Articoli e lettere 2012

p. Quirico Martinelli

2012

Tutte le feste le porta via...

Suihari , 14 gennaio 2012

 Carissimi tutti,

domenica scorsa abbiamo festeggiato l'Epifania,  che tutte le feste le porta via...

e così è arrivato il lunedì,  con l'inizio del nuovo anno scolastico

e l'arrivo di tutti i bambini dai villaggi  nell'ostello della Missione:

più di 350 quest'anno, il numero esatto finale

si saprà fra qualche giorno perchè ci sono sempre i ritardatari...

Purtroppo sono tornati il freddo e la nebbia che c'erano prima di Natale.

Speriamo non durino molto:per la gente dei villaggi questo è il periodo più difficile,

con tanti, specialmente bambini e anziani,  che si ammalano per il freddo...

Ultimi arrivati...

tre cagnolini, belli e paffutelli, 

a rallegrare la nostra già numerosa famiglia...

Auguri di ogni bene per un Anno Buono, pieno di bonta' nel cuore e di grazie del Signore. 

Passate le Feste,  il Signore ci sia vicino anche nei nostri lunedì,

quando la fatica quotidiana si fa sentire...

Tanti cari saluti a tutti.

p.Quirico

Storia di una vocazione.

Dinajpur,  febbraio 2012





Sequenza di foto realizzate da p. Quirico in occasione dell'insediamento del nuovo Vescovo Sebastian Tudu a Dinajpur


Nuova missione a Mohespur

Suihari, 5 marzo 2012

Da sinistra: p. Paolo Ciceri, p. Pierfrancesco Corti, vescovo Sebastian Tudu


Alla verde età di 70 anni il nostro carissimo p.Paolo

ha iniziato una nuova avventura: fondare una nuova missione a Mohespur, insieme al p.Pierfrancesco che ne sarà il nuovo parroco, perchè lui ha detto che è troppo vecchio per farlo...

Per lui è stata una grande fatica e sofferenza lasciare Rajshahi dopo 25 anni di lavoro nstancabile:

ma adesso è abbastanza sereno e contento,

anche se con tanta nostalgia...  

Mando alcune foto della storica giornata passata a Mohespur con il vescovo e la gente, conte

ntissima per la nuova missione che aspettava da tanti anni... 

Infatti Mohespur è il villaggio dove il p.Gregorio ha passato quasi 30 anni lavorando e sperando che nascesse un giorno la missione. Ora lui si trova all'ospedale qui a Dinajpur da più di due mesi e ancora non si intravede un grande miglioramento: non ha dolori o qualcosa di grave, ma è debolissimo e magrissimo ed è quasi sempre a letto. Anche lui è stato felicissimo alla notizia che il suo sogno di una nuova missione a Mohespur si è avverato, anche nel rammarico che non ha potuto vederlo con i suoi occhi.

 Per ora p.Paolo e p.Pierfrancesco andranno avanti e indietro da Dinajpur, fino a quando non avranno costruito una casa in cui stare.

A Mohespur risiedono già le suore stabilmente da parecchi anni: lì hanno anche un dispensario medico.

Anche noi della Missione di Suihari siamo felicissimi, anche perchè alla nuova missione di Mohespur daremo 33 dei nostri villaggi: ne rimarranno ancora 50 nel territorio della nostra Missione,

però è già un grandissimo aiuto che riceveremo.  

Una preghiera per tutti noi... e tanti cari saluti.

p.Quirico

     p.  Gregorio Schiavi          

I chierichetti di Suihari

Suihari, 15 aprile 2012

 Carissimi amici,

tanti saluti e auguri di ogni bene  dalla Missione di Suihari,  situata vicino alla citta' di Dinajpur, nel Nord del Bangladesh.

 La nostra Missione comprende 83 villaggi,  lontani fino a 65 Km.

Al centro della Missione c'e' una grande Chiesa,  una scuola fino alla Terza Media, e un ostello per gli studenti  che vengono dai villaggi piu' lontani, con 350 alunni. 

