Raganella

strumento a percussione

Numero di inventario: 

Costruttore: DiFC UniPa, 2015

Materiali e componenti: legno (canna), PVC espanso, acciaio

Dimensioni: 20 x 20 cm, diametro 2 cm

Descrizione e caratteristiche fisiche

Questo strumento è noto principalmente in ambito musicale come uno strumento a percussione, idiofono a suono indeterminato. Esso è costruito in legno e produce suoni brevi e secchi tramite la rotazione di una lamina flessibile che batte (percuote) sui denti di una ruota dentata fissata a un manico. 

Raganelle in legno esposte al Museo Etnografico Giuseppe Pitrè di Palermo.

Notizie storiche e uso dello strumento

Lo strumento è di origine incerta. Nel Medioevo era diffuso in molti paesi europei e  veniva usato durante le feste popolari. Dal punto di vista scientifico, probabilmente ha attratto l'attenzione del fisico inglese Robert Hooke (1653 - 1703) il quale si occupò anche di acustica. Hooke ideò una ruota per esperimenti di acustica nel marzo 1676, in collaborazione con il famoso orologiaio Thomas Tompion, in seguito a conversazioni con il teorico musicale William Holder (Inwood, 2011). Hooke aveva un interesse per le vibrazioni musicali e un decennio prima, nel 1666, si era persino vantato con Samuel Pepys di poter dire la velocità con cui le ali di una mosca battevano dal suono che producevano (Inwood, 2011). Nel luglio 1681, egli dimostrò alla Royal Society il suo nuovo dispositivo per produrre toni musicali distinti colpendo i denti di ruote di ottone che girano velocemente (Inwood, 2011). In questo modo, è stato in grado di generare per la prima volta onde sonore di frequenza nota, e fornire una dimostrazione empirica della corrispondenza tra la percezione umana dell'altezza e la proprietà fisica della frequenza dell'onda sonora (Berg, 2013). Inoltre, affiancando diverse ruote sullo stesso asse, Hooke è stato in grado di verificare i rapporti di frequenza negli intervalli musicali. Tuttavia, l'apparato di Hooke fu presto soppiantato dall'invenzione del diapason, che fu brevettato nel 1711 dal trombettista inglese John Shore (1662 - 1752).

Un apparato analogo fu ripreso nel 1830 dal fisico francese Félix Savart (1791 - 1841) per determinare l'altezza (frequenza) di un suono con la sua "sirena a ruota", oggi nota come ruota di Savart e per provare che quello che l'orecchio umano non percepisce può essere chiamato suono. La figura mostra un'illustrazione della ruota di Savart ("Wave-Action in Nature," The Popular Science Monthly 3, 1873, pag. 8).

Ruota di Savart ("Wave-Action in Nature," The Popular Science Monthly 3, 1873, pag. 8)

Bibliografia & sitografia

A cura di Aurelio Agliolo Gallitto. Ultima revisione 24.01.20232012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo