Effetto moiré

fenomeno di interferenza meccanica: schemi per l'osservazione di questo effetto ottico

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Descrizione

Guardando attraverso la zanzariera di una finestra che si trova di fronte a un'altra finestra, si può osservare un curioso fenomeno ottica che risulta da una combinazione delle due griglie nelle due zanzariere. Questo fenomeno è chiamato effetto moiré e viene prodotto ogni volta che due strutture periodiche si sovrappongono.

La maggior parte dei motivi moiré sono generati da figure costituite da linee, anche se le linee non sono strettamente necessarie. Le figure interagenti possono essere formate da linee (diritte, curve o sinuose), punti o qualsiasi altra forma geometrica.

Nel tipico motivo moiré, l'effetto moiré si osserva quando due serie di linee rette vengono sovrapposte in modo tale da intersecarsi con un piccolo angolo (vedi figure sopra).  Se le linee sovrapposte sono quasi parallele, un piccolo spostamento di una delle figure darà luogo a un grande spostamento negli elementi del motivo moiré (frange d'interferenza). In altre parole, lo spostamento viene amplificato. Questo fenomeno ha implicazioni di vasta portata in molte discipline scientifiche.

L'effetto moiré può essere considerato come la soluzione matematica all'interferenza di due funzioni periodiche; quindi la tecnica moiré può essere utilizzata come un calcolatore analogico. 

Notizie storiche

L'effetto moiré è noto fin dall'antico Egitto, tuttavia i primi studi scientifici sono stati realizzati nel 1874 dal fisico e matematico inglese Lord Rayleigh (John William Strutt, 3rd Baron Rayleigh, 1842 - 1919) e successivamente nel 1925 dal fisico fiorentino Vasco Ronchi (1897 - 1988). 

"The effect that Rayleigh describes is the result of interference between two grids with different spatial frequencies, where the frequencies are determined by the number of periods per unit length. The phenomena is often called mechanical or geometrical interference."

Bibliografia & sitografia

A cura di Aurelio Agliolo Gallitto. Ultima revisione 07.05.20242012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo