Articoli e lettere 2018

p. Quirico Martinelli

2018

16 dicembre

20 dicembre

Dhaka, bambini di una scuola cattolica ricordano i ‘martiri della lingua madre’

AsiaNews - Dhaka - 22 febbraio 2018

I ragazzi studiano all’istituto Santa Teresa di Mirpur-2. Corteo, canti, danze e poesie per riaffermare il diritto a esprimersi nella propria lingua. “Esaltato il sacrificio degli studenti che hanno dato la propria vita e la necessità dell’armonia tra tutte le religioni”.

Centinaia di bambini bengalesi di una scuola cattolica di Mirpur-2, un quartiere di Dhaka, hanno ricordato ieri i martiri della lingua madre. Tra le feste più sentite in tutto il Paese, l’Ekushey February commemora gli studenti bengalesi che il 21 febbraio 1952 furono assassinati dalla polizia pakistana mentre manifestavano per il diritto di esprimersi nella propria lingua natia. Ad AsiaNews p. Quirico Martinelli, missionario Pime, racconta la cerimonia organizzata dall’istituto Santa Teresa, di fronte alla parrocchia di Maria Regina degli Apostoli. “I ragazzi si sono preparati per una settimana – riporta con entusiasmo – provando e riprovando canti e danze. Poi una volta in strada, dove hanno dato vita ad un corteo, hanno coinvolto genitori e passanti”. 

In Bangladesh il mese di febbraio è considerato il “mese della lingua”. L’origine della festa risale al 21 febbraio 1948, quando l’allora governatore del Pakistan occidentale decise che l’urdu sarebbe diventato l’idioma ufficiale di tutta la popolazione. Ma la maggior parte dei 100 milioni di abitanti del Pakistan orientale (oggi Bangladesh), parlava il bengalese e protestò contro quella dichiarazione. Quattro anni dopo, alcuni studenti appartenenti al “Bhasha Andolon”, il Movimento del linguaggio, vennero uccisi dalle autorità pakistane nei dintorni del campus universitario di Dhaka. Il loro Movimento finì per rappresentare la lotta per l’emancipazione dall’oppressione. 

P. Quirico spiega che “quell’episodio seminò nel cuore dei bengalesi il desiderio di essere nazione, e fu preludio della successiva lotta per l’indipendenza” [conquistata nel 1971, ndr]. Il missionario Pime riporta che alla festa di ieri “hanno partecipato tutti i 495 bambini iscritti a scuola. Insieme a loro, genitori e insegnanti. Abbiamo cominciato al mattino presto, intorno alle 6.30, con una processione nelle strade. La polizia ha bloccato il traffico nell’area di Mirpur, consentendo ai bambini di effettuare in sicurezza il corteo”.  

In tutto il Paese “è un giorno di festa nazionale. Ogni scuola organizza una celebrazione e anche noi cattolici non siamo da meno. Dopo il corteo siamo ritornati nel cortile dell’istituto, dove era stato eretto un monumento in onore dei martiri che ricorda quello nazionale dello Shaheed Minar. Ogni bambino ha portato un fiore e lo ha depositato davanti al memoriale”.

In seguito la festa è continuata con “canti, poesie e discorsi di insegnanti e genitori”. “Sono intervenute anche le autorità locali – riferisce – che hanno esaltato il sacrificio di chi ha dato la  vita affinchè tutti avessimo la libertà di parlare la lingua materna. Infine hanno sottolineato la necessità dell’armonia tra tutte le religioni”.

24 ore con Gesù

Mirpur,  13 marzo 2018

Carissimi tutti,

tanti cari saluti dal Bangladesh.  

Nei nostri cuori c’è ancora la gioia di aver avuto Papa Francesco in mezzo a noi, lo scorso anno alla fine di Novembre. Sono stati giorni indimenticabili di gioia e di festa per tutti, anche per i non cristiani, che hanno partecipato anche loro alla nostra festa.

Uno dei nostri  giovani, ha voluto farci rivivere quei giorni, mettendo nella foto Papa Francesco in mezzo ai nostri bambini,  con sullo sfondo le risaie del Bangladesh: che bello!

Venerdì e Sabato scorso abbiamo fatto anche noi 24 ore di Adorazione,  secondo l'invito del Papa a stare 24 ore con Gesù. 

È venuta tanta gente a gruppi: canti, preghiere e tanto silenzio. Un gruppo è rimasto tutta la notte fino all'alba, perché qui di notte non si va molto  in giro… Cantavano, pregavano e ogni tanto riposavano a turno sulle stuoie in fondo alla chiesa…      

Che bello! Il Signore sarà stato contento! 

