Microcomputer Rockwell

modello AIM 65

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Inv. CNR N. 345289, PROGRAMMA ASSEMBLER ROCK A65-010, LIRE 148'824

Inv. CNR N. 345290, INTERPRETE BASIC A65-020, LIRE 176'384

Inv. CNR N. 345291, AIM 65 4K RAM ROCKWELL  A65-400, LIRE 757'900 

Inv. CNR N. 345292, SCHEDA MADRE, LIRE 192'920

Inv. CNR N. 345293, ALIM. AIM 65, LIRE 110'240

Inv. CNR N. 345298, EPROM PROGR. XAIM DE MICO EP 3165, LIRE 134'280

Costruttore: Rockwell International, USA. Acquistato presso la ditta De Mico (MI)

Data di acquisto: 7.7.1980 e 27.5.1981

Materiali e componenti: vari

Dimensioni: 

Descrizione e caratteristiche tecniche

Il Rockwell AIM 65 (R6500 based Advanced Interactive Microcomputer) è un microcomputer basato sul microprocessore MOS Technology 6502 prodotto da Rockwell International a partire dal 1976, sull'onda del successo che aveva riscosso presso gli hobbisti il MOS KIM-1, un microcomputer che gli ingegneri MOS avevano realizzato per permettere agli sviluppatori di sperimentare il nuovo processore. 

E' un microcomputer evoluto, in quanto comprende anche una tastiera completa e una piccola stampante a carta termica. L'AIM 65 veniva offerto con una dotazione di 4 kB di memoria RAM per i programmi dell'utente e 12 kB di memoria ROM che conteneva il firmware del microcomputer, un monitor chiamato Advanced Interactive Monitor che integrava un assembler/disassembler, permetteva di leggere e scrivere la memoria ed i registri, avviare l'esecuzione di altri programmi ed altro ancora. Una particolarità di questo monitor è quella di poter eseguire un programma una istruzione alla volta, caratteristica ottenuta utilizzando un interrupt non mascherabile. Il monitor offriva una serie di funzioni accessibili dall'utente per gestire l'input/output e l'esecuzione del codice, tutte documentate. Il microcomputer ha 5 zoccoli per alloggiare altrettanti chip ROM: 2 sono occupati dal firmware in dotazione, e 3 sono disponibili per utilizzare altro software, quale i linguaggi di programmazione aggiuntivi.

La macchina integra un controllo per gestire due registratori a cassette in modo da poter creare dei grossi programmi in assembly utilizzando l'assembler memorizzato nella ROM e una tabella di sostituzione. Il primo passo era quello di leggere la tabella e memorizzarla in RAM; durante il secondo passo veniva letto dal primo registratore il sorgente del programma, istruzione per istruzione. Ogni istruzione veniva convertita nel corrispondente codice macchina e salvata poi sul secondo nastro. Grazie a questo modo di funzionare, era possibile scrivere programmi anche molto lunghi, l'importante era utilizzare una tabella di conversione che non occupasse più dei 4 kB di RAM messi a disposizione dalla macchina sebbene a costo di una velocità particolarmente lenta a causa delle cassette.

Il linguaggio ASSEMBLY

Il linguaggio assembly è un linguaggio di programmazione molto simile ai linguaggi macchina. Si differenzia da questi ultimi principalmente per l'utilizzo di identificatori mnemonici, valori simbolici e altre caratteristiche che lo rendono più agevole da scrivere e leggere per l'operatore. Erroneamente viene spesso chiamato assembler, ma quest'ultimo termine identifica solo l'applicativo che converte i programmi scritti in assembly nell'equivalente in linguaggio macchina. In generale ogni istruzione in linguaggio assembly corrisponde univocamente a un'istruzione in linguaggio macchina.

Bibliografia & sitografia

A cura di Aurelio Agliolo Gallitto con la collaborazione di Franco Gelardi. Ultima revisione 6.6.20242012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo