La fabbrica dei cuori abbandonati

Elisa Fumis

Scheda Tecnica

Titolo: La fabbrica dei cuori abbandonati

Autrice: Elisa Fumis

Pubblicato da: Self Publishing

Genere: Novella natalizia, Romance, Fantasy

Pagine: 75

Prezzo formato cartaceo: Dato non disponibile

Prezzo formato digitale: 0,99 €

Anno di pubblicazione: 2020

Trama

Al Polo Nord c'è una fabbrica dove alcuni elfi raccolgono, aggiustano e impacchettato i regali che sono stati abbandonati, persi o rotti.

Gabriel, Roxie ed Eric non si conoscono, ma si ritrovano nella fabbrica dei regali abbandonati per un motivo: aiutare gli elfi di Babbo Natale a incartare i doni destinati ai bambini, in cambio di vitto e alloggio. I tre non hanno niente da perdere e possono trascorrere quasi due mesi in un luogo suggestivo, lontano dalla vita frenetica di città, tra pacchetti e confidenze.

La fabbrica dei cuori abbandonati è una novella natalizia, dalle tinte romance e fantasy, con un lato ecologista e un messaggio di fondo.

L'opinione di Samuela

"La fabbrica dei cuori abbandonati" è il primo libro di Elisa Fumis che ho avuto il piacere di leggere. Sono molto contenta di aver inaugurato la mia conoscenza dei testi di questa autrice leggendo la sua novella natalizia. Penso che questa storia sia la lettura ideale per le festività natalizie perché è in grado di trasmettere quei buoni sentimenti che caratterizzano il periodo più magico dell'anno. È stato bello conoscere Gabriel, Roxie ed Eric partecipando ai loro dolori, ma anche alle loro gioie. Inoltre mi è piaciuta l'atmosfera creata tra queste pagine che ci regala momenti unici e ci permette di riflettere sulle relazioni umane. Infatti delle volte la frenesia della vita di tutti i giorni ci fa dimenticare quanto sia importante avere accanto delle persone che ci vogliono bene. L'affetto dei nostri cari non è affatto scontato e questa novella ci dimostra che non tutti hanno questa fortuna. Avere una famiglia che ti circonda di attenzioni e ti sostiene quotidianamente è un grandissimo dono. Questo è il motivo per cui sono stata felice di vedere realizzato il sogno di Eric grazie a Gabriel e Roxie. Non manca inoltre il lato romantico che contribuisce a rendere ancora più emozionante questa novella. Ho apprezzato tantissimo anche le vicende che vedono protagonisti gli elfi di Babbo Natale. Quest'ultimo ovviamente ha un ruolo fondamentale nel realizzare i desideri di tutti i personaggi che incontriamo in questa dolcissima novella. Credo che Elisa Fumis abbia scritto davvero una bella storia e si percepisce chiaramente tutto l'amore che ha riversato in ogni riga di questo suo racconto. La scrittura è scorrevole e si nota l'impegno messo dall'autrice per realizzare questa opera. Ho gradito particolarmente che l'autrice ci abbia mostrato a fine libro la Playlist delle canzoni che l'hanno aiutata durante la stesura di questa novella. La reputo un'idea decisamente originale visto che è la prima volta che mi imbatto in un dettaglio del genere all'interno di un libro. Vi consiglio dunque di leggere "La fabbrica dei cuori abbandonati" magari ascoltando in sottofondo proprio le canzoni menzionate da Elisa Fumis. Sono convinta che non vi pentirete di dare una possibilità a questa novella se non conoscete ancora la penna di questa autrice perché non c'è momento migliore del Natale per regalarsi qualche piacevole novità che scalda i cuori.

Incipit

Il bambino, che poteva avere cinque, massimo sei anni, seduto davanti a me stringeva un pupazzo lercio a forma di coniglio. In alcuni punti la stoffa si era scucita e faceva fuoriuscire l’imbottitura; aveva addirittura perso un occhio. Nonostante le pessime condizioni del coniglietto, il piccolo non era intenzionato a disfarsene: lo trascinava con sé quando andava al bagno e gli preparava una ciotola con un pugno di riso durante i pasti giornalieri.

Avevo dedotto, quando lo incontravo tra i corridoi e la mensa che cercare di separarli sarebbe stato troppo doloroso per lui.

La sua innocenza mi aveva stretto il cuore in una morsa: mi era sembrato così solo quando il mio sguardo si era posato per la prima volta sui suoi occhi vitrei.

Una donna aveva preso posto accanto a me. I lunghi capelli neri le nascondevano il viso pallido.

Sospirò, una sigaretta spenta tra le dita affusolate.

Ci giocherellò per qualche minuto, spazientita. La sua gamba destra iniziò a tremare. Se fossimo stati in confidenza, le avrei appoggiato una mano sul ginocchio e l’avrei accarezzato con dolcezza. Con rammarico e dispiacere pensò che l’ultima volta che lo avevo fatto ero ancora sposato. Invece mi limitai a guardarla e a sorriderle senza sortire alcun effetto.

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