Kuno's Mansion: la Community italiana di Ranma - Vietata la riproduzione anche parziale dei testi senza autorizzazione
Capitolo 229, “Speranza e salvezza”
Il giovane Sousuke ha appena scoperto la sorte che attende tutti coloro che, come lui, hanno avuto la vita salvata da un seme dell’anima, come dimostrato dai volti suo e dello zio squarciati dai rampicanti fuoriusciti dall’interno. Anche Mei sembra comprendere le conseguenze del suo gesto, quando Kamon interviene affermando di poter salvare il ragazzo. In quel momento compare la sua shikigami Beniko, portando con sé la cura che l’onmyoji aveva affinato diversi capitoli fa: Kamon riesce con successo nell’esorcismo, eliminando le viti dal corpo di Sousuke… ma, aggiunge, per lo zio è troppo tardi in quanto le viti si sono fuse con la testa. Questi, però, lo prega di procedere lo stesso, decidendo di recuperare la propria umanità, anche a costo di dissolversi insieme ai rampicanti: cosa che puntualmente avviene.
Giunto il momento dei commiati, Mei ringrazia Kamon di avere salvato Sousuke. Kamon specifica di essere il creatore del seme dell’anima e che quest’ultimo non è un farmaco che allunga la vita, bensì una maledizione che divora lentamente le persone fino ad una morte cruenta. Mei ribatte di essergli comunque grata, perché è ancora viva, e ribadisce che rimarrà fedele a Shiranui che utilizzò il seme per salvarla. Mao prova a protestare, osservando che si tratta di una maledizione che porta solo disgrazie, come dimostrato dalla vicenda della famiglia Tazuru, ma Mei risponde che la colpa è stata fin dal primo momento dei familiari: Shiranui aveva infatti avvisato il capofamiglia dei pericoli del seme dell’anima e gli aveva fornito un talismano con il quale avrebbe potuto chiedere prontamente aiuto, ma questi lasciò lo stesso che la maledizione facesse il suo corso e distruggesse il fratello.
Mei se ne va, rifiutando di farsi curare da Kamon e affermando di essere nel giusto, anche se sa che non sarà perdonata per i suoi crimini; Mao si chiede se la donna si stia deliberatamente autoinfliggendo una punizione per le proprie azioni. Tornata al covo di Shiranui, i pensieri di Mei confermano questa supposizione. All’arrivo di Renji, infatti, la ragazza si turba: anche lui ha un seme dell’anima impiantato per salvargli il braccio… e a differenza di lei, è del tutto inconsapevole della sorte che l’aspetta…
Capitolo 230
Caso da chirurgo estetico per Mao, a cui capita una ragazza che ha avuto la brillante idea di spalmarsi un unguento malefico in faccia per far scomparire un neo. Mao la cura ma non le toglie il neo. Mao osserva come sia pericoloso, mentre Nanoka cerca di capirla, in fondo è una ragazza e voleva essere carina. Anche lei vorrebbe avere sopracciglia più sottili, mentre Mao se la guarda per bene e le dice che vanno bene così.
Ritroviamo Renji che facendo visita al quartiere dei piaceri, scopre di un cliente che passa la notte a toccare il viso di una delle ragazze, Michiko. Renji le chiede se va tutto bene e lei riporta le parole del cliente: l’avrebbe resa più bella per avere più clienti e poter ripagare il suo debito. La scena si sposta su Mao e Nanoka che incontrano Hyakka al suo chiosco del ramen. Si parla del ritrovamento di un cadavere, con mazzette di contante nella borsa, il cui volto era accartocciato come un pezzo di terra.
Nel frattempo Michiko non ha più le lentiggini ed il suo volto è diventato molto bello, ma Renji sospetta. Mao mostra l’unguento a Hyakka il quale usa i suoi poteri per trovarne il proprietario. Gira voce che ci siano persone che cambiano il volto a chi ne ha bisogno, soprattutto criminali che devono sfuggire alla polizia. Hyakka fa per andarsene ma Nanoka gli chiede di fermarsi ed aiutarli: Mao ammira questo suo lato di arrivare al cuore delle persone con questa semplicità. Nel frattempo la povera Michiko viene trovata morta, con il viso deturpato. Dal momento in cui il viso della ragazza ha cominciato a creparsi, quel cliente ha smesso di presentarsi.
