Panoramica sul fenomeno dei completamenti di "Sanditon" di Jane Austen

Così come “I Watson” anche “Sanditon” è stato oggetto dell’interesse di autori e autrici che hanno deciso di cimentarsi nell’impresa di completare un frammento austeniano. Ancora una volta è stata una nipote di Jane Austen a dare il via al fenomeno. Infatti vi ricordo che Catherine Hubback ha scritto “La sorella minore” che è stato il primo completamento del frammento “I Watson” di cui abbiamo già parlato in passato. Invece Anna Austen Lefroy ha scritto alcuni appunti che sarebbero poi serviti per dare vita a un completamento del frammento “Sanditon” che però non ha mai visto la luce. La saggista Mary Gaither Marshall ha curato il volume che presenta il testo di Anne Austen Lefroy che però è uscito soltanto nel 1983. Il primo completamento integrale è “Somehow Lengthened” di Alice Cobbett pubblicato nel 1932. Questo romanzo è rarissimo da trovare, ma se ne conosce il contenuto grazie alla già citata Mary Gaither Marshall che ne ha presentato un riassunto in appendice al volume “Jane Austen’s Sanditon. A Continuation by Her Niece” che vi ho menzionato nelle precedenti righe. Per più di quarant’anni non ci furono altri completamenti fino al 1975, anno in cui venne pubblicato “Sanditon” di Another Lady. Sotto questo pseudonimo si nasconde l’autrice Marie Dobbs (conosciuta anche come Anne Telscombe) che ha scelto di omaggiare in questo modo il “By a Lady” utilizzato da Jane Austen per mantenere l’anonimato. A tutt’oggi questo romanzo è definito il completamento per eccellenza sia dagli studiosi che dai lettori. Nel 2016 era persino stato annunciato un film tratto da questo libro, ma il progetto sembra essere rimasto in sospeso. Il fenomeno dei completamenti di “Sanditon” si arresta per venticinque anni e a partire dai primissimi anni 2000 scoppia un vero e proprio boom. Vi riporto qualche esempio: “Jane Austen’s Charlotte” di Julia Barrett del 2000, “Sanditon” del 2003 (divenne però famoso con la ristampa del 2009), “Jane Austen out of blue” di Donald Measham del 2006 (rititolato “Jane Austen: from Sanditon to Winchester” nel 2017), “A Cure for All Diseases” di Reginald Hill del 2008 (pubblicato con il titolo “The Price of Butcher’s Meat” nell’edizione americana) e “The Suspicion at Sanditon (Or, The Disappearance of Lady Denham)” di Carrie Bebris del 2015, “Sanditon House” di Helen Bellow del 2016 (l’unico scritto da un’autrice italiana che ha visto una seconda edizione nel 2022). Si passa da completamenti classici a rivisitazioni contemporanee passando per storie di genere giallo. Poi con l’arrivo della serie tv ci sono stati continuazioni del frammento influenzate proprio da questa trasposizione. Esiste il romanzo ufficiale della serie tv scritto da Kate Riordan e basato sulla prima stagione del 2019. C’è il racconto “Sanditon: What Might Be” di Kirstin Livingston del 2021 che è stato scritto per dare un finale al cliffhanger della prima stagione quando ancora si credeva che la serie tv ormai cancellata non sarebbe stata più rinnovata. Nel 2022 Rose Servitova pubblica “A Season at Sanditon” che risente dell’influenza della serie tv (basti pensare che non è stato inserito il personaggio di Susan Parker proprio come nella trasposizione televisiva). Nel medesimo anno Thomas Hamby, spinto dal desiderio di raccontare la storia d’amore tra Charlotte Heywood e Sidney Parker rimasta in sospeso nella serie tv, pubblica il romanzo “Sanditon on Reflection” firmandolo DB Thomas. Proprio quest’ultimo libro è giunto in traduzione italiana con il titolo “Ricordi di Sanditon” grazie a Vintage Editore. Questa presentazione non  si può definire una panoramica completa perché i titoli da analizzare sarebbero molti di più, ma senza dubbio è utile per avvicinarsi all’argomento in questione. Infatti attraverso questo resoconto il pubblico italiano può farsi un’idea di quanto vasto sia stato il fenomeno dei completamenti di “Sanditon” di Jane Austen che sicuramente proseguirà con altri autori e altre autrici.

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