Lettere agli amici 2017

p. Adolfo L'Imperio


Lettere agli amici 2017

31 maggio

8 giugno

21 giugno

20 agosto

4 settembre

18 settembre

12 ottobre


2017

La storia dell'asino continua

Dinajpur - 4 gennaio

Carissimi amici di sempre, un nuovo tempo della nostra vita è iniziato e non posso ricominciare questo cammino senza di voi.

Inizio con il constatare che la popolazione del Bangladesh, il paese dove risiedo, ha raggiunto centosettanta milioni di persone. E’ anche aumentato il numero di poveri, circa 51 milioni, e di quelli che sognano un posto migliore dove poter lavorare e vivere degnamente . Non è aumentato lo “spazio” su cui vivere perchè la superficie terrestre è quella che è. Per questo molti giovani sognano e fanno di tutto per andare dove poter attuare il loro futuro.

Direi che è un popolo in movimento: dalla Birmania (Myamar) verso la Malesia, paesi Arabi, Indonesia o Stati Uniti ed Europa…..e così via.

A proposito di movimento di persone in questi giorni trovate file di persone davanti ai cancelli delle scuole elementari. Sono papà e mamme in fila per fare ammettere i loro figli alle prime classi delle elementari o dopo gli scrutini in classe VI o classi superiori. Poi ci saranno le file per le scuole superiori.

Alla missione di Suihari da giorni è un continuo via vai di rickshaw, easy byche o altri mezzi di locomozione carichi di cassette, sacchi e bagagli con genitori che accompagnano i loro figli/e per essere ammessi all’ostello ed in scuola. C’è chi deve andare a Boldipukur, chi a Dhanjuri o Mariampur (lontano dai 120 a 60 Km) ed hanno bisogno della lettera del parroco per essere ammessi. Sempre la richiesta di aiuto. "Padre abbiamo avuto le spese di Natale. Poi ci sono matrimoni di parenti a cui partecipare, e dobbiamo comprare vestiti di seconda mano per ripararci dal freddo... daremo qualcosa dopo".

Due o trecento ogni giorno. Si prega per ottenere la pazienza per ascoltare, capire sperando che la Provvidenza intervenga e la sapienza illumini per fare bene e per il bene di questi piccoli... a volte birbantelli.

A Dhanjuri ci sono Manuel e Prodip orfani. Dico al responsabile di ammetterli alla scuola che faccio io da papà o meglio da nonno.

Carissimi lettori, desidero iniziare il nuovo anno con una competizione:

Chi mi sa dire quale persona: politico, giornalista, ministro o simili, ha pronunciato queste parole e quando:

"Siamo entrati forse nell’epoca più drammatica del mondo e della Chiesa.

Le dimensioni delle nostre cose coincidono ormai con le dimensioni del cosmo; la velocità di trasformazione rende instabile anche una sola giornata e tutto è rimesso in questione dall’uomo che si sente come mai attore e costruttore del suo destino e nello stesso tempo povero atomo sperduto tra le galassie smisurate".

Premi assicurati a chi risponde.

Chiudo questa mia rivolgendoci alla Madre di Dio e Madre Nostra ricordando l’amico Don Pasquale Valente, sacerdote di Gaeta che ha terminato il suo pellegrinaggio e ci ha preceduto dove tutti andremo.

Ricordiamo anche le persone disabili e sofferenti e i piccoli che accorrono a Bethlehem attratti da una luce strana perchè è la stella che illumina la loro vita.

L’Evangelista Luca al Cap.2, 19 riporta :

Maria, poi, conservava con cura tutte queste cose, meditandole in cuor suo.

Santa Maria, prega per noi poveri peccatori adesso e nell’ora della morte vicina. Amen

Maria ci insegni a conservare nel cuore gli avvenimenti della vita, meditandoli. Mons. Gargiulo diceva che noi vedevamo il contrario del ricamo della vita che il Padre sta realizzando..

Dal vostro bastonato asinello Fr.Adolfo

2017

Pensieri asinini

Dinajpur - 8 gennaio

Carissimi amici,

non pensavo che i “pensieri asinini” fossero così apprezzati. Ringrazio P. Quirico che ha divulgato la mia “asinata” oltre confine e mi ha inviato una bella foto...

Scusatemi ma desidero che continuiate a farvi carico delle mie piccole riflessioni con la libertà di non leggere. Infatti ci vuole un poco di fantasia e poesia e lo sconsiglio se siete impegnati in cose importanti da fare. Non continuate a leggere se non vi interessa. Grazie di cuore.

Nota: Il pensiero della scorsa lettera su cui vi chiedevo di investigare era tratto da Carlo Carretto, "Il Dio che viene"; i tre amici che hanno risposto riceveranno il premio il 29 febbraio...

Secondo il Vangelo di Matteo, erano arrivati i sapienti (Re Magi) da lontano e abbiamo goduto la scena quando hanno aperto e dato regali al Bambino. Non era di tutti i giorni vedere la luce che aveva guidato loro sino alla stalla. Da noi nei villaggi ci sono case che hanno acceso una stella per annunciare la nascita ed indicare il luogo dove trovare Pace. Luce diffusa che illuminava il sacco del pane (mangiatoia) su cui era adagiato Lui. Esegeti dicono che il Bambino era adagiato “sul sacco per il pane”. che veniva usato per il trasporto dell’alimento a dorso d’asino. Segno dell’ Eucarestia pane per tutti da portare ?

Al loro arrivo ho avuto, come asino, un poco di invidia. Però poi ho pensato che io ero dentro la stalla e loro fuori. Come sapete sono entrati solo i tre “magi”. Tra gli animali notate diversi ranghi. Per esempio i cavalli sono animali nobili, da corsa, da circo, da manifestazioni. Hanno stalle e sono curati. Guardateli: sono belli e lustri a villa Borghese; curati alle corse in tanti paesi, o come scorta cavalcati dai corazzieri in alta uniforme, o al cambio della guardia a Buckingham Palace. Sembra che guardando altri dicano “ma tu non sai chi sono io” Ai tempi della nascita del Bambino l’esercito romano aveva una cavalleria potente. Nelle storie di battaglie famose si riporta il ruolo della “cavalleria” nella vittoria di una battaglia. Oggi ci sono macchine di guerra che vanno a “cavallo/vapore”.

Guardando quelli della carovana penso che la pelle dei cammelli e dromedari è ricercata e costosa. Non parliamo delle pecore, il cui manto viene tosato per avere la lana, molto ricercata in questo periodo in cui fa freddo. Ricordo che qualcuno in comando gridava “siete come un branco di pecore “. Ma Gesù dice di essere un pastore che guida ed ha cura delle sue pecore. Non parliamo degli animali del nord: renne, pinguini, orsi bianchi e neri. Il bue nella stalla guarda ed aspetta che si dica di lui. Guarda torvo e muove le corna, “Attento a quello che dici”. Da buon asino guardo e sto zitto. La mia pelle serve solo a fare il tamburo... che figura !!!!

Dopo la loro partenza un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse : “Levati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta lì finché te io te lo dica poiché Erode si accinge a ricercare il bambino per farlo perire” (Mt. 2.13)

E’ iniziato un nuovo cammino guidato da Giuseppe per portare la madre ed il bambino come “rifugiati” in Egitto. Il rifugiato non sempre è accettato.

Durante la seconda Guerra mondiale quando dopo l’8 settembre ci venne ordinato di lasciare Gaeta per destinazione ”verso Roma”, feci l’esperienza di persona in fuga in cerca di un “rifugio”. Per strada con altri in fuga o vicino a gruppi di militari che spingevano o strapazzavano vedendo dei ragazzi ”Qui comandiamo noi, ubbidisci”. Gli uomini ed i giovani venivano portati via. Capita anche oggi quando un villaggio di poveri viene attaccato, restano donne e bambini. Gli altri fuggono davanti alla prepotenza. Il mondo oggi sta facendo l’esperienza dei “rifugiati” o attraverso la TV o con foto di alcune strade di confine o di barche e gommoni sui mari.

“Sei un asino, non capisci niente”, dice il maestro a Simon, ragazzo piccolo e impaurito. E’ arrivato in scuola da due giorni portato dal papà e, a otto anni, si trova a dover affrontare un mondo nuovo. Come lui in questi giorni tanti sono quelli che iniziano un nuovo cammino. Inizia un nuovo anno e la Chiesa del Bangladesh affronta questo movimento di migliaia di ragazzi/e, adolescenti e giovani che cercano dove studiare per un domani migliore, sognato da loro e dai loro genitori.

“Lei non può capire” ; “Sono cose che tu non capisci perché”... e frasi simili nella vita le abbiamo sentite e ci siamo sentiti... asini; almeno così è stato per me. Ricordo, quando frequentavo le elementari, che per castigo l’alunno veniva inviato dietro la lavagna, che era il posto per “i somari”.

Sul lavoro, in politica e a volte in parrocchia davanti a delle situazioni non giuste di veniva detto : “non sono cose che puoi capire” e restavi come un asino, a volte bastonato : “non vedi che tutti fanno così”.

Da preside della scuola qui a Dinajpur capitò che un giorno in visita ad una classe un maestro aveva castigato un alunno. Al mio perché rispose che era uno che “non studia e non capisce niente”. Chiamai il ragazzo in presidenza e con lui il primo della classe e diedi loro da fare il gioco della dama. Bianchi contro neri. Tre partite: tre vinte dal ragazzo ritenuto “asino” Dissi allora al maestro che doveva cambiare metodo di insegnamento perché era lui che non capiva i suoi alunni.

La mitezza conquista, la comprensione aiuta a vivere, la solidarietà è la forza per superare le difficoltà.

Sono certo della vostra preghiera nel portare il sacco di pane dove la volontà del Padre ci invia. Fra giorni vi darò notizie sui boarding di Dhanjuri e sui seminaristi, aiutano, oltre a quelle relative ai molti gruppi di giovani alla ricerca di Gesù ed altre cose nuove. Grazie

Termino questo “sproloquio” cercando aiuto dal Vangelo e da Maria

Beati i miti di cuore perché possederanno la terra”

Beati gli afflitti perché saranno consolati...

Beati gli affamati e gli assetati di giustizia, perché saranno saziati” (Mt. cap 4, 4ss)

Beata Maria che hai creduto.

La tua fede ci illumina,

il tuo amore ci conquista,

il tuo silenzio ci parla,

la tua obbedienza ci aiuta.

Dal vostro somaro bastonato e carico

Fr.Adolfo

2017

Anno nuovo, cose nuove...

Dinajpur - 23 gennaio

Amici sempre vicini, il nuovo anno è iniziato con cose nuove. Come avete saputo il Vescovo Sebastian ha fatto responsabili del boarding di Dhanjuri tre laici. Daniel Murmu, MBA responsabile capo, Blasius Soren aiutante e Pobitro Tirki contabile. Sono cooperatori del nuovo Parroco P.Michael D’Cruze coadiuvato da P.Nikhil Ghorami TOR, come assistente per il boarding. Una buona apertura con persone impegnate alla formazione dei vostri pupilli.

La Chiesa in Dinajpur vive la gioia della ordinazione presbiteriale di tre giovani. Venerdì 20 Gennaio a Mariampur Mons.Sebastian ha ordinato Benjiamin Hasdak. Venerdì prossimo a Nijpara sarà ordinato presbitero Zacharias Mardi ed il 24 Febbraio a Mohespur riceverà’ l’ordinazione Elias Murmu. Segno che lo Spirito guida persone a continuare la presenza di Cristo nella Chiesa con l’eucarestia e la Parola. Personalmente riesco a seguire questi avvenimenti solo con la preghiera perchè mi è difficile il viaggiare.

Torniamo a Dhanjuri. Il numero dei vostri pupilli presenti ad oggi è di 144 ragazzi e 126 ragazze; solo a fine Gennaio sapremo il numero esatto in quanto è in corso l’ammissione alla scuola dei nuovi e ci sono sempre i ritardatari. Abbiamo 38 nuovi ragazzi da 12 differenti parrocchie. Una preghiera per aiutarli ad inserirsi in nuovi ambienti fa sempre bene. (Maria, Madre della Sapienza, prega per loro).

Nove giovani di Dhanjuri sono stati ammessi quest’anno alla Novara Techical School di Dinajpur. Ed anche questa è una bella notizia. Al termine dello scorso anno 93 sono stati i giovani che hanno terminato due anni di corso e ricevuto il diploma della NTS. Tutti hanno trovato lavoro a Dhaka.

Giovani avviati e preparati al lavoro protagonisti del loro futuro. Questa goccia di acqua nell’oceano dei giovani fa bene sperare.

Secondo quanto pubblicato dal Daily Star giorni addietro, la ILO (Organizzazione Internazionale per il Lavoro), riportava che in Bangladesh undici milioni di giovani dai 14 ai 24 anni hanno lasciato la scuola e non hanno lavoro. Significa che ogni anno in questo paese un milione di giovani entrano nella società senza adeguata istruzione o preparazione per un impegno di lavoro.

I vostri pupilli di Dhanjuri, come mostrano le foto, hanno ogni giorno un’ora di lavoro. Il gruppo dei più grandi... aiuta il trattore a portare materiale mentre un gruppo aiuta in cucina. Pesci pescati vanno puliti per cucinarli.

Bello vedere il sorriso sulle labbra di una persona.

Piace quello che dice Khalil Gibran: “Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno”.

Ricordiamoci che la popolazione del Bangladesh, ha raggiunto centosettanta milioni di persone. Aumenta il numero di quelli che sognano un posto migliore dove poter lavorare e vivere degnamente in pace.

Dal Myanmar continua il flusso di rifugiati verso il Bangladesh (sono circa 250.000 o 300.000 secondo notizie dell’ONU). Aumenta il flusso di emigrazione clandestina... Molti giovani sognano e fanno di tutto per andare dove poter realizzare il loro futuro...

Notizie varie che interessano: Suor Filomena, di Marina di Minturno che partì prima di me per l’allora Pakistan, a fine mese compie 80 anni. Auguroni e torta con le candele da spegnere a Moladuli. P.Livio è andato a fare festa.

Come riportato, ci ha lasciato per l’eternità l’amico Saveriano P. Silvano Garello.

La frase provocatoria proposta a suo tempo è di Carlo Caretto che scriveva nel 1970, moderno profeta. La premiazione di quelli che hanno indovinato sarà il 29 Febbraio a Dhanjuri.

Seguo su internet le notizie del freddo e del terremoto che ha colpito la zone dl centro Italia. Zone che ho visitato spesso da giovane per lavoro. Vicino con l’animo e la preghiera per attendere che passi questo momento e con la speranza di un domani sereno.

Chiudo rivolgendomi con la preghiera a MARIA

Madre di Misericordia, aiutaci a credere, aiutaci a sperare.

Da Te veniamo implorando da questa terra inondata dalle lacrime di tante persone e tanti bambini. Sono colpite dalle guerre o dalle nostre ingiustizie e hanno perso la speranza nella loro vita.

Rivolgi il Tuo sguardo sereno e benigno verso di noi ottienici speranza.

Guidaci nel cammino per incontrare il frutto del Tuo seno: Gesù, consolatore degli afflitti.

O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria

Dal vostro bastonato asinello Fr.Adolfo

2017

Amici carissimi che mi aiutate a sognare

Dinajpur - 2 febbraio

Il sognare è un aspetto della vita di tutti, piccoli, grandi, bengalesi o italiani, bianchi o neri.

Alla fine del millennio lasciateci sognare, è un libro del card. Martini che rileggo volentieri forse perchè anche a me piace sognare. Guardando la sua Chiesa nel 1997 sotto la spinta del concilio Vaticano II, ed alzando lo sguardo al futuro dell’Europa, sogna una comunità di fede che renda possibile l’incontro tra oriente ed occidente; una chiesa aperta verso l’oriente e che tende a far incontrare il nord con il sud del mondo.

Riporta quello che diceva S.Ambrogio per sottolineare l’accoglienza che deve avere la comunità dei credenti in Cristo. Penso che sia un messaggio ancora attuale per la società che pensa di creare muri e separazioni piccole o grandi. Accogliere o escludere.

“ Quelli che escludono i forestieri dalla città non meritano certo approvazione. Ciò significa cacciarli proprio quando si dovrebbero aiutare... Le fiere non scacciano le fiere e l’uomo scaccerà l’uomo?... L’animale aiuta il suo simile, l’uomo lo combatterà? Non sopportiamo che i cani siano digiuni mentre noi mangiamo e poi scacciamo gli uomini?” St.Ambrogio Vescovo di Milano 389-390.

In Bangladesh ci sono etnie o gruppi di diversa provenienza per migrazioni di lavoro o fatti storici passati o recenti. La comunità cristiana è una minoranza in un paese dove convivono mussulmani hindu, buddisti: tre cristiani su mille abitanti.

Piace che al boarding di Dhanjuri ci siano ragazzi/e da 18 parrocchie di tre diocesi del Bangladesh. Gruppi di etnie diverse con tradizioni e lingua propria. Vivere insieme, conoscersi è un impegno di ciascuno e dei formatori. Lo abbiamo ancora una volta evidenziato nel ristampare l’opuscolo che presenta i Boarding come comunità di vita e non come specie di albergo.

Nella Scrittura molte volte Dio usa dare messaggi di speranza attraverso i sogni. Messaggi di speranza dati a Giuseppe, a Simeone ed altri Non sono incubi o sogni che portano alla disperazione, ma messaggi che danno speranza di vita o evitano pericoli.

Questa mattina mi hanno chiamato sul telefonino i 21 ragazzi del boarding di Dhanjuri che oggi iniziano gli esami di decima (terza media). Sognano di essere promossi e chiedono una preghiera per questo. Il loro messaggio si è chiuso con un canto.

Lasciateci sognare perchè il sognare è come un cantare la vita. Ci fa vivere nella speranza di un domani migliore, di una società più giusta, di una famiglia dove ci si comprende e ci si perdona.

“Lasciateci sognare! Lasciateci guardare oltre le fatiche di ogni giorno! Lasciateci contemplare le figure che hanno seguito un passaggio di epoca, insegnando che la forza e il regno di Dio sono già in mezzo a noi e che basta aprire gli occhi ed il cuore per vedere la salvezza di Dio all’opera.”

Abbiamo svolto una valutazione sull’orientamento scolastico dei giovani di un gruppo di famiglie di Dinajpur. Le ragazze sono più impegnate nello studio e sognano un futuro di servizio: infermiere, dottoresse , una famiglia. I giovani hanno una diversità di sogni. Polash ci ha fatto notare che quelli sono i desideri/sogni dei giovani, ma poi bisogna fare i conti con i sogni dei genitori, dei parenti e della società. Il risultato a volte è la fuga, uscire... andare.

Nel Vangelo di Luca, durante la visita ad Elisabetta, Maria canta i sogni di Dio

L’Anima mia magnifica il Signore, ...

perchè ha guardato l’umiltà della Sua serva. A Lui piacciono le piccole cose e quelli che non fanno chiasso.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il Suo nome. Alle nozze di Cana disse ai servi : “fate tutto quello che Lui vi dirà’”.

Di generazione in generazione la Sua misericordia si stende su quelli che lo temono. La misericordia è il segno della pazienza di Dio che aspetta che noi impariamo a fare le cose giuste nel vivere con gli altri.

... ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Un’Ave per il vostro bastonato asinello

Fr.Adolfo

2017

Nuovo anno scolastico a Dhanjuri

Dhanjuri - 16 febbraio

Amici, eccomi a voi per riprendere il nostro impegno per il sostegno allo studio del gruppo di ragazzi/e di Dhanjuri.

Sono in 36 i nuovi arrivati al boarding e sono 21 che in questi giorni hanno gli esami di stato della terza media. In tutto sono in 145 al St.Benedict’s boarding e 150 ragazze al St.Clare’s boarding.

Ve li presento sul campo della scuola insieme agli altri studenti all’apertura dell’anno scolastico di qualche giorno fa.

Come vi ho scritto, il Vescovo Sebastian ha dato la responsabilità del boarding a tre laici: Daniel, Blasius e Pobitro aiutati anche dal Roni per insegnare l’uso dei computer due giorni alla settimana; sono coadiuvati da P. Benjiamin per la parte formativa. Preghiera, studio e lavoro, come insegna S.Benedetto. Spesso il Vescovo viene a trovarci ed incoraggiarci.

Si pianta il riso, si aiuta per i lavori di manutenzione... senza sforzarsi troppo, e si gioca.

Come sapete è da più di un anno che siamo sotto scorta della polizia per protezione da possibili attentati. Il gruppo dei poliziotti incaricati cambia regolarmente. Viaggiando in questo paese sono abituato a ricevere domande su “chi sei e cosa fai”?. Non mi sono meravigliato quando uno dei poliziotti mi ha chiesto giorni fa se ero sposato e quanti figli avessi. Ho risposto di essere sposato (mentalmente mi sono detto con la Chiesa) e che ho 465 figli. Lui mi ha guardato incredulo e pensieroso.

Forse ha pensato che fossi fuori di testa, e non ha fatto più domande.

Nel Vangelo è riportato che Gesù ha detto “In verità vi dico che non c’è nessuno che abbia lasciato casa, fratelli, sorelle, padre, madri... a causa del mio nome, che non riceva il centuplo fin d’ora, nel tempo presente... insieme con persecuzioni...” (Mr.10:28ss –Mt19:28ss- Lc18:29ss).

Dentro di me, da buon asino, mi sono detto che abbiamo creduto alle sue parole e ne abbiamo avuto le conseguenze. Al momento presente: trecento venti a Dhanjuri, altrettanti a Suihari o a Dinajpur senza quelli che ci sono stati affidati negli anni scorsi e quelli che verranno; dalle elementari alle superiori e... ho perso il conto. Amici carissimi, non vi sembra bello ???

Il giorno 9 Febbraio, abbiamo avuto la visita di quattro persone: Don Roberto, parroco di Varallo, il Sig. Giorgio e la Sig.ra Anna ed il giovane fotografo Alessandro della parrocchia, venuti da Varallo per ricordare 50 anni del Novara Training Center di Suihari. Siamo stati contenti della loro visita; il tempo è volato: parlando, visitando e ammirando; abbiamo offerto loro il pranzo. Aspettiamo le foto.


E si prega; perchè: “senza di Me potete fare nulla... ed Io sarò con voi sino alla fine del mondo”


Santa Maria, piena di grazia, il Signore è con Te…

Tu sei benedetta tra tutte le donne,... (insegnaci a dire bene degli altri… senza essere ipocriti).

Prega per Noi peccatori (discoli, furbacchioni, impertinenti , bugiardi)

ADESSO (in questo momento presente).

Ed al termine della nostra vita, AMEN.

Vi saluta a nome di tutti ragazzi, operatori, Suore, insegnanti il vostro anziano

Fr.Adolfo

2017

Pellegrinaggio

Dinajpur - 25 febbraio

Miei cari amici, la liturgia di questi giorni porta riflessioni su “amici". “Un amico fedele è rifugio sicuro; chi lo trova trova un tesoro”. Ringrazio il Padre e faccio Tesoro dei tanti o pochi amici che mi sono vicini con il pensiero, il sacrificio di sopportarmi, e la preghiera.

Le tentazioni ci sono ed a volte non ti lasciano respirare. Allora bisogna affrontarle e confidare.

Siamo nel mese di Febbraio e dopo la disputa durata alcuni anni sulla mia nascita in data 29 Febbraio devo premunirmi da varie tentazioni. Sono stati gli impertinenti ragazzi di Dhanjuri ad iniziare inviandomi un messaggio di 470 MB (!) registrato su una “chiavetta”.

Un bel canto di auguri diretto da Pobitro per il compleanno e la richiesta di essere allietati da... dolci per festeggiare. Un gruppetto di furbetti mi offre dei fiori. Da buon anziano li accetto.

Alcuni amici missionari chiedono come e dove festeggiare. Rispondo che ci sarà il 29 Febbraio un mega invito da facebook o cosa simile.

Il gruppo di giovani della cattedrale spera in un “mega dolce”... Lasciamoli sperare...

Lo scorso anno ho iniziato un “file” titolato “Pellegrino” su cui ogni giorno ho riportato cose avvenute o pensieri di vita. Sono 22 pagine e penso di leggerle per capire il mio pellegrinare di questo ultimo tempo... sedentario. Quello di prima è rileggere le lettere agli amici dal... 1967 in poi.

Considerare la vita come pellegrinaggio credo che si basi sulla fede. Perchè si può vagabondare andando in giro per il mondo; oppure viaggiare per studio o per lavoro. Ma il pellegrinare in vita penso che sia una cosa diversa.

E’ un camminare verso Qualcuno o qualcosa guardando ed operando con e nella chiesa per essere testimoni. E’ un camminare che riempie la vita e a volte la rende pesante; ci porta ad incontrare persone che diventano per volontà del Padre: “figli, fratelli , sorelle, amici”, di cui diventiamo corresponsabili.

La liturgia della preghiera eucaristica quinta ci fa pregare :

“Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli; infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi: fa che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti.

La tua Chiesa sia testimonianza viva di libertà, di giustizia e di pace, perchè tutti gli uomini si aprano alla speranza di un mondo nuovo..., concedi anche a noi al termine di questo PELLEGRINAGGIO di giungere alla dimora eterna, dove Tu ci attendi. In comunione con la beata Vergine Maria, con gli Apostoli e i martiri“.

Mi sono chiesto, alla mia veneranda età, come è stato il mio pellegrinaggio. Tanta nebbia, tante cadute, sbaglio di sentieri, scivolate in sentieri di vita a volte impervi. Sostegno e guida nel nostro cammino la Madre che tante volte ha dovuto sciogliere nodi, essere vicina soffrendo in silenzio per errori o sviste su sentieri difficili.

Perdona, o Padre, le colpe di noi tuoi figli pellegrini, e poichè non possiamo salvarci con le nostre opere, interceda per noi la Vergine Maria, Madre del tuo Figlio... (dalla liturgia)

Madre mia fiducia mia, aiutaci a vivere il domani con la speranza di un mondo nuovo.

Madre buona, continua a starci vicino quando siamo tentati o vinti dall’egoismo.

Madre della misericordia, aiutaci a superare la superbia; sostienici quando dobbiamo ricevere o dare il perdono.

Santa Maria, prega per noi tuoi figli adesso e nell’ora della nostra morte... vicina. Amen

Riflessioni ad alta voce dal vostro vecchio asino Fr.Adolfo che porta solo 87 anni.

NdR

Si consideri che il 1930 non era un anno bisestile...

2017

Pensieri asinini nel cammino quaresimale

Suihari - 9 marzo

Miei pochi amici rimasti in attesa di conoscere le avventure asinine, eccomi.

Questa volta un amico mi ha fatto notare che l’asino non canta: raglia. Il suo ragliare non è proprio in linea con la scala “do-re-mi-fa-sol-la-si”. Ricordo l’avventura avuta nel formare il coro in seminario. Fui subito messo da porte perché dicevano che stonavo…

A mio parere il raglio è un dire in modo non sinfonico “IO, i-ho,i-ho,i-o”. Sovviene alcuni discorsi politici ascoltati o di assemblea a cui ho partecipato a “Io vi dico... Io vi assicuro... Io ho fatto... Io farò... Io sarò per voi un... Io vi assicuro che...” Per non fare la figura dell’asino mi chiedo quante volte ho... ragliato oppure ho subito conseguenze per aver... ragliato.

Ho scoperto che in Italia c’è la “Città degli asini”, dove questi animali sono usati per aiutare persone in difficoltà a recuperare e trovare aiuto per vivere. Buona ricerca. Qui da noi non abbiamo gli asini... a quattro zampe. Forse molti a due zampe, come il sottoscritto.

Molto spesso quando si è dato un incarico o un lavoro da svolgere a qualche persona e lo si trova fatto con modifiche, alla domanda “perché lo hai fatto ?” la risposta è quasi sempre “io ho pensato... io ho creduto...”

Non puntare il dito, dice l’Amico, ma aiuta quella persona a passare dal “io” al “Noi”. Ne parlavo con Richard, studente di liceo. Nel chiedere spiegazione di come è possibile, è venuto fuori che, se sei solo o pensi di essere solo, dici sempre “io”, ma se si è in due si dice “noi”.

Tu che studi, caro Richard, sei alla ricerca del vero, del buono, del giusto per poter vivere con altri: aiutare tuo padre; rendere felice la tua ragazza; aiutare la famiglia con il tuo lavoro; ricercare con altri cose nuove.

Belle parole o sogni. Il vero nodo sta nel fatto che se sei in questo cammino devi tener conto che il vero è una persona: Gesù “Io sono la Via, la Verità, la Vita”.

Allora scopri che “noi” = io con Lui, siamo alla scoperta insieme di un piano di amore e non di cose da fare. Allora hai gioia nella ricerca, coraggio davanti a quesiti che puoi o devi capire, forza nelle contrarietà o nella lotta per fare le cose giuste. Forza nella sofferenza. Mi accorgo di essere caduto nella tentazione del predicatore. Scusatemi.

Il mercoledì delle ceneri durante la liturgia, ho aiutato a “dare la cenere” sulla testa o sulla fronte di tante persone qui a Suihari. Due celebrazioni: una al mattino presto ed una il pomeriggio. Molti giovani, donne col bambino in braccio che guardano con occhi spalancati e ascoltano: “Convertiti e credi al Vangelo”.

In chiesa più di settecento persone, tanti giovani, gente che lavora tutti i giorni per la famiglia. Alcuni anziani, che sono una minoranza in questa realtà. Mi distraggo e mi viene in mente che, leggendo i giornali italiani su internet, da voi la maggioranza di persone sono anziani, pochi bambini... poche le culle, e la crescita della popolazione è negativa.

Sono statistiche che vengono riportate. Certo che nel lontano 1969, se non erro, la popolazione Italiana era quasi uguale a quella del Bangladesh: circa 60 milioni. Oggi l’Italia, sempre se non erro, è ancora sui 60 milioni, mentre qui il Bangladesh arriva a circa 170 milioni (!) di persone.

Godo questa liturgia dove sono tanti i bambini in braccio alla mamma o al papà o che scorazzano tra i banchi. A volte interrompono il tuo parlare (predica) o pregare, ma forse per darti un messaggio del Padre “se non diventerete come bambini...", cioè persone che hanno bisogno di affetto e di crescere, essere abbracciati e perdonati.

“Convertiti e credi al Vangelo” è una richiesta della liturgia di questi quaranta giorni che varia da persona a persona, da paese a paese, da villaggio a villaggio. Credere al Vangelo è credere in “Gesù Risorto” che è alla destra del Padre per giudicare i vivi ed i morti. E il giudizio sarà sull’amore. “Avevo fame e mi avete dato da mangiare... senza dimora e mi avete ospitato..." (Mt 25: 31-46).

Un gruppo di giovani mi ha aiutato in questi giorni a riflettere su questo messaggio ed alcuni hanno detto che:

Convertiti... oggi: che è il tempo che tu hai e di cui sei responsabile (del doman non c’è certezza - dice il poeta) hai qualcosa da cambiare, da lasciare, da rivedere. Qualcuno da perdonare, da amare e non odiare... che aspetta di essere da te aiutato...

Credi... ricordare il battesimo che ti ha fatto Figlio di Dio (la tentazione è sempre “se tu sei figlio di Dio...” (Mt. 4: 1-11... se tu sei un battezzato...” per questo alcuni chiedono di sbattezzarsi... o da cambiare religione”).

Al Vangelo... Cristo Vivente: la Chiesa vive nell’Eucarestia il mistero “questo è il mio corpo”. Il rendersi vivo e presente di Gesù che è l’unico Salvatore.

Con questo in mente camminiamo per quaranta giorni anche quest’anno verso la PASQUA di RESURREZIONE.

Mi rivolgo a Maria,

“Ave speranza nostra, ave benigna e pia, ave piena di grazia, o Vergine Maria.

Spezza i legami agli oppressi. Rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene.

Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino, fa che vediamo il tuo Figlio che ci salva.

Dal vostro Fr. Adolfo che si sente sempre più asino e conta sulla vostra preghiera.

2017

Notizie da Dhanjuri e Dinajpur

Dinajpur - 13 marzo

Cari amici, mi dovete scusare se vi importuno, ma probabilmente questo è un modo per sfogarmi non avendo la possibilità di incontrarvi di persona...

La caretta che il somaro deve tirare, come ha fatto notare un amico, può diventare pesante, specie se salgono tutti quelli che desiderano un passaggio o sono compagni di vita.

Nel salmo 89 ascoltiamo: “Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica e dolore, passano presto e noi ci dileguiamo..." Non potendo ragliare mi tocca tirare.

Il salmo continua “Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore” Provo a pregare il salmo che è al plurale, e mi sento un microbo o un granello di sabbia. E voi?

Da buon bengalese, pur di ricevere qualcosa, ho contato quanti sono stati i giorni del mio pellegrinare: computati i bisestili sono stati 31.777 al 28 Febbraio. Oggi sono 31791 e continuano. Il mio amico Giovanni, che studia astronomia, dice che la mia cifra è ridicola o minuscola al massimo di fronte ai 14 miliardi di anni dall'inizio conosciuto della via lattea...

Torniamo con i piedi a terra ed eccovi notizie che ci avvicinano.

Da Dhanjuri: terminati gli esami governativi il gruppo di ragazzi/e che hanno sostenuto gli esami prende un periodo di vacanza in attesa dei risultati che si prevedono in Aprile. Come sapete sono in quarantadue. In attesa del responso, oltre a trascorrere qualche giorno a casa, parteciperanno ad incontri di orientamento di vita al centro pastorale diocesano qui a Dinajpur. Gli altri, dalla classe VI in su sono tutti impegnati con lo studio ed il lavoro guidati da Blasius e Pobitro.

Daniele fa la spola tra Beldanga e Dhanjuri per seguire anche il gruppo delle superiori. Roni Kormokar lavora a Dinajpur; i due giorni liberi (venerdì e sabato) li trascorre a Dhanjuri e dà una mano per l’informatica. Ha diviso in otto gruppi i ragazzi per le lezioni pratiche utilizzando i cinque computer a disposizione. P. Benjamin oltre alla visita ai 60 villaggi, segue tutti, ragazzi/e perché il Vangelo sia regola di vita.

“Lampada ai miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino”( salmo 118)

Venerdì in Cattedrale alle nove di mattina i bambini/e della parrocchia pregano la Via Crucis. Le catechiste guidano i canti ed il percorso delle 14 stazioni; ragazzi/e si alternano nel proclamare la riflessione e la preghiera per concludere in silenzio e ricevere la benedizione della Croce.

Piace partecipare per godere della preghiera dei piccoli. L’intenzione di guida è stata: “pregare per i bambini che muoiono di fame in Africa: Sudan, Somalia, Centrafrica”. Una piccola rinuncia per aiutare in concreto.. Ricordiamo che nel 1945 qui nel Bengala morirono di fame cinque milioni di persone in pochi giorni.

“... spogliò sé stesso assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte ed alla morte di croce”

Il gruppo dei giovani di Dinajpur discute su problemi pratici della ricerca del lavoro e del domani immediato. Stuzzico sulla prassi del “coaching class”, cioé un insegnamento parallelo alla scuola che raddoppia il costo della educazione a tutti i livelli. In Italia era, se non erro, andare a ripetizione. Oggi da noi, mi fanno notare Limon e Anioly, è una prassi, che inizia dalle elementari e diventa cronica alle superiori. Pensare ed operare per un nuovo modo di fare scuola legata al lavoro e non al pezzo di carta può essere un impegno da attuare.

“Retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama il diritto e la giustizia, della Sua grazia è piena la terra.” (salmo 32)

L’altro punto, dice Santus, è la piaga della mazzetta per ottenere qualsiasi lavoro. Fa notare che in questa nazione solo un terzo dei milioni di autisti che guidano camion e autobus ha conseguito la patente. A volte ha un costo senza la necessità di fare l’esame. Altre volte paghi e puoi averla. Davanti alla denuncia di alcuni giornali il governo ha iniziato a fare controlli su alcune strade. Mi permetto di chiedere ai presenti, facendo il cattivo, quanti sono i giovani che guidano le moto qui a Dinajpur senza avere l’età o la patente. Chiudiamo la discussione per rivederci la prossima settimana e ascoltare la Parola onde avere un poco di luce.

Il salmo 26 recita: “Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino…”

Nel continuare il nostro pellegrinare rivolgiamoci a Maria.

Come stella del mattino ci guida. La incontriamo sul cammino o per una edicola a fianco della strada, o in una cappella o in una chiesa dove sostiamo per pregare, o in un Santuario dove arriviamo pregando il Rosario.

O santa Madre del Redentore, crocifisso per colpa nostra,

Tu porta del cielo, stella del mare in burrasca, soccorri nei momenti difficili il tuo popolo che anela a risorgere dal male,

Tu che accogliendo il saluto dell’angelo, nello stupore dell’immensità del creato,

Hai generato il tuo Creatore,

Madre sempre vergine, pietà di noi peccatori: superbi, ambigui, falsi, ipocriti, bugiardi.

aiutaci in questo cammino verso la Pasqua di Resurrezione. Amen

Scusate il vostro amico Fr. Adolfo, somaro stanco che continua a tirare .


13 marzo 2017 Students' Day a Dhanjuri


2017

Venerdì di Quaresima

Dhanjuri - 31 marzo

Carissimi, vi raggiungo soltanto per comunicarvi come si vive questo momento di Quaresima.

“Convertitevi e credete al Vangelo”. Con questo appello è iniziato il nostro cammino verso la Pasqua di resurrezione.

Anche qui a Dhanjuri come a Dinajpur ed altrove in Bangladesh, come in tante altri parti del mondo, il momento importante della settimana è la via Crucis del venerdì.

Ci sono gli esami di scuola da affrontare. Dal 2 di Aprile iniziano gli esami delle superiori che continuano per tutto il mese di aprile. Per tanti ci sono nuovi percorsi di vita con assunzioni per lavoro. Il lavoro dei campi a volte è danneggiato da una pioggia o vento improvviso. Ma per il 3 per mille dei Bangladeshi, i credenti in Cristo, il venerdì è giorno di riflessione e preghiera. Momento importante è la Via Crucis: la strada della croce. Le chiese o cappelle sono piene di persone, uomini, tanti giovani, donne e bambini. Silenzio e raccoglimento.

Il governo del Bangladesh dichiarò il venerdì giorno di vacanza settimanale; sono chiuse le scuole, le banche, gli uffici. L’obiezione fatta allora da parte del settore bancario non fece breccia. Anche per l’islam il venerdì è il giorno della preghiera.


Io sono il Vivente, dice il Signore, non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva.

La Via Crucis, mi diceva la Soraya pittrice che dipinse le stazioni in stile locale, è una preghiera per avere speranza di vita guardando le nostre pene alla luce delle sofferenze di Cristo. Segno è la Croce portata da Cristo.. Un gruppo di giovani in chiesa passa del tempo in silenzio per guardare ed adorare la croce collegata al mistero dell’Eucarestia.

Si chiede il perdono dei propri peccati ed il coraggio di prendere ogni giorno la propria croce, nella sua dimensione personale, e seguire Gesù.

“La Croce non è una suppellettile, un ciondolo, o un oggetto da indossare, ma un richiamo all’amore con cui Gesù si è sacrificato per salvare l’umanità dal male e dal peccato” ; ha detto Papa Francesco.

Il gruppo dei giovani che a Dinajpur realizzano la “Via Crucis vivente” ha segnato i vari momenti con alcune riflessioni per attualizzare il cammino di Cristo alla nostra vita.

Gesù è condannato ingiustamente. Oggi, qui da noi e nel mondo, diversi innocenti vengono condannati da coloro che hanno il potere, o usano la legge per condannare e punire. Gesù si carica della croce, e su di essa sono caricate le nostre croci: famiglie divise; persone malate; giovani drogati o dediti all’alcool. Cadiamo sotto la croce: pensavamo di essere forti davanti al male, e ci troviamo a terra. Maria ci aiuti a credere nella croce di Gesù per non essere senza speranza. Tra la moltitudine di gente che guarda indifferente il dolore degli altri si trova un Cireneo che aiuta: un amico, un parente, un responsabile. Una ragazza, mossa da compassione, asciuga il volto …di un malato, di un moribondo. Ci troviamo di nuovo a terra quando abbiamo la pretesa di fare da soli. Se ci commuove la sofferenza subita da Gesù, dobbiamo guardare ai nostri peccati, causa di tanto dolore. C’è nel nostro essere, in ogni istante della nostra vita un male, una debolezza, un rinnegamento che sono per Gesù la sofferenza delle sofferenze. Gesù sfinito cade schiacciato dalla nostra debolezza ma per amore si rialza anche se a noi sembra di non poterne più. Il Calvario: la spogliazione, la crocifissione e la morte, si segue senza commenti ma solo pregando e meditando. Lui con la croce ha vinto il male e la morte per noi.


Il gruppo fa il cammino all’aperto nel villaggio passando da zona a zona o da casa a casa. Molti sono gli spettatori non cristiani che guardano in silenzio il gruppo che prega seguendo una croce.


Maria, rifugio dei peccatori, prega per noi.

Maria, consolatrice degli afflitti, prega per noi.

Il vangelo riporta che Maria e Giovanni sono ai piedi della croce,

“O Maria, nelle ore incomprensibili della nostra vita, quando tutto sembra finito e Gesù sembra morto, donaci la forza della tua speranza perché spesso proprio allora la sorgente definitiva della vita è molto vicina.”

Continuando a camminare con speranza vi salutano Polash, Filip, Oli e Roni con tutti gli altri e Fr.Adolfo

2017

Riabilitazione

Dinajpur - 17 aprile

Cristo dato alla morte per i nostri peccati, è risorto, per renderci giusti, alleluia.

Carissimi amici, vi sarete domandati che fine ha fatto l’amico asino. Qualcuno, come la Corinna, me lo ha ricordato inviandomi gli auguri di Pasqua per e-mail o SMS.

Oggi la Chiesa nel mondo annuncia e canta CRISTO E’ RISORTO.

Lui ha distrutto il peccato con la Croce e vinto la morte donando la sua vita. Per cinquanta giorni la Chiesa, nata dal Suo costato, con la liturgia ripropone testimoni e avvenimenti che aiutano noi oggi a vedere e credere.

Tutto è iniziato la domenica delle Palme che riporta la riabilitazione dell’asino. La Liturgia della settimana santa si apre che l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Il tempo della nascita avevamo visto l’asino che portava Maria e Gesù da Bethlehem in Egitto per salvarsi e ritornato a Nazaret per crescere nella sua dimensione umana...

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al sepolcro, di buon mattino, quad’era ancora buio... Corse allora e andò a dire a Simon Pietro... Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’anno posto... giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso le Scritture, che Egli doveva risuscitare dai morti. (Gv. 20:1-9)

Tutto è iniziato la domenica delle Palme che riporta la riabilitazione dell’asino. La Liturgia della settimana santa si apre che l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Il tempo della nascita avevamo visto l’asino che portava Maria e Gesù da Bethlehem in Egitto per salvarsi e ritornato a Nazaret per crescere nella sua dimensione umana.

Il Vangelo secondo Matteo riporta: Gesù mandò due discepoli e disse “Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un’asina legata e con essa un puledro, scioglieteli e portateli da me... condussero l’asina ed il puledro, misero su di essi i mantelli ed Egli vi si pose a sedere.” Ed entrò in Gerusalemme. (Mt. 21: 1-7)

Oggi l’asino dovrebbe portare Gesù: salvatore dell’umanità. Per farlo stare comodo mette sulla groppa il suo mantello; segno di quello che uno possiede per vivere. Qui in Bangladesh è il “chador” il mantello che ripara dal freddo, o il panno che copre il corpo quando si viaggia o quando stanchi si riposa. In Italia o in Europa la TV riprende quelli che trascorrono la notte sui marciapiedi o alla stazione a volte assistiti, a volte trascurati. Forse mi sono montato la testa... è superbia... Mi trovo spiazzato. Vi è il pericolo che portiamo sulla groppa dei falsi liberatori...

Filip, che con altri giovani sta preparando la via crucis “vivente” per il Venerdì Santo mattina, dice che bisogna andare avanti nella vita. Solo così si può incontrare qualcuno che porta Gesù. Santus fa notare che il villaggio che vi sta di fronte vuole indicare di prendere responsabilità del luogo dove viviamo. Mi accorgo che ho molto da imparare.

Anjoly mi fa notare che Gesù nel Vangelo cambia il modo di indicare coloro che lo seguono: all’inizio sono dei discepoli, poi degli apostoli, quindi amici ed infine fratelli. E’ il modo con cui Gesù ci guarda, ci cerca, ama ciascuno di noi, chiede?

Lo abbiamo venduto o rinnegato come discepoli o apostoli, l’abbiamo lasciato solo quando aveva bisogno di amici: ”non avete potuto vegliare neppure un’ora con me?” nel Getsemani.

Uno solo resta ai piedi della croce per consolare una madre addolorata. Dalla croce dice a sua madre: “Donna ecco tuo figlio. Poi disse al discepolo: Ecco tua madre” (Gv.19-27)

Come asino vengo messo da parte, in un angolo della strada perchè prende vita non il trionfo di chi viene osannato dalla folla ma il tempo di un nuovo modo di essere. Nella vita capita di essere messi da parte. Tanti sono i motivi : l’età, il colore della pelle, la disponibilità finanziaria, l’appartenenza ad un gruppo o ad un paese o venire dal nord o dal sud... e così via.

Dobbiamo chiederci se abbiamo messo da parte LUI. La Chiesa ci ripropone la sua presenza vera nel mondo di oggi con le sue violenze, guerre non dichiarate, soprusi sui piccoli ed i poveri e ci chiede di vivere questi tre giorni in novità di vita.

GIOVEDI’ SANTO.

Cena del Signore. Dono di sè nell’Eucarestia affidata alla Chiesa nel nuovo eterno sacrificio.

“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri”

“Questo è il mio corpo, che è per voi; questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue versato per voi. Fate questo in memoria di me”

VENERDI’ SANTO.

“Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte, alla morte di croce.

Perdono dei peccati. Giorno di preghiera e riflessione.

Alle tre del pomeriggio la liturgia propone l’adorazione ed il bacio del Crocifisso. Le chiese sono piene di gente, in maggioranza giovani.

Si celebra oggi in Asia l’inizio della primavera. Piazze e strade piene di giovani con nuovi vestiti e scambio di fiori.

SABATO SANTO.

Fare silenzio ed attendere : Terra Nuova e Cieli nuovi.

La Notte Santa si benedice il fuoco nuovo per avere la Luce nuova. Cristo ieri e oggi, Principio e Fine, Alfa e Omega. “Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l’innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti.”

Al momento della benedizione dell’acqua battesimale ricordiamo la data del giorno del nostro battesimo. Per me è il 5 Maggio di tanti anni trascorsi.

BUONA E SANTA PASQUA A TUTTI VOI dai ragazzi/e, giovani di Dhanjuri e Dinajpur, dagli educatori e sacerdoti che li aiutano a crescere, e dal vostro asino recalcitrante

Fr.Adolfo

Regina del Cielo, alleluia,

Cristo che hai portato nel grembo, alleluia

E’ risorto come aveva promesso, alleluia

Prega il Signore per noi, alleluia

2017

Lo scarto

Dinajpur - 11 maggio

Carissimi, non vi sembrava vero che non mi facessi vivo, ed invece eccomi qui a disturbarvi. Per favore spegnete cellulari e simili per fare un poco di silenzio ed ascoltarci.

Desidero ricordare agli amici P.Angelo Rusconi, con cui arrivai nel 1969 nell’Est Pakistan. Grande amico del Vangelo, che mi ha superato nella corsa alla casa del Padre giungendovi lo scorso 9 Maggio. La nostra preghiera lo accompagni.


Avete avuto notizie e foto da Dhanjuri da parte del corrispondente speciale Roni che usa anche Facebook di cui io sono ignorante. Tutte le scuole sono chiuse sino a fine Giugno per vacanze estive e Ramadam; anche a Dhanjuri. Le ragazze del boarding sono a casa. Abbiamo chiesto ai nostri/vostri ragazzi di restare in questo periodo di “vacanze estive” (sino a fine Maggio) per studiare. Ci sono quattro insegnanti responsabili per le varie materie. A fine mese inizia il mese di vacanza per il “ramadam” ed allora andranno a casa. Questo è possibile a Dhanjuri perchè zona rurale. E’ un vero rompicapo poter capire quanti sono i giorni della scuola dati per l’insegnamento. E’ uno sprecare tempo che è dato per la vita. Forse siamo in una società dove lo spreco è una realtà.


Ringrazio tutti voi che vi interessate per il “sostegno allo studio” di Dhanjuri. Per sintetizzare in cifre di questo inizio di anno; oggi abbiamo 132 presenze al boarding dei ragazzi dopo che il gruppo di 21 studenti del ginnasio, come sapete, ha lasciato a fine esami. Dovranno attendere i risultati e poi decidere la scelta futura : ramo tecnico o iscrizione al liceo.

Mi scrive il Pobitro, responsabile della contabilità del boarding, del problema immediato di acquistare il riso. Occorrono 80 Kg. di riso al giorno. Purtroppo il prezzo dei prodotti agricoli è in aumento. Dall’orto del boarding si ricavano vegetali per la zuppa… ma bisogna acquistare olio, patate, farina. Meno male che il pesce lo peschiamo nel “pukur”… gratis. Coraggio, chiederemo un intervento alla Madre… provvidente. Cari amici per favore pregate un “Rosario” perchè non manchi il riso su questi tavoli… Ho approfittato della “supplica” alla Madonna di Pompei… per chiedere.

Madre della Misericordia, o Vergine Maria, suscita in tutti noi un rinnovato impegno di solidarietà ; nel nostro parlare ci sia l’unisono con la Parola del Tuo Figlio nella ricerca della verità; nel nostro fare ci sia il desiderio del bene dell’altro, anche se contrario, se nemico.

Aiutaci a rimanere in ascolto attento per captare nel silenzio il parlare di Dio; aiutaci a non essere indifferenti al grido di chi soffre o perde la speranza o si sente sprecato; aiutaci ad essere vicini con chi è nella sofferenza, nel dolore. Volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi…

Venerdì scorso all’incontro con il gruppo della cattedrale mi sono trovato a disagio. A parte il fatto che il mio telefonino è antiquato… dicono… da scartare. Allora parliamo dello scarto ?...

Si discute, anche qui, sui risultati degli esami statali del ginnasio appena terminati. A che servono? infatti si passa alle classi superiori direttamente . Vari gli interventi su un futuro con grosse nubi. Limon dice che bisogna scegliere, dopo questi esami, il politecnico che da’ più possibilità in futuro, specie l’informatica. Joseph e Bristy sono dispiaciuti per non aver raggiunto il punteggio pieno che desideravano. D’altra parte il governo ha fatto scrutinare due volte gli esami scritti. Diminuiti i promossi come avete appreso dalle notizie pubblicate sui giornali che l’amico Bruno ha inviato.

Polash fa notare che negli ultimi cinque anni si è parlato molto della necessità di un cambiamento del sistema e dell’indirizzo scolastico. Poco viene realizzato sul piano pratico. Santos dice che occorrono persone nuove. Si chiude con la preghiera allo Spirito Santo, di cui tutti abbiamo bisogno per discernere e operare.

La liturgia della domenica afferma che siamo stati battezzati in Cristo. Ricordiamo il giorno del nostro battesimo ? Ed il nome ?

” Io sono la porta: se uno entra attraverso Me, sarà salvo, entrerà e uscirà e troverà pascolo… Io sono venuto perchè abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv.1: 9-10)

“Vergine santissima, fa che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno; la luce gentile della fede illumini i nostri giorni, la forza consolante della speranza orienti i nostri passi, il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore, gli occhi di noi tutti ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia. Amen.” (papa Francesco)

Scartati ?

Da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna”

Dal vostro anziano borbottone Fr.Adolfo

2017

Il posto

Dinajpur - 22 maggio

Carissimi amici, tutto è iniziato con il ricordo di un amico che ha preso il mio posto; o meglio dico che mi ha scartato nel cammino verso la vita senza fine e mi ha superato lasciandomi con la bocca aperta, il fiatone e solo. E’ stato P. Fabrizio a stuzzicarmi di ricordare l’amicizia avuta con P. Angelo Rusconi che mi ha superato lo scorso 8 Maggio. Arrivammo in East Pakistan nel 1969 ed insieme iniziammo l’avventura di annunciare il Vangelo. Siamo stati legati nell’amicizia di vivere il Vangelo in questo paese.

Nella casa del Padre mio vi sono molti posti… Io vado a prepararvi un posto: quando sarò andato e vi avrò preparato un posto ritornerò e vi prenderò con me, perché stiate anche voi dove sono io. (Gv. 14:2-4)

Inizia una discussione perchè noi discepoli parliamo di “regno ” mentre Gesù parla di “casa del padre”. Avere un posto nel regno è una cosa concreta che dà una certa responsabilità e sicurezza. Avere un posto in casa è diverso.

La discussione si anima tra Sontus e Filip per il posto che si occupa in parrocchia, oppure in chiesa. A volte giovani restano in veranda ed aspettano per entrare o per andare via. Persone che sono sempre in fondo alla chiesa quasi hanno paura di farsi avanti.

Ma credo che capita anche in Italia e non solo nella chiesa ma anche nella vita civile. Da giovane ricordo la ricerca del posto di lavoro fisso. Dopo il diploma fare concorsi o aspettare il turno per navigare evitando di pagare… il pizzo o la tangente, come si diceva allora.

Avevamo vissuto il miraggio del “posto al sole” con la conquista di altre terre e di un impero, per poi difendere la nostra terra per avere un posto di lavoro.

Oggi qui in Bangladesh, fa notare Suronjon, si discute quale è il posto degli aborigeni che vivono sulla terra degli antenati quando il proprietario è diventato lo stato o il ricco che ha le “carte” del possesso recente.

Al mattino andando da Suihari alla Cattedrale, mi capita spesso di notare il gruppo dei “metor = fuori casta” che fanno colazione seduti per strada fuori del “ristorante”. Sono quelli addetti alla pulizia delle fogne e simili. Per loro non c’è posto dentro. Il loro posto è fuori”.

Con Maria e Anjolin si discute sul posto in famiglia quando si è adolescenti. Quando si frequentano le scuole superiori, in liceo si desidera più libertà nelle scelte da fare che riguardano la vita. Si parla anche dell’uso del telefonino quando si è insieme a casa o ad altri. Che posto ha? Ci sarebbe da scrivere un … romanzo a puntate.

Lucas fa notare che chi è ad un posto di responsabilità non può lavarsi le mani o dare la colpa sempre agli altri. Scarica barili…

C’è un grande via vai di giovani oggi qui per l’incontro del gruppo “Ek shonghe amra” (noi insieme) iniziato da P. Fabrizio. Quale il nostro “posto” nella chiesa oggi? Studenti cristiani di scuole superiori che vengono nella città di Dinajpur per studio. Sono ospiti in zone diverse o presso parenti o si mettono insieme affittando un luogo. Scopriamo che la cittadina di Dinajpur ha una popolazione di 424.772 persone.. In città vi è una densità di 1200 persone per Kmq. Il 41 % è senza istruzione alcuna. Ma di questo ne parleremo la prossima volta.

Resto al mio posto… di osservatore critico e furbetto. Voi che mi dite?

Teniamo fisso nella vita il posto della Madre Maria e preghiamo:

Salve Madre di Misericordia, vita dolcezza salute nostra salve,

A Te ricorriamo esuli figli di Eva, perché non sappiamo da chi andare ,

a Te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Lacrime nostre, dei piccoli, degli abbandonati, delle madri e delle vedove, degli scartati dalla società.

Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi, e molte volte tristi guardando le nostre infedeltà ed ipocrisie al vangelo,

e mostraci dopo questo esilio il frutto del tuo ventre GESU’. O dolce, o pia o dolce vergine Maria.

Dal vostro anziano Fr. Adolfo che aspetta un posticino pieno di amore.

2017

Speranza

Dinajpur - 31 maggio 2017

Ogni promessa è un debito… dice il proverbio… ed allora sono in bancarotta perchè promesse ne ho fatte tante, ma il tempo , l’età, la stanchezza ed altre occupazioni e così via… non colmano debiti o prestiti da banche…

Nella mia ultima dicevo verso la fine:

“C’è un grande via vai di giovani oggi qui per l’incontro del gruppo “Ek shonghe amra” (noi insieme) iniziato da P.Fabrizio. Quale il nostro “posto” nella chiesa oggi ?

Ora che è “la prossima volta” vi sono tante cose da dirci.

Abbiamo visto che la cittadina di Dinajpur nel 2015 aveva una popolazione di 424.772 persone e una densità di 1200 persone per Kmq. Il 41 % è senza istruzione alcuna, secondo fonti governative. Al vedere (non al guardare) segue il capire, dice il Filip.

Nostra Chiesa, nostra responsabilità è stato il tema dell’incontro con trentacinque giovani studenti cristiani di scuole superiori che vengono nella città di Dinajpur per studio. Il numero delle scuole in città è in continuo aumento. Devo superare la tentazione di leggere statistiche e numeri per cercare di capire la realtà umana. Il nostro gruppo è in rappresentanza di circa trecento giovani studenti cattolici che sono ospiti in zone diverse o presso parenti o sono insieme affittando un luogo in un villaggio cristiano. Sono disseminati in un’area di circa 300 Kilometri quadrati.

Diventano animatori di piccole comunità di villaggi. Mi ricorda le “comunità di base” che si svilupparono in America latina. Penso che qui sia un modo nuovo di essere chiesa. E’ un piccolo seme; tre ogni mille persone, in una zona, come sapete, con maggioranza mussulmana e forte gruppo di indù e animisti. La popolazione giovanile (1-25 anni ) qui a Dinajpur è di circa 300.000 persone. Fatte le dovute proporzioni , se non erro, allora sono circa 65.000 gli studenti in questa cittadina che frequentano le scuole media-superiori. Le ragazze sono più dei ragazzi.

Mi sono permesso di dire al gruppo che abbiamo bisogno dello Spirito di Verità per vivere nel modo giusto ed essere portatori di speranza testimoniando il vero ed il buonoin una società che ha bisogno di cambiamento… giovanile.

Si discute sul ruolo che si può avere nel villaggio evitando le divisioni o conflitti. Essere disponibili al servizio. Come vecchio borbottone mi sento vicino ai due che da Gerusalemme andavano a Emmaus dicendo “speravamo…”

Come tutti sanno dal 2013 è iniziata l’era della telematica. Si parla ed opera con smarth phone; smarth working e cose simili. Io ho perso speranza… di imparare. Il mio Roni e come lui tanti altri giovani mi hanno superato. Lascio ai giovani il… testimone.

Ora che è “la prossima volta” vi sono tante altre cose da dirci.

A Dhanjuri, la scuola è in ferie ma i nostri pupilli sono rimasti a studiare guidati da Daniel con Blasius e Pobitra. Al rientro all’inizio di Luglio, ci sono gli esami semestrali da affrontare. Si impara anche a cantare meglio ed insieme.

Come sapete nel mese del Ramadam vi sono trenta giorni di digiuno. Durante il giorno non si tocca cibo o acqua, e si mangia dopo il tramonto del sole sino all’alba. Il tempo è scandito dai tempi di preghiera.

Lavoro degli uffici è ridotto. Caldo soffocante. Vi è un rialzo dei prezzi per gli alimentari.

A volte bisogna sperare contro ogni speranza, e allora si ricorre alla Madre della Speranza :

O Maria, Madre della speranza, aiutami a sperare,

Non è facile la speranza oggi. In una società in conflitto continuo…

Ma con la tua presenza discreta e continua, che ricerco nella preghiera

il nostro incontro con Gesù sarà sicuro e lieto, incontro necessario per vivere con libertà e coraggio

Verso l’abbraccio definitivo ed ultimo

nella beata eternità

dal vostro vecchio borbottone ma speranzoso P.Adolfo

2017

Madre

Dinajpur - 8 giugno

Carissimi amici, il mese di Giugno è un mese caldo e si aspetta la pioggia che possa mitigarlo. Ragazzi/e e giovani in vacanza impegnati in mille modi per capire il proprio domani. Noi anziani guardiamo cercando di non seguire sogni ma vedere le loro speranze che ci aiutino a credere. A volte riesce difficile credere all’amore di Dio, almeno capita a me…

Chiesa Madre, Sposa di Cristo, che genera cibo per tutti: Eucarestia, e parola per tutti. Cinquanta anni fa il concilio affermava :

“N.64 La Chiesa in Maria contempla se stessa, Vergine e Madre. Orbene la Chiesa, la quale contempla l’arcana santità di Lei e ne imita la carità e adempie fedelmente la volontà del Padre, per mezzo della parola di Dio accolta con fedeltà, diventa essa pure madre ‘poichè con la predicazione ed il battesimo genera a una vita nuova e immortale i figli concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio.”

Tutto è iniziato quando ho ricevuto una bella foto dall’Italia.

Una mamma, ormai nonna, con figli/e sposati e nipoti, che nella foto quasi scompare per lasciare posto ai giovani. Poi il gruppo di giovani della diocesi che hanno riflettuto sul loro presente ed il loro domani nella Chiesa. Da tutte le parrocchie della diocesi, in 85 che accettano di vivere la pentecoste :

“Pace a voi! Come il Padre ha mandato me io mando voi… ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati verranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non dimessi”

Nel vangelo Gesù parla di Padre, madre, figli, fratelli… mai di impiegati, manager , direttori. Vivere il linguaggio del Vangelo è sempre una scommessa o un salto nel buio del… credere. Signore, io credo, ma tu aumenta la mia fede.

Da buon poco credente rifletto che la chiesa di Dinajpur conta otto distretti (province) con circa venti milioni di persone… e voi siete solo ottantacinque…

La Chiesa è mossa dallo Spirito Santo per dare Pace e perdono.

Domani, venerdì 9 Giugno a Thakurgaon il giovane Robi John Kisku viene ordinato presbitero da Mons.Sebastian Tudu. Ha deciso di servire con la vita nella Chiesa. Spero che P. Livio vi farà resoconto della giornata.

Robi , in foto con seminaristi di Dinajpur, viene da un piccolo villaggio del distretto di Thakurgaon., uno degli otto della diocesi.

Lascio a voi la ricerca su internet del posto. La madre Agnese lo consegnerà al Vescovo ed il papà Camillo lo seguirà dal cielo.

La chiesa prega la Madre di Dio dalla sua origine. E’ lei che riceve sotto la Croce l’ultimo desiderio di Gesù.

O Maria rimani sempre accanto a noi.

Insegnaci a ricordare che la fonte della nostra fede, della mia fede, è l’Eucarestia, Gesù vivo e vero sull’altare per essere pane di vita .

Madre della Chiesa prega per noi.

Consolatrice degli afflitti, Madre adorabile,

Rifugio dei peccatori, salute degli infermi, prega per noi

Dal vostro corrispondente a volte poco credente… Fr.Adolfo

2017

Giubileo

Dinajpur - 21 giugno

Miei carissimi Amici,

Avrei preferito il silenzio e trascorrere questo tempo per capire tutto quello che il Signore ha fatto per noi , ma su richiesta dell’amico Bruno eccomi a voi che vi riunite per gioire.

Il ricordare o fare memoria aiuta a vivere il domani con fiducia. Piace ricordare con riconoscenza e gioia la chiesa di Gaeta che ha preso cura di me come una Madre.

E ci sono da ricordare le persone che nella chiesa incarnano e rendono visibile l’amore di Dio per noi. Non posso non menzionare Mons.Gargiulo e con lui don Ettore con cui ho iniziato da giovane il cammino di scoperta di impegno per gli altri.

Su quell’inizio si è sviluppata la scoperta del dono grande dell’amicizia che abbiamo vissuto per uscire dal clima di odio e sospetto della seconda guerra mondiale e del domani incerto sino all’impegno e servizio per la chiesa in Bangladesh . Carlo Carretto, Don Mario, Franco, Anna , don Cosimino, Fabio, Enzo, Filomena , Maria, don Arturo, Bruno, don Luigi, Cecilia… e tutti voi. Mi devo fermare perchè la lista è lunga e non è ancora chiusa.

L’amicizia, grande dono del Dio, Padre di misericordia, a tutti noi , è stata per me sostegno e visione nel vivere questo tempo quale presbitero nella chiesa di Gaeta e di Dinajpur.

Segno di amicizia è la presenza di Don Enzo e P. Bernardino che hanno deciso di venire a Dinajpur per ricordare il 29 Giugno del 1967 e riviverlo insieme giovedì 29 Giugno 2017 qui a Dinajpur, grazie!!

La liturgia della domenica del SS.Corpo e Sangue di Cristo proclama nella prima lettura :

“ Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni (dico cinquanta per me) nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli ti ha umiliato, e ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi... per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane... ma di quanto esce dalla bocca del Signore...

Non dimenticare il Signore tuo Dio che ... Ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso... ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri. Dt.8-2ss

Piace rileggere la vita alla luce di questa parola per gustare il dono dell’Eucarestia, fondamento della nostra fede, e dell’amicizia. .

Un caro amico diceva che il Signore mi ha preso per i capelli e avendo opposto resistenza sono diventato... con pochi rari capelli bianchi per le paure.

Mi confortano ed aiutano le parole di Gesù riportate dall’evangelista Giovanni:

“Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

Di nuovo ringrazio tutti per la preghiera che farete per me in questo giorno.

O Maria, Madre della Chiesa

Stammi accanto, sempre nel mio pellegrinare nel tempo . Sono trascorsi 31.898 giorni di questo mio andare verso la vita senza fine.

Tu che sei Madre della Speranza, insegnaci a ricordare che la fonte della fede, della nostra fede, è la preghiera Eucaristica, memoriale dell’amore di Dio per noi che per grazia ho potuto celebrare in questi cinquanta anni, per i vivi e per quelli che ci hanno preceduti.

Madre del Salvatore, aiutami a riconoscere Gesù vivo e vero sull’altare e presente in ogni persona che incontro.

Madre, tempio dello Spirito Santo, aiutaci con la sua grazia e con il suo amore e la sua amicizia, nelle occupazioni di ogni giorno, al servizio degli altri .

Ringrazio tutti con affetto abbraccio tutti. Fr. Adolfo

29 giugno 1967

da destra: p. Adolfo, d. Ettore Santoro









p. Adolfo, oggi

2017

Carissimi amici...

Dinajpur - 11 luglio

Nella Cattedrale di Dinajpur, da sinistra

P. Michele Brambilla, il Vescovo Sebastian Tudu, P. Adolfo e P. Paolo Ciceri

Carissimi Amici, questa volta sono frastornato e mi accorgo che è volato un mese dalla mia ultima lettera. Colpa dei cinquanta… ladroni !!! Fare una cronistoria di questi giorni non mi è possibile, per cui chiedo venia e cerco di riprendere con voi, se siete d’accordo, il pellegrinaggio che è stato puntualizzato da queste lettere.

A fare festa sono stati i tanti messaggi che mi avete inviato con SMS e tramite e-mail. Chiedo venia se non sono riuscito a rispondere a tutti. Le cose si sono complicate perchè sono venuti Don Enzo Cicconardi da Fondi e P.Bernardino Rossi del Pime di Ducenta, in Bangladesh sino a Dinajpur. Fu Mons Lorenzo Gargiulo a presiedere ed invocare lo Spirito che ci ha fatti insieme Sacerdoti per la Chiesa il 29 giugno del 1967 a Gaeta. Il 29 giugno 2017 concelebrazione in Cattedrale, con P.Paolo Ciceri, cinquanta anche per lui. Segue incontro e ricevimento con il Vescovo Sebastian Tudu e tanti che si sono uniti nella celebrazione .

Niente televisioni, niente CNN o TG1. Buona la torta con quattro candele. Con loro due ho trascorso dieci giorni… che sono volati. L’ultimo giorno visita al santuario della Madonna del Rosario a Rajarampur.

Hanno accettato di visitare luoghi e incontrare persone e vedere un mondo nuovo o meglio diverso dall’Europa. Molto il tempo per rispondere alle richieste di chiarimenti, spiegazioni ed… inquisizioni. A volte ci siamo trovati in disaccordo sulla lettura di quello che sono alcuni dei problemi di oggi: emigrazione, povertà, rifugiati, educazione, lavoro e altro. Volete le foto? Sono nelle macchine fotografiche dei due amici che le hanno portate con loro in Italia senza darmene una copia… per la storia. [NdR: Le foto sono giunte in redazione dopo l'articolo di p. Adolfo]

Oggi abbiamo chiesto l’intercessione di San Benedetto perchè l’Europa scopri il suo nuovo ruolo per il bene dell’umanità. Fanno festa i nostri ragazzi del boarding di Dhanjuri impegnati in esami appena rientrati dalle vacanze. Preghiera, studio e lavoro il loro programma sulle orme del Santo protettore. Biscotti per tutti.

Mi permetto di partire dal Vangelo di questa domenica. Gesù che dice:

“Ti benedico, Padre, Signore del Cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.”

Gli esegeti dicono che è la conclusione della sezione che riguarda l’invio di quelli che credono in Lui. Una “benedizione” = dire bene… parlare del bene che ci viene dato e chi si incontra o si trova nelle persone.

Ci sono state e ci sono persone che si ritengono grandi sulla terra; ma il Padre è il Signore. Ma il Padre chi lo conosce… ”se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.”

Sono felice quando prego il Padre nostro…” dice Roton, uno dei piccoli alto una spanna che mi chiede sempre un caramella. Anjoly dice che a lei piace pregare con l’Ave Maria perchè è più facile… e poi lo fa con la mamma.

“Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, ed io vi ristorerò”. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite ed umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero.”

Affaticati. Giovani del Bangladesh che hanno studiato e che sono pieni di mille cose da fare senza una meta, a volte mal pagati, altri che fanno le ore piccole al computer con internet alla scoperta di un mondo diverso.

Affaticati… Quando il lavoro diventa fatica… per bambini che spaccano mattoni o donne curve nel trapianto del riso sotto il sole nei campi pieni di acqua.

Oppressi… ragazzi/e che al mattino alle sei devono pulire la strada o raccogliere dai cumuli di immondizia separando la carta dalla plastica o cibo buttato.

Oppressi dai debiti fatti con speranze illusorie per andare all’estero: Europa, Malesia, Stati Arabi. Oppressi da ricordi che tolgono il sonno per il male fatto. Difficile essere operatori di pace, riconoscere i propri limiti senza voler strafare.

“Imparate da me che sono mite ed umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime”.

Ci sono tante persone piccole: bambini/e, poveri, anziani soli, giovani oppressi che aspettano che qualcuno li porti a conoscere Gesù per non cadere nella disperazione e nella violenza..

Rivolgiamoci a Maria, umile serva del Signore del cielo e della terra pregando con il suo canto:

L’anima mia magnifica il Signore del Cielo e della terra e dell’universo.

Il mio spirito esulta in lui mio Salvatore. Non superman, ma uomo come noi , che dona la sua vita per noi, ci salva dal peccato e dalla morte.

Ha guardato l’umiltà della sua serva. Conosce bene chi sono, la mia storia.

Ha rovesciato i potenti. I grandi della terra… ne abbiamo visti tanti ed a volte siamo stati tentati di essere uno di loro…

Ha rimandato i ricchi a mani vuote. Non si compra l’amore, la vita, la pace.

Ha soccorso il suo servo… ricordandosi della Sua misericordia.

Grazie ed arrivederci da P. Adolfo

2017

Giornate speciali

Dinajpur - 7 agosto

Carissimi amici,

questa volta mi trovo nei pasticci perchè non capisco da dove cominciare con il tempo che scorre veloce tra il caldo e la pioggia...

Iniziamo dall’ultima: Venerdì scorso, 4 Agosto, è stato ordinato sacerdote del PIME il giovane Reagan John Gomes della parrocchia di Tumilia della arcidiocesi di Dhaka. E’ il quinto sacerdote Bengalese della nostra comunità missionaria.

Mi dicono che sono stati giorni pieni di gioia con la partecipazione di migliaia di persone. Ho goduto dell’entusiasmo di Reagan nei giorni che lui ha trascorso qui a Dinajpur in preparazione all’ordinazione. Da anziano mi sono esonerato dall’andare per la distanza (circa 15-18 ore di pullman) ed ho seguito con la preghiera dalla Pime House di Suihari. Aspetto che qualcuno dei presenti a Tumlia mandi cronaca di questi giorni.

Il 28 Luglio scorso sono “piombati” in 140 dal boarding di Dhanjuri per “giubilare” in occasione dei miei cinquanta anni di sacerdozio. Sono... imposizioni che devo, diciamo subire, anche se sotto sotto mi danno gioia.

Giornata piena iniziata con l’Eucarestia al loro arrivo da Dhanjuri; seguita dalla visita al santuario della Madonna di Pompei a Rajarampur guidati nella preghiera da P. Benjamin. Pranzo con gli studenti della Scuola Tecnica e visita ai luoghi di lavoro della scuola stessa. A conclusione della giornata bella partita a pallone con vittoria di tre a uno per gli ospiti con promessa di rivincita… al prossimo giubileo... Per la cronaca il pranzo per circa 300 giovanotti mi è costato quasi 200 Euro. Cosa avrei pagato in Italia per trecento “coperti “?( si dice cosi’?)... Un tale ha commentato che ho fatto il furbo rifugiandomi in Bangladesh per pagare di meno...

Anche il Venerdì 14 Luglio è stata una giornata speciale, quando il presbiterio ha voluto “giubilare” per i nostri cinquanta anni di sacerdozio. Mons. Sebastiano Tudu ha presieduto l’Eucarestia tratteggiando nell’omelia la dedizione dei missionari alla Chiesa. P. Paolo Ciceri ed il sottoscritto con più di cinquanta sacerdoti concelebranti delle diocesi di Dinajpur e Rajshahi abbiamo voluto ringraziare il Signore della pazienza e misericordia che ha volute esprimere nell’operare attraverso le nostre vite.

Mi scuso di non essere attrezzato per inviare foto di tutto questo. Alcuni hanno promesso, ma mi accorgo che sono molti quelli che promettono da buoni marinai...

Mi rifugio da Maria che pone tutto nel Suo cuore di Madre attenta e silenziosa.

“Ricordati, o piissima Vergine Madre,

Che non si è mai inteso al mondo che alcuno abbia fatto ricorso alla tua protezione, implorando il tuo aiuto, chiesto il tuo pratocino e sia stato da te abbandonato.

Animato da una tale confidenza a te ricorro, o Madre Vergine delle vergini, a te vengo, e peccatore come sono, mi prostro ai tuoi piedi a domandare pietà.

Non volere o madre del divin Verbo, disprezzare le mie preghiere , ma benigna ascoltale ed esaudiscile. Amen” (san Bernardo)

Dal vostro sempre più anziano Fr. Adolfo

2017

Ferragosto bagnato

Dinajpur - 15 agosto

Carissimi,

Venerdì scorso 11 Agosto giorno di Santa Chiara avevo iniziato una lettera da farvi avere che cominciava: ci sono cose che avvengono di cui dobbiamo parlarne per credere ad un piano di Dio sulla nostra vita, oppure scrivo per comunicare fatti che non troviamo sui giornali o alla TV o Whatsapp.

Cose di questo mondo o meglio di un altro mondo. Piove a dirotto dopo giorni senza pioggia. E’ acqua attesa da quanti devono piantare il riso.

Questo Venerdì piove anche sulla gente che si reca al Monastero delle Clarisse di Dinajpur . Alle 10,30 inizia la liturgia in cui due ragazze fanno la loro prima professione di dedicarsi alla preghiera ed alla contemplazione dell’amore di Dio per noi. Sono due ragazze che provengono da due comunità della diocesi : Boldipukur e Mohespur. Da povere famiglie, una del gruppo Santal e l’altra Oraon, gruppi aborigeni, che si presentano e chiedono alla Chiesa di potersi consacrare alla preghiera ed alla contemplazione.

Queste due giovani davanti alla comunità riunita per l' Eucarestia presieduta dal Vescovo Sebastian cambiano il loro nome in Maria Pia e Maria Chiara. E continuavo le mie considerazioni sul fatto.

Terminata la funzione sono tornato a casa sotto un acquazzone. Mi sono riposato pensando che la pioggia andava bene per piantare il riso. Soltanto che la pioggia è continuata di giorno e di notte.

Lunedì 14 il fiume Purnobaba che viene dal nord dall’India e lambisce la nostra zona ha straripato ed ha allagato le zone basse e la città di Dinajpur. Centinaia di case sono andate sott'acqua e la gente ha dovuto abbandonarle e rifugiarsi su posti alti.

Qui a Suihari P.Zanchi ha aperto la scuola per dare asilo a 70 famiglie, circa 400 persone, la maggioranza cristiani. Il Governo ha dato asilo a migliaia di persone utilizzando scuole e complessi della zona. Anche alla zona della Cattedrale, come avete potuto vedere dal messaggio del Vescovo, Sebastiano Tudu, il Seminario è stato allagato, e centinaia di persone dei villaggi vicini hanno trovato rifugio nei fabbricati più alti della parrocchia. Penso che siano duecentomila circa le persone che sono colpite qui in città. A Mohespur P.Almir del Pime dice di vedere il livello dell’acqua solo i tetti delle case. Le case di fango crollano facilmente quando vanno sotto acqua.

A conforto la zona di Dhanjuri, essendo terreno alto non è stata interessata da questo fenomeno.

Era capitato già nel 1974 e nel 1994. Uno dei problemi, a parte la mancanza di pianificazione urbana, è l’aumento della popolazione per cui qualsiasi pezzo di terra su cui fare una casetta è importante. La terra è un bene sempre più appetibile.

Mi fermo qui e rimando ai prossimi giorni, chiedendo la vostra preghiera per superare con coraggio questo “Ferragosto” bagnato.

Rivolgiamoci a Maria, oggi Assunta in Cielo.

Santa Madre Maria, dal cielo volgi il tuo sguardo su questa gente che soffre.

Consola coloro che vedono in rovina il frutto del lavoro di una vita.

Sostieni quanti si danno da fare per aiutare gli altri in questo momento difficile.

Supplico perchè l’aiuto reciproco sia base di una comunità che dia speranza per un domani solidale.

O Maria, O Pia, O dolce vergine Maria. Amen

Dal vostro anziano… bagnato Fr.Adolfo

2017

Aggiornamento

Dinajpur - 20 agosto

Amici di sempre,

riprendiamo il discorso del ferragosto bagnato in Bangladesh, anche perché scorrendo le notizie del mondo su internet non è stato dato spazio o menzione al fatto né sulla BBC, DW,CNN, Rai TV, TG 2000 ect…

Secondo gli ultimi dati sarebbero un centinaio le persone decedute in questi giorni per l’alluvione, e milioni quelle che hanno subito danni nella zona del nord di questo paese… d’acqua. Qui a Dinajpur la piena del fiume si è ritirata ed inizia il lavoro di pulizia del fango e il riparare quello che si può. Per la case con le mura di fango non c’è niente da fare per riparare.

Una stima della gente colpita ancora non è stata fatta. Come accennato nella mia lettera precedente, la gente ha trovato rifugio nei fabbricati delle scuole o degli uffici governativi di zona. Ha trovato rifugio anche il bestiame che per molti è più prezioso della casa. Aumenta di prezzo la paglia per il foraggio come quello degli alimentari e dei trasporti.

Venerdì 18, ho attraversato la città per andare alla zona della Bishop’s House onde vedere quella zona colpita. Le famiglie colpite dalla piena hanno trovato rifugio in vari punti della missione e nei fabbricati messi a loro disposizione. La Caritas si è organizzata ed in molti centri ha assicurato due pasti caldi al giorno. Al Centro Pastorale, dove hanno trovato rifugio circa cinquecento persone, un missionario ha aggiunto un uovo al pranzo distribuito, buon appetito !!! Si pensa di riaprire le scuole ma non prima di tre giorni, cioè lunedì prossimo.

Molti giovani sono impegnati nel lavoro di assistenza e di aiuto. Sono impegnati anche nel far studiare e giocare bambini/e come possono. Come sempre mi meraviglia la compostezza di molte persone che affrontano questo difficile momento.

Oggi, Domenica, si è celebrata l’Eucarestia al centro di Suihari ed in molti villaggi dove la cappella (chiesa del villaggio) è stata anche rifugio in questo frangente. P. Regan Gomes, sacerdote del Pime, ordinato il 4 Agosto a Tumilia, e P.Tambo Ndada Claudio, missionario del Pime dal Cameroun, sono andati al villaggio di Kalpara a celebrare.

Ascolto quello che dicono Sister Luigina e Sister Monica sulle condizioni di diversi villaggi. Si aspetta la visita della Primo Ministro Ashina in giornata. Alcuni vanno a vedere se il fiume cresce perché in alcune zone come Kurigram il fiume continua a crescere con conseguente allagamento.

Non preoccupatevi per me in quanto la nostra zona non è minacciata. Anche Dhanjuri ha solo avuto qualche danno al riso piantato ed andato sotto il livello d’acqua nella zona bassa. Si spera di recuperare senza danni se l’acqua si ritira entro tre giorni.

Facile il prendere pesci nelle risaie. I vostri pupilli danno una mano come possono. Qualcuno è andato a casa ad aiutare.

In questi giorni avremo un incontro come gruppo del Pime per cui diversi arriveranno dalle varie missioni per seguire l’aggiornamento biblico guidati dal Prof. Don. Lorenzo Flori. Vi farò sapere.

Conto sulla vostra preghiera.

Rivolgiamoci a Maria, con la stessa invocazione della scorsa lettera.

Santa Madre Maria, dal cielo, dalla dimensione di Dio Padre, volgi il tuo sguardo su questa gente che soffre.

Consola coloro che vedono in rovina il frutto del lavoro di una vita, e devono iniziare di nuovo da zero.

Sostieni quanti, specie giovani, si danno da fare per aiutare gli altri in questo momento difficile.

Ti supplichiamo perché l’aiuto reciproco sia base di una nuova comunità che dia speranza per un mondo più solidale.

O Maria, O Pia, O dolce vergine Maria. Amen

Dal vostro anziano... bagnato, ma non troppo Fr.Adolfo

2017

Settembre

Dinajpur - 4 settembre

Miei carissimi amici,

Ci sono momenti in cui non è facile scrivere, o meglio descrivere quello che avviene intorno a te e cosa è importante comunicare in questo tempo.

Allora iniziamo con le notizie che portano gioia. Sabato 2 Settembre la comunità mussulmana ha ricordato il sacrificio di Abramo con la festa dell’Eid. Ieri, domenica 3 Settembre in cattedrale a Dinajpur trentatre ragazzi/e hanno fatto per la prima volta l’esperienza di ricevere il “Corpo di Cristo”. Tutti vestiti di bianco arrivati all’altare con una candela accesa segno della loro fede. Amici e parenti hanno riempito la Chiesa e partecipato all’Eucarestia presieduta dal Vescovo Sebastian Tutu reduce dalle zone alluvionate. Dopo la proclamazione del Vangelo il Vescovo ha dialogato con il gruppo per l’impegno preso nel vivere in modo nuovo l’amicizia con Gesù da rinnovare continuamente.


Come concelebrante ho goduto questo momento di gioia di famiglie che nei giorni scorsi hanno dovuto affrontare il momento difficile della alluvione. Nella preghiera hanno ricordato quelli che ancora oggi subiscono danni o devono ricominciare da niente.

L’altra notizia che porta gioia è la decisione di Roni e Mukti di formare una nuova famiglia. A fine anno la data delle nozze. Fin da ora invitati amici e conoscenti, compresi il gruppo del boarding di Dhanjuri.

Non ultima la notizia che papa Francesco sarà in Bangladesh a Dhaka dal 30 novembre al 3 Dicembre, dopo aver visitato la Birmania (Myanmar). Qualcuno approfitterà per fare una scappatina o visita da queste parti.

Venerdì scorso dopo l’incontro con il gruppo dei giovani, mi si affianca Ribon e mi dice che è depresso. Non sono stati buoni i risultati dell’esame per l’ammissione al Liceo. Promosso sì ma con una media che non gli permette l’ammissione a scuola di prestigio. Mi deprimo anche io a pensare ad un sistema scolastico che spezza le gambe a tanti giovani e non li prepara ad un impegno di vita. Sto rimuginando tra me e me di come superare la depressione quando mi chiama un papà di famiglia impegnato in diocesi. Lo conosco da piccolo e mi dice che deve trovare casa e non sa come fare. Sono quattro famiglie insieme in una casa. Due stanze con un cucinino sulla veranda. Mi dice che non è un momento felice per trovare casa con tutta l’emergenza del dopo alluvione. Mi chiede di benedirlo perchè possa prendere decisioni giuste.

Penso alle quattromila cinquecento famiglie a cui la diocesi pensa di aiutare a rifare la casa e alle centomila della zona che hanno subito la stessa sorte e sono in attesa di aiuto. Sui titoli di agenzia questo non è importante come 200 mila rifugiati arrivati dal Myanmar in pochi giorni in Bangladesh a Cox Bazar. Rifugiato forse è il tema della prossima lettera ?

Mi aggrappo al Vangelo e mi rifugio in Maria.

“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perche chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perde la propria vita per causa mia la troverà.’ Mt.16:24-26

Vergine Maria, oggi vengo a te con il cuore pieno di amarezze e sofferenze. Vengo a dolermi fra le tue braccia, o Madre che ascolti sempre, sopporti e credi. Tu credi al grido di dolore e di angoscia di tante madri, di tante donne, di tante persone dei paesi della terra abitata. Cosa non faresti tu, Madre di Gesù per venire in nostro aiuto. Ascolta le suppliche che giungono fino a te e intercedi per noi presso il tuo Figlio. Padre Juan Ramon Celeiro

dal vostro corrispondente scadente Fr.Adolfo

2017

Rifugiato

Dinajpur - 18 settembre

Maria, rifugio dei peccatori, prega per noi.

Cari amici, sono giorni che cerco di scrivere, ma non lo trovo facile né semplice.

Molto probabilmente è che il rifugiato non ha un computer a disposizione o un tavolo su cui scrivere ma solo un posto di attesa…

E’ che in questi ultimi tempi sono avvenuti fatti naturali o causati da noi, persone , che hanno provocato rifugiati.

Penso che nell’umanità ci sono due gruppi di persone che camminano: pellegrini e rifugiati. Hanno una meta variabile nel tempo e nei luoghi. Pellegrino, se non erro, è colui che cerca il compimento di un suo cammino di vita qui in terra. Ma siamo tutti dei pellegrini... Rifugiati sono le persone che lasciano un posto di non pace alla ricerca di serenità di vita.

Mi ritrovo rifugiato in Bangladesh perchè... l’Italia mi fa paura?

Infatti a coloro che mi chiedono se e quando ritorno al mio paese di origine ho risposte vaghe. Forse come rifugiato non ho le carte in regola o sono alla ricerca del posto dove fermarmi.

Qui da noi a Dinajpur dobbiamo riprenderci dalla alluvione; sanare le ferite, riparare o ricostruire le case, riprendere il lavoro dei campi e gli studi. Non sempre è facile. A Beldanga il fiume ha straripato e distrutto il raccolto. Lo stesso in altre zone del distretto. Non è facile per il rifugiato affrontare il dopo.

Abbiamo dovuto comprare il riso per il boarding a Dhanjuri. Il prezzo che era di Tk. 35 al Kg è arrivato a Tk. 50 al Kilo. Aumentano costi di altri prodotti della terra e dei trasporti. Molte famiglie non potranno dare il modesto contributo dei loro figli/e ai boarding. Anche qui cerco di rifugiarmi... dalla provvidenza

In varie altre parti del pianeta alluvioni, straripamenti, cicloni, scontri di guerre dichiarate o non. Conflitti di partiti, gruppi o di famiglie. Mi chiedo se dovrei chiudere contatti di internet o televisivi e rifugiarmi... in una atmosfera asettica.

Ma il sorriso dei bambini e i loro occhi indagatori interpellano il rifugiato. Dove credi di andare. Insegnaci a volere il bene. Resta con noi vogliamo guardare con fiducia il domani.

La liturgia di questa domenica ha un messaggio di perdono alquanto difficile.


Ascoltami Ripa, ascolta la tua mamma.

Devi saper perdonare a quelli più piccoli di te, o a chi ti fa uno sgarbo.

Condividi il poco che hai con le amiche e vedrai che Gesù ti aiuterà sempre.

Hai capito?

“Il rancore e l’ira sono un abominio, il peccatore li possiede.” (Sir. 27:30)

“Perdona l’offesa al tuo prossimo e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati” (Sir. 28:2)

Rifugiati dal Myanmar in Bangladesh. Sono più di 410.000 che sono scappati perchè le loro case o i villaggi vengono bruciati in ritorsione ad atti di ribelli. Gruppo etnico Rohingya dello stato di Rakhin. Strascichi di anni di storia coloniale e post coloniale.

“ Padre nostro rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”

Mi rivolgo a Maria e prego

“Ricordati, o piissima Vergine Maria,

Che non si è mai inteso al mondo che alcuno abbia fatto ricorso alla tua protezione,

Imploranto il tuo aiuto, chiesto il tuo patrocino e sia stato da te abbandonato.

Animato da tale confidenza a te ricorro, o Madre, Vergine delle vergini, a te vengo e peccatore come sono, mi prostro ai tuoi piedi a domandare pietà.

Non volere , o madre del Divin Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma benigna ascoltale ed esaudiscile. Amen.” S.Bernardo

Dal vostro amico profugo Fr.Adolfo

2017

Speranza

Dinajpur - 12 ottobre

Miei carissimi amici,

Oggi sono giù di corda per diversi motivi, ma risuona in testa il detto del vecchio P. Sozzi che mi diceva, circa 47 anni fa nel dopo guerra in… civile, quando ero giù di corda: “stupido, il domani è meglio di oggi”.

Spontanea è sorta alla mente una preghiera in alcuni momenti guardando questa mia Chiesa di Dinajpur. Non è facile pregare, almeno per me, ma a volte la preghiera rispecchia o meglio illumina la realtà o il momento che viviamo.

Ora lascia, mio Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perchè i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e Gloria del tuo popolo Israele.

E’ capitato guardando laici, sacerdoti, suore con il vescovo Sebastiano riuniti nella annuale assemblea pastorale della diocesi di Dinajpur. Lascia, mio Signore... i miei occhi hanno visto... Una persona mi fa notare che ho una bella pretesa di essere servo del Signore... Un altro mi dice che Gesù parla ad amici, fratelli, sorelle...

Mi ha dato motivo il pregare nel sentire il relatore: un sacerdote che ho conosciuto da ragazzo e poi in seminario parlare con una bella voce chiara, sonora e con competenza che siamo chiamati ad annunziare il Vangelo alla società di oggi.

Nel vangelo spesso Gesù parla della Chiesa come vigna, che il Signore cura e dove invia o invita a lavorare (a parte il fatto di pagare tutti con lo stesso danaro... pattuito). La vigna è un terreno particolare dove si coltiva la vite; pianta particolare per il suo frutto da cui l’uomo ricava il vino. Gesù lo usa come segno per unire coloro che credono in Lui. La vigna del Signore è la proposta di amore all’umanità, segno di speranza per tutti.

Poi è capitato seguendo un gruppo di laici impegnati in diocesi nel servizio alle “credit union” (cassa di risparmio). Ed ancora, leggendo la relazione della “credit union delle donne” della cattedrale di Dinajpur che domani 13 ottobre avranno il loro 23esimo incontro annuale. Ringrazio P.Giulio Berutti per il suo lavoro e costante presenza. Posso dire: i miei occhi hanno visto… un modo di dare speranza alle famiglie a fare piccoli passi nell’aiuto reciproco.

Ho pregato così ascoltando il giovane Limon nel fare il suo resoconto sull’incontro nazionale dei giovani studenti cattolici ospiti della diocesi di Sileth, per celebrare i 25 anni del loro movimento. Presenza di Cristo nel mondo giovanile di cui si è seme, luce, sostegno. La Chiesa luce alle nazioni.

Silenzio e solitudine non danno ma tolgono la speranza: giorni fa un giovane di 27 anni si è impiccato. Viveva da solo; la mamma vedova lavora a Dhaka. Con lei ha parlato tramite telefonino... per due giorni... “Non è bene che l’uomo sia solo”, dice il Signore.

Due ragazzi sono stati bastonati e fatti morire per aver rubato un telefonino, ma poi erano solo sospettati del furto. Silenzio della società davanti al lavoro dei minorenni che puliscono le strade o lavorano in nero... buio nelle tante officine. Solitudine per mezzo milione di rifugiati che scappano da ritorsioni nel vicino Myanmar. Ma la cronaca nera è piena di fatti di non speranza .

A me piace sognare e cercare speranza o dare speranza. Da oggi iniziano gli esami governativi per i nostri ragazzi della decima (secondo ginnasio se non erro). Ebbene sono 70 ragazze e 54 ragazzi della scuola di Dhanjuri. Di essi 36 ragazze e 18 ragazzi del boarding che voi aiutate con il “sostegno allo studio. Sembra che le ragazze siano più interessate a studiare. I ragazzi molto spesso lasciano la scuola per lavoro prima del tempo.

Un caloroso augurio di ottimi risultati con tanta speranza.

Il nostro Roni, che continua a dare due giorni alla settimana ai ragazzi del boarding di Dhanjuri si è fidanzato con Mucti ed a dicembre celebreranno le nozze, tutti invitati.

A fine mese pellegrinaggio diocesano al santuario di Rajarampur dedicato alla Madonna del Rosario. Un’Ave.

In questi giorni abbiamo la visita Bangladesh P. Brambillasca, Superiore Generale del PIME. Benvenuto !!!!. Poi, come avete saputo dalla stampa, a fine novembre e primi di dicembre papa Francesco sarà in Bangladesh.

Chiudo qui per chiedere a Maria speranza:

O Maria, la fede e la speranza vegliano dolorose nella tua anima ricevendo Gesù deposto dalla croce.

Tante volte nella nostra vita ricevere Gesù deposto dalla Croce è un segno della fine, della rovina completa senza appello. La croce senza Gesù è un peso...

O Maria nelle ore incomprensibili della nostra vita quando tutto sembra finito e Gesù sembra morto, donaci la forza della tua speranza perchè spesso, proprio allora la sorgente della vita è molto vicina. Madre della speranza aiutaci.

La croce con Gesù è redenzione.

Dal vostro sempre più anziano borbottone fr.Adolfo

2017

Pellegrinaggio

Dinajpur - 29 ottobre

Cari amici, ho paura di non saper scrivere, o meglio ho paura di non riuscire a comunicare quello che vedo e vorrei dire... sono diventato problematico.

Sono rimasto senza computer per oltre una settimana e ho dovuto far cambiare “l’Hard disc” e oggi è la prima volta che lo utilizzo per scrivere queste note.

Cose da comunicare sono tante, dal dopo alluvione al termine dei tre mesi di vacanze e festività programmate o meno. Ringrazio quelli che hanno inviato il loro piccolo contributo al Vescovo Sebastiano per far fronte a questa emergenza.

Riaprono le scuole ed i nostri studenti di Dhanjuri, come tutti gli altri del Bangladesh, hanno una sfilza di esami da sostenere dal primo di Novembre in poi, iniziando dalle elementari alla classe VIII (terza media). Il gruppo della decima deve prepararsi agli esami di stato in Gennaio.

Voi tutti ricordate il Santuario della Madonna del Rosario di Rajarampur. Per il pellegrinaggio diocesano di Venerdì 27 Ottobre è stato allestito all’esterno il posto per la celebrazione dell’Eucarestia lasciando sul lato la vista del Santuario. Un telone copre tutta la zona davanti al Santuario, una chiesa all’aperto, per accogliere i pellegrini. All’interno del santuario sacerdoti sono disponibili per il perdono dei peccati con la celebrazione della Riconciliazione.

Mi sono congratulato con il gruppo della Caritas per l’organizzazione e la disciplina con cui i volontari/e operano.

Il pellegrinaggio è iniziato al mattino: ragazzi e giovani partiti a piedi dalla Parrocchia di Suihari distante sei kilometri, a cui si sono aggiunti : il gruppo di 45 arrivato ieri a piedi dalla parrocchia di Mohespur (35 Kilometri); gruppi dalla cattedrale, da Balubari e da Goneshtola e da centri vicini.

L’Angelo del Signore portò l’annunzio a Maria...

Attenti ragazzi che Dio per fare cose nuove manda il suo Angelo sempre ad adolescenti (Maria, Davide, Daniele, Giuseppe) Dopo l’annunzio occorre dare una risposta...“...si faccia di me secondo la Tua parola”.

Da tutte le parrocchie con pullman ed altri mezzi sono giunti circa diecimila partecipanti al pellegrinaggio diocesano. Non c’era abbastanza spazio per tutti. Giorno di preghiera per tutti.

L’Eucarestia è stata presieduta da Mons. Theotonius Gomes, Vescovo di Dinajpur dal 1979 al 1996. Nell’omelia ha saputo dare in modo semplice, riflettendo sul vangelo di Luca, il messaggio di Maria madre, sempre presente nella nostra vita. La catena che unisce il cielo alla terra è il Rosario, preghiera per ogni famiglia e per ogni necessità.

Spero che qualcuno abbia inviato foto della giornata sui vari “face book” e simili. Comunque l’invito resta aperto per il prossimo anno per vivere una giornata da pellegrini...

Siamo in attesa della visita di Papa Francesco che si definisce Pellegrino di Pace . Penso ai conflitti che creano rifugiati in questa parte del mondo. Contiamo sulla vostra vicinanza e preghiera.

Vostro reporter squinternato fr.Adolfo

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, Tu sei benedetta tra tutte le donne e benedetto il frutto del tuo ventre Gesù.

Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

2017

Pensando ad alta voce

Dinajpur - 1-14 novembre

Mi sento una… trottola. Cari pochi amici rimasti a leggermi, mi domanderete il perchè sono come un trottola. Semplice a pensarlo, difficile a scriverlo. Dalla mia ultima di fine Ottobre ad oggi sono state tante le cose che avrei voluto condividere con voi. Continuo ad implorare :

Ora lascia, mio Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola

Per prima cosa il fatto di aver avuto tra noi del Pime P. Ferrucccio Brambillasca, che ha la responsabilità di guidare noi del Pime attenti allo specifico che abbiamo nella Chiesa oggi. Lo riassumiamo in essere: “ad gentes, ad vitam, ed insieme”. Ha trascorso un mese con noi viaggiando in questo paese in lungo ed in largo per incontrare ciascuno di noi sul posto dove operiamo. Penso che abbia sofferto per adattarsi al traffico caotico del Bangladesh lui che ha operato come missionario in Giappone per quindici anni. Come sapete in Giappone tutto è regolato e controllato. Buon rientro.

Novembre è iniziato con il ricordo di coloro che ci hanno preceduto. Ogni comunità Cristiana, piccola o grande ha visto persone in preghiera e le tombe dei cimiteri illuminate dalle candele. Mettere in ordine i cimiteri è stato compito di tutti, specie dei giovani.

Novembre è il mese che vede gli alunni di terza media con gli esami statali. Da Dhanjuri ogni giorno in 29 dal boarding St. Benedict e 26 ragazze vanno per gli esami a Birampur dove il governo ha stabilito il posto per gli esami. Tutti i nostri “pupilli” dalla classe VI alla X sono impegnati per gli esami di fine anno.

perchè i miei occhi hanno visto la tua salvezza…

Come ogni venerdì incontro in Cattedrale con ragazzi e giovani Questa volta, dopo tre giorni di riunioni, discussioni, decisioni con 20 pimini, per me è stata una boccata d’aria.

In questo periodo dell’anno tanti studenti dalle superiori cercano l’ammissione alle università ma solo meno del 10% riesce nell’intento. Altri hanno colloqui per un posto di lavoro. E’ stato punto di discussione avuto con il gruppo dei giovani, unitamente alla crisi dei rifugiati Rohingya che ben conoscete.

Sono oltre 650.000 quelli accolti in Bangladesh dal Myhamar in questi tre mesi. Perchè fuggono?, domanda Roton che ha terminato le scuole superiori. Non è facile dare una risposta. E’ storia degli ultimi duecento anni?, domanda Limon. Oggi si parla di dover “accogliere” circa un milione di persone… anche da sfamare. Ma dove mangiano centosessanta milioni*… Se ne parla poco o niente nelle TV estere, ( In questo paese siamo milionari… come due milioni di nascite ogni anno… penso tra me e me)

"… preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e Gloria del tuo popolo Israel”

La sorpresa la ricevo dall’incontro che segue con il gruppo di adolescenti. Guidano l’incontro Polash, Limon ed altri giovani. Godo del loro modo di ascoltare e dirigere. (Sogno ad occhi aperti di quando con Fabio, Montenora ed altri guidavamo gruppi di azione cattolica a Fondi, a Formia o Gaeta… a questo che c’entra, dice il mio vicino… Lasciatemi sognare !!!!! ) Non è forse questa una Chiesa che nasce, si sviluppa…

E’ Anjoly, una ragazza del gruppo, che anima la discussione con domande, obbiezioni, argomenti. Entra nella discussione Joseph con la difficoltà per l’assenza di alcuni che dicono e poi non aiutano. Domanda a Polash, che dirige: “Cosa dobbiamo fare ?”… Mi viene alla mente che il Vangelo di Matteo è una risposta a questa domanda, dopo che i discepoli hanno ascoltato o trovato difficoltà nelle parole del Maestro.

Cari ragazzi, ascoltando le parole di Gesù questa domanda viene spontanea ogni giorno della vita, specie quando dobbiamo intervenire per fare le cose giuste o in modo giusto. Può essere il prepararsi per la visita del Papa Francesco a fine mese, o vedere come aiutare al momento una famiglia in difficoltà o aiutare qualche anziana/o che vive sola/o.

Che cosa dobbiamo fare ?

Cerchiamo anche noi rifugio…

Madre nostra , Speranza nostra, sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

Aiutaci a capire o meglio a credere che :

La Croce senza Gesù è un peso.

Gesù senza la Croce è un maestro… un predicatore

Gesù sulla Croce è il Salvatore.

Dal vostro Fr. Adolfo, che gira come una trottola

2017

Riflessioni ed auguri

Dinajpur - 23 dicembre

Sempre a Bethlehem l’asino guardò fuori dalla capanna dove si erano rifugiati Maria e Giuseppe perchè non avevano trovato dove alloggiare. (Anche oggi ci sono tanti rifugiati o sfrattati da casa.)

L’asino vide alcuni pastori pascolare il gregge. Erano ragazzi o adolescenti in gruppo: alcuni a scaldarsi intorno ad un fuoco di sterpaglie, altri coricati sulla paglia vicino al gregge raccolto in un recinto, cercando di ripararsi dal freddo.

In vita ho incontrato pastorelli sulle montagne dell’ Abruzzo, a Campodimele o Ausonia. Ragazzi robusti con due grandi occhi indagatori e di poche parole. Attenti a guardare con curiosità noi giunti dalla città, senza parlare. In Bangladesh nei villaggi sono diminuiti i “rakkal”, guardiani di animali.

”C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge.” Lc.2:6-8

Quella notte nella città vicina si era impegnati in tante cose da fare. Mercanti a chiudere bilanci, banchieri a far quadrare conti o nascondere alcune somme; politici a cercare consensi, giovani in cerca di avventure, massaie a preparare un pasto e signore a fare il giro dei negozi per le compere sempre necessarie.

L’asino non capì cosa stava succedendo. “La vergine diede alla luce il suo figlio primogenito e lo pose in una mangiatoia” Lc. 2;7

I pastori di quella zona furono i primi a vedere una luce brillante e ricevere la notizia.

“ Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà per tutto il popolo, oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, il Cristo Signore.

Nella città vi erano troppe luci per rischiarare quello che gli abitanti volevano vedere o curare. Oggi dallo spazio si vedono luci ad intensità diversa tra l’Europa e l’Africa, la Cina ed il Nord America. Si vedono alcune zone con poche luci perchè non ci sono persone.

E la Luce vera venuta nel mondo per illuminare la mente ed il cuore di noi tutti è troppo alta o troppo distante... ma la vedono alcuni che studiavano e scrutavano il cielo. Arriveranno dopo lunghi viaggi e tante domande che inquietarono la città. Vi sono anche oggi quelli che scrutano il cielo (o pensano di farlo) per avere l’oroscopo sulla vita o sugli affari. Altri che scrutano per la paura dei missili piccoli o grandi, a lunga gittata o media e corta che sia, non messaggeri di Pace. La paura dell’altro è alla base di questo.

In questi giorni tanti villaggi cristiani aspettano il Sacerdote, il catechista o la Suora a visitare per pregare insieme per l'avvento del Natale (Boro Din = grande giorno). Chiesette del villaggio decorate, case pulite, villaggio in ordine. Sacramento della riconciliazione seguita dall’ Eucarestia e pasto insieme. Buon Natale = Subo Boro Din. Al termine si accende una stella posta sul tetto di case per indicare dove è Nato il Salvatore. Non abbiate paura, diamo un annunzio di Pace.

Madre Maria, ti ringraziamo per il tuo sì in risposta alla richiesta del Padre.

Madre Maria, ti preghiamo perchè la nostra Chiesa, piccolo o grande di numero, sappia donare Gesù a tutti con il coraggio della mitezza, dell’umiltà e fratellanza.

Madre Maria, ti chiediamo di aiutare bambini/e ed adolescenti a scrutare la propria vita alla ricerca del giusto, del vero, e del bello con serenità e coraggio.

Augurio per un Santo Natale che dia pace a tutti, dal vostro vecchio asino fr.Adolfo