Lampada ad arco

con elettrodi  di acciaio, per esperimenti di ottica

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Numero di inventario: 

Costruttore: Carlo Erba, inizio XX sec.

Data di acquisto:

Materiali e componenti: lamiera, rame, acciaio

Dimensioni: 12 x 12 x 25 cm

Prezzo:

Descrizione e caratteristiche fisiche

La lampada ad arco è una lampada che produce luce mediante una scarica elettrica tra due elettrodi chiamata arco voltaico.

Il termine è ora utilizzato per lampade a scarica di gas, che producono luce da un arco tra elettrodi metallici attraverso un gas in un bulbo di vetro, come la comune lampada fluorescente. La lampada ad arco allo xeno, che produce una luce bianca ad alta intensità, è ora utilizzata in molte delle applicazioni che in passato utilizzavano l'arco tra elettrodi di carbone (grafite), come proiettori cinematografici.

Durante il funzionamento, la punta dell'elettrodo positivo diventa concava perché l'elettrodo e si consuma più rapidamente, mentre l'elettrodo negativo rimane appuntito perché si consuma meno rapidamente.

Notizie storiche e uso dello strumento

La luce ad arco con elettrodi di carbone (grafite) in aria fu ideata dal chimico inglese sir Humphry Davy (1778 - 1829) nel primo decennio del 1800 e ha rappresentato la prima luce elettrica per illuminazione. È stato ampiamente utilizzato a partire dal 1870 per l'illuminazione stradale e di grandi edifici fino a quando non è stato sostituito dalla luce a incandescenza all'inizio del XX secolo. Ha continuato a essere utilizzato in applicazioni più specializzate in cui era necessaria una sorgente luminosa puntiforme ad alta intensità, come proiettori e proiettori cinematografici fino a dopo la seconda guerra mondiale. 

Interventi

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Bibliografia & sitografia

A cura di Aurelio Agliolo Gallitto. Ultima revisione 07.04.20232012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo