Nanas de la cebolla

(Lyrics : Poesia di Miguel Hernández

Music di Alberto Cortez)

http://youtu.be/Eed6g_9H6NQ

http://youtu.be/9lOFR8qB1lc

http://youtu.be/aGlGxV9tt3A

While in prison under Franco’s regime, Hernández (1910-1942) produced an extraordinary amount of poetry.

"Nanas de cebolla" ("Onion Lullaby"), -written in prison- a reply in verse to a letter from his wife in which she informed him that she was surviving on bread and onions. In the poem, the poet envisions his son breastfeeding on his mother's onion blood (sangre de cebolla), and uses the child's laughter as a counterpoint to the mother's desperation. In this as in other poems, the poet turns his wife's body into a mythic symbol of desperation and hope, of regenerative power desperately needed in a broken Spain.

Information:

http://es.wikipedia.org/wiki/Miguel_Hern%C3%A1ndez

http://en.wikipedia.org/wiki/Miguel_Hern%C3%A1ndez

http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=38014


Bellissimo poema di Miguel Hernandez, morto in carcere nel '42 a 31 anni dopo aver partecipato alla guerra civile spagnola tra i repubblicani. Scritto in carcere e dedicato al suo figlioletto, fu poi musicato da Alberto Cortez


La cebolla es escarcha

cerrada y pobre.

Escarcha de tus días

y de mis noches.

Hambre y cebolla,

hielo negro y escarcha

grande y redonda.


En la cuna del hambre

mi niño estaba.

Con sangre de cebolla

se amamantaba.

Pero tu sangre,

escarchada de azúcar,

cebolla y hambre.


Una mujer morena

resuelta en luna

se derrama hilo a hilo

sobre la cuna.

Ríete, niño,

que te traigo la luna

cuando es preciso.


[Alondra de mi casa,

ríete mucho.

Es tu risa en tus ojos

la luz del mundo.

Ríete tanto

que mi alma al oírte

bata el espacio.]


Tu risa me hace libre,

me pone alas.

Soledades me quita,

cárcel me arranca.

Boca que vuela,

corazón que en tus labios

relampaguea.


Es tu risa la espada

más victoriosa,

vencedor de las flores

y las alondras

Rival del sol.

Porvenir de mis huesos

y de mi amor.


[La carne aleteante,

súbito el párpado,

el vivir como nunca

coloreado.

¡Cuánto jilguero

se remonta, aletea,

desde tu cuerpo!]


Desperté de ser niño:

nunca despiertes.

Triste llevo la boca:

ríete siempre.

Siempre en la cuna,

defendiendo la risa

pluma por pluma.


[Ser de vuelo tan lato,

tan extendido,

que tu carne es el cielo

recién nacido.

¡Si yo pudiera

remontarme al origen

de tu carrera!]


Al octavo mes ríes

con cinco azahares.

Con cinco diminutas

ferocidades.

Con cinco dientes

como cinco jazmines

adolescentes.


Frontera de los besos

serán mañana,

cuando en la dentadura

sientas un arma.

Sientas un fuego

correr dientes abajo

buscando el centro.


Vuela niño en la doble

luna del pecho:

él, triste de cebolla,

tú, satisfecho.

No te derrumbes.

No sepas lo que pasa ni

lo que ocurre.


Versione italiana di Emilo Carizzoni tratta da L'Umana Avventura settembre 1978

NINNA NANNA DELLA CIPOLLA

La cipolla è brina

angusta e povera.

Brina dei tuoi giorni

e delle mie notti.

Fame e cipolla,

ghiaccio nero e brina

grande e rotonda.

Nella culla della fame

mio figlio stava.

Con sangue di cipolla

si alimentava.

Ma il tuo sangue è

arricchito di zucchero

cipolla e fame.

Una donna bruna

dissolta dentro la luna

si versa filo dopo filo

dentro la culla

Ridi bambino

e inghiottirai la luna

quando sia necessario.

[Allodola della mia casa

ridi molto

è il tuo riso nei tuoi occhi

la luce del mondo

Ridi tanto

che la mia anima all'udirti

penetri lo spazio.]

Il tuo riso mi rende libero

mi pone ali

mi toglie solitudini

mi allontana il carcere

Bocca che vola

cuore che nelle tue labbra

lampeggia.

È il tuo riso la spada

più vittoriosa

vincitore dei fiori

e delle allodole

Rivale del sole.

Futuro delle mie ossa

e del mio amore.

[La carne alitante

subitanea la palpebra

il vivere come mai

multicolore

Che cardellino

risale, svolazza

dal tuo corpo!]

Mi svegliai dall'essere bimbo:

tu non destarti mai

Triste mostro la bocca:

ridi tu sempre

Sempre nella culla

difendendo il riso

piuma dopo piuma.

[Essere dal volo sì alto

tanto vasto,

che la tua carne è il cielo

appena nato.

Oh, potessi io

risalire all'origine

della tua corsa!]

All'ottavo mese ridi

con cinque fiori d'arancio

con cinque minuscole

ferocie.

Con cinque denti

come cinque gelsomini

adolescenti.

Frontiera dei baci

saranno domani

quando nella dentatura

avvertirai un'arma.

Sentirai un fuoco

correre sotto i denti

cercando il centro.

Vola bimbo, nella doppia

luna del seno:

lui, triste di cipolla

tu, soddisfatto.

Non crollare.

Che tu non sappia quello che scorre

né quel che accade.

o, nella doppia

luna del seno:

lui, triste di cipolla

tu, soddisfatto.

Non crollare.

Che tu non sappia quello che scorre

né quel che accade."...