la val confienzo dal piancone a valfinale
AGGIORNAMENTO IMPORTANTE
Il sentiero/sterrata G21 che dalla centrale del Piancone porta a Rattarone è stato oggetto di una serie di frane di cui una molto grossa che, al primo tornate, a circa un chilometro dalla centrale e a una altezza di 730 mt, ne ha completamente spazzato via il tracciato, scavando un profondo solco sul fianco della montagna. La frana è partita più in alto, dopo il secondo tornante, ed è arrivata fino al Confienzo.
Il CAI Valsessera ha tracciato un sentiero alternativo che permette di superare la parte più intransitabile della frana, quella appena dopo il primo tornante.
La variante inizia subito dopo il rio Perla, placchetta segnavia su di un masso, sale molto ripida, sulla destra della sterrata, e prosegue diritto nel bosco, segnavia in abbondanza, e va a terminare immediatamente dopo la frana poco oltre il tratto ostico.
Il proseguimento del G21, dopo questa variante, passa proprio sopra la testa della frana dove una parte molto stretta della vecchia sterrata è miracolosamente rimasta al suo posto.
Questo tratto del G21 va ovviamente percorso con tutte le dovute cautele, rimanendo sempre ben lontani, per quello che si può, dal ciglio e ben contro la vecchia protezione antifrana in legno, semisommersa dalla vegetazione.
Le foto di questo aggiornamento sono state scattate il 18, il 15 aprile e il 12 maggio 2022
prima piccola frana sul G21
smottamento sul G21
rio Perla al G21
partenza variante CAI foto 12 maggio 2022
variante Cai all'arrivo dopo la frana
il tratto franato non superabile visto a ritroso
la testa della frana foto 12 maggio 2022
la testa della frana vista a ritroso 12 maggio 2022
seconda frana
seconda frana vista a ritroso
Il percorso G21 con la variante CAI per passare la frana nel suo punto critico
Se si prosegue diritto su G21, senza deviare sulla variante CAI, si incontra un primo tratto della frana che ha invaso la sterrata senza tuttavia impedirne il passaggio (comunque da farsi con cautela stando il pericolo di caduta sassi dall'imbuto alto della frana).
Successivamente si arriva al primo tornante passato il quale si incontra il tratto difficilmente superabile é comunque rischioso da affrontare, sia perchè il suo avvicinamento è reso difficoltoso da una pianta caduta e sia perchè le due sponde di frana sono ripide e molto instabili, senza dimenticare che il fronte di frana è più in alto e la caduta sassi molto incombente.
la parte finale della frana sul G21 foto 18 aprile 2022
la parte finale della frana foto 12 maggio 2022
il corso della frana visto dal basso foto 12 maggio 2022
il tratto della frana non superabile foto 12 maggio 2022
Il percorso più veloce per entrare in Val Confienzo è quello che parte dalla Centrale idroelettrica del Piancone, 600 mt circa, che si raggiunge da Castagnea passando per il santuario della Novareia tramite una sterrata ben tenuta di circa 6 Km.
Dalla centrale seguire il segnavia G21, appena rifatto, passare davanti al fabbricato principale, seguire la sterrata fino al guado sul Confienzo.
In periodi di magra l'attraversamento non presenta particolari problemi, ma, normalmente, comporta di entrare in acqua facendo attenzione al fondo che potrebbe essere scivoloso (subito a valle c'è un bel salto).
Si prosegue su G21, una volta sterrata tagliafuoco adesso molto erbosa dato che non transitano più i fuoristrada, si supera una grossa giavina, si passa una prima piccola frana, un successivo smottamento con tanto di albero di traverso e si arriva al rio Perla, placchetta segnavia su di un masso nell'alveo del torrente.
Appena passato il rio Perla, sulla destra inizia la variante del CAI Valsessera che permette si superare un tratto di frana altrimenti molto problematico e pericoloso (se si prosegue dritti lo si incontra subito dopo il primo tornante).
Il tracciato di questa variante sale molto ripido nel bosco, segnavia in abbondanza, e va a sbucare su H21 appena dopo il tratto pericoloso della frana.
Proseguendo verso monte sulla G21, dopo il secondo tornante si arriva alla testa della frana che si può superare perchè uno stretto lembo della G21 è rimasto miracolosamente intatto, sospeso sulla frana da un lato e protetto da una palizzata dall'altro.
Questo tratto va ovviamente percorso velocemente e contro la palizzata, avvicinarsi al bordo frana sarebbe molto imprudente, specie in presenza di precipitazioni.
Successivamente, pochi metri dopo si passa una seconda frana, piccola e non molto problematica, che è andata a finire su di un poggiolo senza entrare nella frana principale.
Da questo punto in poi la sterrata prosegue senza problemi, supera i ruderi dell'alpe Comesiolo, la deviazione sulla sinistra e poco visibile per la Cima dell'Inferno, e i ruderi dell'alpe Col Meula.
Poco oltre questi ruderi si incontra il G3 che proviene dalla Cappella della Carecca e qui occorre svoltare repentinamente a sinistra, segnavia presente.
Successivamente tralasciare il segnavia G3, segnavia a destra in altro tra le ginestre, che conduce all’Alpe Campetti, e proseguire fino a un pannello informatore del G21 che porta in Val Confienzo.
La sterrata termina, in discesa, dopo un centinaio di metri e il percorso diventa un sentiero, segnato e molto evidente.
Il primo alpeggio che si incontra è Rattarone, una sola baita ristrutturata in una bella macchia di pini.
Appena passato questo piccolo alpeggio, subito dopo un piccolo riale, volendo si può seguire una traccia sulla sx che in decisa discesa, segno rosso su di una betulla, porta in pochi minuti ai ruderi di Cascinale, segnato ma senza nome sulle carte, posto sopra un bel promontorio erboso a picco sul Confienzo, all’ingresso di una breve forra.
Sulla dx si stacca un evidente sentiero che porta al torrente, visita raccomandabile. Sulla vecchia IGM Coggiola il sentiero segue il torrente fino a un ponte in pietra che porta all’alpe Casette, poco sopra. Questo sentiero in pratica è scomparso e, per arrivare al ponte di pietra occorre stare alti, sopra i ruderi di Cascinale, per qualche centinaio di metri e abbassarsi quando si è in vista del ponte.
La carta Geo4Map Varallo Borgosesia Fenera Cellio Postua non lo riporta.
La presenza di questo bel manufatto in pietra, costruito su due spuntoni rocciosi, è abbastanza inspiegabile poiché sulla sponda opposta del Confienzo ci sono solamente due minuscoli alpeggi, il primo è appunto il citato Casette e il secondo Il Motto, appena sopra la rocciosa cresta che guarda sulla selvaggia Valmala.
Proseguendo invece sul G21 si passa al di sopra di Tosghei che si lascia sulla sx, in basso, lungo il torrente e non la si vede. Per arrivarci occorre fare attenzione e individuare una traccia che scende sulla sx. I ruderi di questo alpeggio, raggiungibili in pochi minuti per scarse tracce, sono situati proprio sulla riva del torrente, meritano una veloce visita.
Si prosegue sul G21 stando alti sul Confienzo, immersi in bellissimi boschi di faggi, si superano un paio di ruscelli, uno dei quali attrezzato con una fune di acciaio, e si arriva poco dopo a Ruscai, anche questo ben ristrutturato.
Pochi minuti dopo, superato un ultimo ruscello piuttosto incassato, si arriva ai ruderi di Boscosa, dove finisce il sentiero segnato.
Sulla sponda opposta del torrente, a poca distanza si intravedono i resti dell’Alpe Pian dell’Oca.
Per chi volesse proseguire e raggiungere la parte alta della Val Confienzo non resta altro che scendere e seguire il torrente, tracce non ce ne sono ma non si incontrano particolari problemi.
Intuitivamente si passa poco dopo sulla sponda opposta dopo aver oltrepassato sulla sx una bella cascata, si prosegue avendo sopra il boschetto prativo dell’Alpe Piane Superiore. Proseguire in un tratto aperto fino a un mucchietto di sassi che sembra un ometto e in questo punto, meglio un po' a valle, scendere di nuovo al torrente, passarlo e risalirlo fino a un bel promontorio formato dalla confluenza del Confienzo con un torrente secondario, sulla dx che scende dal bivacco di Lavazzola.
Salire il promontorio stando sulla sua cresta, entrare nel boschetto, seguire labili tracce e persino qualche bollo rosso, raggiungere l’Alpe Chignolo, ruderi quasi scomparsi, e, sempre in erta e faticosa salita raggiungere l’Alpe Valfinale.
Se si perde la traccia stare sulla sx, si perde Chignolo ma non c’è problema, poco dopo si è fuori dalla vegetazione, Valfinale è in vista e raggiungibile senza più particolari problemi.
Percorso da farsi senza vegetazione, quindi meglio all’inizio stagione quando i prati di felci sono secchi, se no portarsi un machete.
Per ritornare a Le Piane, seguire il G1, oltrepassare Lavazzola di sopra e di sotto e arrivare a Cascinetta, da cui a Le Piane sempre rimanendo sul G1
Difficoltà EE complicato dalla presenza ella frana dopo Piancone e senza segnavia dopo alpe Boscosa
Prestare molta attenzione al superamento della frana, la variante è molto ripida e in discesa va affrontata con le dovute cautele specie in caso di fondo bagnato. Anche i passaggio alla testa della frana, che avrà vita breve considerate le sue condizioni, andrebbe fatto previo controllo del suo stato precario.
Dislivello 700 mt circa
Lunghezza totale del percorso 9,5 km tempo di percorrenza 6 ore, ritorno escluso. 17 km e 12 ore col ritorno.
Nessun segnale rete mobile, se non a Cascinetta.
Foto del 23 marzo 2019
la traccia dal Piancone a Boscosa
la traccia da Boscosa a Valfinale percorso senza sentieri o segnavia
segnavia al guado sul Confienzo al Piancone
il guado sul Confienzo al Piancone 23 marzo 2019
il guado sul Confienzo il 12 maggio 2022
il guado sul Confienzo il 15 aprile 2022
G21
la giavina
la partenza della variante CAI foto 12 maggio 2022
la variante CAI foto 12 maggio 2022