Canti della Grande Guerra (First World War)
La tradotta che parte da Novara
Protest anti war song First World War
Giovanna Daffini
La tradotta che parte da Novara
e va diretta al Montesanto,
e va diretta al Montesanto,
il cimitero della gioventù.
Sulle montagne fa molto freddo
ed i miei piedi si son gelati,
ed i miei piedi si son gelati
e all'ospedale mi tocca andar.
Appena giunto all'ospedale
il professore mi ha visitato:
O figlio mio, sei rovinato
ed i tuoi piedi li dohhiam tagliar.
Ed i miei piedi mi hanno tagliato.
due stampelle mi hanno dato,
due stampelle mi hanno dato
e a casa mia br mi han mandà.
Appena giunto a casa mia,
fratelli e madre compiangentì
e tra i singhiozzi e tra i lamenti:
O figlio caro, tu sei rovinà.
Mi hanno assegnato una pensione
di una lira e cinquantotto,
mi tocca fare il galeotto
per potermi ben disfamar,
Ho girato tutti i paesi
e tutti quanti ne hanno compassione,
ma quei vigliacchi di quei signori
nemmeno un soldo lor mi hanno dà.
Il canto trae lo spunto, sia nel testo che nella musica, da "La tradotta che parte da Torino" a sua volta derivante da un canto di minatori dell'Ottocento. A differenza del suo predecessore la protesta raggiunge proporzioni più ampie, parlando infatti di un reduce di guerra che mutilato, è costretto a chiedere l'elemosina poiché la pensione è insufficiente a vivere.
Dal repertorio di risaia di Giovanna Daffini, che l'ha registrata su disco in "Il povero soldato 1", eseguendola anche in "Ci ragiono e canto". La melodia è quella di una canzone molto diffusa nel repertorio bracciantile emiliano-romagnolo: "io sono nata 'na campagnola la campagnola di Reggio Emilia - ed ho lasciato la mia famiglia - e per venirti a liberar."
Si noti che Campagnola è un paese in provincia di Reggio Emilia ed è quindi facile che si debba intendere Campagnola come nome proprio. Anche in quella compaiono le stampelle. Significativo è il confronto tra questo testo e quello della leggenda del Piave: dal confronto emergono con chiarezza due diverse visioni della guerra e due diversi modi di manifestarle
Informazioni su Giovanna Daffini:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanna_Daffini
Per altra versione e commenti:
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=16&lang=en
Nota presente nel repertorio di Canzoni contro la guerra /Antiwar songs :http://www.antiwarsongs.org/
La tradotta da Novara andava al Montesanto, un'altura nei pressi di Gorizia conquistata solo con l'XI Battaglia dell'Isonzo nell'estate del 1917 (altura sulla quale si erano infranti vari assalti a cavallo e dopo la conquista di Gorizia con la VI battaglia carsica dal 4 al 17 agosto 1916). Questa semplice constatazione pone il canto in posizione temporale antecedente la ben più famosa "Tradotta da Torino", legata al disperato afflusso di nuove truppe, tra cui la classe 1899, che tamponarono il primo assalto sul Piave tra il novembre e il dicembre del 1917, per poi impedire il dilagamento verso i ponti della Priula con continui contrattacchi in quella che è diventata la battaglia di Nervesa.
Leggendo il testo proposto e la musica della versione "Novara", oltre ai brividi (studio storia militare, ma ODIO la guerra), sono rimasto molto perplesso: considerato che possa essere stata composta davvero da dei soldati del Corpo Alpino (data anche la destinazione), la musica mi appare piuttosto strana, quasi una ballata popolare dato il tipo di accompagnamento, poco adatta ad un canto di gruppo, come verrebbe da presumere fosse l'originaria "Novara".
Giustamente consideravo infine che, per forza, i suoi autori siano rimasti nell'anonimato: anche semplicemente ad accennare quelle parole, nel Regio Esercito sotto l'inflessibile guida del Cadorna si sarebbero rischiate almeno la prigionia o più facilmente la fucilazione per disfattismo, diffamazione della Patria e delle sue Istituzioni militari e civili e assenza di orientamento alla vittoria. Temo pertanto che quanto proponete sul vostro sito vada rivisto con maggior attenzione proprio in funzione di quanto appena accennato.
Il testo da voi indicato potrebbe a mio parere rappresentare una versione dell'immediato primo dopoguerra quando le disillusioni (vedi la citazione della pensione di guerra), la vittoria mutilata e i fermenti poi sfociati nella presa del potere da parte del Fascismo potevano trovare più adeguata cassa di risonanza.
( Massimo Giacomazzo)
Oh Dio del cielo, se fossi una rondinella
Al Tei
Oh Dio del Cielo, s'io fossi una rondinella.
Oh Dio del Cielo, s'io fossi una rondinella.
Vorrei volare, vorrei volare, (x 2)
vorrei volare in braccio alla mia bella.
Prendi la secchia e vattene alla fontana.
Prendi la secchia e vattene alla fontana.
Là c'è il tuo amore, là c'è il tuo amore, (x 2)
Là c'è il tuo amore che alla fontana aspetta.
Prendi il fucile e vattene alla frontiera.
Prendi il fucile e vattene alla frontiera.
Là c'è il nemico, là c'è il nemico, (x 2)
Là c'è il nemico che alla frontiera aspetta.
Prendi il fucile e buttalo giù per terra.
Prendi il fucile e buttalo giù per terra.
Vogliam la pace, vogliam la pace, (x 2)
vogliam la pace, e non mai più la guerra.
English:
Oh God of Heaven, if I was a swallow
I would like to fly in the arms of my beautiful.
Take the bucket and go to the fountain,
there is your love waiting at the fountain
Take the rifle and go to the border.
There is the enemy waiting at the border
Take the rifle and throw it down on the ground.
we want peace and never the war
Sui monti Scarpazi
Delicate and passionate song by a girl from Trentino who remembers her lover, who died on the Carpathian mountains.
In the war of 1914-1918 about 60,000 soldiers from Trentino were sent by the Austrian government to the eastern front, especially in the Carpathians area, against the Russians. More than 11,000 died .
Delicata e appassionata canzone di una ragazza trentina che ricorda il suo innamorato, morto sul sulle montagne dei Carpazi.
Nella guerra 1914-1918 circa 60.000 soldati trentini –tirolesi di lingua italiana- furono mandati sul fronte orientale, soprattutto nella zona dei Carpazi, contro i Russi. Più di 11mila morirono e
Al Tei
Quando fui sui monti Scarpazi
"Miserere" sentivo cantar.
T'ò cercato fra il vento e i crepazi
ma una croce soltanto ò trovà.
Oh mio sposo eri andato soldato
per difendere l'imperator,
ma la morte quassù hai trovato
e mai più non potrai ritornar.
Maledeta la sia questa guera
che mi ha dato sì tanto dolor.
Il tuo sangue hai donato a la tera
hai distruto la tua gioventù.
Io vorei scavarmi una fossa,
sepelirmi vorei da me
per poter colocar le mia ossa
solo un palmo distante da te.
English translation:
When I was in the Carpathian mountains
"Miserere" I heard singing.
I looked for you in the wind and the crevasses
but a cross can only be found.
Oh my husband, you were a soldier
to defend the imperator,
but the death up here you found
and you will never be able to return.
Damn this war
that gave me so much pain.
you gave your blood to the earth
you have destroyed your youth.
I would like to dig a hole,
I would like to bury myself
to be able to place my bones
just a palm away from you.
Monte Canino
Al Tei
Massimo Bubola
Coro della SAT
Coro Alto Reno
https://youtu.be/GztMVdqIW2I?si=R9AvQWJ_9tkmfjYF
Non ti ricordi quel mese d’Aprile,
quel lungo treno che andava al confine.
Che trasportavano migliaia degli alpini:
sù, sù correte: è l’ora di partir!
Che trasportavano migliaia degli alpini:
sù, sù correte: è l’ora di partir!
Dopo tre giorni di strada ferrata,
ed altri due di lungo cammino,
siamo arrivati sul Monte Canino
e a ciel sereno ci tocca riposar...
siamo arrivati sul Monte Canino
e a ciel sereno ci tocca riposar..
Se avete fame guardate lontano,
se avete sete la tazza alla mano.
Se avete sete la tazza alla mano
che ci rinfresca la neve ci sarà.
Se avete sete la tazza alla mano
che ci rinfresca la neve ci sarà.
Non più coperte, lenzuola,cuscini.
Non più l'ebbrezza dei dolci tuoi baci.
Solo si sentono gli uccelli rapaci,
tra la tormenta e il rombo del cannon.
Solo si sentono gli uccelli rapaci
ma la tormenta e il rombo del cannoni
English:
Mount Canin
Do you remember that month of April,
that long train that went to the border
which carried thousands of Alpini:
up, up, run: it's time to leave!
After three days of the railway track,
and two others of long walking,
we arrived on Mount Canin
and we have to rest under a clear sky
If you are hungry, look away,
if you are thirsty the cup in hand.
If you are thirsty the cup in hand
There will be snow to freshen up
No more blankets, sheets, pillows.
No more the exhilaration of your sweet kisses.
Only birds of prey are heard
between the storm and the roar of the cannon
Sul ponte di bassano bandiera nera
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=5895
Sul ponte di Bassano,
bandiera nera,
è il lutto degli Alpini 2x
che va alla guerra.
E' il lutto degli Alpini
che va alla guerra,
la meglio zoventù 2x
l'è sottoterra.
Nell'ultimo vagone
c'è l'amor mio
col fazzoletto bianco 2x
mi dà l'addio.
Col fazzoletto bianco
mi salutava
e co' la bocca i baci 2x
la mi mandava.
Quando che lui veniva
a casa mia
la meio seggiolina 2x
l'era la sua.
Coro I.C.A.M - Coro Nives
Barabàn
Sul ponte di Perati bandiera nera
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=11&lang=it
Perati è il nome italiano del villaggio di Perat nei pressi del confine con la Grecia, per la difesa del cui ponte la Julia si dissanguò nell'autunno del 1940
Sul ponte di Perati, bandiera nera:
L'è il lutto degli alpini che va a la guera.
L'è il lutto degli alpini che va a la guera,
La meglio zoventù va soto tera.
Sull'ultimo vagone c'è l'amor mio
Col fazzoletto in mano mi dà l'addio.
Col fazzoletto in mano mi salutava
E con la bocca i baci lui mi mandava.
Con la bocca i baci lui mi mandava
E il treno pian pianino s'allontanava.
Quelli che son partiti, non son tornati:
Sui monti della Grecia sono restati.
Sui monti della Grecia c'è la Vojussa
Col sangue degli alpini s'è fatta rossa.
Un coro di fantasmi vien giù dai monti
È il coro degli alpini che sono morti.
Alpini della Julia in alto il cuore
Sui monti della Grecia c'è il tricolore.
Gli alpini fan la storia, ma quella vera
Scritta col sangue lor, e la penna nera.
English:
Versione inglese di Riccardo Venturi
ON THE PERAT BRIDGE THERE'S A BLACK FLAG
On the Perat bridge there's a black flag
It's the flag of mourning Alpines going to war.
It's the flag of mourning Alpines going to war,
The best youth it's all going to death.
On the rear carriage my sweetheart's standing,
He waves a kerchief and bids farewell to me.
He waved a kerchief and bade me farewell,
And with his mouth he sent kisses to me.
And with his mouth he sent kisses to me,
And slowly did the train leave the station.
And those who left have never come back,
They remained on the mountains of Greece.
On the mountains of Greece flows the Aoos,
With the blood of Alpines did it turn red.
A choir of ghosts is marching down the mountains,
It is the choir of all the dead Alpines.
Alpine Troops of Julia, lift up your hearts!
On the mountains of Greece our flag is waving.
The Alpines make history, and they write it
With their own blood and the Black Feather.
Al Tei
"The Great War hit the Dolomite valleys like a furious gust of wind that uprooted, swept away and changed everything: mountains, woods, hamlets and people." (L.Palla) "Sul Ponte di Perati" is one of many songs of war of that time rendered by the Group 'Al Tei' - Andrea Da Cortá.
Coro Grigna
Nuto Revelli alpino partigiano
Pietà l’è morta
Testo del comandante partigiano Nuto Revelli. Composto nel 1944 e cantato dalle bande del II° settore del Vallone dell'Arma (Valle Stura)
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=740
Lassù sulle montagne bandiera nera:
è morto un partigiano nel far la guerra.
È morto un partigiano nel far la guerra,
un altro italiano va sotto terra.
Laggiù sotto terra trova un alpino,
caduto nella Russia con il Cervino.
Ma prima di morire ha ancor pregato:
che Dio maledica quell'alleato!
Che Dio maledica chi ci ha tradito
lasciandoci sul Don e poi è fuggito.
Tedeschi traditori, l'alpino è morto
ma un altro combattente oggi è risorto.
Combatte il partigiano la sua battaglia:
Tedeschi e fascisti, fuori d'Italia!
Tedeschi e fascisti, fuori d'Italia!
Gridiamo a tutta forza: Pietà l'è morta!
Oltrepò pavese
Margot & Coro del teatro comunale di Bologna
Ponte di Perati
Partigiani