L’Adorazione notturna ha un grande fascino: nel silenzio, che qui alla periferia della città è molto difficile da trovare, sembra che tutto si fermi… e rimane solo il Signore, a guardarci e ad ascoltarci…Si avvicina la S.Pasqua: cercheremo di accompagnare il Signore, per tutto il suo cammino doloroso, fino alla gioia della Risurrezione.   

Buona Pasqua. Auguri di ogni bene, e una preghiera di cuore per tutti.  

p.Quirico

Festa Patronale a Mirpur

Mirpur - 13 marzo 2018

 Il 4 Maggio prossimo 

ci sarà la Festa Patronale della nostra Parrocchia di Mirpur,

che è dedicata a “Maria Regina degli Apostoli”  

Quando entriamo nel cancello della nostra Parrocchia possiamo vedere, sopra l’entrata della Chiesa, 

un bellissimo mosaico che raffigura Maria, la Madre di Gesù, che siede al centro circondata dai Dodici Apostoli. 

Sopra di loro vola una colomba e delle fiammelle sono sospese sopra le teste di Maria e di ciascuno degli Apostoli. 

La colomba e le fiammelle sono il simbolo dello Spirito Santo. 

Il quadro rappresenta l’evento della Pentecoste, quando il Cristo Risorto nella gloria del Padre 

manda lo Spirito Santo su di noi.

Dico “Su di noi”, perchè questo evento non è accaduto solo a Maria e agli Apostoli tanti anni fa. 

La Chiesa esiste, vive ed è attiva, perchè lo Spirito Santo viene ogni momento 

e donando Fede, Amore e Speranza, fa di noi veri Figli di Dio e costruisce il Corpo di Cristo. 

Questo quadro rappresenta veramente la nostra Parrocchia!

Maria, come nostra Patrona, siede al Centro, circondata da tutti noi. Lei prega che lo Spirito Santo 

possa stare con noi e trasformarci sempre di più in veri Discepoli e veri Apostoli di Gesù. 

“Maria Regina degli Apostoli” è anche la Patrona del PIME, l’Istituto Missionario  che prese la responsabilità di costruire la Chiesa  23 anni fa (il 2 Giugno 1995) e di incominciare  la nuova Parrocchia 11 anni fa (il 7 Settembre 2007) : p.Arturo Speziale, p.Gianantonio Baio, p.Gian Paolo Gualzetti, p.Livio Prete, p.Paolo Ballan, p.Quirico Martinelli, p.Emmanuele Meli, fratel Alessandro Marangi, p.Franco Cagnasso, e tanti altri padri e fratelli che sono stati lì per poco tempo, come p.Almir, p.Adolphe e p.Brice: tutti sono membri del PIME e tutti sono sotto la protezione della “Regina degli Apostoli”. Con il suo aiuto e la sua ispirazione hanno lavorato qui con gioia, ed un legame di amicizia e apprezzamento si è stabilito tra di loro e i sacerdoti Diocesani che hanno collaborato con loro, e con tutta la gente della Parrocchia.

Il PIME vi è riconoscente per il prezioso lavoro che è stato fatto da tutti voi.

Ma ora è arrivato il tempo di lasciare la Parrocchia al clero locale. Come tutti ormai sanno, lo scopo del PIME è quello di andare dove Gesù non è conosciuto e fondare la Chiesa. 

La Parrocchia di Mirpur è ora una bella Parrocchia, matura e ben fondata, ed è arrivato il tempo per noi, di affidarla alla cura della Diocesi e andare in nuovi luoghi e nuovi posti di lavoro. 

Noi siamo sicuri che i Parrocchiani di Mirpur sono pronti a collaborare con il Clero Diocesano: noi crediamo e preghiamo, che il loro apostolato permetterà a questa comunità di progredire nell’unità e nella santità, come veri testimoni di Gesù.

Ma se, alla fine di quet’anno, noi lasciamo la Parrocchia,  questo non significa che ci dimenticheremo gli uni degli altri: abbiamo la stessa Patrona, siamo radunati intorno a Maria. 

Possa l’intercessione di Maria, fare di questa Parrocchia  e del nostro Istituto Missionario, dei servi umili ed efficaci del Regno di Dio.

Nella foto: p.Brice, p.Franco Cagnasso, p.Quirico Martinelli, p.Ronald Costa 

Nota: la festa di “Maria Regina degli Apostoli” è stata anticipata quest’anno, perchè il nostro Cardinale, insieme a tutti i Vescovi del Bangladesh, dopo questa data, deve recarsi a Roma dal Papa in “visita ad limina”: li accompagniamo con le nostre preghiere. 

