Kuno's Mansion: la Community italiana di Ranma - Vietata la riproduzione anche parziale dei testi senza autorizzazione
Capitolo 209, “Metallo batte legno”
Hakubi manovra la bambola Tsuyako contro i nostri. Nanoka sguaina la spada Akanemaru e respinge l’attacco, mentre Mao si lancia contro la testa della bambola sfoderando la sua Hagunsei, ma i capelli di questa si allungano e lo imprigionano. Hyakka brucia i capelli liberando Mao, ma il gruppo deve constatare che non si tratta di un combattimento facile. Nel frattempo Kamon punta direttamente Hakubi, che però respinge la tecnica dei rampicanti e lo invita a dichiarare le sue intenzioni: Kamon ammette senza problemi che ha ritenuto più facile sconfiggere direttamente il burattinaio, al che Hakubi appare perfino divertito, in quanto tra loro non dovrebbe esserci confronto. La stessa Nanoka ricorda infatti che il metallo vince il legno e questo è stato riprovato dagli scontri precedenti tra i due.
Hakubi evoca le sue lame, ma Kamon gli contrappone una tecnica… liquida? Kamon spiega che si tratta di linfa di quercia velenosa, molto corrosiva. Hakubi cerca di sfondare la difesa del proprio avversario, ma le lame vengono puntualmente fermate da Kamon. Ciò indebolisce il controllo sulla bambola e Hyakka ne approfitta per mandarla del tutto a fuoco. La bambola Tsuyako cerca di scappare, ma Mao la anticipa e la decapita con la Hagunsei, per la disperazione del suo creatore che ha assistito impotente all’intera battaglia. Sembra finita, eppure Mao percepisce ancora del potere residuo, e alcuni “kesaran pasaran” (le palle di pelo che alimentavano Tsuyako e le altre bambole viventi) escono fuori dalla testa...
Capitolo 210, “Avvertimento”
Dopo il colpo di Mao, la testa di Tsuyako giace per terra, il fabbricante si avvicina ma Mao gli urla di fermarsi. La bambola torna alle sue sembianze e l’uomo la prende in mano, abbracciandola. Dai lati della bambola escono però degli artigli che si avvinghiano al fabbricante stritolandolo. Kamon e Hakubi fermano il loro combattimento e osservano la fine dell’uomo per mano della sua stessa creatura. Hakubi commenta come questo dovrebbe essere il desiderio del fabbricante, ovvero morire tra le braccia della sua amata bambola. Kamon osserva che farlo giustiziare era dunque l’intenzione di Hakubi, il quale lo conferma, essendosi rivelato l’uomo un assassino indiscriminato.
Hakubi fa per avvicinarsi alla bambola ma Hyakka la incendia. Il membro del Gokouke se ne va, dicendo che non era sua intenzione portare via la bambola ma solamente recuperarne il potere.
La vicenda si chiude con Hyakka che insulta Hakubi e qualche giorno dopo Kamon che discute con Mao e Nanoka le notizie sul caso riportate dai giornali. I tre commentano il potere del Gokouke nel dare avvertimenti a chiunque voglia approfittare del suo nome.
Kamon se ne va e anche Nanoka dovrebbe tornare a casa, ma la ragazza si offre di aiutare Mao. Nel momento in cui viene sapere che la visita a domicilio include fare 500 iniezioni al signor millepiedi e famiglia, Nanoka declina decisamente.
Sulla via del ritorno la ragazza trova una bambina che piange. La piccola ha dovuto procurarsi dei topi per la moglie del suo capo e ora ne ha una gabbia piena, pesantissima, da trasportare. Nanoka è schifata ma decide di aiutare la bambina, che dice di avere troppa paura a chiedere a cosa servano i topi.
Le due arrivano alla dimora dove la bellissima padrona di casa le accoglie. La piccola, Tama, è spaventata. La donna mette in mano del denaro a Nanoka per ringraziarla, la quale si accorge che le mani della signora sono gelide.
Nanoka esce ma vuole indagare, per cui si nasconde nel giardino e vede la donna aprire la gabbia e mangiarsi un topo.
