Una sposa per due fratelli

Elisa Mura

Scheda Tecnica

Titolo: Una sposa per due fratelli

Autrice: Elisa Mura

Pubblicato da: DRI Editore

Collana: Brand New Romance

Genere: Chick Lit, Hate to Love

Pagine: 311

Prezzo formato cartaceo: 16,18

Prezzo formato digitale: 2,99 €

Anno di pubblicazione: 2022

Trama

"La mia libertà sarà la sua rovina."

Sumire è l’erede dell’impero di famiglia e si trova invischiata in un matrimonio combinato.

Peccato che non abbia nessuna intenzione di sottostare alle regole del padre.

Jasper ha un’unica possibilità per seguire il suo sogno: piegarsi all’accordo stretto con il fratello.

Cosa dovrà fare?

Semplice.

Far innamorare Sumire e spezzarle il cuore.

Un gioco da ragazzi.

Se non fosse per il fatto che Sumire è eccentrica, fuori luogo e... indomabile.

Fra tentativi di seduzione, tisane del buonumore e accesi battibecchi, il piano sta per compiersi.

Ma siamo davvero sicuri che conquistare la promessa sposa di suo fratello sia una buona idea?

L'opinione di Samuela

Chi mi conosce da tempo sa che leggo sempre ben volentieri i libri di Elisa Mura perché si tratta di un’autrice che ogni volta riesce a incuriosirmi con le sue storie. “Una sposa per due fratelli” è il suo quinto romanzo da me letto e rientra nei generi chick-lit e hate-to-love. Si tratta dunque di una tipologia che scelgo di leggere solo quando so che nasce dalla penna di una scrittrice di cui ho già avuto modo di apprezzare altre opere. Infatti vorrei ricordarvi che mi sono avvicinata per la prima volta alla narrativa di Elisa Mura tramite “Le anime pure. Southfield Park” ovvero un Mystery Romance che confluisce in una Ghost Story. Questo suo primo romanzo è perfettamente in linea con i miei gusti da lettrice e al tempo stesso mi ha convinta a seguire l’autrice anche quando si cimenta in generi diametralmente opposti a quelli che leggo di solito. Ciò che ho apprezzato maggiormente in “Una sposa per due fratelli” è il connubio tra la cultura giapponese e quella statunitense. Non mi capita spesso di imbattermi in libri in cui si parla del Giappone odierno e perciò sono stata davvero affascinata dai vari elementi nipponici che l’autrice ha disseminato nel corso della storia che è ambientata a New York. La protagonista infatti è la giapponese Sumire che per volere del padre Kazuhiko Fujiwara dovrebbe sposare Zachary Withers, il futuro presidente della Whiters Group. Tuttavia nemmeno Zac è felice di questa situazione e coinvolge suo fratello Jasper in un accordo per liberarsi dell’eccentrica giapponesina. Il nostro Jasper (se il nome vi fa pensare al fantasmino Casper non siete poi così fuori strada) che inizialmente è della stessa opinione del fratello cambierà ben presto idea e tra lui e Sumire nascerà qualcosa di importante. Anche se il finale è intuibile non voglio rivelarvi altro per non rovinarvi il piacere della lettura. Inoltre ci sono tantissimi personaggi che dovete incontrare tra cui il simpaticissimo cane Gonzo. Ciò che apprezzo sempre nei romanzi di Elisa Mura è la varietà dei personaggi che ci propone. Ognuno di loro ha delle sfaccettature che lo rende unico e inimitabile. Il mio preferito è Jasper, ma anche Sumire non vi lascerà indifferenti. Decisamente interessante è la parte dedicata al mondo del Cosplay, una realtà che noi scopriamo tramite la nostra Sumire che è appunto una Cosplayer. Mi è piaciuto il modo in cui l’autrice ci ha portato a conoscere tanti piccoli dettagli che fanno parte della quotidianità giapponese e da questo testo si capisce anche quanto Elisa Mura sia appassionata di manga e non solo. Pur essendo un romanzo pieno di ironia non mancano i momenti di riflessione e questo è ciò che gradisco sempre nelle opere di questa scrittrice. Mi sento dunque di consigliare “Una sposa per due fratelli” a tutte quelle persone che sono ammaliate dalla cultura giapponese contemporanea, ma anche a chi vuole dare un’opportunità a un’autrice brillante e divertente.

VALUTAZIONE IN STELLE: 4 su 5

Incipit

New York, inizio di un febbraio rigido

«Ce la puoi fare, Sum… Ah!»

Scivolo col busto in avanti e mi salvo in extremis abbracciando una pattumiera. Mi ancoro con immensa gratitudine, oserei dire con sentimento.

Un gatto sbuca fuori e, impaurito, sfreccia davanti ai piedi di un bambino.

«Mamma, come mai Wonder Woman sta facendo le coccole a un bidone?»

La signora al suo fianco fa spallucce e mi studia con un cipiglio sospettoso, allora sfodero un sorriso radioso che però non sembra ottenere l’effetto desiderato. Il viso della donna, infatti, assume una tinta schifata.

«Non ci fissare, ubriacona! Non abbiamo spiccioli.» Strattona il bimbo e lo esorta a lasciarmi perdere.

«Ehi! Se New York venisse invasa dagli alieni, io sarei l’unica in grado di salvare la situazione. Fossi in lei, sarei più cordiale con questa eroina» butto lì, sempre aggrappata alla pattumiera.

«Allora sì che possiamo ritenerci al sicuro» mi sbeffeggia.

«Stanno davvero per arrivare gli alieni?» domanda il piccolo tutto eccitato.

«Non darle retta, è una matta.» La madre batte l’indice sulla tempia mentre se ne vanno in tutta fretta.

«Normale non lo è di sicuro» rincara un uomo che mi osserva senza degnarsi di darmi una mano.

E non è l’unico.

Molte persone bisbigliano passandomi accanto. Le sorprendo a scrutarmi incredule, ma ormai sono abituata agli sguardi derisori: la gente non sa apprezzare la creatività, la mia più di quella degli altri.

Di Elisa Mura ho già recensito...