Articoli e lettere - 2011

p. Michele Brambilla


Articoli e lettere 2011



Solennità di Cristo Re Kodbir

20 ottobre 2011

Carissimi amici, tanti saluti dal mite Bangladesh. Dopo tanto caldo è arrivato da circa tre settimane un po’ di freddo, troppo a mio avviso e lo sbalzo di temperatura si fa sentire. Ieri al sottocentro di Kodbir abbiamo celebrato la solennità di Cristo Re, chiudendo così l’anno liturgico secondo il calendario romano. Questa solennità è abbinata a una festa molto sentita dai Santal, il “Nobanno”, cioè l’offerta al Signore del raccolto. Sebbene il taglio del riso sia da poco iniziato, tutti hanno voluto portare all’altare il frutto di quello che hanno seminato e raccolto rendendo grazie a Lui di quello che hanno ricevuto. Penso che sia un gesto molto bello, riconoscere nel Signore quella regalità che solo a Lui appartiene, una regalità che nasce dal servizio, dall’offerta di se e della sua obbedienza al Padre.

Questa festività è stata vissuta insieme attraverso la celebrazione della Santa Messa, la processione eucaristica nelle piccole strade di Kodbir e coronata da una favolosa “nasta” (colazione) insieme a base di “misti bath” (riso dolce). Da settimana prossima incominceremo l’avvento in preparazione del Santo Natale. Per noi, padri, suore e catechisti è il momento della visita ai villaggi per la celebrazione del sacramento della riconciliazione, dell’eucaristia e del battesimo per i nuovi nati. Quest’anno parleremo loro della creazione, come progetto di Dio, un progetto di amore e affidato alla custodia di tutti. Nessuno si deve sentir messo da parte, per ogni uomo e donna c’è posto in questo piano di Dio e a ognuno è chiesto di svolgere la propria parte. Così facendo possiamo realizzare questo progetto d’amore nel quale Dio ci chiama a essere protagonisti insieme con Lui. Auguro a voi che avete già iniziato l’avvento e a tutti noi di riscoprire insieme quei sentimenti di pace, di fratellanza che caratterizzano questo tempo. Tanti saluti Padre Michele Brambilla, PIME


In ricordo di padre Sandro Giacomelli

Dhanjuri, 20 ottobre 2011




Carissimi amici, martedì 18 ottobre è stato un giorno indimenticabile per la comunità del sottocentro di Kodbir, parrocchia di Dhanjuri. Nel quarto anniversario della morte di padre Sandro Giacomelli, originario d’Isolaccia, è stata benedetta la nuova tomba, la cappella recentemente ristrutturata e la nuova piccola ma funzionale casa dei padri, tutto questo grazie al generoso contributo dell’Associazione Amici delle Missioni di Biassono.


Nella mattinata il capo villaggio con un folto gruppo di danzatori ha accolto gli ospiti principali: il superiore del Pime padre Francesco Rapacioli, il vicario e consigliere della direzione generale padre Livio Maggi e padre Alberto Zamberletti, in visita alla comunità del Bangladesh, e padre Enzo Corba un veterano della missione

Gli ospiti sono stati accolti secondo l’usanza Santal attaverso l’offerta dell’acqua e la lavanda dei piedi. Un segno di ospitalità ancora molto in uso in questa comunità tribale. Dopo l’accoglienza padre Enzo Corba ha presieduto la Santa Messa con la partecipazione di una ventina di sacerdoti, le suore del Pime e di Maria Bambina e un grosso numero di fedeli e non, giunti dai diversi villaggi del sottocentro di Kodbir.

Durante la sua omelia padre Enzo ha ricordato a ciascuno di noi l’importanza della preghiera nella nostra vita cristiana, il cercare la pace e lottare contro il male. Ha stimolato tutti a riflettere sulla nostra vita per vivere in modo autentico il nostro essere cristiani. Al termine della Santa Messa padre Francesco ha benedetto la tomba di padre Sandro, la chiesa che è stata intitolata a san Paolo e la casa dei padri dedicata a don Umberto Ghioni per tanti anni parroco di Biassono e grande sostenitore delle missioni. A seguire una piccola tavola rotonda per ricordare padre Sandro e come è avvenuta l’evangelizzazione nel sottocentro di Kodbir. La giornata è proseguita con il pranzo insieme (eravamo 600 persone), lo spettacolo pomeridiano con canti, balli e storie a cura dei bambini della scuola di Kodbir e dei giovani del sottocentro. È stata una bella giornata che ha coinvolto tutti e una benedizione per noi missionari nel vedere quanta gente sta rispondendo all’invito del Signore di seguirlo.


Buon Santo Natale

Kodbir, Santo Natale 2011

Carissimi amici voglio farvi gli auguri di Natale raccontandovi una piccola storia che ha segnato questo tempo di Avvento, almeno il mio. Come ogni anno durante il periodo prenatalizio ho fatto visita ai nostri villaggi cristiani per preparare il Natale. Tra di essi c'è ne uno che si chiama Parnatpur dove vivono quaranta famiglie di cui due cristiane. Al mio arrivo sono stato informato di quello che è accaduto durante la notte. Intorno alle due si è presentata la polizia e ha portato via una vedova lasciando solo il figlio di sedici anni. Il motivo, una contesa sui terreni che dura da 15 anni. Mentre ascoltavo ecco comparire il figlio che aiutato da qualche donna si affretta a preparare qualche ricambio per la madre e un po’ di cibo, poi esce e raggiunge la madre in prigione. Continuo il mio programma, confessione, messa, catechesi. Al termine ecco il giovane tornare, mi si accosta per celebrare il sacramento della riconciliazione e al termine saltando tutto il cerimoniale gli do la comunione. Nel momento di silenzio penso a lui , a sua madre e a nostro Signore. Certamente in questo momento è più vicino a loro due di chiunque altro. Faccio coraggio al giovane e lo invito a pregare. Nel tragitto di ritorno in missione penso al fatto. Una donna vedova da qualche mese, in prigione per un fatto da poco conto e comunque che non sarà mai risolto come tanti problemi di terreni in Bangladesh e a un figlio lasciato solo che si chiederà il perché di tutto questo. Mi viene da pensare a Lui che nato tra i deboli, i poveri, i sofferenti e continua a trovare in questo ricco mondo le stesse situazioni, e nonostante tutto condivide, a modo suo, le loro fatiche oppressioni e angosce. Buon Natale e felice anno nuovo. Un abbraccio, padre Michele Brambilla, PIME