Capitolo 211, "Serpenti neri"
Nanoka è sbalordita nel vedere la padrona di casa inghiottire i topi interi, ma prima che possa correre a chiedere aiuto a Mao, la donna nota Nanoka nascosta in un cespuglio. All'improvviso il suo collo si allunga e le sue zanne simili a serpenti si dirigono verso Nanoka che deve attirare Akanemaru. Otama vede la sua padrona combattere contro Nanoka e rimane sbalordita. Nanoka cerca di portare via Otama dalla casa ma una barriera impedisce alle due di scappare. La padrona dice a Nanoka che l'unico modo per andarsene è di abbatterla e poi abbassa la guardia, apparentemente accogliendo con favore la propria morte. Confuse da questo invito, Nanoka e Otama fuggono in casa. Otama spiega che la sua padrona non è un mostro, che è stata maledetta da un'effigie di legno che l'ha trasformata. Un mese fa ha ricevuto un pacco con la figura di legno e un biglietto, che ha bruciato nel cortile dopo aver detto a Otama di non dirlo al suo amante. Il fumo proveniente dalla figura di legno in fiamme somigliava a serpenti neri e sembrava aver posseduto la padrona di Otama. Mentre la donna continua a cercare di incoraggiare Nanoka ad ucciderla, sente di dover trovare un modo per esorcizzare la maledizione lanciata su di lei piuttosto che semplicemente porre fine alla vita della donna. Mentre cerca di proteggere Otama, riflette su cosa potrebbe fare Mao per cercare di salvare la donna e rimuovere la maledizione.
Capitolo 212, “Separazione”
Nanoka sta fuggendo con Otama, preoccupata circa come fare ad espellere il serpente dalla signora senza ucciderla; utilizzare la spada Akanemaru provocherebbe la morte di entrambi, così Nanoka decide di servirsi del solo fodero, in modo da parare il tentativo della padrona posseduta di morderla e al tempo stesso di portarla spalle al muro. Improvvisamente il campanellino di Natsuno reagisce e in combinazione col potere di Akanemaru riesce a separare parzialmente la signora dal serpente… come se avesse letto nel pensiero di Nanoka!
Ma la situazione si ribalta rapidamente: la piccola Otama viene accerchiata dai serpenti neri e ciò distrae Nanoka, dando modo al serpente di sottrarle Akanemaru e avvolgere la ragazza nelle sue spire. Nanoka riesce a tirare a sé la spada, ma il demone osserva che può limitarsi a strangolarla per farla finita subito. Quando tutto sembra perduto, però, un attacco esterno esorcizza all’istante il serpente, lasciando china sul pavimento la padrona di casa, viva e vegeta e di nuovo con la sua forma umana. L’inattesa salvatrice non è altri che… Yurako?!
Yurako spiega di essere stata convocata dal marito della signora per eseguire l’esorcismo del serpente. La piccola Otama ringrazia Nanoka, ma la ragazza pensa tra sé di essere al contrario stata completamente inutile. Yurako si offre di dare un passaggio in auto a Nanoka, la ragazza accetta e chiede se quella degli esorcismi sia la nuova mansione della sua interlocutrice. Yurako risponde che sostanzialmente continua a svolgere la sua vecchia mansione del Gokouke (un recipiente cattura demoni): cattura i demoni oggetto degli esorcismi e poi li utilizzerà per proprio tornaconto.