Il nostro gruppo chierichetti e' formato  da 45 bambini di IV e V elementare: alcuni vengono dai villaggi vicini  e fanno servizio, a turno, alla Domenica alle SS.Messe delle ore 6.30 e 7.30 del mattino.

Altri stanno qui in missione nell'ostello,  perche' provengono dai villaggi piu' lontani, e fanno servizio, a turno, tutti i giorni,  alla S.Messa del mattino delle ore 6.30  prima di andare a scuola.

Ci troviamo tutti insieme  ogni mese, il venerdi',  che e' giorno di vacanza dalla scuola,  al mattino, per l'istruzione e la preparazione,  e ogni anno facciamo una gita insieme col pullman,  che dura tutta una giornata.

 

Le foto si riferiscono alla S.Messa di Pasqua: la nostra bella chiesa e' tutta uno splendore, decorata per la grande festa. 

I nostri chierichetti sono tutti impegnati  nella preparazione della celebrazione. 

Si accende il cero Pasquale e le altre candele.


Si prepara  il turibolo bengalese, che e' formato  da un piatto di ferro

ornato di fiori,  con al centro  un contenitore di terracotta  con i carboni accesi.

 

Dopo aver messo l'incenso,  si incensa  muovendo il piatto  in cerchi concentrici  lentamente.


Ecco alcuni dei nostri chierichetti  seduti davanti all'altare dopo la S.Messa. 

Davanti all'altare c'e' la scritta pasquale: " Cristo e' veramente risorto,  Allelulia ! "

 

I nostri chierichetti, come pure il celebrante, partecipano alle cerimonie a pedi nudi, in segno di rispetto per il luogo sacro. 

Anche la gente lascia le scarpe fuori dalla chiesa ed entra a piedi nudi. 


Nuovo anno bengalese

Suihari, 18 aprile 2012

 

Sabato scorso 14 Aprile, e' iniziato il nuovo anno Bengalese 1419

La sera della vigilia, festa grande sotto le piante.

Canti e danze per dare l'addio all'anno vecchio

e accogliere l'anno nuovo, sempre carico di nuove speranze

e nuove benedizioni.


Sullo sfondo c'e' scritto:

 

BUON  NUOVO  ANNO

1419

 

il numero 4 in Bengalese

si scrive

come il nostro 8

 

BUON ANNO

 

anche da tutti noi, pieno di grazie  

e benedizioni del Signore

 

p.Quirico

p.Piero

p.Francis 


 p.s. nella nostra Missione

siamo in tre sacerdoti a tempo pieno:

p.Piero Parolari, di Lecco, 20 anni di Bangladesh, sacerdote, dottore e... ciclista:

infatti tutti i giorni va all'ospedale in biclicletta, dove collabora come medico, gira per i villaggi sempre in bicicletta  sia per celebrare la S.Messa e amministrare i sacramenti,

sia per visitare i malati;

 

p.Francis Murmu, un giovane sacerdote Santal bengalese;

p.Quirico Martinelli, di Uggiate, Como, 31 anni di Bangladesh.

Altri 5 sacerdoti ci aiutano alla domenica per le SS.Messe nei villaggi.

Abbiamo anche 10 suore locali bengalesi che lavorano con noi, al centro della Missione e nei villaggi.

p.Francis, p.Piero e p.Quirico

 

Nota storica sull'anno bengalese. 

I giornali bengalesi portano sempre tre date in prima pagina: 2012 (anno cristiano), 1419 (anno bengalese), 1433 (anno mussulmano).

L'anno bengalese all'inizio coincideva con quello mussulmano, che inizia a contare gli anni dalla fuga di Maometto dalla Mecca a Medina (622 d.C.), il momento in cui ufficialmente è iniziato il Mussulmanesimo.

Pero' il calendario mussulmano ora è leggermente diverso da quello bengalese: infatti per i mussulmani quest'anno è l'anno 1433, per i bengalesi il 1419.

Questo dipende dal fatto che l'imperatore Akbar che ha iniziato il calendario "bengalese" ("indiano" si dovrebbe dire, perchè allora non esisteva il Bangladesh, ma la regione era tutta India) ha cambiato il calendario mussulmano che è lunare in calendario solare, per una questione di tasse. Infatti col calendario lunare non era facile raccogliere le tasse che allora erano legate ai raccolti della terra; con il calendario solare diventava invece più agevole

perchè coincideva con le stagioni e il raccolto.

Ma il calendario lunare è più corto di 11 giorni all'anno di quello solare e così a poco a poco i due calendari, che all'inizio erano uguali, si sono differenziati.

Tromba d'aria

Suihari,  21 maggio 2012

 

Carissimi amici e benefattori,

tanti saluti dal Bangladesh. 

è arrivata la Primavera con il primo caldo, i primi fiori e frutti sugli alberi dei mango, dei katal (albero del pane) e dei liciu e le prime zanzare, giovani e aggressive… insieme ai primi temporali, che in alcune zone si trasformano in piccoli cicloni o anche in trombe d'aria improvvise.

Dalla foto posta qui di lato si possono vedere i danni provocati da una tromba d'aria che ha colpito una striscia di una ventina villaggi a sud della nostra Missione.

E' stata come un aratro che traccia un solco in mezzo ai campi, ai boschi e ai villaggi.

Infatti le case vicine restano intatte e così le piante, ma quelle capitate sul tragitto della tromba d'aria sono distrutte, i tetti volano via, le piante sradicate.

Ci sono state 15 persone morte nella zona, compresi tanti animali (mucche,capre,galline ecc.) per non parlare dei danni provocati alle case, alle piante sradicate e ai campi, che in questo periodo sono pieni di riso ormai maturo.

Noi siamo subito intervenuti con i primi soccorsi, insieme alla Caritas Bengalese che aiuterà anche nella ricostruzione delle case.

 

I nostri bambini dei villaggi non hanno avuto danni: solo tanto spavento. In questo periodo stanno per finire gli esami del primo quadrimestre.

 

 Nella foto accanto

un bambino davanti alla sua casa senza tetto:

ha salvato almeno i libri e i quaderni

    

Tanti cari saluti da tutti noi.

p.Quirico 

Sequenza di foto 

Suihari ,  27 ottobre 2012

Buon Natale 2012

Suihari, 20 novembre 2012 

  BUON NATALE 

 Carissimi amici tutti,                                    

 tanti saluti dal Bangladesh. 

 

 Questo è un periodo di raccolto: nei campi il riso maturo, che anche quest'anno è abbondante; nelle scuole i risultati finali di un anno scolastico che si chiude, anche questo con buone prospettive per i nostri bambini.

 E' un periodo di studio intenso: i nostri bambini ce la mettono tutta, talvolta anche per ricuperare il tempo perso nei mesi scorsi. Le materie più difficili per loro sono sempre la matematica e l'inglese: basta una materia gravemente insufficiente delle tre principali (Bengalese,Inglese e Matematica) per essere bocciati.

Gli esami poi, sono fatti tutti per iscritto, non ci sono esami orali: e questo avviene per tutte le classi, dalla prima elementare in su, comprese medie, superiori e liceo.  Viene distribuito un foglietto con delle domande, con un punteggio per ogni domanda a cui si risponde esattamante.

  Ovunque si sta tagliando il riso e presto ci sarà la Festa del Ringraziamento al Signore per il dono del nuovo raccolto: si mangerà tutti insieme il riso dolce, cucinato con zucchero e latte e si farà festa con canti e danze.

 Ecco una bella culla bengalese, sospesa fra cielo e terra...

Qualunque sia la culla, ciò che conta è l'amore

con cui accogliamo i nostri bambini...

Accogliamo così anche il Signore che viene, un Bambino dato in dono...

  

Auguri di ogni bene.

Una preghiera di cuore.

p.Quirico

La scomparsa di p. Enzo Corba

Dinajpur, 29 novembre 2012

P. Enzo Corba nasce il 5 marzo 1931 a Montefiascone (Viterbo).

Ordinato prete del PIME nel 1956, dopo due anni al seminario minore di Treviso parte per gli Stati Uniti e otto mesi dopo, (ottobre 1958) arriva alla sua missione: Dinajpur, Pakistan Orientale.

