Geordie

Famous Child ballad, existing in many variants. Versions of the ballad have been sung by traditional folksingers in Scotland, Italy, England, Ireland, Canada and the United States, and performed and recorded by numerous artists and groups. The ballad concerns the trial of the eponymous hero, during which his wife pleads for his life. (Wikipedia)

Geordie

(Joan Baez version)


As I walked out over London bridge

One misty morning early,

I overheard a fair pretty maid

Was lamenting for her Geordie.


Ah, my Geordie will be hanged in a golden chain,

'Tis not the chain of many

He was born of king's royal breed

And lost to a virtuous lady.


Go bridle me my milk white steed,

Go bridle me my pony,

I will ride to London court

To plead for the life of my Geordie.


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Ah, my Geordie never stole nor cow nor calf,

He never hurted any,

Stole sixteen of the king's royal deer,

And he sold them in Bohenny.


Two pretty babies have I born,

The third lies in my body,

I'd freely part with them every one

If you'd spare the life of Geordie.


The judge looked over his left shoulder,

He said fair maid I'm sorry

He said fair maid you must be gone

For I cannot pardon Geordie.


Ah, my Geordie will be hanged in a golden chain,

'Tis not the chain of many,

Stole sixteen of the king's royal deer

And he sold them in Bohenny.

Lyrics: Geordie, Joan Baez [end]

(Traduzione italiana di Riccardo Venturi)


Mentre attraversavo il Ponte di Londra

Una nebbiosa mattina, presto

Sentii per caso una bella fanciulla

Che si lamentava per il suo Geordie.

“Impiccheranno Geordie con una corda d’oro (1) .

Non è una catena per molti;

È nato da stirpe reale

E fu affidato (2) a una dama virtuosa.

Mettete le redini al mio bianco cavallo,

Mettete le redini al mio pony;

Cavalcherò fino alla Corte di Londra

A implorare per la vita di Geordie.

Geordie mai rubò una mucca o un agnello,

Non ha mai fatto del male a nessuno (3);

Ha rubato sedici cervi del Re (4)

E li ha venduti a Bohenny (5).

Ho partorito due bei bambini,

Il terzo lo porto in grembo;

Darei volentieri tutti e tre

Se salvaste la vita di Geordie.”

Il giudice (6) si guardò la spalla sinistra (7),

Disse, “Mi dispiace, bella fanciulla;

Bella fanciulla, te ne devi andare

Perché non posso perdonare Geordie.”

Impiccheranno Geordie con una catena d’oro, (8)

Non è una catena per molti;

Ha rubato sedici cervi del Re

E li ha venduti a Bohenny.


Note alla traduzione italiana:

1) sorge spontanea la domanda se la corda d’oro sia una leggenda o una prassi non proprio insolita per il tempo. Così F. Calza, “101 storie su Genova che non ti hanno mai raccontato”, Newton Compton Ed., 2016 riporta di un’impiccagione altrettanto singolare di un ladro (e nemmeno nobile) che aveva rubato la spada con fodero e pomo d’oro donata da papa Paolo III all’ammiraglio Andrea Doria di Genova e sepolta con lui; venne accusato tale Mario Calabrese, un sotto comito delle galee della Repubblica (un sotto ufficiale addetto alla manovra delle vele e ad altri servizi) e impiccato con un cappio d’oro proprio davanti alla chiesa di San Matteo .

2) tradotto anche come “sposato” o “innamorato” oppure “perse la testa per” la frase così diventa “perse la testa per una donna virtuosa”: si avvalora così l’ipotesi avanzata da Buchan che “Geordie” fosse Sir George Gordon of Gight (1514-1562), quarto conte di Huntly, il figlio di Margaret Stewart (figlia illegittima di Giacomo IV), imprigionato per essere entrato nelle grazie della moglie del Signore di Bignet una donna da bene precisa il narratore; il Venturi traduce “fu affidato” un termine con cui ci si riferisce alla balia a cui viene affidato un bambino e più impropriamente ad una moglie. Nella versione trascritta da Bob Waltz (qui) si dice “And courted a virtuous lady”

3) in alcune versioni di questo filone ritrovare in America è lo stesso Geordie a dire “I’ve never murdered any;

Stole sixteen of the king’s royal deer,

And sold them in Bohenny”

E’ interessante notare che Geordie o sua moglie negano l’accusa di furto di bestiame e di brigantaggio, che lo metteva nel mucchio degli “outlaw” dediti anche al bracconaggio (vedi)

4) quando i boschi da terra di tutti divennero di proprietà esclusiva del re o del signorotto locale nacque il bracconaggio di sussistenza. Ma nel Seicento il bracconaggio era diventata una forma di protesta contro l’autorità ed era praticato non tanto dai poveracci dei villaggi quanto dai nobili scapestrati. Le zone più colpite dal bracconaggio tra la fine del Settecento e l’Ottocento furono quelle delle Midlands e dell’Inghilterra del sud: Suffolk, Norfolk, Sussex, Wiltshire, Oxfordshire e Devon

5) Bohenny: Nessuna città o paese con tale nome è mai stata trovata in Gran Bretagna; una versione inglese ha però Newcastle, il che potrebbe far supporre qualche collegamento con la vicenda dell’impiccagione del bracconiere George Stools, avvenuta nel 1610. Da notare che Geordie è il nome con cui vengono chiamati gli abitanti di Newcastle-upon-Tyne (contea di Tyne e Wear – Northumbria): Geordie male, è il “maschio tipico di Newcastle” fannullone e dedito alla birra, rappresentato da Reg Smythe nella figura di Andy Capp. Esiste però, in Scozia, una Bohenie vicino a Pitlochrie.

6) il giudice di contea era spesso lo stesso nobile derubato dal bracconiere e quindi poco incline al perdono. Il giudice avrebbe dovuto tener conto delle “attenuanti” come per l’appunto il numero dei figli. Se oggi noi tendiamo a interpretare la frase come memento “la legge è uguale per tutti” non così era la motivazione del tempo, perchè bastava la grazia del re per perdonare anche il più turpe assassinio. Il motivo per cui il giudice non può perdonare Geordie non è certo perchè deve essere giusto!

7) l’espressione guardarsi le spalle (to look over one’s shoulder) indica la sensazione di un pericolo imminente, ma in questo caso significa “distogliere lo sguardo”

8) I primi bracconieri venivano tranquillamente uccisi sul posto dai guardiacaccia e probabilmente i loro corpi lasciati in pasto alle bestie selvatiche del bosco, successivamente le pene prevedevano l’incarcerazione e/o l’amputazione della mano (o l’abbacinamento) fino alla pena capitale quando gli animali erano della riserva di caccia del Re. In Inghilterra con la Magna Charta libertatum (1215) vennero abolite le pene per la caccia di frodo, ma nella prassi quotidiana i giudici della contea (ovvero gli stessi nobili “derubati”) raramente erano ben disposti verso i bracconieri. Le condanne però vennero mitigate nei secoli successivi e nel settecento il bracconiere rischiava solo la detenzione in carcere per qualche mese e/o le frustate. Era inoltre possibile pagare una multa (anche se salata) per riavere la libertà. Nel tardo Cinquecento la caccia al cervo (come veniva chiamata la caccia di frodo) era un’occupazione comune dei giovani e definita un “grazioso servizio”

“La “Geordie” settecentesca, secondo quanto scrive Francis James Child, veniva venduta agli angoli delle vie di Londra per un penny. La triste vicenda del giovane bracconiere che viene condannato all’impiccagione con la giovane sposa (già madre di un paio di “pretty babies” ed incinta del terzo) che si reca ad implorare a corte per la sua vita, sembra che abbia avuto un successo clamoroso: “The broadside was sold out in three days and had to be continuously reprinted”, scrive il Child…

Poiché le “broadside ballads” trattavano usualmente di avvenimenti di cronaca (nera, e nei modi piu’ splatter possibili; una vera e propria “Cronaca Vera” dell’epoca), più d’un londinese cominciò ad inveire contro chi condannava a morte un ragazzo per avere rubato dei cervi e, il 17 agosto 1748, si rischio’ una mezza rissa quando un assembramento “pro-Geordie” venne sciolto con la forza vicino al Blackfriars Bridge (proprio quello dove fu ritrovato il cadavere del banchiere Calvi). Insomma, tutti ancora trovavano del tutto normale che un bracconiere potesse essere messo a morte; e questo la dice lunga su quel che dev’essere stata la guerra al bracconaggio. (Riccardo Venturi)

Nell’Ottocento invece il bracconiere rischiava la deportazione in qualche colonia penale (la meta preferita l’Australia)

(Da Terre Celtiche)

Geordie

(Fabrizio De André)


Mentre attraversavo London Bridge

un giorno senza sole

vidi una donna pianger d'amore

piangeva per il suo Geordie

Impiccheranno Geordie con una corda d'oro

è un privilegio raro

rubò sei cervi nel parco del Re

vendendoli per denaro

Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera

sellatele il suo pony

cavalcherà fino a Londra stasera

ad implorare per Geordie

Geordie non rubò mai neppure per me

un frutto o un fiore raro

rubò sei cervi nel parco del Re

vendendoli per denaro

Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso

non ha vent'anni ancora

cadrà l'inverno anche sopra il suo viso

potrete impiccarlo allora

Né il cuore degli inglesi né lo scettro del Re

Geordie potran salvare

anche se piangeranno con te

la legge non può cambiare

Così lo impiccheranno con una corda d'oro

è un privilegio raro

rubò sei cervi nel parco del Re

vendendoli per denaro