Lettere agli amici 2014

p. Adolfo L'Imperio


Lettere agli amici 2014

10 febbraio

12 dicembre

31 dicembre


2014

Diamo i numeri...

Dinajpur - 4 gennaio

“Il Verbo di Dio si è fatto carne. E’ venuto ad abitare in mezzo a noi”

Miei carissimi Amici, dove sono finito? Perchè non mi faccio vivo? Oggi desidero farlo con i nuneri.

Cominciamo con sette. Erano i giorni di riposo assoluto a letto datimi dall’ortopedico il 4 dicembre scorso. Poi sono diventati 28 (4x7) per tenermi sotto controllo e riprendere a camminare a “quattro zampe” come i bambini piccoli. Ospite del St.Vincent’s Hospital mi sono rimesso.

Per sicurezza relativa alla situazione caotica in cui versa il paese in questi giorni di elezioni parlamentari molto poco democratiche mi è stato chiesto di essere “rifugiato” in ospedale per alcuni giorni. Ho l’assistenza necessaria.

2.411 sono quelli nati nel reparto maternità di questo ospedale nel 2013. Veramente il fondatore, P.Bonolo, lo chiamò “St.Vincent’s Home” e raccoglieva bambini appena nati abbandonati sulla porta di questa casa. Bello vedere oggi papà in ansia e mamme che dopo pochi giorni lasciano l’ospedale con un fagottino tra le braccia e parenti che aiutano per il ritorno a casa.

Dallo scorso anno si è aperta anche la scuola per infermiere. Pregare per il loro future è il minimo che si possa fare.

“Amore e fedeltà’ si incontreranno, pace e giustizia si abbracceranno”

Quattro le giovani che il 3 Gennaio hanno promesso di donare la propria vita a Cristo nella Chiesa : Tepa, Germana, Clara, Sochota. Poche le persone, parenti ed amici, presenti dato il blocco dei trasporti fatto dalla opposizione al Governo. La celebrazione Eucaristica è stata bella e curata seguita con attenzione. Almeno il Signore sarà contento.

Quarantasei i ragazzi e quattordici le ragazze del boarding di Dhanjuri, a voi affidati perchè possano crescere in età e sapienza. Dopo aver trascorso il Natale (sette giorni) a casa sono rientrati a Dhanjuri il 28 Dicembre per studiare e prepararsi agli esami di stato.

Penso, tra me e me, che queste persone hanno coraggio e vivono nella speranza di un domani migliore. Ho detto loro che il sistema educativo attuale di questo paese è da cambiare e che siano loro a farlo !

“Il terzo giorno trovarono Gesù nel tempio, seduto fra i maestri della legge: li ascoltava e li interrogava”

E con questo chiudo questo mio primo messaggio a chiusura del 2013 ed apertura del 2014 con questa implorazione suggerita dal breviario:

“Liberatore del genere umano, nato da Maria per rinnovare il mondo, per intercessione della Vergine sua Madre, custodisci e rigenera in noi il dono della vita nuova” in attesa della Tua Epifania.

Fraternamente e caramente come sempre, Pace e Bene dall’anziano

Fr.Adolfo

2014

Notizie da p. Adolfo

Dinajpur - 4 febbraio

Carissimi Amici,

sono trascorsi due mesi dal giorno che entrai in ospedale per rimettermi da una caduta accidentale e penso che si a mia dovere scrivervi per assicurare tutti che mi sono rimesso dopo aver dato... i numeri. Ora cammino aiutato solo dal bastone.

Il giorno 2 di Febbraio ho fatto una visita di dovere ai 33 ragazzi del boarding di Dhanjuiri che sono a Beldanga per gli esami statali che si uniscono ai 14 studenti al College. Il Governo non ha ancora stabilito la data di inizio degli esami. Come dissi i candidati all'esame di stato dalla St.Francis High School di Dhanjuri sono 60.

Ci siamo ritrovati insieme per celebrare l'Eucarestia. Con me c'è anche P.Carlo Dotti, che rientra in Bangladesh dopo due anni di servizio in Filippine.

E' occasione per ringraziare per quant o il Signore fa per noi, pregare per tutti voi che con "Bruno dada" aiutate questi giovani a crescere nella conoscenza della vita e a prepararsi alle responsabilità future. Bruno Dada sarà specialmente presente nelle nostre preghiere tra due giorni per l'intervento a cui si deve sottoporre.

In questi giorni il freddo si fa sentire. Siamo tutti imbacuccati nella speranza che il sole faccia capolino e riscaldi un poco.


La Chiesa prega e aiuta nella crescita di questi ragazzi. C'e' una preghiera Eucaristica che dice :

"Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze delle persone;

Infondi in noi la luce delle tua Parola

Per confortare gli affaticati e gli oppressi:

Fa che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e sofferenti.

La Tua Chiesa sia testimonianza viva di verità e di libertà, di giustizia e di pace,

perchè tutti gli uomini si aprano alla Speranza di un mondo nuovo."

Che la preghiera ci accompagni e guidi nel compiere la volontà del Padre per intercessione della Vergine Maria, sede della Sapienza.

Pace e Bene a tutti.

Fr.Adolfo

2014

Fuga

Dinajpur - 10 febbraio - S. Scolastica

Sabato otto di Febbraio è una bella giornata di sole e decido di fare una scappata a Dhanjuri per dare un'occhiata che aiuti l'amico Bruno a rimettersi presto. Ci sono i "nuovi" ragazzi del boarding da incontrare, c'è da vedere come inizia la scuola e tante altre cose. E' una fuga perchè supero le restrizioni che ho come convalescente o anziano sotto osservazione. Ecco come è andata.

Arrivo dopo le nove e vado alla scuola per incontrarmi con gli insegnanti e con la classe VI (prima media in Italia).

P.Albinus, assistente del Parroco, segue la scuola ed è presente allo scambio di opinioni sul come affrontare questo nuovo anno. La scuola ha 60 alunni nella sezione elementare e 449 dalla VI alla X. Inoltre 31 ragazzi e 14 ragazze hanno iniziato il 9 Febbraio gli esami di stato.

In VI sono 55 ragazzi e 29 ragazze. Dei ragazi 39 sono del Boarding da 11 diverse parrocchie della diocesi. Occhi vispi e pronti per essere tra i migliori. Occhi che guardano in avanti .Staremo a vedere !

Fate i bravi se potete. Cantate, giocate e studiate per essere di aiuto a tutti.

La seconda tappa della mia "fuga" è incontrarmi con i nuovi ragazzi del boarding . Con un permesso speciale dalla scuola ci incontriamo nel campo di basket del boarding.

Nel boarding di Dhanjuri ci sono quest'anno 176 ragazzi che provengono da 19 diverse parrochie di tre diocesi del Bangladesh. E' importante convivere e costruire una fraternità tra loro. La Chiesa è una famiglia sparsa in tanti villaggi in mezzo a tanta gente, famiglia che il Signore sta realizzando in questo paese. Un gruppo mi chiede notizie di Bruno e degli amici di Gaeta. Si fanno seri perchè ho detto che Bruno ha subito una operazione ed addesso sta bene. Dico anche che le visite dall'Italia quest'anno forse non ci saranno. Riparto alle undici.

Per voi riassumo alcuni dati che aiutano a farsi l'idea dell'impegno che voi avete con questa realtà.



St.Francis High School- No. di insegnanti: 20

Numbero di studenti : Class VI boys 55 girls 29 Total 84

Class VII boys 73 girls 65 Total 138

Class VIII boys 24 girls 29 Total 63

Class IX boys 48 girls 41 Total 89

Class X boys 31 girls 44 Total 75

Dhanjuri St.Benedict's Boarding

Dalla classe VI alla X boys 176 dalle 19 parrocchie di cui 64 sono i nuovi arrivati.

Beldanga P.Manna Boarding: 35 studenti danno l'esame SSC e 12 studenti di college.

Persone che sono affidate per crescere nel fisico e nella conoscenza di Dio e della società perchè si sappia convivere e costruire.

Oggi la Chiesa ricorda Santa Scolastica e l'Eucarestia è stata per gli studenti, gli insegnanti e quanti aiutano a dare speranza.

Grazie. Fr.Adolfo

2014

Giornata di sorprese

Dinajpur - 21 febbraio

La mattina presto, all'inizio del giorno, tutti hanno fatto il pellegrinaggio per onorare i martiri della lingua. Come tutti sanno questo giorno è stato dedicato dalla comunità mondiale alla "madre lingua" di ciascuna persona.

In questo venerdi verso le nove del mattino a Dinajpur, parrocchia della Cattedrale (con circa 3.000 cattolici su 100.000 abitant), sono giunti i bambini da tutti i centri della Parrocchia per una giornata insieme. Gesù ha avuto sempre un pensiero particolare per i piccoli. Lo riportano tutti gli Evangelisti.

"Gli domandarono :"Chi è il più grande nel Regno dei Cieli ? E Gesu' chiamato a sè un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse : In verità vi dico, se non cambiate e diventate come i bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli" (Mt 18, 1-3)

Duecentosettantacinque bambini/ne intorno al Vescovo Sebastian. Un bel colpo d'occhio davanti alla Chiesa Cattedrale. La comunità sparsa in questa cittadina di Dinajpur oggi fa festa.

L'incontro è iniziato con l'Eucarestia. In processione dalla casa parrocchiale alla Chiesa Cattedrale guidati dagli animatori della giornata.

"Lasciate che i bambini e non impedite che vengano a me, perchè il regno dei Cieli appartiene a quelli che sono come loro" (Mt. 19; 14)



Dopo l'Eucarestia una lunga fila si snoda guidata dal Vescovo nella visita alle varie realtà che sono in questo compound. La casa del Vescovo, il boarding dei ragazzi e quello delle ragazze, la casa delle Suore, la casa degli orfani e l'ospedale.


Il pomeriggio è dedicato allo sport, recite, canti, danze e chiude questa giornata piena di speranza per crescere insieme, incontrarsi, e vivere da persone che hanno conosciuto Gesù e lo vogliono far conoscere a tutti. E' il messaggio che lascia il Vescovo a chiusura.

"Andate per il mondo ed annunziate il vangelo"

Dal vostro anziano corrispondente che è stato messo in difficoltà da un ragazzo che ne sapeva più di lui.

La Madre di Gesù e Madre nostra Maria ci guidi e ci aiuti ad essere disponibili per il bene di tutti.

Pace e Bene.

Fr.Adolfo

2014

Partire….e’ un po’ morire. Un saluto e un grazie a suor Anna

Dinajpur - 9 marzo

Venerdi 7 Marzo 2013 Sr.A nna Giudici, di Cantu’, missionaria in Bangladesh per oltre mezzo secolo all’eta’ di 89 anni riparte per l’Italia.

Un saluto speciale e festa a Dhanjuri dove ha trascorso tanti anni con servizio continuo ai malati nel dispensario. Centinaia di persone al giorno da ascoltare, confortare ed aiutare. Rientrata dall’Italia dove si era recata per esami medici e ritornata insieme al nipote Enrico e la moglie Anna . Poi la decisione di rientro. Grazie Suor Anna per quello che hai fatto e per quello che sei stata per noi qui. Presenza discreta e sempre incoraggiante ad andare avanti con coraggio.

Una ventata di gioia l’hanno portata il nipote Enrico con la moglie Anna. Le ragazze hanno danzato e cantato in onore di Suor Anna ed i ragazzi ne hanno approfittato per fare due squadre con le maglie nuove regalate da Enrico ed un torneo di calcio con arbitro Fr. Michele Brambilla per fare festa.

Anche di questo grazie a Suor Anna.

La Chiesa ricorda Santa Anna con St.Gioacchino il 26 Luglio quali genitori di Maria. Per questo possiamo sempre ricorrere a lei per aiuto e per intercessione.

Ringraziamo ancora Suor Anna per essere stata mamma e nonna di tanti di queste ragazze e ragazzi di Dhanjuri, di Bonpara ed altre missioni del Bangladesh.


Chiudiano con una preghiera a Maria:

“Madre Maria. mostrati Madre di tutti,

offri la nostra preghiera,

Cristo l’accolga benigno,

Lui che si e’fatto tuo Figlio.

Corrispodenti : Fr. Silas presente e Fr.Adolfo assente

2014

"La gioia di servire, nella Chiesa"

Dinajpur - 26 marzo

Carissimi,

ho iniziato questa Lettera, il 26 Marzo 2014 – in Bangladesh, "Festa dell’Indipendenza"!

Il Cardinale Martini, in una delle sue meditazioni, raccolte in un Libro, da Francesco Radaelli, parla della gioia di servire, nella Chiesa: servi, della propria Chiesa...

Questa Chiesa, nella sua concretezza: con queste persone, con la sua storia, ed il suo carisma! Facile a dirsi, e difficile a credere! Quando giunsi in questo Paese, nel 1969, c’erano stabilite quattro Diocesi... Erano stati ordinati anche i primi Vescovi locali! Una Chiesa, che aveva vissuto il "Padroato" Portoghese, da Goa che, solo nel 1947, era cessato, in modo definitivo. Venivo dalla Chiesa di Gaeta, con la sua storia, le sue Comunità, i miei amici... Oggi, la Chiesa, in Bangladesh, ha Sette Diocesi, con nove Vescovi locali! La maggioranza dei membri di questa Chiesa sono giovani, che desiderano guardare avanti!

Il Vangelo parla sempre che Gesù cammina, per portare la Buona Novella! Ci precede, arriva prima di noi, ed aspetta: a volte, stanco, sul bordo di un pozzo, da dove attingere l’acqua... Ma aspetta che noi persone arriviamo al pozzo, per instaurare un dialogo, sul nostro modo di vivere: per mandarci a chiamare, chi aspetta! In questo periodo di Quaresima, il Venerdì, vede tante persone, che seguono la "Via Crucis", in Chiese, o Cappelle... Tanti sono uomini, e tantissimi giovani! Si sente anche l’invito alla preghiera, dalle Moschee, disseminate nei rioni delle città, e nei villaggi... Sentiamo gioia, perché la gente prega?


Luca, e Padre Fabrizio, hanno fatto sorridere i bambini "disabili" di Dhanjuri, con una loro visita! Loro sono stati incantati dalla barba di Luca, e dai suoi capelli lunghi... Tra di loro, il bambino "non vedente", cosa ha pensato?



Anche loro sono Chiesa, ed è Chiesa le persone che si prendono cura di loro, da vicino, per aiutarli a crescere, ed essere utili alla società; ed anche coloro che sono loro vicini, da lontano, con la preghiera, e la solidarietà... C’è gioia, nel servire la Chiesa, facendo crescere, studiare, giocare, e guardare al domani!

Gesù, tu che hai detto: "Qualunque cosa farete, ad uno di questi piccoli, di questi miei fratelli, l’avete fatto a me!", aiutaci ad amare gli altri, come tu hai amato noi... La Chiesa è una Comunità di fede, che opera nelle tre dimensioni di servizio: Amore, Gioia, Pace!


L’altro aspetto, di servizio, che porta la gioia, è dare un luogo dove incontrarsi, per pregare, imparare, aiutarsi... In tanti villaggi del Bangladesh, la Cappella è luogo di incontro, dove i bambini imparano a leggere, e scrivere, prima di andare a scuola; dove imparano a cantare, e giocare insieme, rispettandosi; dove si riunisce la Comunità, la sera, per discutere, o riportare la pace, dove è nata divisione, o scontro! Costruire una Cappella, è un passo, per costruire una Comunità, che prega, ed opera, per fare cose nuove!

" O Signore, fa di me uno strumento, della tua pace! Dov’è odio, che io porti amore; dov’è offesa, ch’io porti perdono... Dov’è discordia, ch’io porti l’unione; dov’è dubbio, ch’io porti la fede!".

Allora, si prova gioia, nel servizio, di costruire un luogo, dove si costruisce il domani...

Si fanno gli ultimi ritocchi alla Cappella di Beldanga, nella cittadina di Birampur, della Diocesi di Dinajpur! La Cappella è dedicata a Padre Paolo Manna, come la Casa di Accoglienza, per i ragazzi che studiano al "College", realizzata con l’aiuto della "Caritas Diocesana" di Gaeta, ed ampliata col vostro aiuto...

"Madre nostra, Maria, intercedi per noi, e ottienici la gioia di servire la Chiesa, secondo la volontà del tuo Figlio!".

"Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi, peccatori, adesso, e nell’ora della nostra morte! Amen!".

p.Adolfo

2014

“La gioia di essere servi inutili"

Dinajpur - 6 aprile

Il Card Martini in una delle sue meditazioni raccolte in un libro da Francesco Radaelli parla della "gioia di essere servi" di cui ho scritto precedentemente (ndr: vedi Banglanews 620) come pure della gioia di servire nella Chiesa , servi della propria Chiesa. Ho cercato di spiegarmi oggi: "La gioia di essere servi inutili".

E' una cosa paradossale in quanto tutti vogliamo essere utili, o apparire tali. Sentirsi al servizio di qualcuno ha anche i suoi aspetti di gratificazione.

Incontrare duecento adolescenti che dopo gli esami di Ginnasio si ritrovano per parlare delle responsabilità del domani è una gioia ma anche un fatto che ti interroga se il tuo stare con loro è stato un servire o un comandare. Provengono da 14 Comunità parrocchiali della diocesi di Dinajpur che, come sapete, ha tre milioni di abitanti e solo lo 0, 3% sono Cristiani. Da Dhanjuri sono in cinquanta pieni di vita e di domande. Sono della generazione "digitale". Diversi non battezzati ma venuti per vedere.

Ne sa qualcosa il gruppo che si è presa la responsabilità di animare, far discutere, ascoltare, chiarire, insegnare, proporre ad avere il coraggio che viene dalla fede in Cristo.

Da buon anziano sono stato a vedere, ascoltare e mi sono sentito inutile perchè ci sono giovani che prendono il tuo posto nel servizio di educare; giovani con linguaggio nuovo. Mi sono trovato servo, messo, a volte, in un angolo in attesa che qualcuno ti chiami e ti chieda qualcosa da fare o del tempo per ascoltare.

Interiormente nasce una gioia che non puoi esprimere perchè vedi che la Chiesa è sempre un mistero di Amore, comunità che nasce dove è stato seminato tanti anni fa da qualcun altro che non sei tu. Il Vescovo Sebastiano invita tutti ad essere pellegrini andando al Santuario distante due chilometri. Si parte e si cammina pregando. Si arriva per riconciliarsi con il Padre di tutti e con gli altri; ascoltare la parola del Pastore della diocesi sotto lo sguardo materno di Maria. La celebrazione conclude la giornata e l'incontro di cinque giorni che sono volati.

Con Maria preghiamo:

"L'Anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore; perchè ha rivolto gli occhi alla bassezza della sua serva...

E la Sua Misericordia di generazione in generazione su coloro che lo temono...

Ha disperso i superbi coi disegni del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni e innalzato gli umili, ha colmato di beni gli affamati e rimandato a mani vuote i ricchi"

Ave Maria prega per noi

Al gruppo dei giovani segue un gruppo di duecento ragazze dalle 14 parrocchie della diocesi. Anche loro attente al domani per essere responsabili della famiglia e della società futura.

Ci prepariamo a celebrare la Pasqua del Signore Risorto. Sacerdoti, Suore, diaconi, catechisti, giovani, in questi giorni sono impegnati a preparare persone, famiglie, villaggi che chiedono il Battesimo. Il diacono Manuel mi confidava che visita alcuni villaggi che chiedono di essere Cristiani al margine della foresta. Manca la corrente elettrica, manca la televisione, senza la scuola, con strade polverose con difficile comunicazione. Il giorno di Pasqua sono ventidue i villaggi di questa zona della Parrocchia di Dhanjuri che chiedono il battesimo.

Pensando al passato prova la Gioia di essere servo inutile perchè il mio Signore è arrivato prima di me. Dopo il Venerdi ci si domanda "dove lo hanno messo", lo si cerca al Sepolcro e restiamo delusi perche "Lui vi precede in Galilea".

Questa lettera l'ho iniziata il 6 e terminata il 12 aprile... Chiedo scusa della lentezza nello scrivere e di tante altre cose che non riesco a comunicare.

A nome dei ragazzi/e di Dhanjuri, Beldanga, di P.Silas, P.Carlo, P.Albinus, insegnanti e Suore

Auguro Buona Pasqua a tutti

Fr.Adolfo

2014

La Cappella di Beldanga dedicata al Beato P. Paolo Manna è completata.

Dinajpur – 15 aprile



Eccovi un resoconto finale. Attendiamo dal Vescovo la data per la benedizione ed inaugurazione.

Giunto da Dinajpur il 4 Aprile 2014 chiamo a raccolta gli studenti e i lavoratori per passare al completamento dei lavori prima della Pasqua.


Con il decoratore, Milton ed il supervisore Blasius discuto dei lavori. Agli studenti presenti che frequentano il College chiedo la loro collaborazione da dare tra un esame e l’altro: controllare i quadri della Via Crucis dono di Mimmo e Giovanna Laudani tramite P. Livio Prete, sistemare l’altare, il tabernacolo, studiare le luci ed i colori, pulire dentro e fuori ed altro.



Tutti si danno da fare e dopo dieci giorni, 14 di Aprile, eccovi il risultato. Che ne dite? Se volete aggiungere, abbellire o altro, venite pure.

Sulla facciata manca la figura di Gesù Risorto che Milton sta preparando.


La scritta sul fondo nella Cappella è tratta dal vangelo di San Giovanni

“ quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me”

Sotto la croce ai piedi del mappamondo sostenuto dalle mani dei giovani di oggi vi sono le parole di P. Manna “Tutta la Chiesa per tutto il mondo”.


Nel portico di entrata la figura di P. Manna mentre scrive le sue lettere di ….fuoco sulla situazione della Chiesa nel mondo ai suoi tempi, lettere ancora attuali.

Allego il resoconto della spesa e un grazie particolare a Salvatore Spinosa e agli amici di Gaeta che con la loro solidarietà hanno reso possibile realizzare questa Cappella.

Papa Francesco ci aiuta nella preghiera a Maria:

“ Stella della nuova evangelizzazione,

aiutaci a risplendere,

nella testimonianza della comunione,

del servizio, della fede ardente e generosa,

della giustizia e dell’amore verso i poveri,

perché la gioia del Vangelo

giunga sino ai confine della terra

e nessuna periferia sia priva della sua luce.

Madre del Vangelo vivente,

sorgente di gioia per i piccoli,

Prega per noi, Amen, Alleluia”

Fr.Adolfo insieme agli studenti, Fr.Silas, Marcus e gli operai

2014

Cappella di Beldanga: in attesa della consacrazione

Dhanjuri – 6 maggio

Cari benefattori,

Buona Pasqua... anche se con ritardo....Come sapete Pasqua è un cammino... 50 giorni per

credere che Lui è risorto!

Tutti noi siamo molto impegnati ma con l'aiuto di Dio andiamo avanti. Siamo davvero felici di avere la bellissima cappella di Beldanga, realizzata col vostro aiuto (in particolare quello di Salvatore Spinosa) destinati ai ragazzi che frequentano il boarding di Beldanga, anch'esso costruito con l'aiuto della Caritas diocesana di Gaeta dodici anni fa e poi ampliato, sempre col vostro aiuto, due anni fa, con la costruzione di un nuovo piano.

Ora sia i ragazzi che i fedeli del villaggio hanno finalmente un luogo tutto loro in cui poter pregare.

Questa bellissima cappella, di cui vi mandiamo qualche foto, sarà consacrata e benedetta il 16 maggio dal nostro Vescovo, Mons. Sebastian Tudu, che ha appoggiato il progetto sin dall'inizio.


Ci piacerebbe avervi tutti alla inaugurazione, ma comprendiamo che è impossibile, mentre in quel giorno non è impossibile essere uniti spiritualmente, nella preghiera.


Ancora una volta voglio ringraziare tutti Voi per il sostegno, anche economico, che state dando ai nostri ragazzi, con i vostri sacrifici, ancora più grandi in questo periodo di crisi anche economica che fa sentire i suoi effetti anche da voi in Italia.

Uniti nella preghiera, sinceramente in Cristo

Fr Silas Murmu

Parroco di Dhanjuri


2014

Madonna di Fatima : 13 Maggio 2014

Dinajpur - 13 maggio

Carissimi, mi devo scusare perché mi sono assentato nel corrispondere con voi. Oggi ho deciso di andare a Dhanjuri per incontrarmi con I ragazzi/e presenti al boarding. Il bel caldo si fa sentire ma le due ore trascorse con loro sono volate. Anche loro obiettano che mi faccio vedere poco. Come ridurre le distanze ???

Abbiamo deciso di incontrarci a gruppi davanti alla grotta della Madonna e sotto i suoi occhi guardarci …. negli occhi e parlare. Il canto è di prassi come la preghiera fatta con l’intercessione di Maria. Il diacono Manuel (in basso a sinistra), che svolge il suo ministero qui a Dhanjuri e che gli amici di Gaeta hanno aiutato in questi anni, mi ha dato una mano; tutto sotto gli occhi vigili del parroco P. Silas (in basso a destra). Ascoltare 160 birbanti non è facile. Con le 154 ragazze è più semplice. Ascoltano più facilmente ed indagano con i loro occhioni.


Il tempo è volato. Le cose che ci siamo dette sono state tante. Abbiamo promesso di scrivere qualche lettera ( anche a Bruno Dada) tra un lavoro lo studio ed una partita.

Quelli nuovi di classe VI desiderano conoscere Bruno Dada ed ho detto loro di avere pazienza. Va bene? Qualcuno ha storto il naso.


Ho guadagnato cinque canti diversi che mi hanno tirato sù; ci ho rimesso, come sempre le caramelle, la promessa di un pallone, un arrivederci a Beldanga Venerdì 16 per la benedizione della nuova Cappella.

Come non sapete dove è Beldanga ?

Vi informerò Sabato prossimo.

Il 13 Maggio del 1917 Maria affidò a due bambine ed un bambino: Lucia, Giacinta e Francesco un messaggio importante per tutta l’umanità. Anche oggi il messaggio di Maria viene affidato ai bambini di tutto il mondo.

Ascoltiamolo assieme.

Mi piace chiudere con la preghiera di Maria :

L’anima mia magnifica il Signore…

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il suo nome:……

Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Vostro anziano p.Adolfo

2014

Consacrata la nuova Cappella di Beldanga dedicata al Beato Paolo Manna

Beldanga - 16 maggio

Oggi, 16 Maggio 2014 a Beldanga, rione alla periferia della cittadina di Biranpur nella Parrocchia di Dhanjuri – diocesi di Dinajpur - Bangladesh il Vescovo Mons. Sebastian Tudu ha consacrato la Chiesa dedicata al Beato Paolo Manna.

Presenti il Vicario generale e diversi sacerdoti della diocesi; P.Michele Brambilla, Vice Regionale del PIME, un gruppo delle Suore dell’Immacolata, congregazione fondata da P. Manna, che operano nella parrocchia, ed un gruppo delle suore SRMA.


Hanno partecipato alla cerimonia circa 500 persone. Presenti, oltre alla comunità cattolica gruppi di giovani studenti della cittadina, la comunità della Chiesa Battista, Luterani, un gruppo Avventisti del settimo giorno, cinque leaders dei villaggi vicini.



La funzione è stata seguita con attenzione e raccoglimento. La liturgia ben preparata ha aiutato ad avere un clima di preghiera a vivere questa mattinata. Il Vescovo ha invitato di utilizzare un luogo di preghiera come questo per l’incontro con Dio e con gli altri

P. Livio Prete, vicario generale della diocesi, ha puntualizzato la figura del beato Paolo Manna, Missionario del PIME in Birmania e poi animatore della Chiesa per tutto il mondo.

Il mese di Maggio è dedicato a Maria. Preghiamo affinché aiuti questa comunità ad essere fedele all’impegno cristiano.

Questa comunicazione viene inviata a quanti sono interessati al lavoro del beato P. Manna e al PIME.

p. Adolfo L'Imperio

2014

"Perfetta letizia..."