Passando al caso della signora posseduta, Yurako osserva che il biglietto ricevuto dalla padrona di casa conteneva sicuramente del rancore della donna gelosa di lei che le aveva scagliato la maledizione… la vittima aveva provato a bruciare biglietto ed effigie, ma – continua a spiegare Yurako – quando il bersaglio sa di essere stato maledetto, allora la maledizione diventa ancora più potente. D’un tratto Yurako cambia completamente discorso, domandando a Nanoka se Mao le abbia raccontato del loro incontro…
Capitolo 213, “Insicurezza”
Yurako ha appena fatto cenno a Nanoka del suo incontro con Mao, e Nanoka capisce che dev’essere accaduto mentre lei era bloccata nella sua epoca per affrontare gli esami scolastici. Intanto Yurako ricorda tra sé che Mao le ha proposto di abbandonare il Gokouke, ma anche che è proprio (e solamente) nel Gokouke che lei ha una ragione di vita… e che Byoki le ha suggerito l’idea di prendere lei stessa il controllo della setta assieme a Mao. Yurako si riscuote dai propri pensieri e, vedendo Nanoka a sua volta meditabonda, le si rivolge accomodante: sicuramente Mao non voleva tenerglielo nascosto, ma alcune cose possono essere comprese solo da chi fa o ha fatto parte del Gokouke.
Dopo che Yurako ha accompagnato la ragazza davanti alla porta di Mao ed è ripartita, Nanoka continua ad interrogarsi sul motivo della reticenza del dottore e se, a monte, sia giusto che lei si arrabbi per questo (mica lei e Mao stanno insieme, no?). Otoya, notandola passeggiare nervosamente avanti e indietro, si affaccia e la invita ad entrare e a Nanoka tocca, imbarazzata, accogliere l’ospitalità di Mao.
Nei minuti seguenti Nanoka racconta della sua avventura degli scorsi capitoli, con la donna posseduta dal serpente demoniaco, e di come sia stata salvata da Yurako. Poi chiede di colpo a Mao se loro due si siano incontrati, al che Mao risponde di sì senza alcuna esitazione, aggiungendo l’importante dettaglio che Yurako aveva omesso: e cioè che la donna si era alleata con Byoki e aveva cercato di uccidere Natsuno per riportare in vita Daigo (gli eventi dei capitoli 195-197). Nanoka è sconvolta dall’apprendere i fatti, e ancor più dallo scoprire che Mao ha quasi lasciato morire Natsuno per essersi intrattenuto con Yurako. Mao ammette di aver indugiato troppo, ma è stato perché è cosciente che Yurako non ha alcuna contezza dei concetti di bene e male, avendo vissuto per tanto tempo come un contenitore di demoni, uno strumento del Gokouke e non come una persona… e per questo motivo, Mao aggiunge, intende salvarla.
Al che Nanoka osserva che portare via Yurako dal Gokouke significa che Mao aveva già programmato di prenderla con sé e starle per sempre vicino… e quando Mao sembra chiedersi (chiederle?) se sia la cosa da fare, Nanoka esplode in uno scatto d’ira e gli dà dell’idiota. Mao si scusa con lei, e Nanoka sussulta per un attimo. Ma poi Mao spiega che in effetti no, vuole salvare Yurako ma non aveva ancora programmato il “dopo”, e questo è stato scorretto da parte sua. Nanoka si calma un po’, ma alla fine conclude tra sé che non ha alcuna speranza: i sentimenti di devozione di Yurako, per la quale Mao è tutto il suo mondo, finiranno certamente per far breccia nel cuore del dottore. A sua insaputa, Mao pensa a sua volta che, sì, avrebbe scelto di stare vicino a Yurako… “ma, Nanoka, poi ho conosciuto te”. Nel contemplare il silenzio che ora regna tra i due, Otoya si domanda se Mao e Nanoka davvero si comprendano.