Maria Regina degli Apostoli a Mirpur: 25 anni dalla posa della prima pietra

Mirpur - 4 maggio 2018

 p. Quirico, il card. PatricK D. Rozario, p. Gian Paolo Gualzetti

 



Il 4 Maggio scorso c’è stata la Festa Patronale della nostra Parrocchia di Mirpur, che è dedicata a “Maria Regina degli Apostoli”.

 


 



Grande Festa, con il nostro Cardinale Patrick e tanta gente, tanti ringraziamenti al Signore perchè in questi 25 anni dalla posa della prima pietra della chiesa, ha fatto crescere questa comunità, alla periferia della capitale Dhaka…

 


15 coppie di sposi che festeggiano gli anniversari di Matrimonio, hanno rinnovato le promesse matrimoniali e chiesto al Signore nuove Grazie e Benedizioni per le loro famiglie.

Si sono scambiati le collane di fiori segno del loro amore…

Scambio di corone 

di fiori tra sposi

 

Tanti Missionari e suore del PIME e suore Luigine, in questi 25 anni hanno lavorato, dissodato e seminato questo terreno tante volte così difficile e duro,

con tanta generosità e tanta fede,

ma è stato il Signore che ha fatto crescere questa comunità,

unendo tanti figli di Dio dispersi e sconosciuti gli uni dagli altri,

venuti qui da tante parti del Bangladesh in cerca di lavoro e di futuro… 



Tanti canti e tante preghiere,

per celebrare le meraviglie del Signore,

che si è servito anche di tanti collaboratori laici, giovani, donne e uomini, con i loro difetti, ma anche con tanta fede, che hanno costruito insieme una bella comunità, non certo perfetta, ma piena di entusiasmo e di sogni per il futuro loro e dei propri figli.

Molti di loro sono già andati a trovare il Signore:li accolga Lui nella sua gioia e nella sua pace.


Una comunità piena di giovani, come lo è tutto il Bangladesh, giovani che fanno fatica a trovare una buona strada, in un paese grande meno di metà Italia, ma con 160 milioni di abitanti… specialmente qui, alla periferia della grande capitale con 15 milioni di abitanti, con un traffico frenetico giorno e notte, senza sosta e senza pace, sempre in un movimento frenetico, alla ricerca di un lavoro e di un futuro difficili da immaginare, dove anche i legami familiari sono sempre più fragili… eppure giovani che non mancano di gioia e di speranza, nell’affrontare le fatiche della vita…

 Il pranzo comunitario tutti insieme (con più di 750 persone)  ha concluso la nostra festa,

quasi a ricordarci che se stiamo uniti e cerchiamo di volerci bene e di aiutarci gli uni gli altri, il Signore è in mezzo a noi e allora Lui può fare la differenza, se con 5 pani e due pesci ha sfamato e dato una speranza a tanta gente del suo tempo… 

E così, è con un bel po’ di nostalgia, ma proprio un bel po’… che alla fine di quest’anno il PIME lascerà la Parrocchia di Mirpur al clero locale, consegnandola alla Diocesi.


 Lo scopo del PIME come Istituto Missionario, è quello di andare dove Gesù non è conosciuto, e fondare la Chiesa. La Parrocchia di Mirpur è ora una bella Parrocchia, matura e ben fondata, ed è arrivato il tempo per noi, di affidarla alla cura della Diocesi e andare in nuovi luoghi e nuovi posti di lavoro. Noi siamo sicuri che i Parrocchiani di Mirpur sono pronti a collaborare con il Clero Diocesano: noi crediamo e preghiamo, che il loro apostolato permetterà a questa comunità di progredire nell’unità e nella santità, come veri testimoni di Gesù.

Il nostro carissimo Cardinale Patrick, all’inizio della S.Messa, ha avuto parole commosse di ringraziamento per i missionari del PIME che hanno lavorato a Mirpur con grande generosità e dedizione e ha incoraggiato i cristiani di Mirpur a proseguire sulla stessa strada, per essere sempre di più testimoni dell’amore del Signore in mezzo alla nostra gente.

Maria Regina degli Apostoli aiuti tutti noi a stare sempre uniti al Signore, nostra forza, nostra consolazione e nostra gioia.