Capitolo 231, “Il volto e il farmaco”
Le indagini di Renji sul colpevole della morte della giovane Mineko non portano a nulla, perché il cliente misterioso ha nascosto accuratamente la propria identità. Renji si imbatte in Mao, Hyakka e Nanoka, i quali, seguendo la pista degli uccelli di fuoco di Hyakka, hanno rintracciato il probabile assassino: tuttavia si scopre subito trattarsi invece di un’altra delle sue vittime, il cui volto si sfalda improvvisamente causandone la morte. Nanoka si domanda se la causa sia l’ennesimo artefatto maledetto del Gokouke, ma Mao non ne sembra convinto, sebbene il Gokouke si sia effettivamente occupato in passato di creme per il viso e simili (sempre nell’ambito delle tecniche fasulle per l’allungamento della vita).
Gli uccelli di fuoco percepiscono una nuova traccia, e la scena si sposta in un piccolo palazzo dove un guaritore dal volto coperto da un velo intende applicare un unguento su un cliente. Questi si lamenta del fatto che la medicina gli ha deturpato il viso, ma l’uomo misterioso ribatte che non ha scelta se non utilizzarne ancora di più: del resto non ha bisogno di cambiare aspetto per non essere identificato come l’assassino di un certo delitto? Ma l’altro si agita e nella confusione toglie inavvertitamente il velo all’individuo, scoprendo che il suo volto non ha nulla di umano, e anzi è vuoto se non per un occhio e una bocca posizionati quasi a caso.
Terrorizzato, l’interlocutore cerca di scappare per imbattersi in Mao e compagnia. Il primo ad agire è Renji, che a sua volta aveva seguito il gruppo di Mao di nascosto, ma la sua tecnica si dimostra inefficace. Renji spiega a Mao di non agire per conto del Gokouke, ma solo per vendicare la morte di Mineko. L’individuo misterioso afferma di non avere mai avuto intenzione di uccidere nessuno, ma che a sua volta ha bisogno di ripristinare il suo volto, il quale si trova in un vaso riempito con un particolare farmaco proveniente proprio dal Gokouke…
Capitolo 232
Il Modellatore di Volti spiega che in passato incontrò una donna molto bella che vendeva cosmetici, che nonostante avesse un viso splendido e giovanile, aveva la schiena storta e le mani rugose. La donna spiegó che aveva ottenuto l'unguento per il viso da un membro del clan Goko, e quando si voltò per andarsene, il Modellatore di Volti la attaccò con un coltello, uccidendola e rovesciando il barattolo a terra. Una frana fece perdere i sensi all'uomo e quando si è svegliato, gli mancava il volto. Una bocca apparve sul suo viso e gli disse che ormai il suo viso era nel fondo del barattolo dell'unguento e che per ritrovarlo avrebbe dovuto consumare tutta la crema che c'era dentro. Il Modellatore di Volti spiega che ha provato a versare l'unguento e a liberarsene, ma il barattolo si riempie sempre. Hyakka suggerisce che l'unguento probabilmente ha avuto un certo numero di precedenti proprietari che hanno tutti incontrato una fine macabra e quindi l'unguento è stato contaminato dalla loro malizia. Renji tenta nuovamente di uccidere l’uomo con i kakachu, ma il suo volto ritorna semplicemente al suo aspetto liscio e informe. Presto l'unguento di terra erutta dal vaso, riempiendo la stanza e riempiendosi di volti, occhi, nasi e bocche. Nanoka analizza gli elementi e si rende conto che il fuoco di Hyakka si sta armonizzando con l'unguento di terra invece di contrastarlo. Renji cerca di strangolare il Modellatore di Volti, ma presto l'unguento di terra inizia ad attaccarlo, Mao lo difende ed infine sono gli attacchi influenzati dalla terra di Nanoka che poi distruggono l'unguento. Mao si rende conto che in una battaglia contro elementi identici vince chi lo manovra con più forza, ovvero Nanoka.
Capitolo 233, “Forza”
Dopo aver assistito all’efficace attacco purificatore di Nanoka, Mao la spinge a continuare dato che è più forte dell’unguento di terra maledetto. Il Modellatore di Volti si lancia contro di lei per contrastarla ma Nanoka esita, costringendo Mao ad intervenire in sua difesa. Hyakka le domanda come mai non lo attacchi, al che la ragazza risponde che il suo avversario è pur sempre un essere umano. Renji protesta, e così Nanoka si accorge che il braccio del ragazzo sta venendo divorato dalla medicina che continua a fuoriuscire dal vaso.