Quella notte Nanoka è tornata a casa sua, nel presente, e si sente vinta da una sensazione di disagio, insicurezza. Non può arrabbiarsi con Mao perché loro non stanno insieme, ma alla fine Mao cosa pensa di lei? E se lei gli confessasse i propri sentimenti…? Ma nell’immaginare la possibile risposta del dottore (“Capisco, grazie”), ricaccia subito l’idea. Nel frattempo, nell’era Taisho, non avendo minimamente compreso il motivo dell’arrabbiatura di Nanoka, Mao domanda ad Otoya se secondo lui la ragazza lo abbia perdonato…
Capitolo 214, "Il braccio demoniaco"
Un tempio è infestato dal braccio mummificato di un demone. Il sommo sacerdote che lo custodiva è venuto a mancare ed ora viene chiesto ad un esorcista di placare il braccio. Nel frattempo Nanoka si presenta da Mao, che la invita ad andare con lui per fare un esorcismo. Durante il viaggio la ragazza riflette sul fatto che Mao si comporti come niente fosse, dopo la loro discussione su Yurako, e ancora non conosce i suoi sentimenti. Il villaggio presenta segni di distruzione: l’esorcista è stato posseduto e si presenta attaccando gli abitanti con un enorme zampa di demone. I presenti gli vorrebbero sparare ma Mao si rifiuta: è pur sempre un essere umano, non un demone. L’onmyoji scaglia dei talismani che dovrebbero separare il braccio dall’umano, ma questo non accade e l’esorcista posseduto scappa verso il tempio. Mao ordina ad Otoya di sigillare il tempio. “Vi volete rinchiudere dentro, vero?”, osserva il piccolo.
All’interno del tempio, Mao e Nanoka trovano statuette distrutte ed il copricapo dell’esorcista abbandonato. L’essere posseduto attacca la coppia: ora gli è spuntato un corno in fronte e anche il volto si sta trasformando. Nanoka estrae il fodero della spada: vuole tentare di nuovo l’esorcismo che aveva iniziato sulla donna posseduta dal serpente. Questa volta però non vuole essere salvata, vuole dimostrare a Mao di essere forte e di essergli utile. Mao la lascia fare, raccomandandole di non forzarsi. La ragazza si scaglia con il fodero sul braccio demoniaco pensando “Voglio stare al fianco di Mao per sempre",
Capitolo 215
Il campanello della spada di Nanoka tintinna e il fodero comincia ad assorbire l’energia maligna del braccio demoniaco. L’esorcista comincia a prendere le sue sembianze umane e il braccio si stacca. Nanoka salta e lo separa del tutto.
Mentre Mao soccorre l’esorcista, Nanoka continua ad affrontare il braccio che non riesce a sfuggire dal tempio per i sigilli di Otoya.
Mao sta per intervenire ma Nanoka lo anticipa sfoderando Akanemaru. Dalla spada fuoriesce molto sangue, Mao le urla di aspettare ma lei colpisce, circondando il braccio in una sfera di sangue che poi piove su di lei. Il braccio si polverizza e Nanoka sviene.
Il campanellino di argilla che Natsuno aveva dato a Nanoka si è spezzato a metà: in pratica si è sostituito a Nanoka sacrificandosi per proteggerla.
Quindi se non fosse stato per il campanellino, Nanoka sarebbe morta e “io… che avrei fatto?” si chiede Mao.
Respirare l’aura maligna ed eliminarla ha richiesto molto sangue. Nanoka pian piano si risveglia sentendo un calore dentro di lei. È il sangue di Mao.
Si sveglia e se lo trova che dorme affianco a lei tenendole la mano. “È sempre rimasto così?” si chiede.
Capitolo 216
Mao dorme tenendo la mano di Nanoka. È stanco perché le ha donato sangue, e la ragazza pensa anche che vorrebbe restare così per sempre.
Otoya, che sta diligentemente facendo le pulizie, le racconta di come sia svenuta e portata in salvo in braccio da Mao, mentre il piccolo ha trascorso tutta la notte a purificare la sala del tempio, avvelenata e intrisa del sangue di Nanoka.
Mentre la ragazza ripensa al combattimento, Mao si sveglia e la chiama.
Nanoka lo ringrazia per il sangue donato ma Mao le sembra arrabbiato. Akanemaru è una spada sconosciuta, il fodero ha assorbito il miasma e lo ha incanalato nella lama e in Nanoka.
Mao le mostra il campanellino spezzato e le spiega come l’oggetto si sia fatto carico del dolore e dei malefici che lei avrebbe dovuto subire ricevendo il miasma, fino a spezzarsi per proteggerla.
Nanoka riflette su quanto ha rischiato la sua vita. Otoya è sollevato che sia salva e Mao la avvisa che è stata fortunata che tutto sia avvenuto nel tempio, altrimenti il suo sangue si sarebbe riversato sugli abitanti del villaggio.
