14Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. 15Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». 16Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. 17Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. 18Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. 19Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. 20Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
21Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. 22Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. 23Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
24Quando lo spirito impuro esce dall'uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: «Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito». 25Venuto, la trova spazzata e adorna. 26Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima».
Il tema Con le persone sicure della propria intelligenza e verità l'Avversario si manifesta rendendole critiche. Invece con le persone pie e devote mira a stravolgere la buona intenzione inculcando l'idea che la fede consista nel credere ai miracoli. Il nostro esame di coscienza deve essere: «siamo o non siamo con Gesù?». Invece il peccato tipico delle persone religiose è preoccuparsi di distinguere fra quelli che sono o non sono «con noi».
Luca è qui una sorta di pittore impressionista, potremmo dire, e dà una serie di pennellate che a prima vista possono apparire confuse ma, in realtà, tutte concorrono a delineare il quadro di lotta tra i due spiriti. Ogni istante della nostra vita è guidato da un certo spirito: o è guidato dallo spirito di Dio, che è amore ed è donato nella preghiera (come si è visto nel brano precedente) o è guidato dallo spirito dell'Avversario che è egoismo, è desiderio di potere sulle cose, sulle persone, su Dio. Il bene e il male non stanno nelle "cose": tutte le cose sono buone perché fatte da Dio. Il male sta eventualmente nelle nostre azioni che a loro volta provengono dalle nostre intenzioni.
Il Demonio è detto muto in quanto è sordo, non accoglie la Parola e dunque non la può comunicare. Il Demonio è il Divisore, l'Avversario, colui che mette gli uni contro gli altri, colui che lascia soli, desolati. Lo Spirito di Dio è invece Comunione, Consolazione, Misericordia, Perdono. Possiamo esaminare anche in noi stessi quante volte, in una giornata, ci ritroviamo guidati da uno Spirito o dall'altro spirito. Questa lotta dura tutta la vita. Tutta l'opera di Gesù, tutto il Vangelo, è un esorcismo, una liberazione dallo spirito muto che ci tiene prigionieri e ci impedisce di dire Abbà.
Questo spirito cattivo domina incontrastato il mondo dei non credenti ed essi manco se ne accorgono. Chi invece è diventato credente nel battesimo deve stare attento a non soccombere nella quotidiana lotta per restare libero: il battesimo ricevuto è un processo che si sviluppa continuamente, non ristretto al singolo evento, come se fosse un atto magico avvenuto anni fa.
E' un po' come accade con la mafia: quando c'è tranquillità vuol dire che il suo potere è saldo. Finché si è sottomessi al male tutto è in apparenza tranquillo. Quando ci si scuote allora inizia la lotta che, in questa vita, non termina mai: Figlio, se ti presenti per servire il Signore, prepàrati alla tentazione (Siracide 2,1). Questo si è visto già nel primo esorcismo di Gesù: il demonio stava tranquillo nel suo ospite il quale frequentava regolarmente la sinagoga. Per Gesù la lotta è andata avanti per tutta la sua vita e la sua missione fino alla croce.
Nel film The Passion Mel Gibson rappresenta molto efficacemente Satana mentre sorveglia Gesù lungo tutta la Passione nell'attesa che ceda alla disperazione. A mio parere è, almeno finora, il miglior film sulla Passione.
Gesù viene accusato di vincere il male con il male, cioè mediante Beelzebùl [1], da alcuni che ritengono di possedere tutta la verità: gli scribi e i farisei, ossia i preti e i teologi del tempo. Essi vedono che Gesù non è dei loro, raccoglie pubblicani e peccatori e non rispetta la Legge. Anche noi spesso valutiamo le persone e le loro azioni in base al gruppo di appartenenza.
Se riteniamo di avere tutta la verità in tasca allora non siamo disposti a convertirci e non possiamo assolutamente progredire: se giudichiamo la realtà in base a quello che già sappiamo invece di lasciarci interrogare dalle novità non possiamo imparare nulla di nuovo. Dunque, anche e soprattutto per chi ha lo Spirito di Cristo, è facile scivolare nello spirito contrario con la trappola della presunzione. Il peccato contro lo Spirito, citato in Marco 3,29 consiste propriamente in questo: impedire allo Spirito di agire.
Gesù mostra la contraddizione insita nell'obiezione che gli viene fatta: se Satana lottasse contro se stesso significherebbe che il suo regno sta finendo. Ma non è così. Il potere di Satana sul mondo è purtroppo molto forte: egli governa il mondo con le tre "concupiscenze": la brama di possedere cose, persone e Dio stesso (1 Giovanni 2,16). Solo quando vi sono alcuni che riconoscono d'essere figli che ricevono e poi condividono il pane il regno di Satana comincia a rompersi. Costoro possono anche non appartenere alla nostra Chiesa eppure sono con Gesù. Sono tutte le persone "di buona volontà" che più o meno inconsapevolmente fanno la volontà del Padre. Dove queste persone operano il dominio di Satana finisce, come dicevano gli stessi discepoli in Luca 10,17: anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome.
Altri, invece di criticare apertamente Gesù, sono più indulgenti e gli chiedono un segno dal cielo. Questa loro richiesta mostra che essi credono nel dio sbagliato: Dio si rivela nella misericordia e nell'amore, non nei fuochi d'artificio. Dio compie i miracoli per condurre i non-credenti verso la fede, non per risolvere i problemi terreni. Quando il bambino chiede continuamente cose a mamma e papà vuol dire che ancora non crede all'amore dei genitori. Già in Esodo 17,7 il popolo ebreo si domandava: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?». E` un peccato molto frequente pretendere che Dio sia con noi invece di essere noi con Lui.
Da questi due esempi vediamo che lo spirito del Male si manifesta in modi apparentemente opposti: con le persone sicure della propria intelligenza e verità l'Avversario si manifesta rendendole critiche. Invece con le persone pie e devote mira a stravolgere la buona fede e la buona intenzione inculcando l'idea che la fede consista nel credere ai miracoli.
Satana è l'uomo ben armato che custodisce il suo possesso fino a che arriva uno più forte di lui, il Figlio che ci restituisce il suo bottino cioè tutti i doni che il Male ci toglie: la vita come figli e fratelli e l'uso del creato nel modo giusto.
Il nostro esame di coscienza deve essere: "siamo o non siamo con Gesù?". Invece il peccato tipico delle persone religiose è preoccuparsi di distinguere fra quelli che sono o non sono "con noi". Se non siamo uniti a Gesù siamo morti, come nella parabola della vite e dei tralci (Giovanni 15,1-8).
Questo avvertimento è richiamato anche nell'ammonizione finale (vv 24-26): attenti a che il Male non vi sorprenda quando vi illudete d'averlo vinto. Come i virus, che quando ritornano sono più resistenti, il tentatore affina le armi se noi l'abbiamo respinto in precedenza. E se trova la nostra anima adorna di religiosità ma vuota di spirito di Dio riesce a fare molti più danni (rappresentati dai sette demoni) perché opera in una persona che crede di agire in nome di Dio. E ricordiamoci che è più facile lottare contro le tentazioni... degli altri che contro le proprie.
[1] Beelzebub (Baal di ciò che vola) è il nome di una antica divinità filistea, il dio della località Ekròn (35 Km a ovest di Gerusalemme), traslitterato nel mondo ebraico come Beelzebul (signore delle mosche) probabilmente per dileggio. E` citato in 2Re1,2.