Ha la sua prima esperienza a Ruhea, con P. Luigi Alvigini e Fratel Massimo Teruzzi.

Dal 1960 aiuta p. Luigi Pinos a Bonpara e dal 1962 al 1965 p. Giuseppe Cavagna a Beneedwar fra i Santal.

Durante le prime vacanze frequenta vari corsi all’Università Gregoriana, e viene eletto superiore della comunità regionale del Bangladesh.

Ritornato, si stabilisce a Suihari (Dinajpur) come parroco e come direttore della nuova Novara Technical School, con p. Faustino Cescato e Fratel Mario Fardin.

Con il suo lavoro, entrambe crescono non poco; nella parrocchia si inserisce p. Luigi Carrea,

e la scuola passa sotto la responsabilità dei Fratelli del PIME: Mario Fardin, Ettore Caserini ed Enrico Bertazzoli.

Durante il suo secondo mandato come superiore scoppia la guerra di indipendenza da cui, alla fine del 1971, nasce il Bangladesh.

P. Corba rinuncia a partecipare al Capitolo di Aggiornamento del PIME (1971) per rimanere con la sua gente e con la sua comunità, provate da 10 mesi di grandi sofferenze e stragi.

Dopo la guerra, il PIME destina al Bangladesh un buon numero di giovani missionari, e tutti s’impegnano a fondo nell’alleviare la terribile miseria diffusa ovunque.

P. Corba si appassiona ai temi e al rinnovamento postconciliare, e gestisce con grande umanità le inevitabili tensioni fra il vecchio e il nuovo.  

Rieletto per una terza volta Superiore nel 1972, rinuncia, e accetta una proposta del vescovo di Chittagong, mons. Joaquin, che vuole proporre un modello di presenza della chiesa e del prete più vicino alla gente e più aperto al pluralismo religioso del Paese.  

Per 17 anni p. Enzo Corba vive a Rajarapur, un remoto villaggio del sud, senza costruire strutture, vivendo a livello della gente, riuscendo a far collaborare musulmani, hindu e cristiani per migliorare le loro condizioni di vita non solo economica, ma sociale e morale, per superare la chiusura reciproca.

Durante questo periodo viene per la terza volta eletto superiore regionale, e accetta, ma restando come base nel suo villaggio.

Nel 1991 P. Enzo viene mandato dalla Direzione Generale nelle Filippine dove, insieme a P. Sebastiano D’Ambra e con l’aiuto di P. Salvatore Carzedda (ucciso nel 1992) fonda l’Euntes Asian Centre, imprimendovi il suo stile di grande semplicità e comunione fra i partecipanti ai corsi e con la gente. 

Al ritorno in Bangladesh (1997) il nuovo Vescovo di Dinajpur lo invita a ritornare in quella diocesi dove, con lo stesso stile, fonda a Singra un Centro di Spiritualità formazione biblica per catechisti di villaggio e laici in genere, che dirige fino alla morte.

Era un uomo profondamente appassionato per la missione nei suoi vari aspetti: pastorali, di dialogo, di coinvolgimento con i poveri, e soprattutto di prima evangelizzazione.

Aveva sulla Chiesa e sul PIME accenti critici, ma sempre molto costruttivi

e senza mai chiamarsi fuori, ma restando pienamente solidale e coinvolto.

Era un leader nato, ricco di esperienza e umanità, ricercato anche come consigliere spirituale e di vita.

Per tutta la vita ha pregato e diffuso la passione per il Vangelo e la meditazione del testo, che lui aiutava ad amare e a far entrare nella vita quotidiana.

Ricoverato nel pomeriggio del martedì per difficoltà respiratorie, è morto nell’ospedale diocesano St. Vincent di Dinajpur alle ore 1.20 del mattino di mercoledì 28 novembre 2012.

I funerali si sono svolti in cattedrale il 29 novembre alle 10.30; la salma e' stata tumulata accanto alla chiesa del Centro di Spiritualita' di Singra,da lui fondato e diretto per 15 anni. 

Padre Quirico