Dinajpur, 5 giugno

Carissimi amici da sempre,

dice il Card. Martini citando P. Gemelli che tutta la spiritualità francescana è pervasa da una vivida letizia; letizia, si badi, non allegria, che ha alcunchè di infantile e di chiassoso, e nemmeno gioia, che per la sua intensità non può durare abitualmente; la letizia sta all’allegria come l’orizzonte di Assisi sta all’orizzonte di Napoli.

E' noto l’episodio da cui deriva l’espressione “perfetta letizia” riportato più volte nelle fonti francescane. Si tratta di un ingiunzione data da Francesco a frate Leone: “Scrivi cos’è la vera letizia”

Tornando da Perugia nel mezzo della notte, giungo qui, ed è un inverno fangoso e cosi rigido che, all’estremità della tonaca, si formano dei ghiaccioli d’acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire sangue da siffatte ferite. E io, tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio , giungo alla porta e dopo aver lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede ‘Chi sei?”. Io rispondo “Frate Francesco”. E quegli dice: ”Vattene, non è ora decente questa di arrivare, non entrerai.” E mentre io insisto, l’altro risponde: ” Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te”. E io resto davanti alla porta e dico :”Per amore di Dio accoglietemi per questa notte”. E quegli risponde: ”Non lo farò. Vattene dai crociferi e chiedi là.” Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell’anima.

E’ da notare che nel Nuovo Testamento l’apostolo Giacomo nella sua lettera dice: “Considerate perfetta letizia, fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza. E la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri senza mancare di nulla". (Gc. 1,2-4)

Stando alle parole dell’apostolo Giacomo, nel nostro cammino di vita allora le prove non mancano. Alcuni giorni fa un giovane che lavora con me è stato rapito per alcune ore con richiesta di soldi alla famiglia per il rilascio. E' tornato a casa dopo alcune ore bastonato e svanito. Degenza in ospedale e speriamo che si riprenda. Sui giornali del Bangladesh ogni giorno sono riportati casi di persone rapite: ragazzi, giovani, commercianti, politici; e la richiesta di soldi per il loro rilascio. Alcuni vengono ritrovati molte volte non vivi. E’ una nuova prova per un paese che ha problemi legati alla vita molto seri. In questi giorni sui giornali si parla di estrema povertà di minoranze senza diritti, di lavoratori senza diritti, di donne usate come merce; ma anche di investimenti, progetti etc. La pazienza a volte scappa, probabilmente perché non generata dalla fede. Un bambino di Dhanjuri in classe VI alla domanda “cosa vuoi fare da grande” che ho fatto per tirarlo fuori da una birichinata mi ha detto, guardandomi dritto negli occhi : “andrò all’estero”. Nei periodici controlli che il Governo fa sugli stranieri in Bangladesh uno degli ispettori mi ha chiesto se ero sposato: "certo!"; e quanti figli ho…"Qualche migliaio!" ho risposto. Mi ha guardato incredulo ed ho dovuto spiegare che dal giorno che sono venuto in Bangladesh ad oggi il numero dei “figli” è tale che ho perso la conta…

“Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell’anima.”

Ma anche gli incontri di Dio con Maria sono un sempre un invito alla gioia o portatori di gioia.

“Rallegrati o Vergine Maria, il Signore è veramente risorto”

“ Regina del Cielo gioisci Alleluia", dice la preghiera della Chiesa nel periodo Pasquale. Poniamo la nostra attesa nelle mani di Maria per ottenere la pazienza e la letizia di vivere con gioia questo momento della nostra vita che non si ripeterà.

Mi piace concludere con una preghiera di S.Giovanni Paolo II

Madre, chiediamo per tua intercessione, come i discepoli nel Cenacolo, continua assistenza dello Spirito Santo e docilità ad accoglierlo nella Chiesa; lo chiediamo per quelli che cercano la verità di Dio e per quelli che devono servirla e viverla. Che sia sempre Cristo la luce del mondo e che il mondo ci riconosca come suoi discepoli perché rimaniamo nella sua parola e conosciamo la verità che ci liberi della libertà dei figli di Dio. Amen

Il mondo si è rallegrato della morte e resurrezione di Cristo che siede alla destra del Padre da dove verrà a giudicare i vivi ed i morti.

Con gioia dal vostro impaziente P. Adolfo

2014

Non c'è due senza tre!

Dinajpur - 30 giugno

Alcuni giorni fa pensavo di scrivervi da Dhaka dall’ospedale dove ero stato ricoverato il 12 Giugno. L’appunto scritto il 20 inizia “non c’e’ due senza tre” perchè, carissimi amici si vede proprio che ho bisogno di diventare “paziente”.

Con questa ottica ho guardato i tre ricoveri subiti nell’arco di quasi un anno. Il primo per problemi di cuore (che dovrebbero essere solo per giovani innamorati…), il secondo per recuperare da caduta ed il terzo (e speriamo ultimo) per togliere dalla fronte un "bitorzolo" che dava fastidio a chi mi guardava in faccia… Io dicevo che è un segno di troppa intelligenza che cerca di estendersi! Delle prime due esperienze vi ho scritto. In questa ultima degenza ho potuto ammirare l’attenzione ed il lavoro delle infermiere con la scoperta che al "CURE", ospedale privato di Dhaka dove sono stato “paziente” per dodici giorni, le infermiere ricordano P.Viganò, P. Canton ed altri che hanno avuto cura come pastori della comunità della Parrocchia di Mathurapur. Ho notato la pulizia, la disciplina, il servizio. Durante la mia degenza in ospedale quello che mi ha aiutato sono stati ii contatti per telefonino con Dhanjuri per ascoltare alcuni canti dei ragazzi che mi volevano dare la “buona notte” e … sogni belli. Meno male che il telefonino non registrava i lacrimoni che chiudevano la comunicazione.

Ora torniamo con i piedi per terra. Aumentano di numero dei ragazzi/e che vengono ai boarding per studiare. Al St. Benedict’s e St.Clare di Dhanjuri si è aggiunto quello di Paolo Manna a Beldanga. Negli ultimi dieci anni abbiamo aiutato quasi trecento a terminare gli studi, in modo da inserirsi responsabilmente in altre realtà di studio o di lavoro. Ne incontro alcuni al Novara Techical School, altri in Seminario, altri nel gruppo dei Francescani o OMI, altri al College a Birampur o Dinajpur o Rajshahi. Con il desiderio di guardare avanti per essere cittadini responsabili di un paese sempre pieno di nuove sfide da cui tanti giovani vogliono fuggire.

Certo che come uomo di mare sono portato ad esagerare ed a fare promesse da mantenere… come quella di scrivere più spesso. Meno male che l’amico Bruno prende occasioni per ricordarci nostri legami ed attività dei nostri “pupilli”.

Sottoscrivo quanto lui scrive nella sua ultima dicendo “Permettetemi di ricordarvi che quest’anno è particolarmente difficile, in quanto molti sostegni ci sono venuti a mancare e vi prego di fare un ulteriore sforzo, coinvolgendo anche qualche amico, per continuare a sostenere lo studio dei nostri ragazzi (circa 300) e dei nostri seminaristi (4). I nostri progetti sono sostenuti solo da amici, senza nessun aiuto da parrocchie, diocesi e/o società o enti vari!" Ed aggiungo che l’amicizia è la forza che muove le persone a rischiare con libertà (Se tu vuoi seguimi…..fallo anche tu)

Oltre a questo ci sono anche le emergenze, come quella del ricovero in ospedale, poveri che bussano, famiglie divise, etc…

Al P.Paolo Manna Boarding intanto arrivano i letti. Serviranno ai nuovi del College e ad altri gruppi.

La foto succesiva è de i nuovi arrivati in Classe VI. Fra cinque anni… andranno a Beldanga. Ce la facciamo ad aiutarli o ci siamo stancati??

Chiudo questa mia, in attesa della prossima, supplicando Maria con le parole di San Bernardo :

“Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si e’ mai inteso al mondo che alcuno abbia fatto ricorso alla Tua protezione, implorando in Tuo aiuto, chiesto il tuo patrocinio e sia stato da Te abbandonato.

Animato da tale confidenza a ti ricorro o Madre, Vergine delle vergini, a te vengo. E, peccatore come sono, mi prostro ai tuoi piedi a domandare pieta’. Non volere o Madre del Divin Verbo, disprezzare le mie preghiere, me benigna ascoltale ed esaudiscile. Nelle tue mani affido questi ragazzi/e e quanti li aiutano a crescere in intelligenza, salute e grazie. Amen

Pace e Bene a tutti Fr.Adolfo

2014

Catena umana per Boldipukur

Dinajpur, 22 luglio


Questa è una breve relazione sulla catena umana di Boldipukur svoltasi Lunedi 21 luglio 2014 basata sul rapporto di don Anthony Sen

La Catena umana si è svolta a Mithapukur per protestare contro l’atroce attacco del 7 luglio alla Chiesa, ai sacerdoti e alle suore della missione cattolica di Boldipukur.

La catena umana era composta da oltre 2500 persone e, partita dalla missione di Boldipukur, si è diretta verso gli uffici governativi di Mithapukur.

Durante la manifestazione Fr.Anthony Sen, segretario di “Giustizia e pace” della diocesi ha spiegato brevemente come si è svolta l’azione delittuosa del 7 luglio, tra le ore 2 e 3,30 della notte.

Successivamente il Vescovo di Dinajpur, Mons. Sebastian Tudu ha espresso i suoi sentimenti di dolore, profondo risentimento e preoccupazione per questo tipo di brutale violenza nei riguardi dei preti, delle suore e della comunità della parrocchia di Boldipukur.

Ha poi chiesto pronta giustizia da parte del governo.

