Un itinerario facile, che ci porta nel cuore più selvaggio della valle, è sicuramente la discesa dal bel paesino di Castagnea, poco sopra Coggiola e appena prima di Trivero Valdilana, fino alla diga delle Mischie, passando per la centrale del Piancone, alimentata da una condotta che parte dalla diga stessa.
38) Da Castagnea (750 mt) alla diga delle Mischie (950 mt)
Non è un sentiero ma una sterrata, lunga una quindicina di chilometri, al servizio della diga della Mischie, qui descritta perché può essere un ramo di uno dei tanti percorsi ad anello che si sviluppano in quella zona.
Dalla piccola, ma bella e ben conservata, frazione di Castagnea si seguono le indicazioni per il santuario della Novareia, si entra in paese, si supera la piazza della basilica, si entra in una stretta viuzza a ciottoli e, alla fine, si piega a destra uscendo dall’abitato.
Qui comincia la lunga sterrata che porta, dopo 2,8 km chilometri, al bel santuario della Novareia (750 mt) passando da un paio di poggi con bella vista sulle cime del Barone, Pisciavacca e Gemevola.
L’ambiente è quanto mai suggestivo e rilassante, il bosco è bellissimo, la sterrata è ben tenuta, piacevole e il santuario appare in un grande piazzale alberato, silenzioso e raccolto.
Un pannello informativo racconta la storia di questo luogo di devozione, ancora oggi molto frequentato data la sua vicinanza con Castagnea.
Nei pressi del santuario, sulla destra, si stacca un sentiero, G14 ben segnalato, che scende a Masseranga, frazione di Coggiola.
Dopo il santuario la sterrata si fa decisamente più sconnessa.
Fino alla centrale del Piancone, dopo circa cinque chilometri, si può arrivare con le auto senza troppi problemi.
Quello che sorprende è però l’ambiente che diventa, quasi improvvisamente selvaggio.
Il Sessera lo si vede incassato a un centinaio di metri più in basso, in una specie di gola impervia e scoscesa dai fianchi ripidi e impraticabili che scendono dirupati dalle montagne circostanti.
Dopo una lunga e ripida discesa, la sterrata conduce alla centrale idroelettrica del Piancone che utilizza le acque del lago artificiale della diga delle Mischie.
In questo punto c’è la confluenza del Sessera con un suo tributario minore, il rio Confienzo che arriva dalla sperduta bocchetta di Valfinale, circa sei chilometri più a monte verso nord, dopo aver raccolto a sua volta le acque dell’ancor più sperduto rio Valmala che scende dalla Cima di Bors.
L’ingresso in Val Confienzo è una sterrata che inizia al fianco dx della centrale e che, dopo un problematico guado (il vecchio ponte in legno appena un poco più a monte è stato distrutto da una piena), va poi a terminare alla Cappella della Carecca e nei pressi dell’alpe Rattarone, oltre la quale c’è solamente una traccia, sconsigliabile da percorrere con la vegetazione estiva.
Dalla centrale del Piancone la sterrata per la diga delle Mischie svolta a sinistra e passa sul versante sx orografico del Sessera ma diventa disagevole.
Anche con un mezzo adeguato la si deve percorrere a passo d’uomo per cui è, a mio avviso, opportuno procedere a piedi.
Si ha così la possibilità di soffermarsi ad ammirare e gustare la parte più selvaggia della Valle Sessera, che si percorre quasi a livello del torrente fino al mitico ponte della Babbiera, luogo di antica e dolciniana memoria.
Il ponte della Babbiera segna in modo inconfondibile il percorso degli antichi pastori da e per la Valsesia, durante le transumanze annuali.
Dal ponte si può salire, fino alla Bocchetta di Stavello per poi scendere a Trivero oppure risalire, con i percorsi descritti precedentemente, la montagna alle sue spalle per portarsi agli alpeggi di Baroso e poi successivamente alla Bocchetta della Boscarola e Scopello, oppure agli alpeggi dei Lavaggi da cui proseguire fino alla Bocchetta dei Fornei e scendere a Rassa.
Appena dopo il ponte c’è un monumento funerario che ricorda l’eccidio di cinque soldati australiani e un soldato britannico, avvenuto il 5 maggio del 1944, ad opera di un reparto di nazifascisti che stavano rastrellando la zona.
È nei pressi di questa piazzola che si diparte la traccia di sentiero che porta alla sovrastante Cima di Foggia, punto culminante della lunga dorsale che tocca le cime della Bondala della Mora, della Bondala, della Cima della Mora e della Cima di Bors.
Dopo questa piazzola il percorso diventa ancora più accidentato, sale decisamente fino a trovarsi a un centinaio di metri sopra il torrente.
Le poche piazzole presenti permettono allo sguardo di correre in basso nella forra impressionante del Sessera.
Fino alla diga, la sterrata corre come librata sul vuoto con il fianco della montagna incombente sul lato opposto.
L’accesso alla diga è interdetto alle auto circa un paio di chilometri prima di raggiungerla, un cancello chiuso a chiave impedisce l’avvicinamento.
Si può proseguire a piedi dal passaggio pedonale, a fianco, cane del guardiano permettendo però corre voce che sia vecchio e innocuo (alla data di stesura di questa pagina 2017).
Difficoltà E
Da Castagnea (piazzale della chiesa) alla diga sono 14,4 chilometri circa.
A piedi considerare almeno tre ore, tenendo conto che Castagnea si trova a 750 metri di altezza, occorre poi scendere fino al Piancone che si trova a 600 metri e infine risalire fino ai 950 della diga.
Segnale rete mobile poco presente.
da Castagnea alla centrale del Piancone 5,8 km
dalla centrale del Piancone alla diga delle Mischie 8,6 km
il Santuario della Novareia
scorci sul Sessera
la centrale del Piancone
la confluenza del Confienzo nel Sessera
scorci sul Sessera
il ponte della Babbiera
la lapide degli australiani e inglesi
scorci sul Sessera
scorci sul Sessera
la diga delle Mischie
il Sessera in secca il 5 marzo 2022
il Sessera in secca il 5 marzo 2022
il Sessera in secca il 5 marzo 2022 alla centrale del Piancone
la confluenza del Sessera con il Confienzo il 5 marzo 2022
AGGIORNAMENTO IMPORTANTE
Recentemente è stato posto divieto di proseguire sulla sterrata verso la centrale del Piancone e la diga Delle Mischie dopo il Santuario della Novareia.
Il divieto riguarda anche i pedoni in caso di eventi atmosferici.
Questo divieto è comparso di recente (sicuramente non c'era a maggio del 2022) e potrebbe essere correlato ai lavori di disboscamento in atto alla data delle fotografie (27 ottobre 2022).
Va comunque segnalato che questi lavori sono stati effettuati, nella zona della Novareia e oltre, con pesanti mezzi meccanizzati cingolati che hanno notevolmente segnato e reso fangoso il fondo della strada, facendo diventare quindi poco raccomandabile la discesa al Piancone, se non con mezzi idonei.
il cartello di divieto di transito posto dopo il santuario della Novareia verso la centrale del Piancone
mezzo cingolato in azione per le operazioni di disboscamento
i profondi segni del cingolato
i profondi segni del cingolato
AGGIORNAMENTO del 6 novembre 2022 da Castagnea alla diga delle Mischie.
Da Castagnea al Santuario della Novareia nulla da segnalare.
Dopo il santuario i segni dei cingolati sono scomparsi e il fondo della sterrata decisamente migliorato, resta tuttavia ancora il cartello di divieto di transito anche se sembra essere ignorato.
La situazione della sterrata fino alla centrale del Piancone e successivamente fino alla diga delle Mischie risulta migliorata.
Se ne raccomanda comunque la massima attenzione (cadute sassi sono sempre in agguato) e vivamente consigliata la percorrenza a piedi.
Il cancello prima di arrivare alla diga sempre chiuso a chiave e non transitabile alle auto.
Il passaggio pedonale sul lato sinistro del cancello mantenuto.
Nessuna traccia di cani di alcun tipo.
Segnale rete dati a tratti e non affidabile.
Da Castagnea piazzetta alla diga delle Mischie sono 14,4 km di cui 5,8 per arrivare alla centrale del Piancone.