Blake, Wells o Willis?
Il nostro approfondimento
Blake, Wells o Willis?
Questo è il quesito che si pone l’attento lettore che ha già letto “I Watson” di Jane Austen e ha scelto di leggere anche “La sorella minore” di Catherine Hubback.
Infatti la nipote di Jane Austen ha deciso di rimaneggiare le poche pagine scritte dalla zia partendo dal principio piuttosto che iniziare dal punto in cui la storia era stata interrotta.
E durante la stesura per una qualche inspiegabile ragione ha trasformato Mrs. Blake in Mrs. Wells. Sapendo che Mrs. Wells altri non era che Mrs. Blake si sarebbe potuta dichiarare chiusa la questione, ma all’improvviso nel corso della narrazione Mrs. Wells diventa Mrs. Willis.
Ovviamente la stessa sorte è toccata al figlio Charles che dall’essere un Blake (passando per Wells) si è ritrovato a essere un Willis.
Per rendere meglio l’idea è opportuno riportare qualche passo sia dal frammento di Jane Austen sia dal romanzo di Catherine Hubback.
Per “I Watson” si è scelta la traduzione di Giuseppe Ierolli, mentre per “La sorella minore” quella di Maria Elena Salvatore che tra l’altro è l’unica disponibile visto che Vintage Editore è stata la prima casa editrice a tradurre questa opera per i lettori italiani.
Mrs. Blake e Charles Blake da “I Watson” di Jane Austen:
Il gruppo era formato da Lady Osborne, suo figlio, Lord Osborne, sua figlia Miss Osborne, Miss Carr, amica della figlia, Mr. Howard, ex precettore di Lord Osborne e ora pastore della parrocchia del castello, Mrs. Blake, una sorella vedova che viveva con lui, suo figlio, un bel ragazzo di dieci anni, e Mr. Tom Musgrave, che, probabilmente, rinchiuso nella propria stanza, nell'ultima mezzora aveva ascoltato con amara impazienza il suono della musica.
"Non vi sorprenderete dell'impazienza di Charles", disse Mrs. Blake, una donna piccola di trentacinque o trentasei anni dall'aspetto vivace e affabile, a una signora che era in piedi vicino a lei, "quando saprete quale sarà la sua dama. Miss Osborne è stata così gentile da promettergli i primi due balli."
"Il mio piccolo amico Charles Blake", esclamò, "non deve aspettarsi di monopolizzarvi per l'intera serata. Non potremmo mai tollerarlo, è contro le regole del ballo, e sono sicuro che non può avere l'approvazione della nostra buona amica, Mrs. Edward, che è troppo buon giudice in materia di etichetta per ammettere strappi alla norma così pericolosi." "Non devo ballare col signorino Blake, signore."
Emma e Mrs. Blake si separarono come vecchie amiche, e Charles le strinse la mano e le disse "arrivederci" almeno una dozzina di volte.
Mrs. Wells e Charles Wells da “La sorella minore” di Catherine Hubback:
Terminato il ballo, Emma tornò al suo posto e Mrs Wells, la madre di Charles, espresse in termini affettuosi la sua gratitudine nei confronti di Miss Watson per essere stata così gentile da danzare con il suo bambino.
Prima che iniziassero, Mrs Wells propose loro di andare a prendere del tè. Di conseguenza si avviarono, con un Charles che accompagnava con orgoglio la sua dama e Mr Howard e sua sorella subito dietro di lui ma, nel tentativo di entrare nella sala da tè, s’imbatterono in così tante persone di ritorno per le danze, da essere costretti a mettersi in disparte, fino a essere quasi spinti dietro a una porta semiaperta.
«Oh! Ma davvero,» rispose lui con entusiasmo, «non dovremmo lasciare che il mio piccolo amico, Charles, vi tenga tutta per sé, Miss Emma!» Al che, con un volto pudico e una sensazione di piacere interiore, gli rispose che per i successivi due balli non era impegnata con il Signorino Wells.
Mrs Wells e suo fratello, naturalmente, andarono via insieme agli altri ed Emma augurò loro la buonanotte, per poi osservarli andar via con lo stesso rammarico che sembravano provare anche loro.
Mrs. Willis e Charles Willis da “La sorella minore” di Catherine Hubback:
«Lei si è offerta di ballare con il piccolo Charles Willis e in questo modo ha fatto piacere allo zio e alla madre. Sono state la sua gentilezza e la sua bontà a creare l’occasione!»
«Ebbene, io sono meno orgogliosa e meno filosofica di te, Emma. Accetterei una tale offerta se mi venisse fatta e sarei grata per la tregua dalle scomodità di casa, per quanto temporanea possa essere. Mi chiedo se Miss Osborne lo desideri molto. Eppure, Emma, lascerai che Mrs Willis ti faccia visita. Dov’è il tuo orgoglio in questo caso?»
«Allora potrei concludere che si tratta di una questione risolta» osservò Mrs Willis. «E Charles correrà immediatamente al Castello con il biglietto. Questa sarà la sua parte di divertimento.»
Mrs Willis lasciò la stanza per andare a parlare con suo fratello.
Grazie alla moderna tecnologia è possibile conteggiare quante volte una determinata parola appare in un libro.
Ebbene il cognome Blake nel frammento di Jane Austen è presente per ben 16 volte, mentre nel primo volume del romanzo di Catherine Hubback il cognome Wells lo troviamo solo 4 volte. Dopodiché prevale il cognome Willis che compare per ben 47 volte.
Nel secondo volume il problema non si pone più perché ormai ci sono sempre e solo i Willis senza alcun nuovo cambiamento di cognome.
Non sapremo mai il motivo per cui Catherine Hubback non ha mantenuto il cognome Blake. Forse è stata una semplice svista di cui nemmeno non si è resa conto. E non dimentichiamoci che all’epoca non esistevano tutti gli odierni mezzi per scovare queste piccole imprecisioni letterarie. Comunque non importa che sia Blake, Wells o Willis ma importa che l’autrice abbia creato dei personaggi che rispecchiano quelli abbozzati dalla sua insuperabile zia.
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