Nella catena umana P. Marcus Murmu ha letto un memorandum per le autorità governative in cui sono stati indicati cinque punti salienti:

1. Indagine corretta e veloce con arresto e rinvio a giudizio dei responsabili

2. Garantire la sicurezza dei preti e suore.

3. Garantire la vita e le proprietà dei cristiani che sono una minoranza.

4. Fermare gli attacchi connessi a questioni sensibili della religione.

5. Evitare il ripetersi di simili attacchi nella Missione.

Caro Bruno, ti invio questa breve cronaca. Purtroppo non ero presente di persona. Uguali manifestazioni si sono svolte a Dhaka, Mymensingh, Chittagong, Sylet. Spero che avrai altri resoconti. Ho incontrato oggi P. Anselmo (nota: il viceparroco che è stato assalito e che conosciamo in quanto lo abbiamo aiutato negli anni di seminario) Mi ha detto che ti inviera’ e-mail con sue notizie . Per il momento andrà a Dhanjuri. Per stasera chiudo. Un’Ave per la Pace ……..

Fr.Adolfo

2014

"L'accoglienza non sia solo una parola ma anche un ascoltare, capire, aiutare..."

Dinajpur - 30 luglio

Carissimi Amici,

L’aria di festa continua anche oggi e proseguirà per altri due giorni quando inizierà il rientro ai posti di lavoro. Ringrazio di cuore l’amico P.Quirico per il suo messaggio relativo alla festa dell’Eid di questi giorni (che vi è stato inviato ieri*). Certamente farete le vostre rimostranze perché divento sempre più pigro nello scrivere e darvi mie notizie. Ho avuto un andirivieni di persone. Ho iniziato con due giovanottoni, Simon e Regan, bengalesi Seminaristi del Pime studenti di Teologia a Monza. “Falli lavorare per aiutarti a metter ordine in una delle tue stanze” ha detto P. Franco, mio Superiore. Quindi il conoscersi, studiare cosa fare e come fare con l’andirivieni tra Suihari- casa del Pime- e Bishop’s House riduce il tempo. Poi si scopre che il Vescovo Sebastian è stato loro professore e P.Livio il loro “Dadu” e quindi l’anziano passa in secondo piano…..alla fine arriva P.Michele che li porta a Kudbir per l'animazione dei suoi ragazzi e giovani della Parrocchia. Giochi, canti. Catechismo e…arrivederci.

Di seguito arrivano dalla diocesi di Saluzzo due insegnanti, Grazia e Maria Elena; inviate dalla diocesi da dove proveniva P.Vanzetti per fare un pellegrinaggio-scoperta nei luoghi dove P.Vanzetti ha operato nei suoi 50 anni di presenza in questa terra, come evangelizzatore. P.Livio mi chiede di aiutarle per un introduzione a questa realtà, per cui un giorno pieno di geografia, storia, sociologia, problematica e cose simili. Scopro il loro interesse alla mondialità e propongo loro di far parte del gruppo “Banglanews”, utilizzando il bel lavoro fatto da Bruno e Giuliano su internet. Aspetto una loro corrispondenza che mi hanno promesso sul loro pellegrinaggio che le ha portate in finale a Lohanipara per porre la lapide sulla tomba di P.Vanzetti ed incontrare quella comunità Cristiana, l'ultima nel tempo formata da P.Vanzetti. Ieri, giorno di S.Marta, una puntata a Dhanjuri con benvenuto da parte dei ragazzi del boarding e visita al lebbrosario ed al boarding di Beldanga. Cosa volete di piu’ !!! La promessa è di ritornare con calma. Le foto, tante, le faranno avere su internet. Questa mattina alle sei sono partite per Dhaka per rientrare in Italia. In tutto questo andirivieni capitano anche Oliviero con Renzo e Marina in visita a Mohespur e Boldipukur. All’arrivo la sera si fa la moltiplicazione….della cena. Con il P.Dotti, rettore della casa, ci si aiuta perché l’accoglienza non sia solo una parola ma anche un "ascoltare, capire, aiutare". Il Vescovo Sebastian ha il suo daffare perché sia fatta chiarezza sull’assalto alla comunità di Boldipukur. Tornato da riunioni a Dhaka è andato a Singra a trascorrere qualche giorno in preghiera con venti giovani che hanno chiesto di entrare in Seminario. A Dhanjuri nei prossimi giorni il rientro di tutti. Non sono diminuiti anzi aumentano in numero, in altezza e ... in appetito. Suor Mithali, nuova preside della scuola mette tutti sotto pressione perché vuole……il 100 % di rendimento. Mi rendo conto che in tutto questi giorni la macchina fotografica rimane inoperosa. Mi scuso. Chiudo questa “comunicazione” con una preghiera facendomi aiutare da S.Giovanni Paolo II

“Maria, la Chiesa del tuo Figlio, cosciente del fatto che solo con “uomini nuovi” si puo’ evengelizzare, ti supplica che per tua intercessione non manchi mai in essa la novità del Vangelo, germe di santità e fecondità.Madre, avvolta nel mistero del tuo Figlio, spesso senza poter capire, ma capace di raccogliere tutto e meditare nel cuore, fa’ che noi evangelizzatori capiamo sempre che al di là delle tecniche e delle strategie , della preparazione e dei piani, evangelizzare è immergersi nel mistero di Cristo e tentare di comunicare qualcosa di lui ai fratelli”.

Pace e Bene a tutti. Fr.Adolfo

PS - Oggi abbiamo ricevuto la notizia della morte dell'amico missionario padre Angelo Canton, da qualche anno a Rancio, con i missionari anziani. Nato nel 1925 ha instancabilmente lavorato in Bangladesh per oltre 55 anni. Una preghiera!

2014

Dai ragazzi del boarding S. Benedetto

Dhanjuri - 7 settembre

Carissimi Amici di P. Adolfo,

questa volta abbiamo preso la decisione di scrivervi direttamente. Anche se non conosciamo l’italiano vi scriviamo in inglese sicuri che Bruno Dada vi tradurrà la nostra lettera e ci perdonerà qualche errore.

Prima di tutto vogliamo dirvi THANKS (Grazie! Nel testo) dal più profondo del nostro cuore per quello che finora avete fatto e che continuate a fare per noi. Siamo spiacenti di non avere con noi Bruno Dada e che lui non possa vedere come stiamo crescendo. Egli resta nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere, sperando di vederlo presto.


Come probabilmente già sapete abbiamo celebrato, il 29 agosto, la festa di San Benedetto, il protettore del nostro boarding, onde avere con noi anche padre Adolfo che, per vari problemi, non era potuto venire prima.

Siamo stai occupati ben due settimane, per preparare la cerimonia ed in questo ci hanno aiutati il diacono Manuel (che fino ad ora vi ha spesso mandato nostre notizie) ed il catechista Alfred.

Con il loro aiuto abbiamo studiato la sua vita. Il suo motto “Ora et labora” sembra ben applicarsi al nostro boarding. Abbiamo preparato canti, danze, sceneggiati onde avere una giornata memorabile, che ha persino stupito il nostro ospite d’onore: padre Adolfo. Gesù, dopo tanti giorni di pioggia, ci ha poi donato una giornata di sole e, da parte nostra, abbiamo messo tanta e tanta gioia nel realizzare quello che avevamo preparato con tanta cura. Le foto che vi inviamo sono state fatte da Roni, che aveva avuto anche la fortuna di andare in Corea, per l’incontro di papa Francesco con i giovani dell’Asia.

La giornata è iniziata con la Santa Messa, concelebrata da Padre Adolfo, padre Silas (parroco), padre Anselmo (che aveva avuto la brutta esperienza a Boldipukur) e il diacono Manuel.

Un caro saluto ed ancora GRAZIE a tutti voi dai ragazzi del boarding S. Benedetto

2014

Lettera agli amici

Dinajpur - 22 settembre

Carissimi amici,

Capisco la vostra curiosità; cosa accade in Bangladesh durante le vacanze…….Agosto-Settembre. Ed eccovi accontentati. Alcuni di noi approfittano per una visita a casa ogni tre anni, altri sono impegnati in sostituzioni, tappare buchi, accoglienza, incontri a vari livelli e così via.

Un evento importante è stato che dal 16 al 19 Settembre abbiamo avuto con noi Don. Franco Manenti, vicario generale della diocesi di Crema e insegnante al Seminario teologico del PIME di Monza.

Con pazienza e maestria ci ha illuminato sulla “Speranza dei discepoli di Gesù”. “Cristo nostra Speranza” è la novità dell’annunzio che è prima vissuto e poi proclamato. Partendo da San Paolo sino agli scritti di Papa Benedetto XVI Don Franco ci ha fatto gustare la dimensione della Speranza che tutti gli uomini portano nel fatto di vivere per qualcosa o per qualcuno.

Un incontro bello che ha visto 16 di noi del Pime sparsi in questo Bangladesh ‘ insieme per alcuni giorni; piccolo gruppo tra 160 milioni di persone. Capita due o tre volte l’anno di trovarsi così e sentirsi solidali con la Chiesa chiamata a testimoniare la “speranza che è in noi’

Di ritorno a Dhaka in otto fanno una puntata a Dhanjuri per avere un benvenuto con danza ed allietare con la magia e scherzi per un’ora i ragazzi che preferiscono la gioia alla scuola…

La scuola riprende a ritmo serrato ed i nostri ragazzi, zaino pieno di libri in spalla, devono preparasi per lo sprint finale. Quelli di classe VIII in Ottobre avranno gli esami di stato, gli altri a Novembre quelli scolastici di fine anno. Quest’anno è stato un anno difficile per la mancanza di un progetto educativo da parte del Governo e le continue interruzioni non programmate.

