Bilancia di Mohr-Westphal

bilancia Idrostatica per la determinazione del peso specifico dei solidi e dei liquidi

Numero di inventario: 1132

Costruttore: Galileo Sartorius, Firenze; distributore: L. Manetti - H. Roberts & C.

Data di acquisto:  1940 (Bolla)

Materiali e componenti: acciaio, vetro (cassetta in legno)

Dimensioni: 

Prezzo: Lire 980

Manetti & Roberts

Descrizione e caratteristiche fisiche

Lo strumento è una bilancia con bracci di differente lunghezza ideato per determinare la densità di liquidi e solidi. 

Costruzione Galileo Sartorius Firenze, modello Spezu (146), con giogo verniciato montato su coltelli in acciaio, appoggi e supporti pure in acciaio, colonna verticale spostabile in altezza e bloccabile mediante vite di fissaggio, completa con galleggiante di Rumann (Reimann) da 10 cmc. termometro, cilindro di vetro doppio, serie di pesi per densità fino a 2,5, piattello idrostatico, cestello vetro e bicchiere per la determinazione del peso specifico dei solidi. In cassetta di legno.

Notizie storiche e uso dello strumento

La bilancia idrostatica è stata ideata dal chimico tedesco Karl Friedrich Mohr (1806-1879) nel 1832 e successivamente migliorata da Georg Wilhelm Westphal (...-1902). Per misurare la densità di liquidi, un galleggiante è posto nel contenitore con il liquido di densità incognita e la bilancia viene riportata a zero aggiustando opportunamente i cavalieri. Per determinare la densità dei solidi, una vaschetta doppia è usata al posto del galleggiante; più è immersa la vaschetta in acqua distillata di densità nota (la densità dell'acqua distillata è trovata usando un'apposita tabella per la dipendenza dalla temperatura della densità dell'acqua). La densità è determinata secondo due letture ottenute quando l'oggetto è sulla vaschetta superiore e successivamente su quella inferiore. 

Interventi

Rimozione a secco della polvere con pennello a setole morbide. Ricostruzione del gancio porta pesi.

Bibliografia & sitografia

A cura di Aurelio Agliolo Gallitto. Ultima revisione 17.04.20232012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo