Articoli e lettere 2002

p. Quirico Martinelli

2002

Il Missionario Poeta

luglio 

da sinistra: P. Cesare, Suor Silvia e Mons. Moses Costa

Il Missionario Poeta ...cosi' anche don Cesare ci ha lasciati, tranquillo, senza lamenti o rimpianti,con il suo sorriso un po' canzonatorio fino alla fine: ogni tanto diceva che doveva andare a Dinajpur... Ieri ci sono stati i suoi funerali a Rancio: c'erano il Baio, il Rusconi, il Fardin con i due brothers bengalesi, la mamma del Gianpaolo e del Piero e il Piero e il Fabrizio venuti da Roma. In prima fila,tra i padri anziani, il nostro Pussetto, tutto curvo e assorto:all'abbraccio della pace ha sorriso (parla pochissimo). Abbiamo cantato il Punno, Punno in Bengalese...C'erano anche i nipoti da Novi Ligure, uno era stato presente alla partenza di don Cesare nel '48 da Genova.


Poi il p. Baio, la suor Giuliana ed io siamo andati a Novi Ligure per la funzione religiosa del pomeriggio. Si e' svolta nel Santuario della Madonna Lacrimosa dove il papà di don Cesare faceva il sacrista (abitava nella canonica).Nella sacrestia c'era anche una foto del giorno della partenza di don Cesare fatta con i parenti e i preti presenti allora. Ha presieduto il Vescovo di Tortona e c'erano una trentina di preti tra cui alcuni compagni di don Cesare che quest'anno fanno il 60 mo di sacerdozio e che lo aspettavano per la festa: la chiesa era gremita di gente e di autorità. E' stato molto bello: si vede che era molto conosciuto,apprezzato e amato. Nelle vie della città c'erano i manifesti a lutto col suo nome. Un trionfo che avrà certo fatto contento don Cesare che amava le feste e i raduni di folla...Alcuni sacerdoti ricordavano p. Alvigini, anche lui di quella zona ed erano presenti anche la sorella e il fratello di p. Carrea (il fratello assomigliava tutto a lui): tanto Bangladesh,tanti ricordi e preghiere... Don Cesare ha vissuto la missione con fede e poesia... (come raccomandava di fare p.Pinos, parlando ai seminaristi di Monza...).Chiediamogli che ci lasci un lembo del suo mantello in eredità.

p. Quirico Martinelli  

Arrivo a Dinajpur

Dinajpur - 30 ottobre 2002

Carissimi tutti,

e cosi' sono arrivato finalmente a Dinajpur, dopo un mese e piu' passato a Dacca, in ufficio, a sistemare carte e a far di conto... Da Dacca a Bogra in pulman (cinque ore). Poi in moto, da Bogra a Dinajpur (quattro ore), con una enorme borsa sul sedile posteriore, piena di doni portati dall'Italia. 140 km di strada, ma fatti con calma e con poesia, guardando il panorama con tutti i colori della campagna dove il riso sta maturando, e le folle variopinte che riempiono i mercati lungo il tragitto, in una bella giornata di sole, con l'aria fresca. Qui al nord, a differenza di Dacca dove fa ancora un po' caldo, al mattino e alla sera e' gia' fresco, e di notte si dorme bene, con una copertina. E' finito il gran caldo e la stagione delle piogge: ora non piovera' piu', se non raramente, fino a marzo-aprile del prossimo anno.

A Bogra c'e' stato un incontro-ritiro per i preti giovani di Dinajpur. Sono venuti in parecchi e l' incontro e' stato molto bello e sentito. Ho rivisto anche i bambini del doposcuola del quartiere, che qui, a differenza di Mariampur, sono tutti mussulmani e indu': abbiamo chiaccherato, cantato e mangiato le caramelle italiane... che devono durare pero' fino a Mariampur e a Singra.

Sulla strada da Bogra a Dinajpur, al cinquantesimo kilometro, c'e' Mariampur, dove una sosta era obbligatoria... E' stato bello rivedere tante persone, specialmente i bambini della scuola e del villaggio. Tanti ricordi e una preghiera nella "nuova" chiesa splendente di luce e di colori nel sole mattutino. Tante grazie da dire al Signore per i dieci anni passati li'...e poi via verso Dinajpur, per non lasciarsi prendere troppo dalla nostalgia.

Infine Dinajpur,il centro della Diocesi dove risiede il vescovo e dove si sta preparando la festa del Giubileo della Diocesi il prossimo 15 novembre: sono trascorsi infatti 75 anni dalla Fondazione della Diocesi. Sei vescovi si sono succeduti nella diocesi in tutti questi anni: i primi tre vescovi sono stati italiani del PIME, gli altri tre bengalesi: i Vescovi Michele, Teotonius e Moses (l'attuale).

Quando sono arrivato in Bangladesh 28 anni fa, la Diocesi aveva solo tre preti locali, e noi missionari stranieri eravamo una trentina. Ora ci sono 26 preti locali, e noi italiani siamo solo una quindicina; le suore locali sono un centinaio. E' una Chiesa ormai cresciuta, che ora puo' guardare al futuro con fiducia. Il 30 dicembre di quest'anno ci saranno anche ben due nuove Prime S.Messe a Mariampur: un giovane della tribu' Santal, Lazarus Soren e uno di quella Orao, Michael Tigga. Un' altra bellissima festa e un grande grazie da dire al Signore: sono gia' sette i preti nativi di Mariampur e le suore una ventina.

Domani, Festa di tutti i Santi, ci sara' la S.Messa in Cattedrale e pregheremo i Santi che ci hanno preceduti e che ci indicano il cammino; e poi, andando al cimitero, tutti i nostri cari che sono gia' andati a trovare il Signore, e che dal paradiso ci aiutano e ci incoraggiano. E' bello sentirci cosi', uniti, cielo e terra, tutti nella medesima fede e nel medesimo amore.

Lunedi' 5 novembre andro' a Singra, il Centro di Ritiri Spirituali, a 40 km da Dinajpur: staro' la' tutto il mese in sostituzione del padre in carica che deve assentarsi. Un bella preparazione per la prossima destinazione che il Vescovo mi ha gia' preannunciato.

Infatti dal prossimo gennaio saro' parroco nella Missione di Suihari, alla periferia della citta' di Dinajpur. E' una missione per un terzo in citta' (alla periferia) e per due terzi in campagna, con tanti villaggi, come Mariampur. Avro' anche due preti locali come coadiutori:

saremo in tre preti con sette suore locali. Questo e' tutto quello che posso dire per ora, perche' non conosco molto bene questa missione, specialmente nella parte dei villaggi: ma vi faro' sapere in seguito i dettagli di questo dono che il Signore mi ha fatto e di cui dovro' prendermi cura per i prossimi...dieci anni! Dopo i tanti pensieri e le preoccupazioni dell'attesa, ora sono sereno e contento, e mi affido alle vostre preghiere perche' possa lavorare in questo nuovo posto e con questa nuova gente, con il cuore pieno di amore come quello di Gesu'.

Il discorso ora e' venuto un po' troppo lungo...scusate!

Ma erano tante le cose da dire...

Tanti cari saluti e auguri di ogni bene nel Signore, che ci e' sempre vicino, compagno, conforto e sostegno nel nostro cammino.

Una preghiera di cuore.

p. Quirico