalla sua il potere dello specchio d’acqua, che ha fatto la differenza; ma che comunque Shiranui nella fuga ha perduto molti degli artefatti che custodiva per la rinascita del Gokouke. Daigo, ovviamente, ha provveduto a raccoglierli e suggerisce ai compagni di utilizzarli a loro vantaggio. Mao rifiuta, sono strumenti per le maledizioni e vanno purificati. Daigo concorda sorridente e si congeda, nascondendo di aver trattenuto per sé l’artefatto magico più importante: la Lancia che secoli prima aveva trafitto Byoki.
Nel frattempo, al Milky bar, la signora Tenko racconta a Nanoka che le guardie del corpo di un importante uomo d’affari sono state ritrovate prive di vita e come se fossero state smembrate “dagli artigli di una bestia”. Il pensiero corre subito a Soma, ed ecco puntuale un cambio di scena. Al giardino di lunga vita, Mei osserva i progressi di Mitsuma, il fratellino minore di Soma, e pensa che a breve Hakubi si sbarazzerà di quest’ultimo per passare i poteri della sua bestia al consanguineo. All’interno del palazzo, Kagari prova in modo mellifluo a convincere Soma di non accettare il nuovo incarico di Hakubi. Soma si rifiuta, deciso a non farsi sostituire da nessuno: né da Kagari, né dal fratellino…
Scesa la notte, Nanoka e Hyakka si sono appostati presso la villa dell’uomo d’affari che ha assunto delle nuove guardie del corpo. Otoya osserva che Mao avrebbe voluto che lei aspettasse il suo ritorno, ed è per questo che almeno è riuscito a convincere Hyakka a darle una mano. Improvvisamente le guardie vengono assalite da una miriade di piccole bestie, e Nanoka e Hyakka entrano in azione avendo facilmente la meglio. Ma Soma è già penetrato all’interno della villa, pronto a portare a termine il proprio incarico di assassinio…
Capitolo 247
Soma si prepara a uccidere il presidente della compagnia quando all'improvviso arrivano Nanoka e Hyakka. Hyakka lancia le sue fiamme contro la bestia per respingerla, ma delle punte di metallo collegate vomitano dalla bocca della creatura di Soma. Nanoka attacca Soma, rivelando che il suo petto è ora in gran parte di metallo, poiché la bestia ha continuato a legarsi a lui. Hyakka sottolinea che Soma sta commettendo errori da principiante rivelandosi al bersaglio del suo assassinio. Soma fugge lasciando Hyakka e Nanoka a tornare all'ufficio di Mao, con la missione finita per il momento. A casa sua, Mao è tornato dal suo lavoro con Kamon e sia lui che Nanoka si dicono quanto siano felici che l'altro sia al sicuro. Mao le dice che è contento di vedere il suo viso. Qualche giorno dopo Hyakka porta un giornale che dice che il presidente della compagnia è stato incenerito mentre parlava con la polizia. Anche le guardie del corpo che aveva assunto sono state uccise in modo simile, senza lasciare testimoni della carneficina. Al nascondiglio del Gokouke, Soma chiede perché non gli è stato permesso di sbarazzarsi dei testimoni da solo, ma Hakubi gli dice che non avrebbero mai dovuto esserci testimoni in primo luogo. Soma si allontana, deluso, e Mei dice ad Hakubi che Soma non desidera altro che ottenere la sua approvazione. Sentendosi frustrato, Soma incolpa Nanoka per il suo fallimento e decide che deve fare qualcosa.
Capitolo 248
Kagari e Mei siedono insieme, sorseggiando tè e chiacchierando dell'ultimo fallito tentativo di assassinio di Soma. Mei spiega che Soma si sta ancora riprendendo dopo il suo incontro con Nanoka e Hyakka, mentre Kagari orgogliosamente lo schernisce dicendo che lei potrebbe occuparsi di Nanoka da sola. Fuori Soma raggiunge Kagari e le dice che poiché sono entrambi utilizzatori di metallo, dovrebbero lavorare insieme per eliminare Nanoka.
Nell’ufficio di Mao, questi chiede a Nanoka di eseguire un esorcismo per lui, poiché è diventato troppo impegnato con altre richieste per gestirlo. Nanoka incontra Ayame, la sorella di Kagari, e la coppia si dirige verso un dormitorio femminile, dove le sera prima una ragazza sembrava indemoniata. Ayame si rende presto conto che le ragazze sono state colpite con aghi nascosti che le stanno facendo sentire tutte male. La ragazza impazzita invece, è scomparsa in soffitta e si è nascosta lì.
Mao e Otoya finiscono i loro esorcismi e Mao commenta che erano tutte maledizioni con gli aghi ma, a parte la chiamata iniziale, erano molto minori. Diventa presto ovvio che le maledizioni minori sono state usate per assicurarsi che la sua attenzione fosse altrove. Al dormitorio Nanoka e Ayame trovano una ragazza che è diventata simile a un gatto e sputa loro degli aghi prima di scappare e lanciarsi da una finestra. Nanoka la segue ma viene rapita dalla bestia di Soma che la fa volare fino ad una spiaggia lontana dove il suo padrone la attende. Soma dice a Nanoka che questa volta nessuno può aiutarla.