Inizio lavori 1993

p. Gian Paolo Gualzetti, primo parroco   

p. Livio Prete, secondo parroco 

p. Paolo Ballan, terzo parroco             

Sr. Golati Toppo 

p. Quirico, attuale parroco

Ringraziamo insieme il Signore

Mirpur - 25 giugno 2018

23 Giugno 1973

45 Anni di Grazie e di Benedizioni di cui cui ringraziare

il Signore e tutte le persone che mi hanno voluto bene

e mi sono sempre state vicine con il loro affetto e le loro

preghiere.

Dopo l’Ordinazione Sacerdotale, il Bangladesh è stato un grande

dono del Signore. Sono venuto in Bangladesh che avevo 25 anni

e l’anno prossimo ne avrò 70: voler bene con tutto il cuore al Signore

e alla gente che mi ha affidato, è la Grazia che chiedo ogni giorno

insieme a voi…

24 Giugno 2018

Oggi è Domenica come 45 anni fa, il giorno della mia Prima Messa…

Qui non lo sa nessuno della ricorrenza... volevo festeggiarla nel silenzio...

poi, durante la S.Messa, ho pensato che era bello anche chiedere a tutti una preghiera... e così durante l'offertorio ho detto al ragazzo sacrista di prepare un fiore e una bambina per consegnarlo... a chi? mi chiede: dopo te lo dirò... e così alla fine della S.Messa ho chiesto una preghiera speciale per me e abbiamo recitato insieme un'Ave Maria, come mi raccomandava sempre la mia mamma, così ho detto anche a loro... e poi è arrivato il fiore del 45mo e gli applausi... se lo sapevano prima, avrebbero fatto una festa più in grande, dicevano... ma è stato bello anche così... unendo il cielo e la terra in un grande GRAZIE di cuore al SIGNORE...

poi, all’improvviso, è venuto su anche un bambino a sedersi sulla sedia del celebrante... che sia un segno, come quello del don Christian bambino piccolo 45 anni fa, che poi è diventato prete?

Alla fine abbiamo mangiato un gelato insieme ai nostri ragazzi...

4 Giugno 1973

Alla fine della Festa della Prima Messa, dopo la Processione Eucaristica,

il Christian piccolino, correva in giro davanti alla chiesa, tenuto d’occhio dal suo papà…

e tutti si chiedevano… che ne sarà di questo bambino, Benedetto dal Signore?

Diventato Sacerdote, ora è l’Arciprete di Sondrio… le vie del Signore sono infinite…

Ringraziamo insieme il Signore. 

P.Quirico

I bambini aprono la via al Vangelo

Mirpur - 24 luglio 2018

Grande Festa alla Missione di Gulta per il 50° di Messa di p.Carlo Buzzi.

Canti, danze e tanta gente per dire grazie a p.Carlo da 43 anni in Bangladesh, che lavora da 20 anni nella zona della Missione di Gulta e da tre anni è parroco della stessa.

Nativo di Gorla Minore, dopo 5 anni di prete nella Diocesi di Milano, entra come missionario nel PIME e arriva in Bangladesh nel 1975.

Nei primi anni fa lavoro sociale nella Caritas Bengalese, poi si specializza nell’aiuto alla gente coinvolta nei processi in corte per le terre, prendendo anche una solenne bastonatura, pur avendo vinto il processo.

Quando sono andati per prendere possesso della terra, sono stati assaliti con bastoni dagli 

avversari, che non accettavano il verdetto della corte.

La gente per cui il p.Carlo si era battuto nel processo per avere la terra, fuggi’ lasciandolo da solo sul campo.

“ Le ho prese in silenzio senza dire niente, come Gesù ”, disse poi p.Carlo. Dovette usare le stampelle per tre mesi…

Maestro di scuola.

In seguito p.Carlo lavora nelle scuolette di villaggio, facendo anche l’insegnante con ottimi risultati.

Va a vivere in un villaggio dicendo alla gente: “Voi mi date da mangiare e io vi insegno a leggere e a scrivere”.

Al mattino insegnava ai bambini, al pomeriggio alle donne e alla sera agli uomini. La gente si passava il suo piatto e a turno facevano da mangiare per lui. In tre anni avevano imparato tutti (o quasi) a leggere e a scrivere.

P.Carlo non va mai in macchina o in pullman, ma solo in motocicletta… anche quando deve andare a Dhaka o a Dinajpur per centinaia di km.  Ormai anche la sua motocicletta fa parte del paesaggio dei villaggi, inseguita da una folla di bambini…

Anche la polizia, che aveva il compito di seguire noi stranieri per la nostra sicurezza, dopo i tragici eventi capitati a Dhaka, dopo essere stata seminata più volte, ha rinunciato a seguirlo….


La storia della Missione di Gulta incomincia dai bambini.

