luvot e gavala

15) Al Luvot 1603 mt e Gavala 1827 mt dalla Sella della Rosetta 1245 mt sentiero 715

La salita al Luvot e al Castello di Gavala, o più semplicemente Gavala, non va sottovalutata pur essendo un percorso rinomato e frequentato.

Presenta infatti numerosi punti delicati, esposti, dove occorre prestare particolare attenzione e, in alcuni casi, ricorrere all’ausilio delle mani, specie nella parte finale del Gavala se si seguono fedelmente gli ultimi segnavia CAI.

A mio parere qualcosa di più di un percorso EE.

Da evitare assolutamente in caso di ghiaccio, specie in un traverso sotto il Luvot, e in presenza di forte vento sulla lunga cresta che porta al Gavala

Sul percorso non c’è acqua, tranne un rigagnolino prima della cima del Gavala, presente almeno fino all’inizio dell’estate.

La via di salita più frequentata parte dalla Sella della Rosetta, dove arriva il sentiero 715 proveniente da Foresto, sul lato Valsesia, e che da qui prosegue fino al Gavala.

Alla Sella della Rosetta si può arrivare partendo dalla Cappelletta degli Alpini, al termine della sterrata che proviene da Guardabosone oppure delle strade asfaltate che arrivano da Foresto o Doccio, quest’ultima da preferire poiché più larga e agevole, anche se nella parte alta, verso il rifugio Gilodi, il manto stradale è parecchio rovinato (alla data di maggio 2019)

Per chi invece si trova lato Postua, ed è all’oratorio di S. Bernardo, è più agevole raggiungere la Sella della Rosetta seguendo il sentiero 716 per il Tovo e poi, raggiunta la dorsale della Cima di Alagni, proseguire in leggera discesa seguendo una traccia evidente con qualche segno rosso che, in pochi minuti conduce alla Sella.

Se invece siete già in vetta al Tovo potete seguire il segnavia 713 che porta alla sterrata proveniente dalla Cappelletta degli Alpini.

Dalla Sella della Rosetta un vecchio cartello e i segnavia CAI 715 portano sulla costola erbosa, in una bella faggeta, che  con percorso sempre evidente ma via via più impegnativo sale alla cima del Luvot.

Occorre prestare attenzione specie se il terreno è umido e scivoloso, si sale dapprima su lato Postua, si superano due gibbosità della cresta e si giunge in breve ad un ripiano erboso, il Soglio, punto d'arrivo dell'itinerario 712 proveniente da Doccio. 

Poco dopo c'è il bivio, non segnato e ormai scomparso, per il Mazzucco (sasso forato).

Rimanendo sul versante di Doccio, e dopo un breve passaggio in roccia, non impegnativo ma esposto, si sale un ripido canale che porta in cresta.

Si passa poi sul versante di Postua (sinistra), superando una cengia sotto una parete (Balmaccia), successivamente il sentiero si fa esposto e, più avanti, si incontra, sulla sx, il bivio poco appariscente che scende al Passo della Sbarra, antico passaggio in parete, esposto, attualmente attrezzato con catene (itinerario 726).

Trascurare il bivio e salire a dx su roccette fino alla sella del Casone; si passa sul versante di Doccio e si risale un canale roccioso, brevi passi in roccia, fin sotto l'anticima (qui giunge l'itinerario 711 da S. Bernardo di Doccio.

Si aggira l'anticima con un ripido traverso che richiede un po' di attenzione, pericoloso con neve o ghiaccio, superata una stretta selletta si incontra un curioso monolito, “l’om dricc”, a sx.

Successivamente con percorso esposto, e dopo un ultimo tratto in cresta si guadagna la vetta del Monte Luvot, m 1603, su cui è stata installata una grossa croce.

Nota: la quota 1603, che tutti chiamano Luvot, è in effetti la Cima Loccia (Luigi Ravelli Valsesia e Monte Rosa, quasi introvabile) il Luvot è lo spuntone sulla cresta est, poco sotto la vetta.

Panorama notevole sulla parte alta dello Strona, dal Barone al Gavala e, in lontananza, sulla catena del Rosa.

Dalla vetta del Luvot il sentiero prosegue verso il Gavala rimanendo prevalentemente sulla evidente cresta erbosa.

Scende ripidamente, rimanendo sul lato Postua, e subito dopo si incontra un passaggio ostico che in genere si supera a dx con un paio di metri di discesa su di una placchetta, insidiosa in caso di neve o ghiaccio, oppure a sx con passaggio breve ma esposto su roccia, probabilmente valutabile terzo grado in discesa.

Si arriva così al bivio con il sentiero 726 della Sbarra, lo si lascia a sx e si prosegue stando sul lato Postua fino al Terraggiolo da cui si scende, lato Locarno, fino alla bella Sella della Balma.