Mao spiega che la vera fonte della maledizione è il vaso (da cui l’unguento continua ad uscire senza sosta), e Nanoka per un momento crede di vedere Natsuno che la invita a completare la purificazione: Nanoka si scaglia con un fendente della sua spada Akanemaru, tagliando il vaso in due parti ed esorcizzandolo. Per un momento anche il volto del Modellatore riassume sembianze umane, ma un attimo più tardi si dissolve assieme a lui. Mao spiega che per l’uomo era troppo tardi, in quanto era stato ormai assimilato da tempo dalla medicina
Renji accenna ad andarsene ma Mao gli chiede di mostrargli il braccio che stava venendo divorato dalla medicina. Renji sostiene di non sentire nulla ed in effetti il braccio è perfettamente sano… ma c’è anche una pianta rampicante che fuoriesce dallo stesso, la prova che il ragazzo ha fatto uso del seme dello spirito! Hyakka ricorda che (molti capitoli prima) Mao aveva tagliato proprio quel braccio di Renji, e che evidentemente lo stesso era stato “riattaccato” utilizzando quel pericoloso artefatto del Gokouke.
Mao riconosce che Renji è un nemico ma gli offre lo stesso la cura inventata da Kamon, tuttavia Renji rifiuta e se ne va. Hyakka non comprende la compassione mostrata da Mao, ma Nanoka nota che Renji non ha agito per scopi malvagi bensì unicamente per vendicare la prostituta uccisa dal Modellatore di Volti. Mao ribadisce di voler salvare Renji e Mei dal seme dello spirito così come dal Gokouke, e si congratula con Nanoka per l’ottimo lavoro fatto.
Nanoka perde i sensi per lo sfinimento, non prima di essersi accorta di essere forse diventata un po’ più forte, e Mao tornando a casa riflette che presto Nanoka dovrà essere pronta a cavarsela da sola, una volta che la battaglia tra gli onmyouji del Goshikidou avrà avuto inizio e lui non potrà più essere al suo fianco.
Capitolo 234
Renji cerca Mei e le chiede di potare i rami del Seme dell’anima che hanno iniziato a crescere dal suo braccio. Sasuga osserva Mei lavorare e commenta che l'elemento legno del seme era probabilmente in conflitto con l'elemento terra del fango maledetto che Renji ha incontrato. Mentre Mei lavora, pensa a come il seme alla fine ucciderà Renji mentre i rami continuano a crescere dentro di lui. Mei conferma che ciò che Mao gli ha detto è corretto, ma Renji dice che non gli importa né incolpa Mei per aver fatto quello che poteva per aiutarlo a salvargli il braccio.
La scena si sposta altrove, su una nave che si è arenata con una macabra scoperta a bordo. Mao legge sul giornale che la stiva della nave era piena di corpi di mostri. Il giornale riporta che una creatura simile a un granchio ha messo le ali ed è volata via. Mao e Nanoka presumono immediatamente che questa potrebbe essere la Scatola della metamorfosi che è sfuggita loro.
Una notte, la creatura granchio atterra nel dormitorio di una fabbrica e trasforma un uomo in un terribile mostro. Presto Hyakka arriva e lo uccide, ma prima che possa prendere la scatola per tenerla al sicuro, Sasuga arriva e lo cattura. Quando Hyakka commenta che Sasuga è tutto solo, Sasuga si limita a sorridere e ricorda a Hyakka (chiamandolo Hyakka kun, cosa che gli dà parecchio fastidio) che anche lui è solo e che l'acqua batte il fuoco.
Capitolo 235, “Fuoco e acqua”
Hyakka non perde tempo e lancia subito il suo attacco contro Sasuga, incurante di trovarsi in una posizione di svantaggio. Sasuga risponde e le fiamme e i getti d’acqua attirano l’attenzione di Mao, Nanoka e Kamon, giunti fin lì seguendo le tracce degli uccelli di fuoco di Hyakka. Sasuga sembra avere la meglio, ma il vero obiettivo di Hyakka è la scatola della metamorfosi: riesce a sottrarla all’avversario, ma Sasuga gli impedisce di avvicinarsi e a quel punto compare Hakubi. Anche quest’ultimo viene però a sua volta anticipato dai tralci di Kamon. Comincia subito uno scontro nello scontro, tra Hakubi e Kamon, con il primo avvantaggiato dato che metallo vince legno.
Intanto Nanoka accorre in aiuto di Hyakka, sbilanciando Sasuga con un affondo della sua spada Akanemaru; Hyakka protesta ma la ragazza gli ricorda che l’acqua vince il fuoco e che pertanto ha bisogno di lei. Sasuga, come suo solito, non perde la propria compostezza e ricorda ad entrambi che le tecniche di terra di Nanoka, che sulla carta dovrebbero vincere l’acqua, hanno già perso in passato contro di lui. Detto ciò li investe con un getto d’acqua e Mao attacca Sasuga per salvarli. Hakubi ridacchia tra sé notando che Mao ha scelto Nanoka invece di lottare per la scatola della metamorfosi, poi riprende a combattere contro Kamon in un sostanziale equilibrio… quand’ecco che qualcuno lancia una tecnica di terra e si appropria della scatola, con sorpresa di tutti i presenti!