I bambini di Gulta vennero nell’ostello della Missione di Borni, insieme a quelli di Chalapara con cui avevano legami di parentela, nel 1975.

In seguito però il capovillaggio di Gulta si ammalò, e portato all’ospedale di Bogra morì.

Prima di morire però chiese il battesimo e p.Canton lo battezzò.

Dopo questo fatto doloroso, la gente di Gulta non venne più in Missione a Borni, presa dalla paura, ma i bambini rimasero e frequentarono la scuola della missione.

Andando al loro villaggio durante le vacanze, portarono anche gli insegnamenti ricevuti in missione. Ci vollero ben dieci anni per riallacciare I rapporti con il villaggio di Gulta, e i bambini ormai cresciuti, furono coloro che aprirono la strada, fino a quando il p.Mariano e il p.Zanchi si stabilirono nel villaggio e iniziarono la Missione di Gulta.

Una nuova Missione.

Ci vollero ben dieci anni di attesa, ma con l’aiuto dei bambini cresciuti nella Missione di Borni, si è formata una nuova Missione.

Ecco la bella chiesa costruita poi da p.Carlo.

Ora Gulta e’ una bella Missione, con l’ostello maschile e femminile, la casa delle suore e quella dei sacerdoti, con una ventina di villaggi nella zona circostante, dove sono state iniziate delle scuolette.

Un caro ricordo.

Parecchi anni fa ho accompagnato il vescovo Teotonius, che veniva dal Bangladesh,

a trovare la mamma di p.Carlo, ora in Paradiso…

Aveva 96 anni, era sempre a letto e non ci vedeva piu’.

Quando le ho detto che era venuto il vescovo del p.Carlo dal Bangladesh a trovarla,

e’ stata contentissima e non finiva piu’ di baciare le mani del vescovo…

Poi chiese al vescovo: “ Il mio p.Carlo, la dice bene la Messa? ”

Il vescovo la rassicuro’ e lei fu felice…

Una bella famiglia: nove figli, Carlo e’ il piu’ piccolo, in mezzo tra papa’ e mamma…

Alpinista.

Il p.Carlo aveva già scalato il Monte Bianco, il monte Rosa, il Gran Paradiso, la Marmolada,

ma il Cervino sembrava irraggiungibile…

Dopo aver tentato per 9 volte inutilmente, finalmente la decima volta, il p.Carlo riuscì 

a salire sul Cervino, il 20 Luglio 1969, il giorno in cui gli americani arrivarono sulla luna…

Auguri, p.Carlo!

dopo 50 anni che dici Messa, che tu possa sempre dirla bene, come la tua mamma desiderava…

Primavera della Chiesa Bengalese

Mirpur - 3 settembre 2018

I vescovi accendono i ceri, simboli delle 8 diocesi del Bangladesh

 Comunione e testimonianza

Questo il tema di tre giorni di incontri, preghiere, discussioni e dibattiti della Chiesa Bengalese, nella capitale Dhaka, la scorsa settimana. Erano presenti, insieme al Cardinale Patrick, tutti vescovi (10) delle otto Diocesi del paese, insieme ai rappresentanti del clero, dei Fratelli consacrati, delle religiose e dei laici (200 persone).

L’incontro avveniva dopo 10 anni dall’ultima Assemblea Pastorale Nazionale e il suo obiettivo era la revisione del lavoro e della testimonianza della Chiesa, con la programmazione per i prossimi 10 anni.

Danza “Garo” una etnia matriarcale, dove le donne danno il cognome ai figli ed ereditano la terra

La visione dell’Assemblea era straordinaria e commovente, specialmente per noi, missionari stranieri da 45 anni in Bangladesh, che da maggioranza, ora siamo diventati una piccola minoranza nella Chiesa Bengalese (eravamo solo in due in questa Assemblea) di fronte ad una Chiesa che è cresciuta e si è sviluppata con tante vocazioni religiose e tanti laici impegnati nella testimonianza cristiana: negli ultimi 40 anni le diocesi sono raddoppiate e le vocazioni triplicate! Ringraziamo il Signore! 

Assemblea vivace, piena di discussioni appassionate e allietata anche da canti e danze delle varie etnie di cui è composta la Chiesa Bengalese (circa una quindicina). E’ una Chiesa piccola: 380 mila cattolici (500 mila cristiani in totale, comprendendo i Protestanti) su una popolazione di 160 milioni di abitanti (90% Mussulmani, 8% Indu e altre minoranze animiste e Buddiste). Una Chiesa apprezzata per le sue scuole (da qualche anno abbiamo anche una Università Cattolica), per i suoi ospedali e dispensari di villaggio, per le banche rurali, per l’attenzione ai poveri e ai sofferenti. L’anno scorso in pochi mesi si sono rifugiati in Bangladesh 700 mila Rohingya, fuggiti dalla Birmania, dove hanno subito persecuzioni e massacri: e il Bangladesh è grande meno di metà Italia!

