Valvole termoioniche

componenti elettronici per il controllo di segnali elettrici

Valvole Zenith R150B, S.N. 1190 (a sinistra) e 3605 (a destra), 1930 ca. Diodo rettificatore tipo Fleming.

Valvola termoionica

Fabbrica Italiana Valvole Radio Elettriche (FIVRE), Milano, Pavia, Italy, 1960 ca.

Descrizione e caratteristiche fisiche

La valvola termoionica (o tubo a vuoto) è componente elettronico attivo, che consente di amplificare segnali elettrici, basato sul seguente principio di funzionamento. A seconda della tensione applicata a una griglia metallica interposta tra due elettrodi, il catodo e l'anodo, il catodo emette elettroni per effetto termoionico, cioè per riscaldamento, dando luogo a una corrente tra i due elettrodi. Poiché il flusso di corrente è dovuto agli elettroni (non a ioni), questi dispositivi vengono chiamati anche valvole termoelettroniche. Le valvole termoioniche vengono classificate a seconda del numero di elementi elettrici attivi che contengono. Il diodo ha, ad esempio, due elettrodi, il triodo ne ha tre, il tetrodo quattro, il pentodo cinque elettrodi; infine, le valvole multiple contengono più elementi e consentono di avere dimensioni ridotte. 

Notizie storiche e uso

Sino agli anni sessanta, le valvole termoioniche venivano usate in apparecchiature elettroniche quali ricevitori e trasmettitori radio-televisivi e in generale in tutti i tipi di amplificatori di segnali elettrici. L'invenzione della valvola termoionica rese possibile il passaggio dalla radiotelegrafia alla radiofonia, poiché, amplificando i segnali elettrici, permetteva di trasmettere non più solo impulsi telegrafici, ma segnali elettrici ottenuti dalla conversione di suoni e immagini.

Interventi

Rimozione a secco della polvere con panno morbido.

Bibliografia & sitografia

A cura di Aurelio Agliolo Gallitto con la collaborazione di Casimiro Caruso. Ultima revisione 22.05.20242012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo