Lanterna magica

apparato ottico per proiezioni

Lanterna magica

Numero di inventario: 170

Costruttore: 

Data di acquisto: inizio XIX secolo

Materiali e componenti: metallo verniciato

Dimensioni: 16 x 12 x 55 cm

Prezzo: 

Targhetta d'inventario

Descrizione e caratteristiche fisiche

La lanterna magica è un apparecchio costituito da una camera, di solito una cassa di latta o di ottone, (vedi figura accanto) nella quale viene inserita una lampada C (o una candela) nel fuoco di uno specchio concavo (non presente nella figura accanto). I raggi che incidono sullo specchio concavo (sferico o parabolico) vengono riflessi come raggi paralleli all'asse ottico e sono ricevuti da una lente convergente L che li concentra su una figura G dipinta su una lastra di vetro (vetrino). Posta in successione al vetrino, vi è una seconda lente convergente Z a una distanza maggiore della distanza focale (al fine di ottenere immagini reali). A opportuna distanza da quest'ultima lente, viene posto uno schermo O sul quale vengono proiettate le immagini ingrandite. Si inserisce il disegno rovesciato affinché l’immagine sullo schermo risulti diritta. L'ingrandimento è dato dal rapporto fra la distanza schermo - lente Z e distanza lente Z - oggetto.Le superfici interne della lanterna sono affumicate, indicando che veniva usata molto probabilmente come sorgente luminosa una lampada a candela o a petrolio. Il gruppo ottico è mancante.

Notizie storiche e uso dello strumento

Come per il microscopio e il cannocchiale, non vi è una data certa sull'origine degli strumenti ottici di proiezione. L'invenzione della lanterna magica è stata attribuita ad alcuni noti studiosi o inventori del XVII secolo: al padre gesuita tedesco Athanasius Kircher (1602-1680), il quale ne descrisse il funzionamento in Ars Magna Lucis et Umbrae, come indicato dall'abate Domenico Scinà (1765-1837) nel tomo I di Elementi di Fisica Particolare [1, 2]; al fisico olandese Christiaan Huygens (1629-1695), che lo citò in un manoscritto del 1659 fra le sue invenzioni; all'ottico Don Matteo Campani (1620-1678), il quale l’avrebbe costruita nel 1678. Lo strumento descritto da Kircher, denominato "steganographic mirror (specchio steganografico)" proiettava su uno schermo una immagine, o un testo, incisa su uno specchio concavo, illuminato dalla luce del sole, attraverso una lente di messa a fuoco. Oggi è ampiamente accettato che il vero inventore della lanterna magica sia stato proprio Huygens nel 1659. 

L'uso dello strumento ebbe principalmente due applicazioni: una didattica, divulgando immagini di luoghi, animali, monumenti mai visti prima, e una di intrattenimento, proiettando immagini fantastiche in modo simile a quello dei più moderni proiettori di diapositive. La lanterna magica ebbe grande diffusione e giocò un ruolo molto importante nella società vittoriana; venne usata per scopi didattico-scientifici, ma anche per trasmettere spettacoli di fantasmagoria, rappresentazioni terrificanti di luci e ombre. Gli stabilimenti di Carpenter and Westley furono i primi a produrre commercialmente lanterne e vetrini in Gran Bretagna dal 1826. Impiegarono diversi tra i migliori pittori di miniature che realizzarono alcune tra i più raffinati vetrini della storia della lanterna magica. Molto presto ci si rese conto che una sequenza rapida di immagini crea l'illusione del movimento e che anche la sovrapposizione di più vetrini dipinti contribuisce a rendere ancora più realistiche le situazioni rappresentate.

Nella Nota delle Macchine di Fisica di Scinà, antecedente al 1832, è riportato: "La lanterna magica con 18 carte tra grandi e piccole''.

Schema di funzionamento della lanterna magica

Interventi

Rimozione a secco della polvere con pennelli a setola morbida. Pulitura delle superfici con etere di petrolio.

Bibliografia & sitografia

 A cura di Aurelio Agliolo Gallitto con la collaborazione di Giovanni Luca Sferrazza. Ultima revisione 18.10.2021 2012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo