Gaudeamus igitur
Videos:
http://it.youtube.com/watch?v=WfGXYkfLJ4s
http://it.youtube.com/watch?v=dlq3867YR20
http://www.youtube.com/watch?v=aLUKfU2AOBY
http://www.youtube.com/watch?v=8awWszoxsyg
http://www.youtube.com/watch?v=Nm3ypXlUe_k
https://youtu.be/SvpRiHfqnQs?si=2NmktpK1GV94r4GK
"De Brevitate Vitae" ("On the Shortness of Life"), more commonly known as "Gaudeamus Igitur" ("Let Us Rejoice") or just "Gaudeamus", is a popular academic commercium song in many European countries, mainly sung or performed at university graduation ceremonies. Despite its use as a formal graduation hymn, it is a jocular, light-hearted composition that pokes fun at university life. The song dates to the early 1700s, based on a Latin manuscript from 1287.[1] It is in the tradition of carpe diem ("seize the day"), with its exhortations to enjoy life.
Information:
https://en.wikipedia.org/wiki/Gaudeamus_igitur
https://it.wikipedia.org/wiki/Gaudeamus_igitur
Lyrics, based on the the original text of
Christian Wilhelm Kindleben (1781)
Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus. [bis]
Post iucundam iuventutem
post molestam senectutem
nos habebit humus! [bis]
Ubi sunt qui ante nos in mundo fuere? [bis]
Vadite ad superos
transite ad inferos
hos si vis videre. [bis]
Vita nostra brevis est, brevi finietur, [bis]
venit mors velociter,
rapit nos atrociter,
nemini parcetur. [bis]
Vivat academia, vivant professores! [bis]
Vivat membrum quodlibet,
vivant membra quaelibet,
semper sint in flore. [bis]
Vivant omnes virgines faciles, formosae! [bis]
Vivant et mulieres
tenerae, amabiles,
bonae et laboriosae. [bis]
Vivat et respublica et qui illam regit! [bis]
Vivat nostra civitas,
maecenatum charitas,
quae nos hic protegit. [bis]
Pereat tristitia, pereant osores! [bis]
Pereat diabolus,
quivis antiburschius,
atque irrisores. [bis]
(Strofe apocrife)
Quis confluxus hodie academicorum? [bis]
E longinquo convenerunt,
protinusque successerunt
in commune forum. [bis]
Alma Mater floreat quae nos educavit [bis]
caros et commilitones,
Dissitas in regiones
sparsos congregavit. [bis]
Spassiamocela dunque, finché siamo giovani.
Dopo l'allegra gioventù,
dopo la scomoda vecchiaia
ci riceverà la terra!
Dove sono quelli che prima di noi furono nel mondo?
Andate verso i cieli
passate per gli inferi
se vuoi vederli.
La nostra vita è breve, in breve finirà
arriva la morte in un lampo
ci strappa crudelmente
non risparmierà nessuno.
Evviva l'accademia, evviva i professori!
Viva qualunque membro,
viva tutti i membri,
siano sempre in pieno vigore.
Viva tutte le ragazze, disponibili, attraenti!
viva anche le donne
tenere, amabili,
buone, laboriose.
Viva anche lo Stato e chi lo governa
viva la nostra civiltà
la generosità dei mecenati
che qui ci protegge
Alla malora la tristezza, alla malora chi ci odia!
alla malora il diavolo
chiunque sia contro gli studenti (è un termine inventato)
ed i denigratori
Che riunione di accademici c'è oggi?
Da lontano sono convenuti
e in breve si sono riuniti
in comune assemblea.
Evviva l'Alma Mater che ci educò
alla stima e alla collaborazione
anche se disseminati
in regioni distanti, ci aggregò.
Other news:
http://www.users.on.net/~algernon/gaudeamus/index.html
http://www.ces.uj.edu.pl/european/krakow/gaudeamus.htm
Partitura (Brahms):
http://abcplus.sourceforge.net/choral/Gaudeamus_Igitur.pdf
http://www.cpdl.org/wiki/images/9/92/TUMS_Gaudeamus_1_0.pdf
Altre notizie in italiano:
Il «Gaudeamus Igitur» è considerato l'inno universitario internazionale. Adottato ufficialmente in Italia in occasione dei Saecularia octava (Bologna 1888), risuona sui campi universitari di mezzo mondo.
Il canto, di autore anonimo è databile attorno al XV secolo. Nel 1872 il Professor Gustav Schwetscke pubblicò ad Halle (Sassonia) un opuscolo ove riportò i canti che, imitati e trasformati nei secoli, originarono il testo odierno. Il primo, considerato il progenitore, è tratto da un manoscritto tedesco del XVI secolo e fu scritto in ischerno al matrimonio di Lutero. A sua volta esso era una parafrasi dell'inno del giorno di S.Martino, scritto da Antonio Urceo, detto Codro, nativo di Rubera, grecista e professore a Bologna dal 1482 al 1500.
Il canto composto da Antonio Urceo cominciava così:
Io Io Io Io
Gaudeamus Io Io
Dulces Homeriaci ..
a lui potrebbe aver risposto con le parole:
Gaudeamus igitur ...
Domenico Strada, studente a Bologna nello stesso periodo, cui secondo alcuni va attribuita l'origine del canto.
Nel XVI secolo il canto venne introdotto in Germania dall'Italia: sono infatti di origine tedesca i testi più antichi che ci sono pervenuti. Nei canti studenteschi dei fratelli Keil del 1776 figura una versione del «Gaudeamus igitur» manoscritta che si avvicina abbastanza a quella odierna. Sembra che il canto, nel 1781, sia stato rielaborato e composto nella sua versione definitiva da C. W. Kindleben: sarà pubblicato per la prima volta a Tubinga nel 1813.
La musica, altrettanto famosa, anche se risale a tempi medioevali ha avuto, in epoca più recente, un padrino d'eccezione, quando Johannes Brahms ne ha realizzato una stesura orchestrale in occasione della laurea di un amico. L'Academic Festival Overture, op. 80 di breve durata (9'19") si conclude con le battute del Gaudeamus.
La coppia di versi iniziale va ripetuta due volte, così come l'ultimo verso di ogni strofa.