Lanterna magica Demaria-Lapierre

apparato ottico per proiezioni

Provenienza: ex Facoltà di Ingegneria, Università di Palermo

Costruttore: Demaria-Lapierre, Parigi, 1920 ca.

Data di acquisto: 

Materiali e componenti: lamiera verniciata, ottone laccato, ottone, vetro ottico

Dimensioni: circa 65 x 30 x 50 cm

Prezzo: 

Descrizione e caratteristiche fisiche

La lanterna magica è un apparecchio costituito da una camera, di solito una cassa di latta o di ottone, (vedi figura accanto) nella quale viene inserita una lampada C (o una candela) nel fuoco di uno specchio concavo (non presente nella figura). I raggi che incidono sullo specchio concavo (sferico o parabolico) vengono riflessi come raggi paralleli all'asse ottico e sono ricevuti da una lente convergente L (condensatore ottico) che li concentra su una figura G dipinta su una lastra di vetro (vetrino). Posta in successione al vetrino, vi è una seconda lente convergente Z a una distanza maggiore della distanza focale (al fine di ottenere immagini reali). A opportuna distanza da quest'ultima lente, viene posto uno schermo O sul quale vengono proiettate le immagini ingrandite. Si inserisce il disegno rovesciato affinché l’immagine sullo schermo risulti diritta. L'ingrandimento è dato dal rapporto fra la distanza schermo - lente Z e distanza lente Z - oggetto. 

L'apparato non è firmato ma potrebbe essere una lanterna prodotta intorno al 1920 dalla ditta francese Demaria-Lapierre, modello Congrès.

Sono mancanti le due lenti del condensatore ottico e probabilmente anche lo specchio parabolico che va posto dietro la sorgente luminosa.

Schema di funzionamento della lanterna magica

Notizie storiche e uso dello strumento

Come per il microscopio e il cannocchiale, non vi è una data certa sull'origine degli strumenti ottici di proiezione. L'invenzione della lanterna magica è stata attribuita ad alcuni noti studiosi o inventori del XVII secolo: al padre gesuita tedesco Athanasius Kircher (1602-1680), il quale ne descrisse il funzionamento in Ars Magna Lucis et Umbrae, come indicato dall'abate Domenico Scinà (1765-1837) nel tomo I di Elementi di Fisica Particolare; al fisico olandese Christiaan Huygens (1629-1695), che la indicò in un manoscritto del 1659 fra le sue invenzioni; all'ottico Don Matteo Campani (1620-1678), il quale l'avrebbe costruita nel 1678. Lo strumento descritto da Kircher, denominato "steganographic mirror (specchio steganografico)" proiettava su uno schermo una immagine, o un testo, incisa su uno specchio concavo, illuminato dalla luce del sole, attraverso una lente di messa a fuoco. Oggi è ampiamente accettato che il vero inventore della lanterna magica sia stato proprio Huygens nel 1659. 

L'uso dello strumento ebbe principalmente due applicazioni: una didattica, divulgando immagini di luoghi, animali, monumenti mai visti prima, e una di intrattenimento, proiettando immagini fantastiche in modo simile a quello dei più moderni proiettori di diapositive. La lanterna magica ebbe grande diffusione e giocò un ruolo molto importante nella società vittoriana; venne usata per scopi didattico-scientifici, ma anche per trasmettere spettacoli di fantasmagoria, rappresentazioni terrificanti di luci e ombre. Gli stabilimenti di Carpenter and Westley furono i primi a produrre commercialmente lanterne e vetrini in Gran Bretagna dal 1826. Impiegarono diversi tra i migliori pittori di miniature che realizzarono alcune tra i più raffinati vetrini della storia della lanterna magica. Molto presto ci si rese conto che una sequenza rapida di immagini crea l'illusione del movimento e che anche la sovrapposizione di più vetrini dipinti contribuisce a rendere ancora più realistiche le situazioni rappresentate.

Interventi

Rimozione a secco della polvere con pennelli a setola morbida. Pulitura delle superfici di ottone con etere di petrolio. Pulitura delle lenti con alcol. Rimozione meccanica della ruggine sulle parti in lamiera, con spazzole d'acciaio e lana di acciaio fine. Trattamento antiruggine con soluzione idroalcolica di acido tannico. Trattamento protettivo delle parti in lamiera con  cera microcristallina disciolta in etere di petrolio. Lucidatura con panno di cotone. 

Per l'esposizione della lanterna è stato usato un tavolinetto costruito, probabilmente, intorno al 1930 dalla ditta Beltrami SpA, Fabbrica Italiana Mobili Curvati, Capriolo (Brescia).

Bibliografia & sitografia

| Codice QR | Targhetta espositiva |
Catalogo degli strumenti > Ottica > Lanterna magica Demaria-Lapierre
 A cura di Aurelio Agliolo Gallitto con la collaborazione di Maria Risalia Carotenuto. Ultima revisione 06.07.2023 2012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo