Diapason o corista
Coppia di diapason con cassa armonica per la visualizzazione del fenomeno dei battimenti
Numero di inventario: 106
Costruttore: Rudolph Koenig à Paris
Data di acquisto: seconda metà del XIX sec.
Dimensioni:
Strumento N.1 - 82 x 48 x 121 mm (spessore 7 mm), altezza 165 mm
Strumento N.1 - 75 x 46 x 101 mm (spessore 7 mm), altezza 160 mm
Materiali e componenti: legno di abete rosso, acciaio, ottone, vetro
Prezzo: Lire 100 (5 Diapason con risuonatori per le deboli)
Descrizione e caratteristiche fisiche
Il diapason, o corista normale, è uno strumento di acciaio a forma di "forchetta''. Quando sollecitato, il diapason emette un suono a una determinata frequenza che dipende dalla lunghezza e dallo spessore dei rebbi. Entrambi i diapason sono montati su una cassa armonica in abete rosso. Il diapason N.1 emette un suono alla frequenza di 1280 VS (640 Hz) corrispondente alla nota MI4. Il diapason N.2 emette un suono alla frequenza di 1536 VS (768 Hz) corrispondente alla nota SOL4. Su entrambi i diapason sono stati incollati degli specchietti a una estremità dei rebbi, molto probabilmente, per effettuare esperimenti sull'interferenza. Sulla cassa armonica si legge in una MI4 e nell'altra SOL4. Entrambe le casse armoniche sono firmate: Rudolph Koenig à Paris. Sui diapason invece si legge in uno 1280 VS e nell'altro 1536 VS. Su entrambi i diapason è incisa la firma stilizzata del costruttore Rudolph Koenig.
Notizie storiche e uso dello strumento
Il diapason, nella forma a "forchetta'', fu brevettato nel 1711 dal trombettista inglese John Shore (1662 - 1752). Tuttavia, solamente alla fine del 1700 Chladni diede una spiegazione scientifica dei moti di vibrazione del diapason, come caso particolare di verga rettilinea piegata al centro. Nel 1854 l'Accademia delle Scienze di Parigi propose di fissare la frequenza della nota LA3 a 435 Hz, valore che venne confermato all'unanimità dalla Conferenza internazionale di Vienna il 17 novembre 1885. In quella occasione si individuò il diapason come lo strumento che avrebbe dovuto rappresentare il campione di riferimento per l'accordatura degli strumenti musicali. Nel 1953 il comitato tecnico per l'Acustica della International Organization for Standardization (I.S.O.) stabilì una nuova frequenza di riferimento della nota LA3 di 440 ± 0.5 Hz. I due diapason della Collezione erano usati, molto probabilmente, per lo studio con il metodo ottico del fenomeno dei battimenti ottenuto dalla sovrapposizione di due suoni di frequenze vicine.
Interventi di restauro
Pulitura superficiale delle casse armoniche con acqua e tensioattivo non ionico, per rimuovere il deposito superficiale coerente.
Trattamento protettivo delle superfici in legno con olio paglierino.
Pulitura delle superfici metalliche con etere di petrolio e successivo trattamento protettivo con grasso.
Bibliografia & sitografia
P. Blaserna, La teoria del suono nei suoi rapporti colla musica, F.lli Dumolard, Milano 1875, pag. 157-161
V. Sagone, Pietro Blaserna e la Collezione degli Strumenti dell'Istituto di Fisica dell'Università di Palermo, Tesi di Laurea in Fisica, Università di Palermo, 17 luglio 2002, pag. 114
YouTube: Battimenti
2012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo