... Pietro lo seguiva da lontano. 55Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. 56Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». 57Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!». 58Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!». 59Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo». 60Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. 61Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». 62E, uscito, pianse amaramente.
Il tema Pietro, il cui nome significa roccia stabile, sicura e affidabile, diventa cristiano attraverso il suo rinnegamento: la sua frana rivela la roccia sottostante che è la fedeltà di Gesù. E` per questa via che Pietro una volta ravveduto potrà confermare i suoi fratelli: non perché possa presentarsi come il più bravo di tutti ma perché testimone d'essere stato amato nella sua infedeltà.
In questo episodio possiamo toccare con mano, tramite l'esperienza di Pietro, quanto noi siamo preziosi agli occhi di Dio. Da questo momento Gesù apparentemente non opera più nulla: è oggetto del possesso degli uomini che scaricano su di lui il male che hanno in cuore; passa di mano in mano fino ad essere in mano alla morte, in croce, poi in mano agli inferi nel sepolcro. Gesù è l'innocente che porta su di sé il male del mondo per essere vicino a qualunque perduto. Comincia il potere delle tenebre che sarà vinto dalla luce...
Prima ancora dell'interrogatorio a Gesù si svolge questo strano interrogatorio a Pietro, che di Gesù dice non lo conosco! Il rinnegamento di Pietro è fondamentale per capire la Passione di Gesù perché, come vedremo, il rinnegamento è una sorta di battesimo. Pietro pensava di amare molto Gesù, di essere disposto a dare la vita per lui [1]. In realtà Pietro amava la sua idea Gesù, quello che lui aveva in mente e non il Gesù reale. Pietro poi capirà che non è il nostro amore per Dio che ci salva ma l'amore di Dio per noi. Non è che noi offriamo la vita per Dio ma è lui che dà la sua vita per noi. Nulla ci separerà dall'amore che Dio ha per noi (cfr. Romani 8,35-39). Pietro deve ancora fare l'esperienza che Cristo è morto per i peccatori come dice S.Paolo in 1Timoteo 1,15: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Pietro deve ancora comprendere che se siamo infedeli, lui [Cristo Gesù] rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso (2Timoteo 2,13): questo è il senso del battesimo.
Pietro confessa il rinnegamento a Maria, Giovanni e la Maddalena nel film The Passion di Mel Gibson. Tutti i film rappresentano la scena come un cedimento per paura. In questa pagina si suggerisce una ipotesi alternativa: Pietro si aspettava un Gesù diverso e con l'arresto e la guarigione di Malco vede crollare tutte le sue fantasie su Gesù. Lo rinnega perché è deluso e non vede motivo di sostenere chi non si difende. L'episodio ha occupato almeno 3 ore e Pietro ha avuto tutto il tempo per decidere cosa dire, non si può affermare che sia stato preso alla sprovvista.
Il nostro peccato diventa così il luogo per comprendere il suo amore assoluto. Pietro capirà che Dio non vuole la vita di nessuno e non la toglie a nessuno anzi: siamo noi a toglierla a lui ritardando il suo Regno. Questa opera di Dio è quel che chiamiamo Grazia, cioè gratuità: è il dono che ci comunica il vangelo. In questo si distingue il vangelo da tutte le altre religioni: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati (1 Giovanni 4,10). Quindi noi amiamo perché egli ci ha amati per primo (1Giovanni 4,19). A differenza delle altre religioni non ci viene chiesto di "tirarci il collo" per sforzarci di amare ma di raggiungere la consapevolezza d'essere amati. Ancora San Paolo dice: a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi (Romani 5,8).
Pietro, il cui nome significa roccia stabile, sicura e affidabile, diventa dunque cristiano proprio attraverso il suo rinnegamento: la sua frana rivela la roccia sottostante che è la fedeltà di Gesù. E` per questa via che Pietro, una volta ravveduto potrà confermare i suoi fratelli: non perché possa presentarsi come il più bravo di tutti ma perché testimone d'essere stato amato nella sua infedeltà.
La scena si caratterizza per il fuoco che contrasta con la notte e per gli sguardi: Vedutolo... fissandolo... lo vide... il Signore guardò Pietro. Per noi è fondamentale il modo in cui siamo guardati. Qui Pietro scopre lo sguardo di Gesù e con esso la sua nuova identità. Le tre scene sono un esame per capire se siamo con Gesù, se siamo della comunità di Gesù e se siamo con lui al di là della consuetudine.
Pietro è più coraggioso degli altri e, nonostante lo stordimento per la cattura, il rifiuto della difesa e la guarigione di Malco, segue Gesù prigioniero da lontano. E` un po' figura di noi cristiani quando seguiamo il Signore ma non troppo, riservandoci dei margini per prendere altre strade. Ma la scena seguente spazzerà via ogni ambiguità: è con lui o non è con lui? Pietro forse spera ancora che Gesù sfoderi uno dei suoi numeri di magia e in questo caso lui sarà pronto nei paraggi, come era stato al suo fianco in tutta la settimana mentre Gesù metteva a tacere Scribi, Farisei, Erodiani e Sadducei. E Pietro era al suo fianco. Tutti l'avevano visto!
Sedendosi al fuoco in mezzo al cortile Pietro di fatto solidarizza con i nemici anche se in cuor suo pensa d'essere lì per difendere il suo Gesù. Alla domanda della serva Pietro deve decidere se è con lui o no. Pietro, come noi tante volte, non è con quel Gesù. E` con il Gesù immaginato dai suoi (dai nostri) deliri. E dunque risponde dicendo quel che effettivamente pensa: non lo conosco! Questo povero Cristo non è il suo Signore, non corrisponde alle sue aspettative, non sa che farsene.
Alla seconda domanda, se lui fa parte della comunità, se è uno di loro, Pietro risponde: non lo sono. Dopo aver dichiarato, nell'ultima cena, quel che lui era ossia: "io sono pronto ad andare in prigione e alla morte" (22,33) ora nega se stesso. Nuova negazione, diretta conseguenza della prima. Infatti la Chiesa esiste solo sul fondamento di Cristo: se non si conosce Gesù non esiste la Chiesa. Ogni riforma della Chiesa e ogni progetto nella Chiesa non può che partire da una rinnovata conoscenza di Gesù.
Il terzo esame per Pietro arriva dopo circa un'ora (ossia dopo tre ore secondo il nostro sistema di misura del tempo): Luca in questo modo ci chiarisce che Pietro non è stato preso alla sprovvista e ha avuto tutto il tempo per pensare a quale posizione assumere. Non è più una domanda diretta, Luca dice che si tratta di un altro, uno dei presenti, che parla coi vicini: anche questo era con lui; è anche lui un Galileo. Matteo nel testo parallelo ci spiega che i Galilei si riconoscono dal loro accento (Matteo 26,73 [2]). Pietro qui viene identificato per la sua zona di provenienza, un po' come quando i cristiani vengono etichettati come gli "occidentali" o essi stessi si identificano, purtroppo, con la cultura occidentale e riducono la propria fede a un cocktail di "valori". Ma il cristianesimo non è una cultura, è trasversale alle culture. Il cristianesimo non è una tradizione culturale, sociale, filosofica, artistica eccetera: è riconoscere questo Cristo come il proprio Signore e Dio.
I Galilei erano un gruppo particolarmente irrequieto e insofferente della dominazione romana, come si evince da Luca 13,1 [3]. Anche Simone lo Zelota, un altro dei Dodici era Cananeo ossia originario di Cana di Galilea (cfr Marco 3,18).
Il povero Pietro si è progressivamente smontato come discepolo: non conosce Gesù, non fa parte della Chiesa, non fa parte della tradizione che ad essa si richiama. Sono circa le 4 del mattino. Il gallo canta in quell'istante, termine usato altre sei volte in Luca, nei miracoli (4,39; 5,13; 5,25; 8,44.55; 13,13). Questo gallo che canta è dunque un miracolo o, come direbbe Giovanni, un segno, un segno che indica la guarigione di Pietro, il suo venire alla luce e comprendere la sua vera identità. Il gallo annuncia la luce del mattino e in questo caso annuncia la luce nella mente e nel cuore di Pietro: lo illumina mostrando chi è lui e chi è il Signore; illumina noi mostrandoci la nostra verità di figli di Dio.
Noi avremmo guardato Pietro rimproverandolo: "Te l'avevo detto io, non sei buono proprio a niente, hai solo delle pretese...". Non così Gesù. Lo sguardo del Signore improvvisamente fa ricordare a Pietro che Gesù sapeva già da prima che lui l'avrebbe rinnegato ma lo ha scelto ugualmente e gli ha garantito in anticipo il suo amore (cfr. 22,31-32). Lo sguardo del Signore fa capire a Pietro che Gesù gli vuol bene veramente, così come è, con i suoi difetti. Lo sguardo del Signore fa capire a Pietro che "confermare i fratelli" vorrà dire mostrare la sua propria esperienza di uomo amato da Dio mentre lui lo rinnega. Vorrà dire raccontare di aver sperimentato di essere prezioso agli occhi di Dio. Vorrà dire raccontare che Gesù, mentre veniva già malmenato, s'è ricordato di voltarsi verso di lui. Vorrà dire fare la professione di fede fondamentale: il Signore è morto per me.
In quel suo piangere amaramente c'è la delusione di sé, la morte del concetto di sé. Pietro esce e va via: gli occorrerà un po' di tempo per metabolizzare questa delusione e cominciare ad apprezzarne il risvolto positivo. Quello di Pietro è un vero e proprio battesimo: è la morte dell'uomo vecchio che credeva di comprare l'amore del suo creatore e la nascita dell'uomo nuovo, sereno dell'amore incondizionato di Dio Padre.
Da questo momento Pietro scompare dal testo di Luca per ricomparire solo dopo la resurrezione, mentre guarda il sepolcro vuoto (24,12 [4]).
[1] Luca 22,33: E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte».
[2] Matteo 26,73: Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!».
[3] Luca 13,1: In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici.
[4] Luca 24,12: Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto."