Igrometro di Saussure

igrometro a capello di Saussure

Inv. N. 192

Costruttore: Société Genevoise, Genève (?)

Data di acquisto: 1869 (?)

Materiali e componenti: ottone

Dimensioni: strumento 10 x 33 cm; cassetta 17 x 40 x 8 cm

Prezzo: Lire 75

Descrizione e caratteristiche fisiche

Strumento per la misura dell'umidità relativa. Il capello, messo in trazione, è collegato a un indice mobile che nella posizione di zero indica assenza di umidità e nella posizione di cento indica la massima umidità.

Il telaio è rettangolare, sulla parte superiore sono presenti il meccanismo per fissare una delle estremità del capello (mancante) e un gancio per appendervi un termometro (mancante). L'altra estremità del capello veniva fissata e tesa attraverso una molla a spirale nella parte bassa dello strumento. Il capello dilatandosi o restringendosi muove un ago mobile su un arco graduato da 0° a 100°. Una volta tarato lo strumento, il valore 0° corrisponde alla massima secchezza (0% di umidità) e 100° alla massima umidità (100% di umidità).

La figura a lato è tratta dal catalogo della Société Genevoise del 1900 e rappresenta esattamente lo strumento qui descritto.

Notizie storiche e uso dello strumento

Questo igrometro è stato ideato dallo scienziato svizzero Horace Bénédict de Saussure (1740-1799) nel 1783 e si basa sulla proprietà che i capelli, come altre sostanze organiche, hanno di accorciarsi e di allungarsi in funzione della quantità d'acqua assorbita, ovvero dell'umidità dell'aria.

L'igrometro a capello è un tipo di igrometro ad assorbimento, cioè basato sulla proprietà che hanno certe sostanze organiche (il capello in questo caso) di dilatarsi per l'umidità e di restringersi per la secchezza.

Il capello da utilizzare per lo strumento doveva essere, secondo Saussure, delicato, morbido, non crespo e reciso da testa vivente e sana, inoltre doveva essere immerso per circa trenta minuti in acqua con 0,01 del suo peso di carbonato di soda o in alternativa lasciato per 24 ore nell'etere solforico.

Bibliografia & sitografia

A cura di Aurelio Agliolo Gallitto. Ultima revisione 19.05.20232012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo