Campanello elettrico

dispositivo elettromeccanico utilizzato per generare un suono percuotendo ripetutamente una campana in bronzo


Numero di inventario: 344

Costruttore:

Data di acquisto: fine XIX sec.

Materiali e componenti: legno, bronzo, ottone, rame, acciaio

Dimensioni: 16 x 12 x 17 cm

Prezzo:

Campanello elettrico
Campanello elettrico

 Descrizione e caratteristiche fisiche

Il campanello è composto da una cassa in legno, al cui interno sono installati due elettromagneti. Questi ultimi, quando sono alimentati, attraggono un martelletto metallico che va a colpire la campana posta sopra la cassa. Il percussore è saldato a una lamina elastica. Mentre il martelletto urta il campanello, il contatto elettrico si interrompe e l'attrazione magnetica cessa. Il martelletto torna così nella sua posizione di riposo, ripristinando il contatto elettrico.

Notizie storiche e uso dello strumento

Il campanello elettrico fu inventato da Joseph Henry (1797 - 1878) nel 1831. Questo strumento molto probabilmente veniva usato con una campana da vuoto collegata a una pompa aspirante. L'esperienza consiste nell'ascoltare il trillo del campanello mentre viene aspirata l'aria dalla pompa. Poiché le onde sonore hanno bisogno di un mezzo per propagarsi, man mano che l'aria nella campana viene aspirata, si sente il trillo del campanello affievolirsi, pur continuando il martelletto a vibrare con la stessa frequenza. Si conclude quindi che in assenza di aria il suono non si può propagare.

Interventi di restauro

Rimozione meccanica del deposito superficiale incoerente con pennellesse a setole morbide. Pulitura superficiale della scatola in legno con acqua e tensioattivo non ionico, per rimuovere il deposito superficiale coerente. Trattamento protettivo delle superfici in legno con olio paglierino. Pulitura delle superfici metalliche con etere di petrolio.

Campana da vuoto con campanello meccanico

Bibliografia & sitografia

A cura di Aurelio Agliolo Gallitto con la collaborazione di Fulvia Bartolone. Ultima revisione 08.05.20212012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo