[CEI 2008]51Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme 52e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. 53Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. 54Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». 55Si voltò e li rimproverò. 56E si misero in cammino verso un altro villaggio.
[Traduzione letterale]51Ora avvenne, mentre stavano per compiersi i giorni della sua ascensione, allora egli indurì il volto per camminare verso Gerusalemme 52e inviò messaggeri davanti al suo volto. Avendo camminato entrarono in un villaggio di Samaritani a preparare per lui. 53E non lo accolsero perché il suo volto era in cammino verso Gerusalemme. 54Ora, avendo visto, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero «Signore, vuoi che diciamo che un fuoco scenda dal cielo e li distrugga?». 55Ora voltatosi li sgridò [: «Non sapete di che spirito siete. Il Figlio dell'Uomo non venne a perdere le vite degli uomini ma a salvarle»]. 56E camminarono verso un altro villaggio.
Il tema Possiamo credere in Gesù ed amarlo ma, allo stesso tempo, essere di spirito contrario al suo. Dio non rifiuta nessuno e non condanna i samaritani per la loro incredulità.
Questo brano contiene, intenzionalmente, nell'originale greco molte ripetizioni che vengono mascherate nella traduzione italiana con l'uso di sinonimi o perifrasi. Le parole di Gesù al versetto 55, omesse dalla versione CEI 2008, sono probabilmente originali ma la frase venne censurata all'apparire dell'eresia di Marcione (circa 85-160) che predicava l'esistenza di un "Dio misericordioso" in opposizione al Dio giustiziere dell'Antico Testamento considerato un "dio minore". Marcione rifiutava in toto l'Antico Testamento e utilizzava un suo vangelo derivato da quello di Luca epurato di tutti i riferimenti al mondo ebraico.
Con questo testo si apre la terza parte del vangelo di Luca in cui l'evangelista-medico, che ha presentato la Parola di Gesù come terapia per la guarigione della cattiva immagine che l'uomo ha di Dio, ora diventa l'evangelista-pittore che, una pennellata dopo l'altra, ci mostra via via il volto di Cristo fino alla contemplazione finale sul Golgota. Questa terza parte è tutta una catechesi rivolta al discepolo perché veda questo vero volto. Perché, se pure ci sentiamo attratti da Gesù, dobbiamo chiederci: "da quale Gesù?". Seguiamo il Cristo dei prodigi oppure seguiamo il Cristo che va in croce?
Il primo versetto contiene l'espressione "indurì il volto" (che riecheggia Ezechiele 3,8 [1] e Isaia 50,7 [2]) e mostra la determinazione di Gesù a mostrare il vero volto di Dio trasformando in via di salvezza il nostro cattivo agire, cioè la Passione. La durezza di Gesù si manifesterà nel pianto su Gerusalemme (Luca 19,41) ed è dunque una durezza del tutto diversa da quella che spesso esprimiamo noi. Il termine "elevato in alto" esprime molti significati insieme: sollevato sulla croce, asceso al cielo, tolto dal mondo, levato in alto ossia riconosciuto come Figlio [3].
Per gli ebrei osservanti i samaritani erano una setta eretica che evitavano accuratamente. I samaritani avevano un proprio tempio e tradizioni distinte. In ambiente giudaico dare a qualcuno del samaritano era un'offesa (come vediamo in Giovanni 8,48 [4]) e il territorio della Samaria veniva aggirato durante i viaggi. Gesù ritiene fondamentale invece andare ora da questi lontani (diversamente dalla prima parte della predicazione, Matteo 10,5-6 [5]).
Il compito dei discepoli è predisporre il terreno per l'azione di Gesù. I messaggeri inviati richiamano Malachia 3,1 [6] in cui si preconizza il mondo purificato in cui saranno distrutti gli empi. Gesù realizza questo nuovo mondo non distruggendo i peccatori ma sacrificandosi per loro (cioè per noi). Probabilmente la presentazione che di Gesù fanno i discepoli non convince i samaritani. Luca annota che i samaritani non accolgono Gesù perché è chiaramente in cammino verso Gerusalemme ossia perché, in una logica di potere, veniva a chiedere la sottomissione prima di essere incoronato Messia nella capitale. A questa errata interpretazione del viaggio di Gesù non sfuggono nemmeno i discepoli: quando solo alla fine capiranno che non è così allora Giuda tradirà, Pietro rinnegherà e tutti fuggiranno. Certamente Giacomo e Giovanni volevano molto bene a Gesù ma non ne comprendevano il volto. Anche oggi il vero problema del mondo è che noi credenti, con il nostro modo di agire, non riveliamo al mondo il vero volto di Cristo. Dunque più che interrogarci sui limiti e peccati del mondo che non conosce Dio, noi credenti, anche in un'ottica missionaria, dovremmo esaminare noi stessi se rendiamo manifesto al mondo il vero Dio: la credibilità di Dio è infatti affidata alla nostra testimonianza. Testimoniamo un Dio che è grazia, misericordia e tenerezza che ama tutti e non esclude nessuno? allora tale fede è credibile, fatta salva la libertà di ognuno di credere o non credere. Se invece testimoniamo un Dio che è espressione del nostro desiderio di supremazia e di potere allora giustamente questo viene rifiutato e bestemmiato: in questo caso siamo noi che stiamo allontanando le persone da Dio.
In 2Re 1 si racconta che il re Acaz, volle consultare le divinità pagane sulla propria salute e mandò i suoi soldati ma Elia li intercettò e li rimandò indietro. Per due volte allora il re mandò un comandante a catturare Elia sulla montagna dove si trovava ma Elia fece scendere "un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta" uomini. Rifacendosi a questo episodio i discepoli cadono nella trappola di voler punire con la morte chi non crede e non accoglie Gesù. Ma un dio che uccide chi non crede in lui è un dio cattivo, giustizialista, è un "cattivo spirito". Non è il vero dio, è un dio satanico, cioè è l'immagine di Dio servitaci da Satana già nell'Eden. Alcuni codici aggiungono "come fece Elia" alle parole di Giacomo e Giovanni al v. 54 a supporto di questa interpretazione. Questi due discepoli erano stati soprannominati da Gesù figli del tuono (Marco 3,17) per il loro carattere.
Il rifiuto da parte della Samaria è solo temporaneo. All'Ascensione Gesù puntualizzerà che i suoi discepoli gli saranno testimoni in Giudea, in Samaria e fino agli estremi confini della terra (Atti 1,8), ossia nei luoghi più lontani, anche spiritualmente. Poi, in Atti 8,1b.5-8.14-17 [7], troveremo Pietro e Giovanni che davvero faranno scendere il fuoco - cioè lo Spirito Santo - sui samaritani che in massa avevano accolto il vangelo predicato da Filippo e dagli scampati alla persecuzione in Gerusalemme. Il Fuoco di Dio davvero non è quello che pensiamo.
In ogni luogo e tempo si immagina che chi risolve i problemi dell'umanità debba usare la forza, uccidendo i malvagi (cioè gli "altri") e consegnando il potere ai buoni (cioè "noi"). E se l'eroe cade, cade combattendo. Ogni dio di ogni religione è più o meno rappresentato così. Tranne il Dio cristiano rivelatoci di Gesù Cristo.
Gesù che sgrida ricorda le sue reazioni davanti ai demòni. I discepoli infatti non si accorgono di quale spirito sono, seguono inconsapevolmente lo spirito di Satana (come fa Pietro in Marco 8,31-33) anziché lo Spirito di Dio. Il discernimento è dunque una questione capitale dell'essere discepoli: si rischia altrimenti di fare il male a fin di bene magari mettendoci tanta buona volontà. Il discernimento sarà un tema ricorrente nei prossimi nove capitoli. La sua mancanza è un cavallo di battaglia del diavolo che cerca di amplificarne gli effetti suggerendoci "buona volontà". Quando invece c'è il discernimento allora, come vedremo più avanti, il diavolo cambia strategia e passa a minare la nostra volontà suggerendoci che non vale la pena impegnarsi.
Gesù, come nelle altre occasioni, sgrida ma non allontana mai nessuno: la sua parola è sempre una chiamata. E non condanna i samaritani, semplicemente va verso un altro villaggio. Dio, anche se è rifiutato, non rifiuta nessuno. E, come si vedrà chiaramente negli Atti, il rifiuto e la persecuzione diventano mezzo di evangelizzazione e diffusione altrove.
[1] Ezechiele 3,8: Ecco, io ti do una faccia indurita quanto la loro faccia e una fronte dura quanto la loro fronte.
[2] Isaia 50,7: Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.
[3] Nella cultura romana il marito riconosceva il bambino partorito dalla moglie come proprio figlio sollevandolo in alto. In caso contrario il bambino era rigettato e la sua sorte era infausta.
[4] Giovanni 8,48: Gli risposero [a Gesù] i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?»
[5] Matteo 10,5-6: Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele.
[6] Malachia 3,1: Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
[7] Atti 8,1b.5-8.14-17: In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samaria. (...) Filippo, sceso in una città della Samaria, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città. (...) Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.