Anche questo è speranza, cari amici, chiedendovi di continuare ad essere solidali con questa realtà perché questi ragazzi/e non abbiano a stancarsi o perdere la speranza in un domani migliore.

Il vescovo Tonino Bello ha una bella preghiera a Maria che dopo tre giorni ritrova il Figlio nel tempio a discutere con i sapienti della terra, ed ha creduto che il terzo giorno il Figlio è risorto. Ve la riporto a chiusura.:

Santa Maria, donna del terzo giorno, donaci la certezza che, nonostante tutto, la morte non avrà più presa su di noi. Che le ingiustizie dei popoli hanno i giorni contati. Che i bagliori delle guerre si stanno riducendo a luci crepuscolari. Che la sofferenza dei poveri sono giunte agli ultimi rantoli. Che la fame, il razzismo, la droga, sono il riporto di vecchie contabilità fallimentari. Che la noia, la solitudine, la malattia, sono gli arretrati dovuti ad antiche gestioni. E che finalmente le lacrime di tutte le vittime delle violenze e del dolore saranno presto prosciugate come la brina dal sole di primavera.

Santa Maria, donna del terzo giorno, strappaci dal volto il sudario della disperazione e arrotola per sempre , in un angolo, le bende del nostro peccato.

E regalaci la speranza che, quando verrà il momento della sfida decisiva, anche per noi come per Gesù, tu possa essere l’arbitra che, il terzo giorno, omologherà finalmente la nostra vittoria.

Pace e Bene e la richiesta di un’Ave

Fr. Adolfo

2014

Una visita a Dhanjuri

Dinajpur - 23 ottobre

Visto il fitto calendario dei prossimi giorni di impegni , stamane ho deciso di fare una scappata a Dhanjuri per vedere di persona come vanno le cose. Ho saputo che Fr.Silas e Br. Manuel hanno infezione agli occhi, le classi VIII e X si devono preparare agli esami di stato …e poi un poco di nostalgia…che avanza con l’età.

Ci sono quelli che guardando indagano e sono sempre curiosi di sapere, ed il gruppo dei diversamente abili che si reca a scuola.

Riesco a fermare I ragazzi del boarding di classe VIII e X e fare una foto di gruppo mentre le ragazze si sono già avviate verso la scuola e restano fuori della macchina fotografica. Sarà per la prossima visita.

Il tempo vola ed è doveroso fare una visita al lebbrosario; oltre al gruppo dei lebbrosi ci sono i diversamente abili.

Il Vescovo Mons Sebastian ci tiene in modo particolare a questo progetto. Nel nuovo gruppo sono in 17 con cui faccio subito amicizia. Alcuni ciechi, altri con problemi di parola o udito. Due giovani operatrici con loro. Con il gruppo andato a scuola sono in tutto ventitre. Hanno fatto amicizia e hanno spazio per imparare, essere rispettati e crescere con il sorriso sulle labbra.


Mi salutano con un segno delle mani che significa “arrivederci”. A loro non si può dire di no. A presto vederci e siate contenti.

Nel lasciare Dhanjuri affido tutti a Maria, Madre attenta ai piccoli, vicina agli operatori di misericordia, che innalza gli umili e dà speranza basata sull’Amore del Suo Figlio.

PACE e BENE

Fr.Adolfo

2014

Una Chiesa giovane

Dinajpur - 4 novembre - San Carlo

Miei carissimi amici,

sono in confusione completa. Avrei tante cose da dire e non so da dove iniziare. Anche questa mattina ho dato una scorsa alle notizie mondiali ed italiane ma è sempre un elenco di cose che non vanno e non si riescono a raddrizzare e messaggi di morte o contro la vita.

Poi vado con la mente alla giornata del 31 Ottobre che ha visto una Chiesa viva unita nel supplicare Maria con la recita del Rosario, preghiera semplice che da speranza. Cinquemila pellegrini in rappresentanza da tutte le piccole comunità della diocesi sono giunti in pellegrinaggio. Lunghe linee di giovani, donne, bambini in preghiera in cammino verso il Santuario di Rajarampur. Una Chiesa giovane guidata da Mons. Sebastiano Tudu, vescovo giovane. Chiesa giovane, minoranza senza voce in Bangladesh paese che vive tensioni politiche ed economiche in crescendo. Due giorni prima l’assemblea pastorale diocesana centrata sulla famiglia in sintonia con il Sinodo della Chiesa Cattolica a Roma.

Mi sovviene il Vangelo che dice “Il Regno dei Cieli è simile ad un granello di senape… il più piccolo di tutti i semi, ma cresciuto che sia è il più grande degli ortaggi, poi diventa albero in modo che e gli uccelli vanno a posarsi tra i suoi rami” Mt.13 – 31ss.

I miei ragazzi commentano : ortaggio perché buono da mangiare; albero perché utile in tanti modi. E’ sostegno e di aiuto come pianta e poi tagliato diventa tavola, o legname da venire usato. Così deve essere la Chiesa nel suo essere comunità. Donare, aiutare, consolare, sopportare, perdonare, servire.

Due gruppi di giovani di scuole superiori mi aiutano a riflettere sul Vangelo di ogni domenica .

La Chiesa è la vigna del Signore. Un giardino in fioritura che deve essere curato con Amore. Anche questa comunità della diocesi di Dinajpur, deve essere un bel giardino. Nel Vangelo Gesù ci parla sempre della vigna quando vuol spiegare e parlare della cura che Dio ha per la società piccola o grande che sia. Famiglia piccola Chiesa, come disse Carlo Carretto. Nei nostri giardini ogni anno ci sono germogli nuovi di fiori o ortaggi.

Occorre la potatura, la cura per le piante, sradicare le erbacce, dare l’acqua necessaria, concimare. Anche nel Suo giardino ci devono essere novità di vita . Siamo noi che non riusciamo a vedere e perdiamo la pazienza forse perché non siamo noi gli operatori della maturazione ma a volte subiamo la maturazione o interveniamo in modo da ostacolare la maturazione perché abbiamo un nostro progetto.

Alcune domeniche fa il Vangelo di Matteo concludeva con “date a Cesare quello che è di Cesare ed a Dio quello che è di Dio.” Meditandolo con questi giovani è venuto fuori che nella nostra vita abbiamo dei “Cesari” o siamo “Cesari”. Cesare è l’imperatore che riscuote e comanda, che da sicurezza ed ordine e giudica, punisce. Per cui nella vita di ogni giorno abbiamo dei “Cesari” o siamo “Cesari “ che formano le nostre relazioni con gli altri. Riusciamo a trovare equilibrio e motivazione di perdono o di dono se siamo attenti a dare “a Dio quello che è di Dio” che è la gratuità e l’Amore. A volte rimango a bocca aperta per quello che queste ragazze e ragazzi sanno trarre dalle parole di Gesù.

Matteo nella liturgia domenicale ci parla del “più grande comandamento della Legge” libro che contava 613 precetti. “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” Il secondo è simile : "Amerai il prossimo tuo come te stesso”.

Si complicano un poco le cose perché richiama il dare a Dio quello che è di Dio e lo complica quando dice che devi amare la tua vita per amare il tuo prossimo. Amare la propria vita è vivere la giustizia nella speranza. Ma nella vita a volte siamo disperati, scontenti, o tra quelli che sono falliti, siamo scettici, o ci troviamo a dipendere e non ci sentiamo più liberi ma “Schiavi”...

Maria, Madre della Speranza , donna che con il Suo “ SI” diventa piena di Grazia per dare continuamente a noi, suoi figli la forza di ricominciare ad avere fiducia.

Ave, stella del mare, madre gloriosa di Dio, vergine sempre Maria, porta felice del cielo.

Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene.

Mostrati Madre per tutti. Offri la nostra preghiera, Cristo l’accolga benigno, Lui che si è fatto Tuo Figlio.

Donaci giorni di pace. Veglia sul nostro cammino, fa che vediamo il tuo Figlio pieni di gioia nel cielo.

La corona del Rosario sia la catena che ci lega a Te.

Pace e Bene. P. Adolfo

2014

11 Novembre... S. Martino

Dinajpur - 11 novembre

Carissimi, scusate se scrivo a pochi giorni di distanza. Ormai le notizie vanno in tempo reale o con la video conferenza a cui non mi sono ancora abituato. A me tocca leggere, ruminare per setacciare quanto leggo e poi ragionarci sopra. Per cui divento nervoso quando persone tramite il telefonino desiderano una risposta immediata… su fatti e problemi che vanno capiti e digeriti.

Capita: “Hello, come stai ? avrei bisogno…” “ Ma lei chi è ? Sul mio telefonino non viene la foto di chi telefona… forse sul tuo”. Se chiudi manchi di gentilezza o di carità…?? Lascio la questione a chi ne sa più di me. Credo che oggi sia difficile dividere il proprio mantello come atto di amore come fece Martino. Come vi scrissi sono 35 gli studenti di Classe VIII e 19 le ragazze (boarding e villaggio) che stando dando questo esame governativo che dovrebbe aiutarli a fare scelte future. Quest’anno sono circa 2,100,000 in tutto il Bangladesh a sostenere questo esame. Gli esami dovevano iniziare il 2 Novembre ma sono stati rimandati a causa di scioperi politici.