E’ una chiesa giovane in maggioranza, con tutti i problemi che il progresso e la modernità pone alle nuove generazioni e il pericolo della perdita dei valori tradizionali. Infatti una delle decisioni dell’Assemblea, come impegno per i prossimi anni è stata per la formazione dei giovani e la cura delle famiglie, sempre più fragili e in difficoltà.

 La formazione cristiana ad una Fede profonda e convinta, piena di amore per il Signore e di carità per i fratelli, è infatti la sfida che la Chiesa deve affrontare con tutte le sue forze, per non avere uno sviluppo sociale pieno di cose ma vuoto di valori. E questo deve essere fatto insieme. Per questo l’insistenza sulla Comunione e la Testimonianza cristiana, fatta in un paese in maggioranza non cristiano. Il dialogo di vita con le altre religioni è stato uno degli obiettivi su cui puntare, per poter collaborare allo sviluppo del paese e al superamento delle sue difficoltà.

Anche Papa Francesco, venuto l’anno scorso a Novembre, è stato affascinato dalla gente del Bangladesh, piena di gioia di vivere, nonostante i grandi problemi che deve affrontare ogni giorno e ha invitato la Chiesa Bengalese ad essere coraggiosa testimone dell’Amore del Signore, ovunque e sempre. Ai sacerdoti e alle persone consacrate ha detto: “Dobbiamo lavorare per il Signore sempre con gioia!” 


E così, pieni di speranza e fiducia, cantiamo anche noi l’Inno Nazionale del Bangladesh, che tutti i bambini di tutte le scuole del paese, cantano ogni mattina prima di iniziare la scuola…

O mio Bengala dorato, io ti amo!

Il tuo cielo e la tua aria

sempre fan risuonare il flauto, dentro il mio cuore.

In primavera, o Madre mia,

il profumo dei tuoi manghi mi fa impazzire.

Ahimè è tutto un delirio!

In autunno, o Madre mia,

nei tuoi campi pieni di messi, vedo dolci sorrisi.

Hai sparso luci ed ombre, affetti e nostalgie,

un tappeto sotto le piante e sulle rive dei fiumi... 

Dall’Inno Nazionale del Bangladesh tratto da una poesia di Tagore.

In ricordo di p. Gregorio Schiavi

Mohespur - 2 ottobre 2018


 Oggi 2 ottobre abbiamo ricordato padre Gregorio Schiavi che per tanti anni è stato a Mohespur lasciando tante belle cose e tanto bene seminato nelle anime qua e là.

Alla missione dedicata a S. Giuseppe abbiamo celebrato Messa con padre Danilo Gomez e il parroco padre Almir, ricordando il missionario e il suo lavoro.

Dopo la Messa, insieme ai bambini, la comunità si è diretta alla sua tomba portando un fiore e accendendo una candela. Padre Almir, dopo aver ha detto le preghiere finali e benedetto la tomba, ringrazia tutti per la presenza e la partecipazione, dopo di che pranzo con riso soffiato.


Nel pomeriggio alle ore 18 presso la tomba di padre Gregorio preghiera del Rosario.

Pace e bene! 


 

Un grande ritorno

Dhaka - 9 ottobre 2018



P. Francesco e p. Piero sono arrivati con 20 minuti di anticipo,

tanto era il desiderio di tornare in Bangladesh:

ringraziamo il Signore del grande dono ricevuto!

Prima Comunione a Mirpur

Mirpur - 12 ottobre 2018



Francesco subito al lavoro… Prima Comunione qui a Mirpur: 29 bambini… la lingua bengalese ancora fluente… l’entusiasmo grande… ringraziamo il Signore!

Grande festa a Mirpur

Mirpur - 20 ottobre 2018




Ieri 38 cresimandi con il vescovo Teotonius: grande festa per tutti!

 


Un grande dolore

Mirpur - 16 ottobre 2018

Carissimi tutti,

Gloria, è la sorella minore del mio coadiutore p.Ronald Costa: ha 34 anni e due figli, uno di tre anni 

e uno di 10 anni. Nella famiglia del mio coadiutore sono in quattro figli, due sorelle e due fratelli.