Da qui si diparte il sentiero, a dx, verso le vecchie miniere della Balma meritevoli di una visita ma il percorso è esposto,  accidentato e, anche se segnato con i segnavia CAI è evidentemente poco battuto (meglio arrivare alle miniere dal lato Locarno).

Sempre dalla Sella della Balma scende, sulla sx, la traccia semiscomparsa che porta all’alpeggio di Gavala di Sopra da cui volendo con traccia esigua e incerta si può arrivare al Cippo del Partigiano e da lì a Lanciareccio e Postua con l’itinerario visto in precedenza.

Proseguendo invece diritti si arriva sotto la vetta del Gavala di fronte alla sua parete sud solcata da ripidi canaloni un po' rocciosi e un po' erbosi che portano in vetta, sconsigliato seguirli.

Il sentiero segnato piega a destra e costeggia con un lungo traverso il versante di Locarno, passa tre vallecole accanto a degli spioventi rocciosi (balm) il secondo dei quali con uno stillicidio abbondante,  fino a un'evidente spalla erbosa, in genere “arata” dai cinghiali.

Se si prosegue la salita seguendo i segnavia bianchi e rossi del CAI si rimane sulla la dorsale in direzione della vetta (ovest) ma occorrerà superare tre passaggi molto esposti dove il sentiero diventa stretto e occorre l’aiuto delle mani.

Da evitare specie in discesa.

È preferibile invece, una volta arrivati alla spalla erbosa arata dai cinghiali puntare direttamente verso l’antenna meteo della cima, rimanendo sempre sul lato nord, seguendo tracce di sentiero tra i rododendri, passare alcune macchie di neve per piegare poi infine sulla sx fino a incontrare il sentiero segnato, proprio sotto la vetta.

Panorama bellissimo, a 360 gradi sulle cime circostanti.

Difficoltà EE F alpinistico in molti tratti

Dislivello dalla Cappelletta degli Alpini 700 mt non cumulato

Lunghezza del percorso dalla cappelletta 5,3 km tempo di percorrenza 3 ore

Segnale rete mobile solo in cima al Luvot in modo affidabile

Percorso da farsi con piede sicuro e scarponi con la suola ben scolpita.

In ogni caso itinerario meritevole e frequentato, punto di partenza, o di arrivo delle più impegnative traversate verso la Res, calcolare almeno 8/10 ore, oppure verso il Barone passando dal Badile e dal Talamone, 12/14 ore.


la traccia dalla Cappelletta degli Alpini al Luvot

la traccia dal Luvot al Gavala

la partenza alla Sella della Rosetta

cartelli alla Sella della Rosetta

segnavia al bivio per Doccio

il canale verso la Balmaccia

la cengia della Balmaccia

segnavia

il canale roccioso verso il Luvot

segnavia per Doccio

il versante sud del Luvot

il traverso sotto la cima

il traverso ghiacciato in inverno 

il monolito sotto la cima

la vetta del Luvot

la cresta dal Luvot al Terraggiolo

dal Terraggiolo al Gavala

il Gavala

segnavia alla Sella della Balma

le miniere della Balma

la cima del Gavala

il traverso finale sotto il Gavala

dal colletto dopo il traverso puntare alla vetta

in cima al Gavala

la cima del Gavala e antenna meteo

la lunga cresta dal Gavala alla Res

il Croso della Gavala lato Valsesia

la Val Gavala lato Postua

il Monte Rosa dal Gavala

il Mischabel dal Gavala

Aggiornamento fino alla vetta del Luvot del 31 luglio 2023

Il sentiero 715 dopo la Sella della Rosetta, non è stato ripulito per cui si procede faticosamente in mezzo alle felci, alte in alcuni casi più di un metro e mezzo, ai rovi e ai cespugli delle ginestre. I segnavia CAI sono in molti casi nascosti e il sentiero, specie dopo la Sella del Casone, di difficile individuazione.

Dopola Balmaccia fare attenzione che la vegetazione nasconde il salto che si trova sulla sinistra, salendo.

Se proprio ci volete andare indossate abiti adeguati, pantaloni lunghi e camicia dalle maniche lunghe, e una buona dove di spray antizanzare. un machete non sarebbe una cattiva idea.

Nota: la strada carrozzabile che parte da Doccio e arriva fino alla Cappelletta degli Alpini è stata in gran parte riparata, tranne che per gli ultimi cento metri prima del bivio che scende al rifugio Gilodi, comunque nulla di preoccupante.

La Cappelletta degli Alpini

sentiero invaso dalle felci dopo la Sella della Rosetta

sul sentiero 715

La Balmaccia

sul sentiero 715 dopo la Balmaccia

sul sentiero 715

il monolito sul sentiero 

sul sentiero 715 segnavia CAI

verso la cima

 la cima del Luvot