La notizia è in ultima pagina di uno dei giornali a maggiore diffusione. In prima pagina ci sono il cricket, problemi con il Myanmar e notizia di una incendio a Dhaka. Da vari articoli e studi statistici appare la debolezza dell’attuale sistema educativo scolastico. Vari i motivi: molte le mancanze degli studenti , mancanza di insegnanti preparati specie nelle zone rurali, libri, distrazioni , mancanza di soldi ecc…

Per tirare sui il morale ai nostri pupilli di Beldanga sotto esame ho portato loro attrezzi per giocare. Tanta gioia. Le ragazze vanno a scuola sotto lo sguardo degli adulti. Ai loro tempi non era così.

La Chiesa è come il più piccolo dei semi… Sui duemilionicentomila impegnati a questo esame si calcola che gli studenti cristiani siano circa 8 mila (3.81 studenti su 1000, contro una percentuale di cristiani in tutto il paese, che non supera il 3 su mille, un bel segnale dalle nostre scuole!). Certo gli alunni delle scuole cattoliche sono molto di più.

Ho detto ai miei ragazzi di vivere bene questo momento, anche se difficile. Gesù ha detto che ”sarete miei testimoni sino ai confini della terra”.

Piace San Martino perché da giovane catecumeno divise il suo mantello con un povero. E’ da giovani che si fanno scelte che cambiano la vita, la società, il mondo. Penso ai giovani di Hong Kong che chiedono di essere protagonisti del loro futuro , ai giovani Coreani che sognano un paese non diviso, ai giovani della Libia, della Siria ed altri che scappano dalle guerre in cerca di lavoro e di una terra senza la paura. Anche loro devono dividere il mantello. Dividere il mantello è un dividere cioè che fa vivere.

Bello il salmo della liturgia odierna : “Confida nel Signore e fai il bene: abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza… Sta lontano dal male e fai il bene e avrai sempre una casa. I giusti avranno in eredita la terra e vi abiteranno per sempre...”

Ed il Vangelo di Luca della liturgia odierna (Lc 17. 7-10) termina “Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, - sono le dieci parole di Dio? – comandamenti - perchè la persona sia felice? - dite : Siamo servi inutili, Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”. Senza rivalsa di pensione, buona uscita, ma solo fidando su quella altra parola di Gesù “In verità vi dico ciò che avete fatto a uno dei miei fratelli più piccoli, l’avrete fatto a me”.

Sentirsi utile è una spinta vitale per ciascun essere umano. “Persona non utile, inutilizzato, utile a niente…” sono espressioni che ci fanno male. Tra i malati cronici, tra i disperati si tocca con mano. Gli anziani ed i piccoli pagano sulla pelle il non essere utili in una società dove l’utile è segno di guadagno, di conquista, di rapporti necessari . Ma il vangelo di quale utilità parla ? A complicare c’è quel “servi”. Noi non siamo servi di nessuno, è una frase che non solo ricorre nel vangelo ma anche presente nei rapporti tra persone. Oggi si parla di più di “schiavi”. Condizioni di schiavitù come per persone che sono costrette con la forza ad agire contro la propria volontà. Allora “servi inutili ?”. Non ho una risposta ma solo una di fede in Gesù. Lui è venuto per servire e non per essere servito perchè ogni uomo sia libero. Lui è rinnegato da tanti o da tutti ed è l’unico che resta accanto a chi spera in Lui.

Grazie a S.Martino per il dono di oggi. Chiudo guardando Maria che mi aiuta a vivere l’essere un servo inutile perché ha detto :

Sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la Tua Parola

Pace e Bene. Vostro Fr.Adolfo

2014

Cristo Re dell'Universo

Dinajpur - 23 novembre

La Chiesa oggi chiude l'anno liturgico con il Vengelo di Matteo (25 - 14:46) del giudizio che tutti subiremo per entrare nella vita eterna. Lui, Gesù Re Universale dividerà l'umanità intera in due gruppi. A destra le pecore ed a sinistra i caproni. Ma se non erro è anche un messaggio che conclude la riflessione sulla Chiesa, che è in Cristo sacramento universale di salvezza per una nuova umanità. Polash mi fa notare che anche noi siamo abituati a dividere le persone in gruppi diversi a secondo le necessità, lavori, impegni o altro. A volte li dividiamo costruendo muri o reticolati. Sontus dice che alla ammissione della scuola ci sono studenti che possono pagare e quelli che devono essere aiutati. Ci sono quelli che arrivano in macchina accompagnati, altri soli ed a piedi per Km. Ieri ad un bambino che raccoglieva le foglie cadute dagli alberi ho chiesto perchè non era andato a scuola. Mi ha risposto che lui va al pomeriggio perchè non può pagare e la mattina deve raccogliere le foglie per cucinare a casa. Infatti la scuola qui ha tre ore pomeridiane per quelli che non possono pagare per frequentare la scuola regolare. Così abbiamo le persone classificate e divise: intelligenti e stupidi , uomini e donne, poveri e ricchi, grandi e piccoli, neri e bianchi, possidenti e nullatenenti e così via. Ma quel giorno solo "pecore e caproni". Uno che studia sociologia obbietta che le divisioni sono una esigenza della società, è un fatto sociale, esigenza della vita e non lo metto in dubbio. Tanti hanno cercato nel tempo di avere una società di "eguali" o una società selettiva in cui alcuni sono o contano più degli altri. Ma quale è il messaggio del Vangelo. Coloro che ascoltano e si fanno condurre operando per le strade del mondo dall'unico Pastore che da la vita per le persone a lui affidate saranno alla destra. E ci sarà la sorpresa perchè "Quando ti abbiamo visto affamato, nudo, discriminato, malato, prigioniero, straniero? Non ci viene alla mente... forse ti sbagli..."

"In verità' vi dico ogni volta che l'avete fatto al piu' piccolo dei miei fratelli, lo avete fatto a me".

Allora la Chiesa che prega l"Eucarestia deve essere segno visibile di questo.

Nella piccola stanza di Cecilia, paralitica da quasi venti anni, il giorno di Santa Cecilia è il Vescovo a celebrare con alcuni sacerdoti ed un gruppo di ragazze che cantano con il cuore per dire grazie per l'aiuto che tanti hanno ricevuto studiando o crescendo in questa stanza. Ero emarginato e tu mi hai accolto.

Lo stesso avviene in qualsiasi cappella o Chiesa dove coloro che credono e perciò fratelli e sorelle si riuniscono per ascoltare quello che dice la Parola ed ascoltare le voci o le grida che vengono dall'umanità che ci circonda. E avviene che tutti riceviamo il "Corpo di Cristo" allo stesso modo, senza distinzioni per essere testimoni dell'amore. "Avevo fame... ero solo... ero disperato... ero in cerca di casa, di una famiglia, di lavoro, di pace... di giustizia..." Quando Gesù moltiplicò pani e pesci disse ai discepoli guardando la folla "fate gruppi di cinquanta e fateli sedere comodi sull'erba" ( Lc 9 - 14) e poi diede loro il compito della distribuzione. Non in fila per due come quando ho dovuto distribuire cibo a gente affamata. Piace vedere le comunità che oggi si trovano insieme per l'Eucarestia, dove si ascolta la Parola, si prega cantando con il cuore, e si riceve il Corpo per essere testimoni.

Domandiamoci se nel nostro cammino di vita qualcuno si è fatto vicino quando avevamo fame (buona parte dei bambini che vivono con me oggi hanno sempre appetito) ero solo o rifugiato. Devo constatare che ho avuto sempre qualcuno che mi è stato vicino ma che io abbia riconosciuto Lui questo no. Devo aspettare ancora quel giorno. Il Vangelo è sempre un invito a guardare gli altri alla ricerca di come amare oggi vicini e lontani in modo nuovo per essere benedetti nella gioia della vita eterna.

Meglio affidarsi a Maria. Madre di Misericordia, a cui ricorriamo perchè al termine di questo nostro pellegrinaggio Lei ci possa indicare il bene ricevuto dal suo Figlio diletto nel nostro pellegrinare tra tante persone.

Aiutaci a rimanere in ascolto attendo alla voce del Signore: il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti, la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti, la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano, ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata. (Papa Francesco)

Pace e Bene a tutti da P.Adolfo

2014

“Tu chi sei?”

Dinajpur- 12 dicembre

"Vieni, Signore Gesù, non tardare, perché", dice un mio amico, "non ce la faccio più!". Non considerare la nebbia, della nostra vita, che oscura la luce della vita, che Tu sei! Gente "strapelata", che imbroglio, per sbarcare il "lunario": prepotenti, che "taglieggiano" i poveri; ragazzi che, al mattino, devono andare, per le strade, a raccogliere quello che altri buttano, dopo aver mangiato: altri, che puliscono l’officina, o la bottega; gente, "fuori casta", che beve un poco di tè, e mangia qualcosa, seduta, al lato della strada, senza poter entrare nella bottega, che prepara il tè... Non ce la faccio più, nel dover vedere un anziano, morto di freddo, per strada! Vieni, Signore Gesù, non tardare: luce, per i miei passi, perchè ho bisogno di credere in Te, per continuare ad amare questa realtà!

14 Dicembre 2014, Domenica "Leatare": essere contenti... Il Vangelo di Giovanni ("Gv 1,19-28") è imperniato, su una domanda: "Tu, chi sei?" Lui dichiarò, senza riserve: "Non sono il Cristo!". "Non sono Elia!". "Non sono un profeta!". E, allora: "Tu, chi sei?". "Voce di uno, che grida, nel deserto: raddrizzate la via del Signore!".