Gloria era su un rickshaw con il bambino più piccolo di tre anni, che non si sa come si sia salvato,

quando sono stati travolti da un camioncino. Forse la mamma l'ha buttato lontano all’ultimo momento...

Nella foto qui accanto, siamo al cimitero prima della sepoltura: senza cassa, avvolta in un telo bianco, 

con la collana di fiori; siamo in un villaggio di campagna, Rangamatia, a 2 ore dalla capitale. 

Tutti vanno a dare l'ultimo saluto al cimitero...

Il bambino davanti insieme al papà, è il figlio più grande di 10 anni, che continuava a piangere e ad 

accarezzare la mamma... un grande dolore per i bambini e per tutti: ricordateli nelle vostre preghiere.

Un caro saluto e una preghiera di cuore.

p. Quirico

Mirpur, la parrocchia ‘dei migranti’ Maria Regina degli Apostoli

Da Asianews

14 novembre 2018

La comunità cristiana locale è stata creata dai missionari del Pime 25 anni fa. Il quartiere è composto da vari gruppi tribali emigrati a Dhaka in cerca di lavoro. Il cardine comune per aggregare le famiglie “è stata la fede”.

Dhaka (AsiaNews) – Dalle catechiste volontarie che il venerdì mattina organizzano attività per i bambini, al Don Bosco club che coinvolge i giovani del quartiere; dai corsi di cucito tenuti dai missionari di San Vincenzo de Paoli, alle ragazze emigrate da tutto il Paese che lavorano nelle fabbriche o studiano nelle scuole della capitale, come Eva che in futuro vorrebbe diventare una suora. Sono alcuni dei volti che si incontrano nella parrocchia di Maria Regina degli Apostolidi Mirpur-2, un quartiere di Dhaka. Da piccola comunità sorta nel nulla, costruita 25 anni fa dai padri del Pime (Pontificio istituto missioni estere) alla periferia della capitale del Bangladesh, oggi la parrocchia è pronta per essere consegnata all’arcidiocesi locale.

P. Franco Cagnasso, missionari italiano, afferma ad AsiaNews: “Non mi piacciono gli slogan, ma si potrebbe dire che qui la nostra missione è compiuta. Lo Spirito Santo ci guiderà su altre strade per ricominciare una nuova missione”. P. Quirico Martinelli, ultimo parroco, racconta che la cerimonia per la “consegna ufficiale della parrocchia è avvenuta l’11 novembre. Ad officiare la messa vi era mons. Shorot Francis Gomes, vicario generale della diocesi. Con una grande festa abbiamo accolto il nuovo parroco, p. Teotonius Proshanto Ribero. Ad allietare la funzione, i canti preparati dal coro della chiesa”.

Le fondamenta della chiesa sono state gettate da p. Gianantonio Baio nel 1994. Da quel momento, racconta p. Cagnasso, “abbiamo fatto tanta strada. Lo stesso quartiere è cambiato molto. L’intuizione vincente di p. Baio fu di fondare una presenza cristiana lì dove nessuno pensava di poter fare missione. Sapevamo che tante famiglie e singoli individui si stavano trasferendo per lavoro nel quartiere e capivamo che avevano bisogno di un sostegno concreto e di accompagnamento spirituale. Erano famiglie provenienti dai villaggi, che avevano perso l’identità cristiana lasciando le proprie case. Noi abbiamo ricreato un tessuto comunitario”.

Secondo il sacerdote, la sfida principale è stata proprio unire un gruppo così variegato di migranti, appartenenti a diversi gruppi etnici che non avevano rapporti tra di loro. Oltre a tutto questo, “un compito ancora maggiore era favorirne l’inserimento all’interno della comunità a maggioranza musulmana”. Il cardine aggregante, afferma, “è stata la fede comune, la sete di Dio che già era in loro”. Poi i servizi aperti dalla parrocchia, “una presenza che parla attraverso i nostri gesti”, come la definisce p. Franco: il consiglio pastorale, la scuola di Santa Teresa che si trova dalla parte opposta della strada, il centro per disabili, la credit union, il centro di discernimento vocazionale per i giovani, il servizio per i malati. Infine “il coinvolgimento dei laici, anche non cristiani, è stato fondamentale per radicarsi nel territorio”.

Nuovo parroco a Mirpur

11 novembre 2018

Inizia una nuova storia...

 

Domenica scorsa 11 Novembre,

grande festa a Mirpur, nella nostra Parrocchia dedicata a

Maria Regina degli Apostoli, situata alla periferia della capitale, Dhaka, per l'arrivo del nuovo parroco, p.Teotonius Proshanto Ribero.