Capitolo 236
La scatola della metamorfosi è inglobata in una tecnica della terra, Hakubi cerca di bloccare con il metallo mentre Mao corre verso Nanoka e Hyakka ma viene anch’egli bloccato dall’acqua di Sasuga. Quand’ecco che un enorme golem di terra appare assieme a Daigo! Si guarda attorno cercando Shiranui e non trovandolo, scatena il golem contro la tecnica di Sasuga, salvando Mao e gli altri. Sasuga di contro attacca il golem che però assorbe l’acqua e la rimanda indietro assieme alla terra che colpisce Sasuga facendolo svenire.
Daigo si impadronisce poi della scatola e ne fa emergere mostri e miasma. Daigo lancia dei sigilli che distruggono la scatola, Hakubi, contrariato, recupera il povero Sasuga e fa per andarsene. Hyakka lo colpisce ma i due svaniscono.
Mao e Daigo si guardano e quest’ultimo è sollevato di vedere Mao salvo.
Capitolo 237, “Alleato”
Daigo chiede ai presenti cosa ci fosse nella Scatola della Metamorfosi, lasciandoli sbalorditi dal fatto che l’abbia distrutta senza interrogarsi sul suo contenuto. Daigo spiega di essere informato sugli ultimi avvenimenti grazie a Natsuno, che è stata i suoi occhi e le sue orecchie, e per questo di aver scelto di stare dalla parte di Mao e compagnia: di Mao vorrebbe tornare ad essere amico come in passato, e per Nanoka spiega di condividere la simpatia che Natsuno nutriva nei suoi confronti. Detto ciò si congeda lasciando tutti pensierosi, in particolare Kamon che ammette di non fidarsi di lui, non avendolo mai potuto conoscere bene.
Più tardi Daigo si presenta alla dimora di Yurako. Le spiega che loro si conoscono già, anche se i loro incontri sono stati solo due e sono avvenuti in circostanze particolari: la prima volta quando Shiranui lo fece a pezzi secoli prima (Yurako era al fianco di Shiranui), la seconda è molto più recente e risale a quando Hakubi aveva mostrato alla stessa Yurako la testa di Daigo decapitata. A questo punto Daigo rivela di sapere che Yurako aveva manomesso l’incenso di Sana, permettendole di scoprire le maledizioni che uscivano dal suo corpo, e in particolare facendole assistere all’omicidio di Masago commesso dai suoi stessi ayakashi. Sana era rimasta sconvolta, e poco dopo Yurako aveva “assecondato” il suo desiderio di morte strappandole il cuore (un veloce riassunto degli eventi passati). Yurako tenta di attaccare Daigo, ma questo si libera di tutti gli ayakashi della donna con un sol gesto e si avventa su di lei, stringendole la gola. Daigo sussurra alla donna che, per quanto Yurako assomigli a Sana, dentro di sé è una persona orribile… tuttavia è questo ciò che gli piace di lei… (!)
Capitolo 238
Daigo nel strangolare Yurako la accusa della morte di Sana, di averla odiata, di essere stata gelosa di lei e Mao, dato che, essendo lui stato designato come successore del Gokouke, i due sarebbero stati destinati. Daigo afferma che Yurako si aspettava che lui e Sana avrebbero lasciato il Gokouke, ma Shiranui ha cambiato le carte in tavola, uccidendolo. Sana era troppo pura, non avrebbe potuto vivere in una casa piena di maledizioni. Per questo Daigo le ordina di vivere con lui. La donna rifiuta ma Daigo le ricorda che Mao non la perdonerà mai per aver ucciso Sana, molla la presa dalla sua gola e se ne va. Yurako rimasta sola, pensa che Daigo voglia prendere il comando del Gokouke e spera che Mao la possa salvare.
Il capitolo prosegue con un nuovo caso, riportato da Tenko. É stato trovato uno squalo morto, con nello stomaco uno specchio di bronzo. Un pescatore lo ha preso ma il giorno dopo tutti coloro che erano in casa sono stati trovati morti per annegamento, con la casa umida ed i futon bagnati. Lo specchio è passato di mano in mano, continuando a fare vittime con il potere dell’acqua.
Nanoka si chiede se sia uno strumento del Gokouke ma Mao nega. Nanoka vorrebbe indagare, soprattutto per esercitarsi contro l’acqua, elemento che Sasuga padroneggia, dopo aver visto i poteri della terra di Daigo. Nanoka sembra temere di non essere più utile per Mao, avendo Daigo dalla loro parte, ma Mao le propone di andare insieme. Il capitolo si chiude al tempio di Shiranui, dove sembra che lo specchio di bronzo sia legato a Masago.