Avvenne, qualche volta, sul lavoro, quando c’erano regole, da far rispettare, che qualcuno ti dicesse: "Ma tu, non sai, chi sono io?", per poter far valere un sopruso, o mettere soggezione... Capita, ancora oggi, quando ci si impone su altri, o si pensa di essere superiori! Anni fa, un esperto in sociologia, in visita in Bangladesh, mi diceva che, in Bangladesh, era impossibile uno sviluppo, perché persone... "inferiori"! Oggi, circa cinquantasette milioni di giovani, dai quindici, ai vent’anni, in questo Paese, chiedono di poter rispondere, positivamente, alla domanda: "Tu, chi sei?". Domanda posta, dalla società, piccola, o grande... Le risposte sono diverse, da persona, a persona! "Sono un giovane, che sogna di poter andare all’estero, dove troverò quello che desidero!". "Sono una ragazza, che cerca una società, che non schiavizzi le persone, come me...". "Sono un ragazzo, che è scappato da casa, perché non sono amato!". "Sono una persona, che ha divorziato!". "Sono una donna, che è scappata da casa, per non essere schiava...". "Sono uno, che ha solcato il mare, per fuggire dalla Guerra!". "Sono un drogato... un disoccupato: uno, che si è fatto da sé, e non chiede l’elemosina, a nessuno...". Ma tu, che sei credente, in Dio, chi sei? Dovrei essere una voce, che grida, nel deserto: «Raddrizzate la via, del Signore!». Cioè, aiutare la società ad essere giusta, e a rispettare le persone, ma... a volte, dubito; altre volte, perdo la fiducia, nel mio prossimo; spesso, mi faccio trasportare, da quello che dicono le persone che... contano, oppure, guidato dalla Televisione! Spesso, ho paura del deserto, perché non c’è luce, che mi guidi. Ma non sei chiamato, ad essere testimone? Testimone della luce, che viene, ad illuminare ogni uomo? Perché Lui, che sta in mezzo a voi, è Luce di vita! "La luce vera, che illumina ogni uomo, veniva nel mondo... Era nel mondo, e il mondo fu fatto, per mezzo della Parola, e il mondo non lo conobbe! Non fu accolto, dai suoi... E la Parola si fece carne, e piantò la sua tenda, fra noi! "E, Tu, chi sei?". Uno, che grida, si fa sentire, da coloro che sono con me, che è possibile cambiare il modo di vivere, accettando l’altro come "mio prossimo"; rispettando la mia famiglia: perdonando gli screzi, le incomprensioni; accogliendo, con amore, chi è malato, anziano, disabile; cercando di comprendere i bisogni, e non i capricci, di coloro che vivono con me! "Tu, chi sei?". Uno, che crede e, per questo, è attento a quello che dice la Parola, in risposta al mio gridare, al mio soffrire, al mio testimoniare la luce, che illumina la vita di ogni uomo. "Ma sono, solo, un pensionato...". "Sono una anziana che, per vivere, ha bisogno di una persona, continuamente, accanto («badante»)!". "Sono il figlio, di un operaio che, ogni mese, deve giostrarsi, per far quadrare i conti, di casa...". "Sono una nonna, che deve accudire figli, e nipoti, nonostante gli acciacchi...". "Sono uno che, per scelta, si impegna a vivere per gli altri, con quattrocento, o più, figli, e figlie, a cui provvedere!". "Siate contenti", prega la Chiesa, "perché mi ha mandato a portare il lieto annunzio, ai poveri!". Diversi Padri, o Catechisti, mi dicono che, a chiedere il Battesimo, sono villaggi di poveri, nella Diocesi di Dinajpur, ed anche di Rajshahi... "A fasciare le piaghe, dei cuori spezzati!". Operare, per la riconciliazione di gruppi, di famiglie: di gente, che fugge le responsabilità, lasciando tanti orfani! "A proclamare la libertà, agli schiavi!", aiutati da Papa Francesco, che denuncia le nuove schiavitù...

Siate lieti e, con Maria, esultiamo, pregando:

"L’anima mia magnifica il Signore, ed il mio spirito esulta, in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà

della Sua Serva! D’ora in poi, tutte le generazioni mi chiameranno Beata. Grandi cose ha fatto, in me, l’Onnipotente, e Santo è il suo nome; di generazione,

in generazione, la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso

Israele, suo servo (i credenti, nel mondo...), ricordandosi della sua misericordia!".

Restiamo, nella gioia dell’attesa, pregando gli uni per gli altri, sino al giorno della Luce... "Natale 2014!".

Con i ragazzi, e ragazze, del "Boarding" di Dhanjuri, P. Silas, Manuel, e compagnia...

P. Adolfo L’Imperio

2014

Tenerezza

Dinajpur - 31 gennaio


Carissimi Amici, come al solito arrivo sempre in ritardo, dopo che tutti abbiamo fatto o ricevuti auguri per il Santo Natale e Nuovo Anno. “Gloria nella dimora di Dio e pace sulla terra per i misericordiosi”

Il mio telefonino è andato il tilt per i numerosi messaggi ricevuti o inviati. Anche il Computer ha avuto il suo daffare per e-mail più o meno colorati o figurati che portano la mente a persone o luoghi cari. Oggi chiude un anno pieno di avvenimenti, di desideri non realizzati, di speranze andate deluse, ma anche di cammino fatto insieme per vivere e far vivere. Come avete saputo con gli auguri di Natale, i ragazzi di Dhanjuri fatti gli esami di fine anno contenti di essere stati promossi sono a casa per alcuni giorni. In diocesi molti i matrimoni che indicano una crescita di questa Chiesa. Anche quest’anno nella mia cameretta c’è il presepe, con il Bambino che ti guarda e sorride. Una delle Suore che lo hanno guardato ha detto “ Fa tanta tenerezza”

Questa parola è stata usata ultimamente molte volte da papa Francesco per dire che la società odierna, il mondo, ha bisogno di Tenerezza. Nella Cappella qui della casa del Pime dove abito vi è una icona della Madre di Dio della tenerezza dipinta da P.Fulvio Giuliani del Pime. L’Icona originale della Madre di Dio della tenerezza si trova in Russia, a Mosca nella galleria Tretiakov.

(Se ne volete saperne di piu’ cercate il libro di P. Egon Sendler “Le icone bizantine della Madre di Dio”)

Roni mi dice che su internet si può fare una ricerca e si hanno tante risposte. E’ diverso se parliamo della tenerezza di Dio. Primo dono della tenerezza di Dio è Maria, Madre di Dio (come scritto sulla icone) e Madre di Cristo. Il ragazzo nelle sue braccia è accostato alla guancia della madre dallo sguardo mesto rivolto a Dio. Le figure delle icone hanno lo sguardo verso l’esterno perchè guardano Dio che dall’esterno illumina. Lo sfondo dorato riflette la luce che viene da Dio.

Uccisioni di ragazzi/e e bambini in Pakistan,in Messico, in Africa; tratta dei bambini, schiavitù di ragazzi/e per la prostituzione sono lacrime, dice papa Francesco, del Natale di questo anno che finisce. Uccisioni per avere giustizia… si uccide per poter possedere di più, avere quello che altri hanno. “Padre non mi hanno ancora pagato in fabbrica è un Natale povero” telefona Kajol che deve lavorare 12 ore al giorno… Manuel povero orfano a dieci anni cerca qualcuno che in questi giorni freddi gli dia un poco di calore umano. Sophonia vecchia, malata e sola su un “palcon” ed aspetta qualcuno che le stringa la mano fredda e le dia conforto. Due gruppi politici si sono confrontati e si sono picchiati. Due morti e diversi feriti. La polizia ha dovuto caricare i dimostranti ad Hong Kong, a Dhaka, in Messico… Maria porta le nostre lacrime a Dio per avere la tenerezza di Dio su di noi. Nella icona Gesù sembra sostenere la Madre. Lui è il Cristo, il Redentore, Colui che assume su di sè l’umanità che soffre.

Gesù quando ha voluto farci capire la Tenerezza del Padre ha parlato con le parabole di chi è il mio prossimo (Luca Cap. 10:25-37) o del perdono come quella che leggiamo in Luca Cap.15:11-32 (il Padre matto per amore). Un Padre che ascolta, dona libertà attende con ansia, abbraccia e gioisce. Due persone, i figli, che non si parlano, che pretendono, vanno per la loro strada.

Gesù si è chinato sul letto del bambino morto per dirgli “Giovinetto alzati” e lo restituisce alla madre. Risuscita il suo amico Lazzaro; accetta le lacrime di Pietro durante la passione. Non uccide il suoi persecutori o coloro che lo crocifiggono “Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno”. Tutto il Vangelo è un messaggio della tenerezza di Dio.

Vi saluto con una preghiera di L.Grandmaison con l’augurio che nel 2015 possiamo essere toccati dalla Tenerezza di Dio

Santa Maria, madre di Dio, conservaci un cuore di fanciullo puro e limpido come una sorgente. Ottienici un cuore semplice, che non si ripieghi sulle proprie tristezze; un cuore generoso nel donarsi, pieno di tenera compassione: un cuore fedele e aperto che non dimentichi alcun bene, e non serbi rancore per alcun male.

Ottienici un cuore dolce ed umile, che ami senza esigere di essere riamato, contento di scomparire in altri cuori sacrificandosi davanti al tuo Figlio divino. Un cuore grande ed indomabile che nessuna ingratitudine lo possa chiudere, e nessuna indifferenza stancare. Un cuore tormentato dalla Gloria di Gesù Cristo, ferito dal tuo amore, con piaga che non rimargini se non in cielo. Amen

Pace e Bene . Fr.Adolfo