Dopo 25 anni dalla costruzione della chiesa, i Missionari del PIME consegnano la Parrocchia alla Diocesi di Dhaka, alla presenza del Vicario Generale,

mons. Shorot Francis Gomez.

I Missionari del PIME andranno in altre zone nuove

della Diocesi.


 Canti, Preghiere e Ringraziamenti,

per le tante Grazie e Benedizioni

ricevute in questi 25 anni

di lavoro apostolico:

il Signore accompagni

la Parrocchia di Mirpur

in questo nuovo cammino 

 

 “Salve o Regina,

Madre di Misericordia,

Vita, Dolcezza, Speranza nostra...”

“Maria Regina degli Apostoli”

dipinto su tela nella nostra Chiesa

di un parrocchiano di Mirpur, Johon Ray,

che e’ gia’ andato a trovare il Signore.

“Ricordatemi nelle vostre Preghiere”:

il 22 Gennaio prossimo, tornerò in Italia per tre anni, come rettore della casa del PIME

per i missionari anziani e malati di Rancio di Lecco.

Poi spero di tornare in Bangladesh…

Sono arrivato in Bangladesh nell’ Ottobre del 1974 che avevo 25 anni: nel Gennaio 2019 ne avro’ 70 … 

“Tutto e’ Grazia”

p.Quirico 

Sono venuti anche gli angeli a consolarmi…

 Gita a Sonargaon

1 dicembre 2018

“Sonargaon” che significa  “Villaggio

dorato”  con i bambini  handicappati,

mussulmani,  indù e cristiani...

 con le giostre  che girano a  spinta…


 gli aeroplani che volano… ma non troppo in alto…

e le tigri (di gesso) dallo sguardo feroce, sull' isolotto

 2 pullman, 70 persone, con le mamme, i fratellini, qualche papà e le suore...

 abbiamo mangiato tutti insieme... e ascoltato un vecchio

cantastorie, pieno di poesia...

una bellissima giornata autunnale, fresca e piena di sole... ci siamo divertiti un mondo...

Osservando la cura continua, instancabile, piena di affetto,

delle mamme di questi bambini handicappati... ho pensato:

“queste sì che sono delle sante!” 

Festa prenatalizia

Mirpur, 15 dicembre 2018


Festa prenatalizia e ultimo giorno dell'anno scolastico con i risultati degli esami e distribuzione delle pagelle e dei premi (piatti) ai più meritevoli per i voti e per la condotta.

Intorno alla chiesa c'è anche il mercatino di Natale che dura tre giorni


Otoi

Mirpur, 16 dicembre 2018

Otoi ha appena finito la terza media con bellissimi voti e ha ricevuto il primo premio. Anche Oiti, la sorella più piccola, in quarta elementare , ha avuto ottimi voti.

 

Purtroppo il loro papà Utton, 42 anni, ha avuto un attacco di cuore ed è morto all'ospedale la notte prima dell'ultimo esame finale di terza media della bambina. La mamma Rina ha mandato lo stesso Otoi a scuola al mattino per fare l'ultimo esame, dicendole solo che il papà era all'ospedale per curarsi.

Così abbiamo dovuto aspettare in chiesa che la bambina tornasse da scuola prima di fare il funerale: qui i morti vengono seppelliti subito, in giornata.

Che grande dolore per lei e per tutti noi!

Il papà faceva l'autista e lavorava solo lui. Ora la mamma è in cerca di un lavoro e le due bambine le abbiamo mandate nell'orfanotrofio delle suore. Hanno dovuto anche cambiare casa prendendo una stanza sola in affitto.

Una preghiera di cuore per tutti nella Notte Santa!

Festa dal Gianpaolo

Mirpur, 18 dicembre 2018

Buon Natale

Mirpur, 20 dicembre 2018

 Carissimi tutti,

al di là delle dolci melodie natalizie, a pensarci bene, anche il Natale di Maria e Giuseppe

non deve essere stato tanto facile: lontani dal loro paese,

migranti senza una casa e finiti in una stalla…

Ma l’Amore e la Fede, possono superare ogni difficoltà!

Auguri di ogni bene. Buon Natale e Buon Anno.

Una preghiera di cuore nella Notte Santa.

p.Quirico 

p.s.

Noi abbiamo appena terminato l’anno scolastico, che qui inizia a Gennaio e finisce a Dicembre,

con la distribuzione delle pagelle con i risultati degli esami finali e i premi per gli alunni più meritevoli, sia per i voti che per la condotta (un piatto come premio).