Nanoka è sconvolta, molte persone sarebbero morte per colpa sua, Otoya le dice che non sarebbe stata in grado di sopportare una cosa simile e che é preoccupato per lei. Nanoka si scusa, Mao ha ragione ad essere arrabbiato. E lui rincara la dose: perché l’ha fatto? Non ha sentito quando le ha detto di aspettare?
Nanoka cerca di rispondere ma è a disagio.
Voleva essere forte, dice. Ma Mao le risponde che lo é già. Nanoka però voleva essere più forte, perché rispetto a lei, Yurako lo é molto di più, urla, mentre Mao la guarda stranito. YYurako è riuscita ad assorbire il demone serpente, Nanoka odia ammetterlo ma è stato straordinario. Mao le chiede perché si vuole mettere in competizione con Yurako. Otoya pensa “glielo ha chiesto davvero?” e Nanoka è ancora più a disagio. I suoi sentimenti non sono arrivati a Mao e comincia a dire “Mi….” Pensa “mi piaci, ecco perché” ma non è il momento ora, Mao si arrabbierebbe. Dice solo che ora va tutto bene e abbassa la testa. Per Mao però non va tutto bene, non hanno ancora finito e le chiede se lei capisca il perché è così arrabbiato. Nanoka sta per mettersi a piangere e no, non capisce Mao.
Mao le prende la mano e le dice che il giorno prima era fredda, aveva rilasciato tutto il suo sangue e aveva il volto pallido. Per tutta la notte l’ha tenuta tra le braccia, riversando il suo sangue in lei e pregando che non lo lasciasse. Nanoka si asciuga le lacrime e gli chiede se era triste. “Senza di te è difficile” risponde lui e i due si guardano. Nanoka comincia a capire, Mao vuole che stiano insieme? Lei gli sta a cuore? Si scusa di averlo fatto preoccupare e promette di non fare più nulla di avventato. I due si avvicinano, si sono capiti e Mao chiude gli occhi. Si è addormentato, Otoya lo copre con la coperta e dice che ora si è tranquillizzato, così come Nanoka, si sente sollevata.
Capitolo 217, “Incubi”
Haimaru si è manifestato ad Hakubi: il demone gatto spiega che, anche se il corpo di Daigo è stato infine ricomposto, egli è soltanto un guscio vuoto poiché la sua anima si trova negli occhi di Natsuno. Tuttavia non è nemmeno possibile uccidere Natsuno, in quanto Daigo stesso la sta proteggendo finché non avrà adempiuto alla sua funzione: scoprire cosa accadde davvero l’ultima notta del Gokouke, quando Sana diede fuoco alla sala del tesoro e si lasciò morire. Yurako è l’unica persona a conoscere la verità su quegli eventi: perciò Byouki intende farla interagire con Natsuno per poi, fatta luce sui vari misteri, poter finalmente concludere l’opera uccidendo Natsuno e riportando completamente in vita Daigo.
Nel frattempo Natsuno è andata a trovare Mao e ha scoperto che il campanellino d’argilla che aveva donato a Nanoka si è spezzato per averla difesa, prendendo il suo posto, quando nell’ultimo esorcismo la ragazza aveva perso il controllo della spada Akanemaru. Nanoka si scusa ma Natsuno non è turbata: il campanellino ha adempiuto il suo scopo, “allenando” Nanoka nel manovrare il potere della terra e accrescere il potere di Akanemaru. Tuttavia le consiglia anche di comunicare maggiormente con l’elemento della terra, interagendo con essa e ricevendone il “ki” anche fuori dai combattimenti e dagli esorcismi.
Detto ciò, Natsuno parte di nuovo, riflettendo su come poter continuare ad aiutare Nanoka a tenere il passo con Akanemaru, quando s’imbatte in Kagari, che le comunica un messaggio da parte di Hakubi. In un palazzo signorile lo stesso Hakubi sta nel frattempo lavorando per il Gokouke, in compagnia di Yurako: la figlia del padrone di casa si è rivolta a loro spaventata dai continui sogni che sta avendo ultimamente. In questi incubi la donna sogna di essere un ayakashi e di uccidere degli sconosciuti, per poi da sveglia scoprire che effettivamente delle persone sono morte davvero e potrebbero essere le sue “vittime”. Hakubi consiglia di far ricorso a determinati tipi di incensi e Yurako si mostra sorpresa che lui non proponga invece di sconfiggere il demone evidentemente collegato con questi episodi. Hakubi non si scompone, ma dentro di sé pensa che è opera di Byouki e si chiede quale sia il suo piano.
Quella sera Natsuno giunge all’abitazione per trovarvi Byouki, che la fa entrare dopo aver fatto addormentare tutti i residenti: spiega che non ha intenzione di combatterla ma che la aiuterà a scoprire le verità del Gokouke, come è volontà di Daigo. Infine le confessa di aver maledetto la figlia del capofamiglia, collegando a lei uno dei suoi demoni esattamente come tanto tempo prima accadeva con Sana…
Capitolo 218, “Sangue e legno profumato”
Natsuno e Byouki continuano a confrontarsi per far luce sui misteri del Gokouke. Natsuno ricorda il ruolo che fu affidato alle due sorelle gemelle: Yurako prigioniera nella grotta sotterranea assorbiva i demoni che poi Sana filtrava e rimandava all’esterno, pronti per essere utilizzati al servizio delle maledizioni inflitte dal Gokouke. Byouki aggiunge che Sana era sempre profondamente addormentata, probabilmente per via dell’incenso che il padre bruciava accanto al suo giaciglio.
Nel frattempo, al piano di sopra, Hakubi ha messo a dormire la sua cliente e sta sperimentando un suo incenso per impedirle di avere gli incubi che le stanno divorando la mente, ma non sembra funzionare. Senza dire una parola, Yurako si sfila un guanto e versa nell’incenso una stilla di sangue uscitale dal dito: l’effetto è istantaneo, il sangue di Yurako ha neutralizzato il demone che stava possedendo la donna, permettendole ora di dormire un sonno sereno.
Byouki esce allo scoperto: ciò che Yurako ha appena fatto è quello che faceva anche all’epoca: il sangue di Yurako veniva infatti usato dal padre per impregnare l’incenso e sopprimere i demoni che venivano poi fatti filtrare a Sana. In pratica quest’ultima dormiva completamente ignara del tutto, rimanendo pura nonostante fosse circondata dagli spiriti maligni. “Ma se all’improvviso Sana avesse saputo?”, domanda Byouki a Yurako, la quale stizzita gli ricorda che loro due dovrebbero stare dalla stessa parte. Ma Byouki risponde di essere dalla parte della verità, mentre nella stanza fa il suo ingresso anche Natsuno.
Natsuno propone una sua ricostruzione degli eventi: Sana rimane a lungo ignara di tutto ma improvvisamente il suo amato Daigo muore e lei cade nella disperazione (sotto lo sguardo impotente di Mao), e Yurako si convince che presto anche Sana lo seguirà nell’oltretomba. Ma non succede nulla, e allora Yurako… prende l’iniziativa, e sostituisce al suo sangue quello di alcuni animali fatti uccidere dai suoi demoni. Quella stessa notte il padre di Sana lancia la sua maledizione su Masago, che voleva fuggire dal Gokouke, e sono per l’appunto i demoni di Sana a uccidere la sventurata, esattamente come tempo prima Shiranui aveva insinuato (cfr. capitoli 65 e 163): ma questa volta Sana è cosciente e vede tutto, e l’aver assistito allo straziante omicidio le è insopportabile…
Yurako prova a negare, ma Natsuno ribatte che quando Shiranui (che aveva assistito alla morte di Masago) aveva accusato la stessa Yurako, quest’ultima gli aveva replicato con troppa sicurezza che i demoni non erano i suoi (e quindi erano quelli della sorella). Aggiunge infine che Yurako è sempre stata una persona malvagia, e nel proferire queste parole i suoi occhi diventano blu: a parlare ora è Daigo!